Ritorno a scuola.

Sira's pov
Ormai è il primo settembre, mi sono alzata molto presto.
Mi sono già preparata.
Ho messo le ultime cose in baule, e ho fatto tutti i compiti.
Ora mi tocca andare a svegliare Ginny ed Harry e Ron.
Hermione si è svegliata anche lei presto.
Esco dalla stanza e vado in quella dei ragazzi.
Harry dorme profondamente, ma ha delle gocce di sudore sulla fronte.
Che stia sognando?
Ron invece dorme con un braccio fuori dal letto la testa inclinata e la bava ai lati della bocca.
Mi viene da ridere ma devo respingere l'impulso.
Mi avvicino ad Harry e mi chino di poco.
"Harry" dico con voce bassa.
"Harry, svegliati" sussurro.
"Hmmm" mugugna lui e gira la testa al lato destro.
"Harry, devi alzarti" dico.
"Perché?" Dice con voce impastata dal sonno.
"Tra qualche ora dovremmo essere sull'Hogwarts Express".
Il ragazzo sbuffa e si alza , io mi ritraggo dalla mia posizione.
Il ragazzo prende gli occhiali e se li mette.
"Sira, che ora sono?"
"Le nove, abbiamo due ore per muoverci".
"Come sei precisa!"
Io rido.
"Grazie fratellone, ora però sveglia Ron, io vado da Ginny".
"Ok" dice chinando lo sguardo.
Gli metto una mano sulla spalla.
"Hey" Harry alza lo sguardo su di me.
"Non fa niente, Harry, saresti stato un ottimo prefetto" dico e gli lascio un bacio sulla guancia.
"Grazie, Artemid"
Sorrido, gli scompiglio i capelli e mi avvio verso la porta ed esco andando  nella stanza di Ginny.
La ragazza dorme ancora, nella stessa posizione del fratello.
Questa volta gliela faccio.
Mi avvicino lentamente al letto afferro il cuscino e lo tiro, la testa della ragazza finisce sulla testiera del letto emettendo un bel rumore.
La ragazza si sveglia di colpo e si tiene la testa.
"Ma che..."
"Buongiorno pigrona"
La rossa si gira di scatto verso di me con uno sguardo omicida.
"Tu! Malefica lupa che non sei..." la interrompo colpendola con il cuscino dritto  in faccia.
"Te la farò pagare, Sira, Marlene, Black.
Parola di Ginny Weasley"
Io scoppio a ridere e gli tiro il cuscino nuovamente in faccia.
"Dai vestiti facciamo colazione e poi andiamo" dico uscendo dalla stanza.
"Non finisce qui..!" Urla dalla stanza.
"Si si ho capito!" Ribatto.
Chi sa cosa mi combinerà, da Ginny mi aspetto di tutto, la conosco.
Me la farà pagare tanto salata.

Scendo le scale e arrivo in cucina.

Oh oh. E io che pensavo fosse vuota.
Ahimè stamattina il cane è uscito dalla cuccia.

Mio padre è seduto a capotavola e sta bevendo una tazza di caffè davanti a un piatto di frittelle.

Da quando abbiamo fatto quel discorso nella stanza dell'arazzo, non ci siamo più parlarti se non  per dirci buongiorno o buonanotte, ma nient'altro.
Di bottiglie non ne sono più sparite le ho contate io stessa, ho scritto la quantità su un taccuino, ed erano tutte sigillate nessuna era stata aperta.
Ma l'altra sera ne ho trovata qualcuna nella sua stanza, non c'è bisogno di dire che glielò recquisita di nascosto, e con essa altre quattro.
Non pensavo che sarebbe sceso per la colazione visto che l'ho incrociato solo dopo mezzogiorno per tutto il mese di agosto.
E ora che è qui ho un po' di timore, ma almeno non è ubriaco.

Con un groppo in gola mi siedo al mio posto cioè al suo fianco.
Prendo una forchetta e inizio a mangiare con falsa tranquillità.
"Ciao" dice con tono neutro, bevendo un sorso di caffè.
Io lo guardo con la coda dell'occhio e mi accorgo che mi sta osservando.

