Capitolo 13
-Dannazione! Dove é finita quella bastarda di Uriel?- urlò furente Astarot, con i suoi occhi rossi che si infiammavano tutti d'un colpo, come perlopiù il fuoco che bruciava avvolgendo la lama della sua spada, i capelli bianchi che venivano agitati dal vento.
-Non senti più la scia della pietra? Perché se si è volatilizzata brevemente, basta tornare a cercarla, no?- domandò Love con tono atono di tutta risposta, facendo uscire di nuovo il proprio arco dal tatuaggio, lo sguardo oro che andava a muoversi attorno a lui come quello di un cacciatore pronto ad azzannare la propria preda.
-É sparita anche quella.- ringhiò la demone,con i canini che brillavano e soprattutto con un che di teso in ogni parte di lei che faceva solo presupporre che avrebbe distrutto qualsiasi cosa che le fosse stata a tiro.
-Cosa? Scomparsa anch'essa? Davvero?- il ragazzo dai capelli grigi argentei alzò il sopracciglio con un che di leggermente sbalordito tinto sul suo volto spettrale, aggrappandosi ad Astarot nel momento che lei schizzò in aria, cominciando a sollevarsi in essa ed evitare eventuali scontri con il raduno di angeli ed altri demoni che si era creato, provocando un enorme confusione - principalmente tra i passanti che urlavano a squarciagola-.
-Sí. Anche la scia è sparita. Che stracazzo di poteri ha dato quella stronzetta alla sua protetta? Ha rubato parte del talento di Kobal, per caso?-
La demone cercò la nominata tra coloro che aveva davanti: della demone-bambina non vi era neppure l'ombra, cosa che era abbastanza normale, soprattutto contando i suoi poteri dell'invisibilità.
-Non credo che se lo farebbe rubare così facilmente- protestò Love, inclinando leggermente la testa e mettendosi seduto su una spalla di Astarot, le gambe poste come se stesse cavalcando un cavallo, l'arco ben pronto a colpire chiunque gli fosse possibile.
-Astarot.- la chiamò a mezza voce -Non dovremmo iniziare ad eliminare un po' dei contendenti per le pietre? Se sono vivi, rischiamo solo di più-
-Questo è vero. Ma se devi colpire qualcuno, cerca un avversario con dei talenti che potrebbero esserci utili... E colpisci il protetto, non l'angelo od il demone in sé. Ti ho già spiegato il motivo-
-Roger- commentò lui, secco, andando a catturare con lo sguardo la figura di un demone con le orecchie e la mandibola che ricordava quella di un vampiro, accompagnato da un ragazzo dai capelli neri, mossi ed ondulati.
Riconobbe quale fosse facendosi l'elenco mentalmente.
-Ho Zepar nel mirino. Procedo a colpire?-
Silenzio. E poi la risposta giunse, fulminea.
Nel frattempo, Nathanael, l'angelo di Aoi, seppur fosse stato a maggior distanza da Eevain ed Helel, aveva percepito l'aria muoversi di netto, tanto che, semplicemente, un sorrisetto si fece strada sul suo volto, modificato poi da un immediata serietà e da un -Non stavo sorridendo- detto nei confronti della protetta con tono alquanto permaloso e piccato che sapeva di protesta e di presa in giro all'unisono.
-Sí, sì- sbottó Aoi di tutta risposta, scostando una e più ciocche dei suoi capelli color petrolio dalla vista -Non stavi sorridendo-
-Non ho trovato niente- continuò l'angelo bugiardo patologico, o burlone, agitando le ali ed alzando la testa per fissare la giovane con quei suoi occhi sottili, grigi come la sua chioma.
-Non trovare niente, allora- asserí invece lei con tono morbido, cosa che fece tornare il sorriso all'angelo, inducendolo ad annuire e subito a mettersi in volo con la maggior velocità che gli era possibile, seguendo quel "qualcosa" che teoricamente non aveva trovato, non sapendo che qualcuno lo stesse osservando, nel frattempo.
-Hai visto?- domandò a mezza voce Dorian, interpellando Amenadiel, il quale annuì.
-Certo che ho visto. Ma blocca le tue domande. So che vi è casino, ma qualcuno potrebbe ascoltarci-
-Ho capito. Fai quello che devi- fu la risposta tranquilla del ventenne, tirando fuori dal disegno sul suo braccio l'imponente scudo con le lame, seguito dai guanti elettronici che furono subito a coprire le sue mani.
L'angelo dai capelli viola sorrise, rassicurato dalla più totale fiducia datagli dal corvino, mettendosi subito a seguire Nathanael, come un cane da caccia con una volpe ladruncola che provava a sfuggire con una gallina tra i denti.
Non aveva idea di cosa avesse trovato, ma era ben pronto a scoprirlo, in un modo o nell'altro... E lo avrebbe battuto sul colpo, così che per una volta il Burlone avrebbe smesso di fare ciò che gli veniva meglio in assoluto.
-Abbassati Logan! In fretta! Arriva da sinistra!- gridò Zepar a gran voce, con un che di totalmente allarmato, catturando con lo sguardo e con l'udito la freccia che stava per cader addosso al corvino, fischiando nel suo tracciare un solco nell'aria, portando il chiamato a stringere i denti ed obbedire, riuscendo a malapena ad evitarla sul serio, gettando lo sguardo laddove la freccia era stata scoccata, per poi facendolo capitare invece nel punto in cui era "atterrata".
Aveva centrato un albero... E questo, al solo tocco, aveva preso fuoco, aumentando solo le grida spaventate delle persone che correvano a destra e manca, spintonandosi tra di loro nel disperato tentativo di raggiungere l'uscita del parco il prima possibile.
Tornò dunque a fissare colui che volutamente aveva cercato di farlo fuori, assottigliando lo sguardo, evocando la propria arma.
La spada brillò appena al di sotto della luce mattiniera, emettendo un luccichio lieve, venendo subito posta dritta davanti a Logan, le cui mani erano pronte a premere il punto segreto dell'arma, la quale non era una semplice e normale lama: no, Logan si sarebbe dato del cretino da solo se avesse accettato una spada come tante senza qualche trucchetto nascosto.
Aveva voluto qualcosa che potesse essere utile sia da vicino che da lontano.
L'avversario, un ragazzo che non aveva mai visto in vita sua - era normale, dopotutto, in generale Logan non conosceva Nessuno-Nessuno, non in Russia, non in qualsiasi parte del mondo che non fosse stato nel distretto povero e malfamato in cui aveva vissuto - sembrava ben disposto ad ammazzarlo, a quanto pareva.
"Mi dispiace per te, ma non sono un avversario facile da uccidere. Hai scelto molto male. Ma se vuoi giocare ... Allora, giochiamo"
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