Lo sclero di Harriet Jott - Dublino 2016

Premessa n°1: Bella raga!! I'm back! Sono stata assente per un po' per via della matura che oramai è dietro alle porte e tranquilli, non sono morta (per adesso)
Premessa n°2: questa è l'ultima storiella/vicenda/quello che volete divertente svolta a Dublino (Irlanda). Spero vi piaccia.
3a premessa: HarrietJott questa storia e tutta per te (no dai anche per gli altri)

IL CONTENUTO CONTIENE PURI: IRONIA, SARCASMO, SCLERO E DISAGIO. NON LEGGERE SE SI È AFFETTI DA ATTACCHI DI PANICO E RISATA SCLEROTICA.

Buon divertimento!

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*cof cof* *si prepara per il racconto*

Era la sera prima di tornare a casa ed io e la mia compagna stiamo ancora facendo le valigie... anzi, io stavo finendo la mia mentre lei non l'aveva ancora iniziata; questo perché la stanza era piccolissima e si riusciva a malapena a stare in 2, figuriamoci poi pensare di dover fare le valigie dove ognuno doveva spostarsi ogni 3 secondi per radunare le sue cose!!
Alla fine, quando io avevo finito la mia e lei stava facendo una pausa, ci siamo messe a fare dei video imbarazzanti dove dovevamo assaggiare le schifezze Dublinesi (esiste come parola?) e commentare. La gente normale li fa a un ora decente come le 4 p.m., ma noi, che giustamente siamo alternative, li abbiamo fatti all' 1 e mezza di notte cercando di non svegliare la famiglia ospitante: una mamma bravissima, un figlioletto di poco meno 4 anni e un ragazzino di 11 o 12 anni.
Era l'ultima notte che dormivano lí e volevamo passarla bene... fino a che non ci hanno detto che il ritrovo era al pargheggione enorme (lo stesso dove abbiamo conosciuto le famiglie)
Alle 4 DI NOTTE!!
Io indignata decisi che non avrei dormito per protesta e anche perché non aveva senso... Ma sopratutto per protesta! Lo stesso fece la mia compagna.
Fino a qui tutto bene fino a quando io ho un abbiocco e decido di salire (il letto era a castello e il mio era quello sopra) e di sdraiarmi sul letto per far riposare gli occhi.
Potete ben capire com'è finita.
"Michela!"mi chiama la mia compagna.
"Eh?!" le rispondo.
"Svegliati che tra poco dobbiamo andare!" mi sgrida lei.
Svegliati? Ma, aspe... che ore sono?!
Per fortuna erano solo passati 40 minuti...Solo. E io in tutto questo tempo non avevo idea di quello che aveva fatto la mia compagna...speravo avesse finito la valigia.
Ricontrolliamo di aver preso tutto fino a che non esce un urlo straziato dalla bocca della mia compagna. Oddio ditemi che non è quello che penso.
"Ma-ma il mio cellulare?! Dov'è il mio cellulare?! Il mio cellulare... dove l'ho lasciato!!" E così va avanti per 10 minuti singhiozzando neanche le fosse morto il gatto.
Ecco...come non detto. Fissata com'é per quel coso, cosa doveva aver perso? La piastra? No! Magari avesse perso quella!!
Fatto sta che riesce a svegliare tutti *applausi*.
Uno ad uno ci mettiamo a cercare sto telefono fino a che rinunciamo, carichiamo la macchina con le valigie e partiamo.
Durante il viaggio la mamma chiede più volte dove possa essere fino a che...
"Ma sei sicura che non sia sul davanzale?" le chiede la mamma, sapendo che lei (la mia compagna) metteva sempre lì il cellulare.
Da qui il casino.
Lei,che era nel posto davanti vicino a quello dell'autista, si gira verso di me e in quel momento:
io penso: Oh no,ditemi che non è  vero!! Cazzo ditemi che non è fottutamente vero!!
Lei dice: "Ehm... il davanzale...IL DAVANZALE SI É LÍ SUL DAVANZALE SONO SICURA!! NE SONO ASSOLUTAMENTE SICURA!!"
La mamma: "MA MI PRENDI IN GIRO VERO?!"
e lei: "NO, DAVVERO SONO SERIA!É LÍ IL MIO CELLULARE!!"
E io in tutto ciò osservavo la scena con una mano sulla coscienza, sapendo: 1 di aver appena fatto una delle più grandi  figure di cacca della mia vita;
2 di aver appena rovinato, io ma sopratutto la mia compagna, una mattinata che poteva essere tranquillissima a lei e al suo compagno che hanno dovuto avere Taanta pazienza solo per un cavolo di cellulare;
3 che dopo questa terribile esistenza, non avrebbero più accettato di ospitare nessuno dopo la nostra esperienza.
Arrivati al pullman eravamo in tempo perché non tutti erano arrivati, se non che, Greta doveva recuperare il suo cellulare sennò sarebbe morta (parole sue). La madre aveva chiesto al compagno di prendere il cellulare e portarlo al punto di ritrovo (sempre il solito parcheggione) e fino qui ok.
Ma agli altri ragazzi, vedendo che il pullman non partiva, (si perché intanto erano arrivati tutti) iniziano a sorgere dei dubbi e fanno domande tipo: " Ma si parte?" "Ma quando si parte?" "Ma a che ore dobbiamo essere all'aeroporto?".
Io, nascosta in un angolino facendo finta di niente, non potevo gridare a tutto l'autobus "SCUSATE MA HO UNA COMPAGNA DEFICIENTE, CHE SA PERFETTAMENTE DOVE METTE IL TELEFONO, MA POI APPENA SE LO SCORDA, SI METTE A SCLERARE E DOBBIAMO PERDERE UN SACCO DI TEMPO PER LEI" quindi ho preferito fare finta di niente quando finalmente, il compagno della mamma arriva a destinazione e Greta riceve il suo ' fantastico e amorevole ' telefono. Giuro glielo avrei spaccato.
Alla fine niente... è andato tutto bene...
E niente alla prossimaaa ciauuuu!!!

                                Blu<3

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