Capitolo 8
Una brezza leggera e piacevole scuoteva le tende.
Seduto a terra a gambe incrociate, il Demone taceva, le palpebre ben chiuse e i suoi respiri che facevano capolino dalle sue labbra socchiuse, leggermente rosse, tanto da sembrare ciliegie, i capelli neri, lunghi, che andavano a scostarsi laddove spuntavano piccole orecchie da capra e che si agitavano con quella corrente.
Sembrava una statua per il resto, pareva che neppure respirasse, o almeno, così fu finché i suoi occhi si aprirono, mostrando una tonalità che passava da rosso ad un giallo acceso ad ogni diversa tonalità di luce.
Si aprirono solo per guizzare alle sue spalle, siccome una figura era comparsa, entrando nella stanza quasi in punta di piedi.
Era un ragazzo non molto alto, dal fisico minuto e fragile, ma non troppo, con più che vaghi cenni femminili.
Aveva un viso pallido, le labbra sottili da cui spuntavano dei canini che ricordavano quelli di un vero e proprio vampiro.
A contornare quel volto vi erano dei capelli neri, corti però, parecchio arruffati, con una sfumatura leggera verso il castano scuro, cosa che differenziava la tonalità cenere del Demone.
Il protetto sorrideva in direzione dell'altro, un sorriso palesemente malizioso, quasi divertito, seppur non fosse affatto comprensibile il motivo di tale piega, anche perché non vi era assolutamente nulla di cui essere maliziosi, per il momento.
-Sento i tuoi pensieri, Fyodor- fece il primo, tornando a chiudere gli occhi con un rapido battito di ciglia, le quali, lunghe ed arcuate, ricordavano le ali di una farfalla -E la mia risposta è sempre la stessa, mi dispiace dirlo. Ma la conclusione arriverà a breve.-
-Lo hai detto anche ieri, Lucifer.- asserí l'umano, apparendo parecchio calmo, seppur vi fosse un che di arrogante nel tono, forse dovuto alla presenza dell'altro, dal quale non poteva nascondere nulla.
Nulla.
Assolutamente nulla.
Non i propri pensieri, non i propri ricordi, non i suoi desideri annegati in un mare di disperazione che a volte, forse anche troppo spesso, lo sovrastava, nonostante la prima cosa che catturasse l'attenzione altrui, di lui, fosse il suo sorriso, generalmente impossibile da cancellare dal suo volto
-Cosa ci sarebbe di diverso, stavolta?-
-C'é di diverso che... Ho tre voci che mi dicono la posizione della pietra, la quale, a quanto pare, é quella della terra. Due puntano in un posto, una in un altro. Devo capire di chi fidarmi. Ho bisogno di un'altra voce. Una sola in più.-
- Non potremmo seguire prima quella dei due, poi quella unica nel caso che i primi stiano errando?- Fyodor si ravvivò i capelli -Non voglio correre, ma restare qui ad aspettare mi fa solo pensare di star perdendo tempo-
-No. É meglio non fare in questa maniera, rischieremmo di combattere inutilmente. E poi... Se devo essere sincero, fino ad ora, confido di più nella tesi del solitario-
Il ventiduenne alzò vagamente il sopracciglio, cercando di catturare la motivazione di tale commento dall'espressione di Lucifer, non riuscendovi, anche perché la totale tranquillità di espressione del mezzo lord era così uguale alla sua da diventare impossibile da comprendere.
Strano? No, per nulla.
Soprattutto se la persona che devi capire sei tu, risulta difficile afferrare motivazioni... E per questo Fyodor non capiva Lucifer.
Parzialmente ciò lo irritava, ma non avrebbe mai tradito il suo demone, non aveva senso mettere un simile dettaglio come motivazione per un errore così fatale, doveva esserci qualcosa di diverso...
Agitò la mano -Avvertimi se trovi quella voce. Io mi sto annoiando, perciò credo che andrò a prendermi un dolce dal bar qui sotto-
-Portalo anche a me, grazie- irruppe il Demone, alzando il capo con gli occhi nuovamente aperti, leggermente brillanti per la voglia e leccandosi appena il labbro superiore, inarcando la testa e prendendo un grosso respiro, buttandolo fuori qualche istante dopo.
-Okay. Tu continua a far yoga-
Lucifer sembrava star per dire qualcosa, ma qualunque cosa che fosse saltato alla sua testa, non lo espose, vedendo Fyodor che usciva proprio come era entrato: nel silenzio più totale, il passo estremamente leggero, tanto da sembrare impossibile da udire se non ci prestavi la massima delle attenzioni.
***
La prima cosa che fece capolino nello sguardo di Fyodor quando raggiunse la caffetteria Черное и белое* furono il via vai di persone con cappuccini o colazioni d'asporto, tanto che per un istante si chiese se valesse la pena di scegliere tale negozio solo per mancanza di voglia di cercarne un altro, ma poi aveva notato, appoggiato al bancone di granito, una figura dalla pelle così pallida da fare a gara con la sua, la cui schiena tradiva al di sotto della felpa bianca delle evidenti scapole in bella vista.
Uno dei suoi bracci oscillava, probabilmente mescolando la sua ordinazione, con l'altro invece sorreggeva la sua stessa testa.
Fyodor vi si avvicinò man mano grazie allo sciamare della fila che aveva davanti, riuscendo perciò ad approfondire l'aspetto della persona che aveva preso a stuzzicare la sua curiosità, anche se non aveva capito perché di preciso.
Anche quella persona aveva i capelli neri, abbastanza lunghi, di cui una parte era trattenuta in un codino.
Trovatosi a distanza minima, deciso ad ordinare una fetta di cheesecake, accompagnata magari con un po' di panna e cioccolata calda, il suo sguardo era guizzato al volto dello sconosciuto, il quale si voltò in sua direzione appena sentí la sua presenza.
Ciò che colpì il ventiduenne furono due occhi celesti, luminosi e limpidi come uno specchio d'acqua, in parte e solo in parte coperti dalla frangia e da piccole ciocche.
Quell'azzurro mozzava il fiato e per lui che preferiva altri generi di colori era tanto dirlo.
Non era mai stato un amante dei laghi ghiacciati, non particolarmente almeno, ma quello sguardo calmo e liquido gli faceva sembrare di essersi buttato in acqua in pieno inverno.
Fyodor, comunque, non si scompose, limitandosi ad ordinare per sé e per Lucifer, ritornando al proprio sorriso sghembo.
Sorriso che venne istantaneamente risposto da un espressione estremamente dolce, a sua volta tinta da un sorriso che però aveva una nota angelica.
Forse anche troppo.
-Piacere, Fyodor- fece, allungando la mano verso l'altro, cercando di non mostrare nessuno dei pensieri contorti che gli si stavano agitando nella testa, cosa che gli veniva così bene che proprio non si notavano.
-Piacere- rispose l'altro -Io sono Milo, invece-
* Черное и белое = "Bianco e nero" in russo
Se vedete il vostro oc muoversi diversamente rispetto al suo carattere, risultando OOC, avvertitemi.
Comunque lol. In questo capitolo il protetto di Lucifer e quello di Mikael si sono incontrati xD
Uno dei capi angelici ed un mezzo lord demoniaco. Wow. Hope You like It. Come al solito i commenti sono ben accetti! OwO
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