Notizie sul profeta.
Sira's pov
Sono due settimane che giriamo per l'Europa, anche se oggi torniamo a Londra.
Ieri ho ricevuto la lettera di Hogwarts e quindi, di consuetudine, devo andare a Diagon Alley per prendere il necessario.
Ora stiamo per partire è ancora buio, sono le tre del mattino, almeno è quello che dice il mio orologio.
"Sei pronta Sira?" Mi giro verso mio padre, che è in groppa a Fierobecco e mi tende la mano.
Io l'afferro" Si, ma se andiamo in picchiata, prima avverti". Lui ride.
"D'accordo" dice e mi tira su davanti a sé "ma non ti prometto niente". Mi sussurra al mio orecchio destro.
Tu provaci solamente e ti strangolo con le catene di Fierobecco.
Come sei violenta!
Oh e quando ci vuole ci vuole.
Ti brucia ancora lo scherzo, ammettilo.
Taci rompi scatole.
Uff come è tragica sta ragazza.
Ma stai zitta.
Fierobecco corre fuori dalla caverna e spicca il volo.
Direzione Londra.
Voce narrante
I due arrivarono a Londra alle prime luci dell'alba, Fierobecco atterró su una collina- non molto lontana dalla città- e vi era anche una caverna, ideale per stare due settimane in patria, lontano dai babbani e gli Auror.
La caverna non era molto grande, ci entravano a malapena.
"Ci stringeremo un po' " disse l'uomo alla ragazza, che in risposta annuì con lo sguardo basso.
"Riposati....più tardi potrai andare a Diagon Alley" aggiunse.
Sira annuì nuovamente, ma non distolse lo sguardo dal terreno.
Sirius rimase sorpreso dalla sua reazione, eppure non era successo niente che potesse turbarla.
Così le si avvicinò e si mise difronte a lei.
"Hey" disse.
Sira alzò lo sguardo verso il viso del padre "perché sei triste?"
"Non sono triste! Cosa te lo fa credere?" Disse lei in tono insicuro, infatti l'uomo non ci cascó.
"Dimmi, cosa c'è che non va?" Sira si morse il labbro e poi sospirò.
"E...che..l'ultima volta che sono tornata qui a Londra mi sono procurata delle cicatrici".
Sirius istintivamente posò lo sguardo sulle bende che coprivano il corpo della giovane.
Gli si avvicinò ancora di più, e portó una mano ad accarezzargli il viso.
Lei continuò a guardarlo, ma non si ritrasse, anzi si beo di quel contatto e porto la mano sinistra su quella di Sirius.
"Non ti accadrà più niente, non lascerò che ti facciano del male", lui l'attiró a sé abbracciandola, gesto che venne ricambiato"ti proteggerò, a costo di morire" . Sira sussultó sul suo petto.
"Non dirlo.....Non dirlo ti prego, io....Non voglio restare più sola....Non voglio più restare senza di te".
L'uomo sgranò gli occhi a quella frase.
Quelle poche parole gli avevano fatto capire quanto bene gli volesse sua figlia.
E lui non poteva non stringerla di più, perché era la sua creatura, lui l'amava.
L'aveva amata dal primo momento che la prese tra le braccia, ed era solo un fagottino indifeso che bramava di essere presa da lui, e che si accoccolava sul suo petto addormentandosi ogni volta che la prendeva.
Sirius la bació tra i capelli e appoggiò il mento sul suo capo.
"No, non ti lascio più" gli sussurró.
"Papà, per quanto mi piaccia stare stretta a te, ahimè ci dobbiamo staccare se devo andare a prendere le cose per la scuola".
Sirius ridacchió e sciolse l'abbraccio.
"Ti conviene cambiarti" disse lui.
"Ma va! Guarda andavo in giro così per Londra"disse ironica, e si avvicinò al suo baule e lo aprì e prese una magliettina blu e un pantaloncino di Jeans nero.
Sirius con un colpo di bacchetta glieli fece indossare.
"Grazie" disse lei con un sorriso, ricambiato dal padre.
Sira prese il suo sacchetto di galeoni e se lo mise in tasca insieme alla sua bacchetta.
"La prudenza non è mai troppa" disse lei uscendo dalla caverna.
"Concordo" ribattè Sirius.
