Un'articolo per il cavillo
Sira's pov
"Devi stare tranquilla, lupacchiotta" mi dice mio padre dallo specchio.
"È un po' difficile, ho letto la gazzetta, sai dell'evasione di Azkaban, e non sopporto che il ministero ti dia la colpa, quando tu non centri assolutamente nulla.
Giuro che se incontro Fudge, lo faccio del colore del nostro cognome" sputo acida.
Papà ride "sei vendicativa, anche troppo".
"Ho preso da te" rispondo con un sorrisetto.
"Modestamente" dice facendomi l'occhiolino.
"Ora credo che devi andare, Hermione ti starà aspettando".
Già, ho un appuntamento con lei e la Skeeter ai tre manici di scopa, sarà meglio andare.
"Si, dovrei, anche se non mi convince l'appuntamento con la Skeeter" dico distogliendo lo sguardo.
"Devi fidarti di Hermione, tesoro, neanche a me Rita sta simpatica, ma se questo servirà a far sì che gli altri credano ad Harry, allora dobbiamo cogliere l'attimo" dice con tono mellifluo.
Io annuisco.
"Hai ragione, papà, incrociamo le dita".
"Buona fortuna, piccola, e se hai bisogno chiamami anche alle tre di notte" io ridacchio.
"Contaci, ciao papà".
"Ciao".
Poso lo specchietto sul comodino e mi sdraio di schiena sul letto e sbuffo.
Resterei a dormire se non fosse che devo andare ai tre manici di scopa.
Forza pigrona, muovi il sederino.
Mo pure te, e che capperi!
Su alzati.
Uff, e va bene.
Sotto tutela della mia vocina mi alzo dal letto, mi preparo, mettendomi il cappotto e scendo, oltrepasso la sala comune e mi aggrego a degli studenti che sono intenzionati ad andare ad Hogsmead.
Arrivo al paesino, e si congela, mi stringo nel cappotto è arrivo ai tre manici di scopa.
È pieno zeppo!
Cerco con lo sguardo Hermione, ma non la vedo da nessuna parte.
Una mano alzata in aria attira la mia attenzione, la mano di Herm, che mi intima di abdare verso di lei ad un tavolo posto, diciamo, al centro della sala.
Cammino verso di lei e con mia 'gioia' c'è già la Skeeter.
"Ciao Sira".
"Ciao Herm, Skeeter" saluto diciamo in modo formale e mi accomodo vicino alla mia amica.
"Signorina Black! Da quanto tempo".
"Direi dall'anno scorso" ribatto ed Hermione mi da una gomitata sul braccio, in modo da dire di starmi zitta.
Non è colpa mia, se è una giornalista invadente, antipatica, e accanita.
Approposito di accanimento, indovinate chi cerca di parlarmi da quando sono ad Hogwarts?
L'ipportunatore Turner.
Cerco sempre di non rimanere da sola quando c'è lui, dopo quello che ha fatto in biblioteca lo dovrei solo strangolare, non si doveva permettere di ficcare il naso nei fatti di famiglia ma chi si crede di essere?
"Sira!" Hermione mi distoglie dai miei pensieri ricordandomi che sono con lei e la signora 'scrivo cazzate sul profeta' ai tre manici di scopa.
"Stai bene?" Domanda la riccia mettendomi una mano sulla spalla io annuisco.
"Forse la piccola Black sta pensando al fidanzatino"dice la Skeeter facendo l'occhiolino e rovista nella sua borsa.
"Non sto pensando a nessuno!" Esclamo stizzita.
La donna non smette di sorridere con fare furbo, ma questo non attacca con me.
"Che cosa mi dice di suo padre, Sira?" Mi sta seccando e stringo i pugni.
"Vi siete messi in contatto?"
Io sbuffo e la guardo con sfida.
"Non siamo qui per discutere di mio padre, Rita, quindi per cortesia chiuda il becco" dico al di sopra dell'irritazione, lei cambia espressione, china lo sguardo e non fa più domande, finalmente.
"Dove si sarà cacciato?" Domando in un sussurro e guardo la porta del pub sperando che Harry la oltrepassi, ma Ahimè non succede nulla.
"Ha detto che aveva una commissione da fare, Sira" mi dice Hermione.
Si, se con commissione intende che doveva uscire con la Chang.
Si doveva uscire con lei, ma non mi dite nulla ma a me Cho non piace, tantomeno la sua amica Marietta, vabbè poi so gusti.
