48.Nico

Nico non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto.Era riuscito a liberare il suo ragazzo solo con la forza delle sue braccia.La droga che aveva preso era veramente forte a quanto pareva.
-Ora che facciamo?-chiese Nico ancora correndo.
-Si va alla stazione.Seguimi.-disse la sua coscienza superandolo nella corsa.
Nico non disse nulla e fece come gli era stato detto.

Corsero per molto tempo ma alla fine arrivarono a quella famosa stazione.
Sopra le ferrovie c'era una specie di ponte.Non c'era nessuno a quell'ora a parte loro due.
-Dobbiamo arrivare lì su,Nico.Credi di potercela fare?-chiese la sua coscienza indicando il ponte.
Nico annuì e così i due si avviarono.
Arrivati in cima,Nico guardò di sotto.
Se fosse caduto a quella altezza si sarebbe come minimo rotto l'osso del collo.
La coscienza del ragazzo scavalcò la ringhiera di protezione e,con le mani che teneva dietro la schiena,si tenne aggrappato.
-Nico fa come me.-gli ordinò guardandolo negli occhi.
Nico un po' incerto lo seguì e si aggrappò anche lui alla ringhiera.
-Che si fa adesso?-chiese il corvino.
-Si aspetta.-

                 ~meno 2 capitoli~

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