Prologo

-Scotta, scotta, scotta!- urlò l'angelo dai capelli viola, prendendo a soffiarsi sulle dita con un certo isterismo dopo aver mollato il calice stretto tra le sue mani, andando poi a sospirare amaramente nel guardare tutti gli altri che lo osservavano come se fosse uscito di testa.
Amenadiel sudò freddo all'avere tutti quegli sguardi addosso, ma rimase in silenzio, o almeno così fece finché non si sentí squadrato da Gavriel e Michael.
Tra tutti gli angeli, suoi fratelli, quei due erano quelli che più lo intimorivano, uno per via del suo inquietante sguardo rosso sangue, l'altro per l'aurea troppo luminosa e portentosa che sembrava caratterizzarlo in ogni suo movimento.
Amenadiel si costrinse poi ad ignorare il ridacchiare divertito di Nathanael e di Ananchel, i quali si divertivano parecchio a prenderlo in giro per qualsiasi cosa facesse.
"Ipocriti insopportabili" pensò tra sé e sé, trattenendo un sospiro.
L'angelo si mise seduto sulla propria poltrona, allontanandosi dal tavolo della bevande invitanti che... Beh... A quanto pareva era meglio non provare a prendere per il momento.
Che avessero deciso di metterle più per aspetto estetico che per essere bevute? Poteva anche essere, okay, ma era una bella presa per i fondelli.
O forse erano stati proprio quegli idioti che se la ridevano alle sue spalle: probabilmente avevano notato la sua fissa per i calici con decori gotici.
Sì, molto probabile.
Decise però di mettere da parte la questione, esiliandola in un lato nella testa, studiando il pavimento in legno d'oro e le travi, sempre di legno, circondati da bellissime foglie di alloro, le quali salivano e si chiudevano a cupola sulla sua testa.
Dopo qualche istante, a rompere il ghiaccio, vi fu una voce a distrarlo perfino dalla bellissima composizione di Drakne argentate posizionate al centro del soffitto.
-La prima pietra elementare è stata avvistata dal pozzo- commentò Helel, sua sorella maggiore di nascita per cinque giorni, protendendo una mano, chiudendola quasi completamente a pugno se non per un dito, con la voce distaccata e distante, indicando "l'oggetto" appena citato che era al centro della stanza in cui erano.
Il pozzo era completamente circondato da rovi, foglie e da frutti rossi che spuntavano qua e là solo se un occhio attento si dava la pena di darci attenzione.
Tutti i chiacchiericci che si erano formati tra gli angeli si spensero di colpo, venendo sostituiti da silenzio assordante.
-E dove sarebbe posizionato, vorresti darci l'onore di saperlo?- il tono sarcastico di Raphael saltò su, roco e gutturale, agitando le bianche ali.
Nonostante il suo aspetto smilzo e poco adulto, la sua voce era grossa e profonda: faceva decisamente a pugni con il suo essere esteriore, ovvero quello di un giovane di massimo diciannove anni dai capelli argentei e gli occhi multicolore, simili ad un arcobaleno.
Già, appariva come un diciannovenne... Peccato che ne avesse tipo tremilanovecento, di anni... Come tutti, in fondo.
I più vecchi erano proprio Gavriel e Mikael, entrambi di tremilanovecento e quattro anni: non tanto, diciamo, quattro anni in più passati a litigare sulla possibilità di essere più o meno pari in forza e sul loro scendere sulla terra per fare conquiste sessuali... Questo prima di perdere completamente l'attrazione fisica e il desiderio di sesso.
Helal tacque a lungo, lasciando scivolare leggermente in basso le cuffie che coprivano le sue orecchie e in maniera parziale i suoi capelli oro, così ordinati e perfetti da sembrare incapaci di spostarsi perfino con un uragano, chiudendo gli occhi azzurri per poi riaprirli con estrema lentezza - Russia. - deglutí -Mosca-
-Qualcuno di noi deve assolutamente andare a prenderla! Meno i demoni ne avranno e meglio sarà. - Uriel sbadigliò nel mentre che tali parole uscivano dalle sue labbra, con i capelli lunghi e biondo platino che, disordinati, le coprivano entrambi gli occhi, sepolti da occhiaie, tanto che facevano venir sonno anche a Amenadiel che assisteva in silenzio.
Un altro controsenso di angelo, insomma, contando le parole agitate che aveva detto e la noia con cui le aveva dipinte.
-Siamo allora pronti ai patti?- Raziel, l'unica degli angeli con soltanto tremilaottocentonovanta e nove anni, la più piccola, scandí per bene la frase, enfatizzando il tutto con un battere di ciglia da cerbiatto, spalancando gli occhi ametista e cacciandosi una ciocca dei neri capelli dietro all'orecchio, battendo le quattro ali, ponendo la domanda a Yeiyael , la quale semplicemente annuì.
Sembrarono soddisfatti e calmi, gli esseri celesti, l'ottenere una simile notizia ancora prima che la guerra potesse scoppiare era un ottima partenza.
Amenadiel non vedeva l'ora di poter trovare il proprio paladino: sperava in qualcuno di responsabile, ma che avesse un certo senso dell'humor.

L'unica pecca di una simile situazione era il fatto che non avevano notato di essere stati spiati fin dall'inizio.
-Cosa hai sentito? Eh? Eh? Zeeepar... Cosa hai sentito?  La posizione di una pietra? Sì?  No? Cosa stanno dicendo? Renderemo felici nostro signore- la demone cantilenò il nome del compagno, il quale le diede uno spintone.
-Ovvio che sì Kobal, sì alla posizione, sì a tutto. Non ho tempo per precisare ben benino-
-Maaa- Kobal emise un lamento
-Niente ma! Non rompere! Muoviamoci. Dobbiamo avvisare nostro signore Satana-
-Vorrai dire nostro signore Lucifero- battibeccò la demone, agitando le antenne e le ali nere con sfumature rossastre, ghignando improvvisamente.
-Entrambi- tagliò corto Zepar, rotando gli occhi -Non mi interessa chi diventerà il momentaneo Lord. Tanto, se ottengo io le pietre, lord o non lord, sottosterranno a me-
Kobal fece una linguaccia, strizzando le palpebre, con gli occhi gialli che brillarono leggermente -O a me- ridacchiò -Sappi che sono anche io in gioco, non darmi già per vinta-
Kobal si scostò i capelli a caschetto che, lilla con sfumature argento, coprivano la stella a tre punte incise sulla sua fronte -Io ed il mio futuro protetto ci impegneremo. Puoi contarci-
-Ma se non lo conosci neppure, al momento-
-Neppure tu con il tuo, mio caro gemello. Neppure tu- agitò un ennesima volta le antenne, per poi muovere anche la coda e sorridere con particolare soddisfazione.

(+-+)

Ohayoooo
Questo era il mio piccolo prologo. Giusto giusto per darvi un assaggio della caratterizzazione di angeli e... Perché amo Kobal. Qualcuno la richiedaaaa. È adorabile. *Tossisce*
Beh. Ci vediamo il dodici con i personaggi scelti

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