Continuo a fissare la porta, ma di Harry nemmeno l'ombra.
Spero che arrivi in fretta non abbiamo tutto il giorno!
"Ehm...ciao Sira" oh no.
Porco Crono ditemi che non è mister importunatore.
"Ciao Jack" Hermione, tu si che rendi le cose facili.
"Turner!" Dico a denti stretti e mi giro nella sua direzione.
Lui è in piedi e mi squadra con i suoi occhi celesti, sbaglio o è più alto dell'ultima volta che l'ho visto?
Hmmm ma forse sono i vestiti.
"Chi è questo bel giovanotto?" Come odio questa Skeeter
"Non sono affari suoi, Rita!" Dice Hermione e la Skeeter si ammutolisce.
Grazie Herm ti devo un favore.
"Che diavolo vuoi, Turner?" Sbotto incrociando le braccia e lo guardo con un sopracciglio alzato.
"Parlarti" dice con un sorriso.
"In privato" aggiunge.
"Scordatelo!" Ribatto decisa.
"Per favore, ho bisogno di parlarti" dice con tono supplichevole.
Uff tutte a me, non c'è nada da fare, tutte a me oggi, che sfiga.
Sbuffo sonoramente e mi giro nuovamente verso di lui.
"D'accordo Turner, ti regalo cinque minuti" dice e mi alzo.
Lui sorride ma io no, già sono irritata, porco Crono.
"Vieni seguimi"
"Ho altra scelta?" Domando ironicamente.
Lui comincia a camminare e io lo seguo con le braccia incrociate.
Arriviamo ad una porta, Turner la apre e mi invita dentro " presto, prima che madame Rosmerta, ci becchi" dice "fantastico, pure senza permesso" sbotto.
"Non sei nella posizione di dirmi di rispettare le regole".
Uff non posso neanche ribattere perché ha ragione.
Entro nella stanza, dove vi è un divanetto con sotto un tappeto, un camino a fine sala e una finestra che riflette il paesaggio innevato
Sento che Turner chiude la porta, io mi giro nella sua direzione sempre con le braccia incrociate.
Lui si avvicina a me e mi guarda negli occhi con le sopracciglia inarcate, io rispondo con sguardo di intesa.
"Allora?" Domando impaziente.
Lui sospira.
"Sira, ecco...volevo dirti che
..., mi dispiace, non dovevo intromettermi nelle tue cose familiari, ma io volevo aiutarti, non volevo vederti sempre triste, ma non intendevo ferirti e fermarti bruscamente.
Sono stato un cretino, scusa".
Io alzo un sopracciglio.
Se si è voluto parare la palla, ha perso tempo, perché la mia fiducia se la deve riguadagnare, ma già il fatto che non ha tradito l'ES è un passo, ma comunque non mi fido più di tanto, ho la guardia alta.
E poi deve ringraziare Godric che non ho riferito nulla a mio padre altrimenti starebbe nella merda più totale.
"Non mi dici niente?" Domanda con sguardo deluso.
Io sbuffo.
"Che ti devo dire? Devo per caso fare la parte di colei che fa passare tutto in un nano secondo? Per ora devi riguadagnarti la mia fiducia, e ringrazia che mio padre non sappia della tua esistenza, Jack, altrimenti sarebbe venuto a schiantarti di persona" dico, lui sorride.
Ma che cavolo ha da sorridere?
"Questo mi fa dedurre che possiamo ristudiare insieme?"
Io rimango allibita.
"Deduci male mio caro, a studiare ci pensi da solo..."
"E allora come faccio a conquistare la tua fiducia se non ci frequentiamo? Sarebbe impossibile"dice secco.
"E chi ti dice che voglio frequentarti?" Ribatto con un ghigno.
Lui rimane di sasso "Non vuoi avermi tra i piedi?" Domanda con area di nuovo triste.
Io chino lo sguardo "in realtà non lo so" ed è vero è una lotta continua quella che ho, ma infondo voleva aiutarmi, ma come si è imposto non mi è piaciuto" dammi una possibilità ti prego, non farò un'altra stronzata del genere, per favore".
Io ruoto gli occhi.
Meglio che lo accontenti se non vuoi ritrovarti una zecca.
Mi sa che hai ragione.
Come sempre.
Risbuffo sonoramente, so già che me ne pentirò.
"Va bene, Jack, ma fammi un'altra volta incazzare e ti butto personalmente dalla torre di astronomia" lui sorride.
Si avvicina a me sempre con il sorriso sulle labbra.