La ragazza stava per andarsene, ma Sirius gli prese il braccio.
Lei si girò e lo guardò.
"Fai attenzione Sira".
Lei annuì.
"Sta tranquillo, non preoccuparti per me, piuttosto preoccupati per te e metti gli incantesimi di protezione".
Lui sorrise e la lasciò andare.
Sira si allontanò fino a sparire dal campo visivo del padre.
Sira's pov.
Cammino per le strade affollate di Londra.
Non manca molto al paiolo magico, ormai staró camminando da una mezz'oretta.
Ah! Eccolo li.
A pochi metri da me.
Con passo svelto arrivo alla porta e la apro.
Entro dentro.
Un'odore di qualcosa di forte invade le mie narici, ci sono maghi e streghe che bevono e chiacchierano.
"Signorina Black che bello rivederla" mi giro alla mia destra e mi ritrovo difronte Tom l'oste ricurvo del Paiolo Magico.
Io gli faccio solo un cenno.
"Cosa la porta qui?" Domanda.
"Devo andare a Diagon Alley per prendere le cose per la scuola". Ribatto.
"Capisco. Allora venga l'accompagno sul retro". Dice con un sorriso.
Io annuisco e seguo Tom e ci immergiamo nella folla, fin ad arrivare sul retro.
"Buona passeggiata signorina".
"Ehm...Grazie Tom".
Lui con un'inchino rientra nell'ostello.
Mi metto difronte al muro estraggo la bacchetta e colpisco il terzo mattone a sinistra sopra il bidone della spazzatura.
Subito gli altri mattoni si ritraggono e fanno apparire Diagon Alley.
Sorrido nel vedere la strada affollata di maghi e streghe.
Mi incammino per la strada.
Meglio andare al ghirigoro per i libri, devo prendere quello di rune antiche, cura delle creature magiche e il terzo volume di incatesimi.
Arrivo al ghirigoro e vi entro.
"Hogwarts?" Mi chiede una voce, ovvero il libraio.
"Si" dico e estraggo la lista dalla tasca "Ho bisogno di Metodo semplificato per la lettura delle Antiche Rune , Animali fantastici e dove trovarli e Manuale di incantesimi volume terzo" il libraio annuisce" certo mi attenda qui" detto questo l'uomo va nel retro.
Peccato che Hagrid ha levato il libro mostro dei mostri sarebbe stato divertente lanciarlo contro Malfoy.
Ahimè non potrò farlo, anche se penso che non sia stato Hagrid a togliere il libro, ma Silente o la Mcgonagall, oppure qualcun'altro lo ha convinto a cambiare libro.
Quello di animali fantastici lo tenevo, ma Samara lo ha strappato in mille pezzi e ora lo devo riprendere visto che inizierò cura delle creature magiche.
"Ecco a lei signorina" il libraio é tornato e ha poggiato in libri sul bancone.
Io mi avvicino al banco e il signore incarta i libri.
"Sono sei Galeoni" dice il libraio.
Estraggo il sacchetto e pago i libri.
Prendo il pacco di libri e esco dal ghirigoro.
Prossima tappa la farmacia, devo prendere degli ingredienti per pozioni.
Mi incammino verso la farmacia, che sta a qualche metro di distanza dal ghirigoro.
"...È una vera tregedia" mi giro verso un mago è una strega che stanno parlando tra loro, fingo di guardare la lista e ascolto.
"Quindi è proprio vero, la coppa del mondo di Quidditch è stata attaccata!" Cosa? Non è possibile! I miei amici sono là.
"Si, e per giunta il marchio nero era sul campo" dice il mago alla strega" Il marchio nero? Non penserai mica che tu-sai-chi sia...."," oh no non credo, ma una cosa è certa, ci sono fonti che dicono che è stata l'elfa domestica di Barty Crouch a evocarlo",
" Un'elfa domestica? Ma loro non hanno bacchette!",
"Infatti, la bacchetta era di un ragazzo.
Dicono che Crouch abbia licenziato la sua elfa".
"Ma non credo che l'elfa sia la responsabile dell'attacco" ribatte la donna.
"Io credo che i mangiamorte vogliono far tornare tu-sai-chi". La donna rimane di stucco.
"Speriamo di no, o si spargerà terrore e sangue di nuovo" dice la donna.