"C-ciao" balbetto e mangio un altro boccone.
"Hai preparato tutto?" Io non rispondo mi limito ad annuire.
"Sei nervosa?" Scuoto la testa in un no, anche se è tutto il contrario, ma non perché devo ritornare a scuola con la consapevolezza che Voldemort è tornato, ma sono nervosa in sua presenza, da quando l'ho beccato con il liquore ho sempre questo nervosismo.
Ma cosa?
Sento una pressione sulla mano sinistra.
"Non sei brava a mentire" dice in un sussurro.
Mi giro lentamente.
La sua mano è sul mio palmo e mi accarezza.
Il calore che emana questo contatto, Dio quanto mi è mancato.
Ma non posso sciogliermi così, non l'ho ancora perdonato.
Vediamo come si comporta mentre sono via e a Natale ne riparliamo.
Senza dire niente ritraggo la mano da sotto la sua, mettendola sotto il tavolo.
Lui rimane sorpreso da questo mio gesto, ma non dice una parola.
Finisco la mia colazione e in silenzio lascio la cucina e vado in camera mia.
Metto le ultime cose nel baule, prendo il manico, esco dalla stanza e scendo le scale.
"...POTEVATE FARLE MALE SUL SERIO, IDIOTI..."
"...SUDICI IBRIDI CHE INFANGATE LA CASA DEI MIEI PADRI..." cosa è successo da far svegliare la racchia di mia nonna e allo stesso tempo far urlare la signora Weasley?
Arrivo in corridoio e vedo Ginny intenta a massaggiarsi la schiena.
"Ginny! Tutto ok?"
"Per niente i bauli di Fred e George mi hanno fatto cadere dalle scale, e ora mi duole la schiena".
"Ahi, ma almeno niente di rotto vero?"
"Apparte la testa dei miei fratelli? No niente" ridacchio e scendo completamente la rampa di scale.
"VOLETE SCENDERE TUTTI QUANTI, PER FAVORE?"urla furiosa la signora Weasley.

Vedo Hermione ed Harry precipitarsi in tutta furia verso di noi con i bagagli  tra le mani.
"Harry, tu devi venire con me e Tonks" urla la signora Weasley sovrastando gli strilli ripetuti di mia nonna "MEZZOSANGUE! FECCIA! SUDICIE CRE-ATURE!".
"Lascia qui baule e civetta, ai bagagli ci pensa Alastor... oh, per
l'amor del cielo, Sirius, Silente ha detto di no!"
Cosa?
Mi giro.
Un cane nero simile a un orso è comparso al fianco di Harry.
Questo scavalca i vari bauli stipati nell'ingresso e raggiunge la signora
Weasley.
"Oh, insomma..." sbotta lei, esasperata. "Be', la responsabilità è solo tua!"
Il cane scodinzola e si gira verso di me, ma io gli lancio un'occhiataccia.

Sirius's pov
Se Sira pensa che rinuncio a lei si sbaglia accompagnerò sia lei che Harry alla stazione.
E prima che vada devo parlargli.
Nessuno me lo impedirà.
Molly apre la porta ed esce, io mi affianco ad Harry e insieme usciamo.
"Dov'è Tonks?"chiedeHarry, guardandosi intorno mentre scende i
gradini di pietra della mia casa.
"Ci sta aspettando laggiù" risponde Molly  tono severo, distogliendo lo sguardo da me, no non è contenta, e come biasimarla Silente mi ha detto di stare buono a casa.
Ma io sono sempre stato un ribelle e non mi lascio sfuggire l'occasione di poter uscire, per una volta, da quell'incubo eh.
Do uno sguardo a Sira.
La mia piccola ha lo sguardo chino e forse è un po' furioso.
Lei ha ragione ad essere arrabbiata con me, ma non posso promettergli che non farò bravate, non sono ancora guarito dalla dipendenza da  alcol, so che mi ha confiscato quattro bottiglie dalla mia stanza, me lo ha detto Remus.
E mi ha detto nuovamente che sono un coglione, con aggiunta di rimproveri.
Non so cosa prova Sira riguardo alla nostra lontananza ma sta di fatto che se mi sta lontano gli può fare solo bene.
Io non sono pronto a fare il padre e nemmeno il padrino, lo dissi anche a Marlene.
Ma lei si infuriò con me, e mi disse che ero paranoico,ma era vero in un momento non volevo un bambino, ma quando la vidi in quella culla per la prima volta ho capito che non potevo staccarmi da lei.
Ma è per il suo bene se mi sta lontano.

Voce Narrante.
Sirius si ricompose e cercava di concentrarsi su cosa dicevano i membri dell' ordine.
Ma il cagnone nero diede in un latrato di gioia e saltò attorno a loro, cercando di mordere i piccioni e inseguendo la propria coda. Harry non poté
fare a meno di ridere e nemmeno la piccola Black, che si coprì la bocca con la mano, gesto che fu notato dal padre.
Sirius era rimasto rinchiuso per molto, molto tempo.
La signora Weasley strinse le labbra in un modo che ricordava tanto zia
Petunia.
Impiegarono venti minuti per raggiungere King's Cross a piedi, e l'unico avvenimento significativo fu quando Sirius spaventò un paio di gatti per divertire Harry.
Una volta dentro la stazione, indugiarono con aria disinvolta vicino alla barriera tra i binari nove e dieci finché non ci fu via libera,
poi ciascuno di loro vi si appoggiò a turno e passò tranquillamente sul binario nove e tre quarti, dove l'Espresso per Hogwarts eruttava vapore fuligginoso lungo un marciapiede affollato di studenti in partenza e delle loro famiglie. Harry inspirò l'odore ben noto e sentì il morale decollare... tornava davvero a Hogwarts.
"Spero che gli altri arrivino in tempo" disse la signora Weasley preoccupata, guardando dietro di sé l'arco di ferro battuto che sovrastava il binario.
"Bel cane, Harry!" gridò un ragazzo alto con i riccioli rasta.
"Grazie, Lee" rispose Harry con un gran sorriso, mentre Sirius scodinzolava frenetico.