"Che c'è?" Domando incerta.
Lui tende una mano verso di me, e mi accarezza il volto.
"Te l'hanno mai detto che sei carina, quando sei imbarazzata?"
Un minuto, fermi tutti, mister importunatore ha detto che sono carina quando sono imbarazzata?
Ma io non sono imbarazzata, porco Crono!
"Prima di tutto, sono a disagio non imbarazzata, impara a distinguere la differenza, ragazzino.
E datti una calmata". Dico proprio allo stremo dell'incertezza, e tolgo la sua mano dal viso.
Lui continua a sorridere.
"Come vuoi tu, scricciolo".
Non mi dite che adesso pure Turner mi da i soprannomi?
Vabbè ormai sono abituata.
"Sarà meglio che torno da Hermione, devo darle una mano con la Skeeter".
Lui annuisce " D'accordo io devo andare da zonko, a prendere qualche scherzo da fare, ai serpeverde" io ridacchio.
"Tu e i gemelli potreste andare d'accordo" dico facendogli l'occhiolino.
"Hmmm lavorare con i gemelli? Sai non è una cattiva idea" dice con area sognante e si gratta il mento.
"Se ti comporti bene, metterò una buona parola per te".
"Hmm allora non ho scelta, devo fare l'agnellino".
Io scoppio a ridere "si, dovresti, ma non lo sei".
"Appunto, ma ci proverò, ora fila, la tua amica si starà preoccupando" io annuisco.
"Ok, ci becchiamo, Jack".
Detto questo, mi avvio verso la porta.
Voce narrante.
Sira ritornò da Hermione, e si meravigliò alla vista di Luna Lovegood seduta vicino alla sua amica.
Luna la salutò con area sognante e Sira si sedette e poco dopo, Harry varcò la porta del pub, si fermò a parlare con Hagrid, che stava seduto ad un tavolo, lui si accomodò e si trattene in una conversazione al quanto bizzarra, fino a quando il mezzo gigante non se ne andò.
Lui rimase avvilito, sapeva che Hagrid nascondeva qualcosa, ma il mezzo gigante era deciso a non volere aiuto.
Harry si destò dai suoi pensieri, quando sentì una voce chiamarlo.
"Harry! Harry, di qua!"
Hermione sventolava una mano all'altro capo del locale.
Harry si alzò e si fece strada nella ressa. Era ancora a qualche tavolo di distanza quando vide che Hermione non era sola. Era seduta con Sira e le più improbabili compagne di bevute che lui potesse immaginare: Luna Lovegood e nientemeno
che Rita Skeeter, ex giornalista della Gazzetta del Profeta, una delle persone meno gradite a Hermione in tutto il mondo.
"Sei in anticipo!" esclamò Hermione, facendogli spazio. "Credevo che
fossi con Cho, ti aspettavo come minimo tra un'ora!"
"Cho?" s'informò subito Rita, mettendosi più comoda per fissare avida
Harry. "Una ragazza?"
Aprì la borsetta di coccodrillo e vi rovistò dentro.
"Non sono affari suoi anche Harry è stato con cento ragazze" ribatté
Sira gelida. "Quindi può metterla via subito" aggiunse Hermione.
Rita era stata sul punto di cavare dalla borsetta una piuma verde acido.
Con l'aria di una che è stata costretta a ingoiare Puzzalinfa, richiuse di colpo la borsetta.
"Che cos'avete in mente?" chiese Harry, sedendosi e guardando Rita,
Luna, Sira e Hermione.
"La Signorina Perfettini stava per dirmelo quando sei arrivato" rispose
Rita, bevendo un generoso sorso dal suo bicchiere. "Immagino che mi sia
permesso di parlargli, vero?" sbottò rivolta a Hermione.
"Sì, direi di sì" rispose fredda Hermione.
La disoccupazione non si addiceva a Rita. I capelli, che un tempo erano
acconciati in eleganti riccioli, ora le pendevano flosci e spettinati attorno al viso. Lo smalto scarlatto sui suoi artigli di cinque centimetri era scheggiato
e mancavano un paio di pietre false nella montatura degli occhiali a farfalla. Bevve un altro sorso e chiese a denti stretti: "È carina, Harry?"
"Un'altra parola sulla vita sentimentale di Harry e il patto è cancellato, è una promessa" intervenne Sira, irritata.
"Quale patto?" chiese Rita, asciugandosi la bocca con il dorso della mano. "Tu non hai parlato di nessun patto, Signorina Sotutto, mi hai solo detto di venire qui. Ah, ma uno di questi giorni..." ed emise un sospiro vibrante.