Devo avvertire papà subito.
Inizio a correre verso il Paiolo magico, evito tutte le streghe e i maghi che sono d'intralcio al mio passaggio, non mancando di essere insultata da alcune persone per il mio correre, ma non mi importa.
I miei amici, sono preoccupata.
Spero che stiano bene, temo il peggio.
No, Sira loro stanno bene sanno cavarsela.
Arrivo all'ostello e vi entro" Già di ritorno signorina?".
Tom, l'oste, mi guarda da cima a fondo con la gazzetta del profeta tra le mani.
"Va tutto bene signorina?"
"Si grazie Tom" mento, ma non ho altra scelta.
"Tom"
"Si signorina?"
"Potrei avere la vostra copia della gazzetta del profeta per piacere?" Tom mi squadra ma me la porge.
"Ecco a lei Signorina".
"Vi ringrazio".
Detto questo esco dal Paiolo Magico, e rinizio a correre, sta volta, verso la collina.
Sono affaticata, ma devo arrivare da papà.
Mi fermo e mi appoggio a un muro per riprendere fiato.
Porto la gazzetta sotto agli occhi e inizio a leggere.
Il ministero brancola nel buio...i colpevoli non sono stati ancora catturati....servizio di sicurezza insufficiente...Maghi oscuri in libertà...sventura nazionale.
Se i maghi e le streghe terrorizzati che attendevano col fiato sospeso qualche notizia ai margini del bosco si aspettavano di ricevere rassicurazioni dal Ministero della Magia, sono rimasti amaramente delusi. Un rappresentante del Ministero si è presentato parecchio tempo dopo l'apparizione del Marchio nero, sostenendo che nessuno era rimasto ferito. Fiuuu menomale. Ma rifiutandosi di fornire ulteriori informazioni. Resta da vedere se questa dichiarazione sarà sufficiente a smentire le voci secondo cui parecchi corpi sono stati portati via dal bosco un'ora dopo.
Ok se prima mi ero calmata ora non più.
Ricomincio a correre verso la collina, fino a ritrovarmi davanti alla caverna, apparentemente vuota.
"Papà! Papà Abbassa le protezioni, ORA!" dico affannata e secondo me si vedrebbe lontano un miglio che sono agitata.
Sirius's pov.
Vedo Sira correre e mi urla di abbassare le protezioni, io esco dalla caverna e tolgo gli incantesimi e mi avvicino a passo svelto verso di lei.
"Sira! Sira cosa succede?" Domando preoccupato.
"Attacco....quidditch....pericolo" Non riesco a capirla.
"Sira calmati respira". Dico e gli afferro le spalle per tranquillizzarla.
Lei ubbidisce e respira profondamente.
"La coppa del mondo di Quidditch è stata attaccata dai Mangia...non ho capito che, ma so solo che forse i ragazzi sono in pericolo, sono preoccupata per loro.
Io....non...mi sento bene" oh no ha un'attacco di panico.
"Sira guardami"gli afferro il volto e la costringo a guardarmi.
"Calmati, cerca di respingerlo, guarda me, concentrati su di me" dalle mani gli cade un pacco e la gazzetta e questi si schiantano al suolo.
Ci accasciamo a terra in ginocchio uno difronte all'altro.
Continuo a tenergli il volto, lei respira troppo velocemente, deve calmarsi oppure avrà un eccesso di magia e si metterà molto male.
"Sira cerca di trattenere il respiro, anzi non pensare al respiro, guarda i miei occhi" lei alza lo sguardo e i nostri occhi si incatenano.
"Dimmi il colore" sussurro.
"Credo....che siano...grigio/a..azzurri". Si sta stabilizzando per fortuna, continuo ad accarezzarla.
"Si esatto, sono come i tuoi".
Il suo respiro è tornato regolare, ma non smette di guardarmi.
Io l'attiro tra le mie braccia e le accarezzo dolcemente la schiena.
Salve ragazzi, si sono pazza a scrivere alle due di notte, ma onestamente chi se ne frega, adoro scrivere e nemmeno il sonno mi ferma. Spero che questo capitolo via sia piaciuto.
E niente buona domenica a tutti.
Ps, per chi è sveglio a quest'ora buonanotte.
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