"Oh, bene" disse la signora Weasley sollevata, "ecco Alastor con i bagagli..."
Sirius posò lo sguardo su Sira che era intenta a guardare con aria distratta l'espresso.
Sirius si avvicinò a lei e gli tirò la maglia.
La giovane abbassò lo sguardo e incontrò gli occhi del cane, questo gli fece cenno di seguirlo.
Sira poco convinta annuì e seguì il padre.
"Dove state andando?" Chiese Remus che era appena arrivato con Ron e Hermione.
"Credo che Felpato voglia dirmi qualcosa, Remus".
L'uomo guardò la sua figlioccia e poi osservò il cane che annuì.
"Va bene, seguitemi".
Remus guidò i due in una sala d'aspetto vuota.
"Vi do cinque minuti, niente di più".
"Va bene, Remus, grazie".
I due entrarono e Sirius tornò nella sua forma normale.
Il nervosismo tornò a torturare la giovane.
Sirius d'altro canto si avvicinò a lei, la ragazza alzò lo sguardo e con tutto il coraggio che aveva cercò di non distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
"Allora? Cosa devi dirmi?"
L'uomo sorrise.
"Dovevo salutarti no?" Disse con fare ovvio.
"Stai rischiando grosso, ti rendi conto?" Disse Sira accigliata.
"Preferisco rischiare piuttosto che non parlarti più" disse in un sussurro, lei sbuffò "Senti, arriva al punto e facciamola finita" Sirius rimase ferito, ma infondo cosa poteva aspettarsi? Era ancora arrabbiata con lui.
"Sira...per favore...Non ci rivedremo fino a Natale, e sai che io ci tengo a te, sono tuo padre..." la ragazza ridacchió.
"Un padre che non ha ancora capito come ci si comporta con la propria figlia" sputò acida.
Sirius si rabbuiò.
"Io....volevo solo darti una cosa".
"E cosa sarebbe di Grazia?"
Lui sorrise nuovamente.
"Questo".
L'uomo si chinò sul suo capo premendo le labbra sulla sua fronte, in un bacio molto lento.
La ragazza rimase sbalordita e non sapeva come comportarsi.
Tutto quello che fece era appoggiare le mani sul suo petto, mentre quelle di lui gli accarezzavano il volto.
Rimasero così per più di cinque minuti, Remus aprì la porta e vide la scena, pensò che erano teneri insieme ma sapeva benissimo che la sua figlioccia non lo aveva ancora perdonato.
Il mannaro si schiarì la voce e i due si girarono verso di lui.
"Sira è ora" la ragazza annuì e si rigirò verso il padre.
"Devo andare".
"Si lo so" disse accarezzandole la guancia con le nocche.
"Cerca di tenerti su, d'accordo?"
"Te lo prometto". 

Sirius si ritrasformò e insieme ai due raggiunsero gli altri.
"È stato magnifico conoscervi tutti quanti" disse Tonks, abbracciando
Hermione e Ginny. "Ci vedremo presto, immagino". Risuonò un fischio
d'avvertimento; gli studenti ancora sul marciapiede si affrettarono versoil
treno.
"Svelti, svelti!" esclamò la signora Weasley concitata, abbracciandoli a
caso e acchiappando Harry due volte.
"Scrivete... fate i bravi... se avete
dimenticato qualcosa ve la spediremo... ora salite sul treno, presto..."
Per un breve istante, l'enorme cane nero si rizzò sulle zampe di dietro e
posò quelle davanti sulle spalle di Harry, ma la signora Weasley spinse via Harry verso lo sportello del treno, soffiando: "Per l'amor del cielo, com-
portati in modo più canino, Sirius!" Sira salì sul treno dopo di Harry e si affacciò dal finestrino insieme all'amico.
"Ci vediamo!" Dissero in coro i due.
Il treno partì e Ron, Hermione e Ginny salutavano con la mano accanto
a loro.
Le sagome di Tonks, Lupin, Moody e dei signori Weasley rimpicciolirono in fretta, ma il cane nero corse accanto al finestrino, scodinzolando;
le persone sfocate sul marciapiede risero nel vederlo inseguire il treno, poi questo fece una curva, e Sirius sparì.
"Ciao Felpato" sussurrò Sira mentre una lacrima gli solcò il viso.

Buona sera e buona domenica delle palme a tutti.
Ecco il capitolo un po' lungo e già spero che vi piaccia ugualmente.
In tar caso fatemelo sapere nei commenti.
E noi ci rivedremo presto (semprese le interrogazioni non rompano i bolidi)
Bacini😘😘
Ciao ciao.

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