"Sì, sì, uno di questi giorni scriverà un sacco di storie orrende su Harry e
me" concluse Hermione in tono indifferente. "Perché non cerca qualcuno a
cui interessi?"
"Quest'anno ne hanno già scritte parecchie su Harry senza il mio aiuto"
osservò Rita, lanciandogli un'occhiata da sopra l'orlo del bicchiere, e aggiunse in un roco sussurro: "Come ti sei sentito, Harry? Tradito? Turbato?
Frainteso?"
"È arrabbiato, è ovvio" rispose Sira con voce dura e limpida.
"Perché ha detto la verità al Ministro della Magia, ma il Ministro è troppo
idiota per credergli" ribattè Hermione.
"Dunque continui a sostenere che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è di nuovo tra noi?" chiese Rita, abbassando il bicchiere e lanciando a Harry uno sguardo perforante, mentre il suo dito si allungava goloso verso il fermaglio della borsetta di coccodrillo. "Sostieni tutte le idiozie che dice Silente sul fatto che Tu-Sai-Chi è tornato e tu sei l'unico testimone?"
"Non sono l'unico testimone" ringhiò Harry. "C'erano anche almeno una
decina di Mangiamorte. Vuole i nomi?"
"Non vedo l'ora" sospirò Rita, frugando nella borsa e guardandolo come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. "Un titolone: Potter accusa. Sottotitolo: Harry Potter fa i nomi dei Mangiamorte ancora fra noi. E poi, sotto una tua bella foto, Harry Potter, 15 anni, adolescente disturbato, sopravvissuto all'attacco di Voi-Sapete-Chi, ieri ha provocato una tempesta accusando rispettabili ed eminenti membri della comunità dei maghi di
essere Mangiamorte..."
La Penna Prendiappunti era già nella sua mano, a metà strada verso la
bocca, quando l'espressione rapita svanì dal suo volto.
"Ma naturalmente" proseguì, abbassando la penna e lanciando sguardi di fuoco a Hermione e a Sira "le Signorine Perfettini non vorrebbero mai un articolo
del genere, giusto?"
"A dire il vero" ribatté soave Sira, "è esattamente quello che la
Signorina Perfettini vuole" disse Hermione.
Rita le fissò. Harry anche. Luna, dal canto suo, canticchiava con aria
svagata 'Perché Weasley è il nostro re' e mescolava la sua bibita con un bastoncino su cui era conficcata una cipollina.
"Tu vuoi che io scriva un'intervista con lui su Tu-Sai-Chi?" chiese Rita
in un sussurro.
"Esattamente" rispose Sira al posto fi Hermione.
"La vera storia. Tutti i fatti, tali e
quali Harry li riferisce. Le racconterà tutti i particolari, le dirà i nomi dei
Mangiamorte che ha visto lì, le descriverà l'aspetto di Voldemort adesso... oh, si controlli» aggiunse Hermione in tono sprezzante, lanciando un tovagliolino attraverso il tavolo.
Rita, infatti, al nome di Voldemort aveva fatto un tale balzo che si era versata addosso metà del suo Whisky Incendiario.
Rita tamponò l'impermeabile sporco, sempre fissando Hermione. Poi
disse schietta: "Il Profeta non lo pubblicherebbe. Nel caso tu non l'abbia notato, nessuno crede alla sua panzana. Tutti pensano che sia un mentecatto. Ecco, se mi lasci scrivere la storia in questo senso..."
"Non ci serve un altro articolo sulla pazzia di Harry" Hermione si arrabbiò. "Ne abbiamo già troppi, grazie! Uno in più non ci serve" disse acida Sira e strinse i pugni.
" Voglio che gli sia data l'occasione di dire la verità!» esclamò Hermione.
"Non c'è mercato per un articolo del genere" ribadì Rita, gelida.
"O per meglio dire Il Profeta non lo pubblicherebbe perché Fudge
non vuole" incalzò Hermione, irritata.
Rita la fissò a lungo, con durezza.
Poi si sporse in avanti, appoggiandosi
al tavolo, e disse in tono pratico: "D'accordo, Fudge fa pressione sul
Profeta, ma è lo stesso. Non usciranno con un articolo che mette Harry in
buona luce. A nessuno interessa. È contrario agli umori del pubblico. Quest'ultima evasione da Azkaban ha già preoccupato la gente a sufficienza; nessuno vuole credere che Tu-Sai-Chi è tornato".
"Perciò La Gazzetta del Profeta esiste solo per dire alla gente quello che
vuole sentirsi dire?" chiese Hermione, caustica.
"La gente deve sapere la verità, è solo Harry ne è a conoscenza" disse Sira schioccando un'occhiata al ragazzo.
Rita si abbandonò contro lo schienale, le sopracciglia inarcate, e finì di
bere il suo whisky.
"Il Profeta esiste per vendere, sciocca" rispose con freddezza.
"Mio padre dice che è un giornalaccio" disse Luna, entrando a sorpresa nella conversazione. Succhiando la cipollina del suo cocktail, scrutò Rita con gli enormi occhi sporgenti e un po' folli. "Lui pubblica storie importanti, che il pubblico deve conoscere. Non gli importa di fare soldi".
Rita la guardò con disprezzo.
"Immagino che tuo padre sia il direttore di qualche stupido bollettino di paese, eh?" disse. "Venticinque modi per confondersi con i Babbani e le date dei prossimi saldi?"
"No" rispose Luna, immergendo di nuovo la cipollina nella sua Acquaviola, "è il direttore del Cavillo".
Rita sbuffò così forte che i clienti del tavolo accanto si voltarono.
"Storie importanti che il pubblico deve conoscere, eh?" replicò sprezzante. "Ci potrei concimare il giardino, con quella robaccia".
"Be', questa è la sua occasione per alzare un po' il livello" disse Hermione, soave. "Luna dice che suo padre sarebbe felice di accettare l'intervista di Harry. Ecco chi la pubblicherà".
Rita le fissò tutte e tre per un momento, poi scoppiò in una sonora risata.
"Il Cavillo!" sghignazzò. "Ma credete che la gente lo prenderà sul serio
se viene pubblicato sul Cavillo?"
"Alcuni no" rispose Hermione con voce misurata. "Ma la versione che
ha dato La Gazzetta del Profeta della fuga da Azkaban presenta notevoli
lacune. Credo che molti si chiedano se non esiste una spiegazione migliore, e se c'è una storia alternativa, anche se è pubblicata in un..." lanciò u-
n'occhiata di sbieco a Luna, "in una rivista.... insolita, ecco... credo che avranno voglia di leggerla".
Rita non disse nulla per un po', ma fissò Hermione con la testa appena
inclinata.
"Va bene, ipotizziamo per un attimo che io accetti" disse d'un tratto.
"Quanto ci guadagno?"
"Non credo che papà paghi proprio le persone perché scrivano sulla rivista" rispose Luna sognante. "Lo fanno perché è un onore, e naturalmente
per vedere il loro nome pubblicato".
Rita Skeeter fece di nuovo la faccia di una che ha della Puzzalinfa in
bocca e si rivolse a Hermione.
"Devo farlo gratis?"
"Be', sì" rispose tranquilla Sira, bevendo un sorso della sua bibita.
"Altrimenti, come ben sa, informerò le autorità che lei è un Animagus non
registrato. Naturalmente Il Profeta la pagherebbe profumatamente per un
resoconto diretto della vita ad Azkaban" ribattè Hermione.
Rita non avrebbe chiesto di meglio che prendere l'ombrellino di carta
che spuntava dal bicchiere di Hermione e ficcarglielo su per il naso.
"Immagino di non avere scelta, no?" chiese, la voce che tremava appena. Aprì di nuovo la borsetta di coccodrillo, ne trasse un pezzo di pergamena e sollevò la Penna Prendiappunti.
"Papà ne sarà contento" disse Luna allegra.
Un muscolo della mascella
di Rita si contrasse.
"Allora, Harry?" chiese Hermione. "Pronto a dire la verità alla gente, Fratellino?" Chiede Sira con un sorriso.
"Direi di sì" rispose Harry, guardando Rita che faceva dondolare la
Penna Prendiappunti sulla pergamena.
"Fuoco alle polveri, Rita" disse serena Hermione, pescando una ciliegia
dal fondo del suo bicchiere.
"Iniziamo le danze" disse Sira finendo la sua burrobirra.
Buona sera Guys spero che ne sia valsa la pena di scrivere questo capitolo.
Spero che vi piaccia, scusatemi se ci ho messo un po' ma per organizzarmi con i tempi della storia e aggiungere cose nuove non è per niente facile, ho persino dovuto cancellare metà capitolo prima, ma eccoci qua.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Bacini potterhead a tutti😘😘😘
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