L'evasione di Azkaban

Voce narrante.
Dopo Natale, ne Sira ne Harry volevano tornare ad Hogwarts.
Il ragazzo non voleva stare di nuovo sotto la tirannia della Umbridge.

E Sira non voleva lasciare suo padre di nuovo solo con il suo elfo domestico.
Al dire il vero, dopo Natale, Sirius aveva, come diceva la signora Weasley, degli 'attacchi di broncio', e per questo motivo l'uomo si rinchiudeva nella stanza di fiorebecco.

Non c'è da dire che la ragazza ovviamente lo aveva notato.
Infatti tutte le sere di quegli ultimi giorni, padre e figlia si incontravano in salotto davanti al camino, Sira andava li per leggere un libro molto massiccio.
Un libro che forse voi conoscete già.
Un tomo che conteneva storie su una terra lontana e magica, con animali parlanti, re e regine, draghi.
Insomma tutto ciò che era considerato magia, era lì dentro.
Non lo avete capito?
Bhe allora ve lo dico io.
Padre e figlia insieme leggevano le cronache di Narnia.

Al dirla tutta, Sira leggeva a voce media, e Sirius ascoltava come rapito da quel racconto.
L'uomo, si sa, non era un tipo che leggeva, ma leggere con sua figlia era tutt'altra storia.
Avrebbe fatto di tutto per starle accanto in quegli istanti, che gli erano concessi, prima della partenza della giovane.
Ma una volta finita una novella, finiva anche quel attimo.
Il momento peggiore fu quando Sira lesse l'ultima storia che il libro conteneva, perché il giorno dopo era il giorno della partenza.
Sirius era più imbrociato quella sera, Sira gli promise che gli avrebbe scritto e che si sarebbero visti tramite lo specchio che gli aveva regalato.

Ma l'animagus era imbronciato anche per un altro motivo.
Quella mattina, sotto ordine di Silente, Piton era andato a Grimmould place, ovviamente Sirius non era contento della cosa.
Anche se si era pentito delle sue azioni compiute da ragazzo nei confronti del serpeverde, Sirius comunque non gli andava a genio che Piton piombasse in casa sua e desse ordini al suo figlioccio.

Harry comunque aveva appreso dal pozionista che doveva imparare occlumanzia, imparare a chiudere la mente, in modo che Voldemort non potesse entrare.
Se Harry poteva intravedere ciò che il Signore oscuro vedeva, allora anche lui poteva vedere ciò che Harry osservava.

Se Voldemort sapeva di questo collegamento, ovviamente poteva far vedere al ragazzo ciò che voleva.
Illusioni, questo poteva creare Voldemort, una qualsiasi illusione per far cadere Harry in trappola.

Quindi Harry era costretto ad esercitarsi con il professor Piton.
Ovviamente il ragazzo non era per niente contento, cosa reciproca per il professore.

Ma una volta tornati ad Hogwarts le cose andavano di male in peggio.
Le lezioni di Piton erano molto faticose, e per di più aveva ricordato, dove aveva visto il corridoio che sognava da mesi.
Era il corridoio dell'ufficio misteri del Ministero della magia, e ora era curioso di sapere cosa volesse, colui che non deve essere nominato, da quel luogo.

Ma era ancora ingnaro che quella stessa notte, provò una forte emozione, che lo destò dal suo sonno.
E il motivo lo avrebbe scoperto quella stessa mattina quando Sira gli diede la gazzetta del profeta con sguardo cupo.

"Che cosa c'è?" chiesero all'unisono Harry e Ron.
Hermione prese la gazzetta e distese il giornale sul tavolo davanti a loro e Sira indicò le dieci fotografie in bianco e nero che occupavano tutta la prima pagina: erano
nove maghi e una strega.
Alcuni si limitavano a esibire un'espressione beffarda; altri tamburellavano con le dita sulle cornici delle loro foto, con aria
insolente.
Sotto ciascuna immagine erano scritti il nome della persona e il crimine per cui era stata rinchiusa ad Azkaban.
Antonin Dolohov, diceva la didascalia sotto un mago dal viso pallido,
lungo e contorto, che sorrideva sprezzante all'indirizzo di Harry, condannato per il brutale omicidio di Gideon e Fabian Prewett.
Augustus Rookwood, recitava quella di un uomo butterato dai capelli unti, appoggiato al margine della propria foto con aria annoiata, condannato
per aver rivelato segreti del Ministero della Magia a Colui-Che-Non-
Deve-Essere-Nominato.
Lo sguardo di Harry fu però attratto dalla strega; quel viso gli era balzato
agli occhi immediatamente. Aveva lunghi capelli scuri arruffati e incolti, ma Harry li aveva visti quando erano lisci, folti e lucenti. Lo guardava con
scarsa simpatia da sotto le palpebre pesanti, e un sorriso di arrogante disprezzo le aleggiava sulle labbra sottili. Come Sirius, recava le tracce di una grande bellezza, ma qualcosa, forse Azkaban, doveva avergliela sottratta quasi tutta.
Bellatrix Lestrange, condannata per aver provocato con la tortura l'invalidità permanente di Frank e Alice Longbottom.
Hermione indicò a Harry il titolo sopra le foto, che lui, concentrato su
Bellatrix, non aveva ancora letto.


EVASIONE DI MASSA DA AZKABAN
IL MINISTERO TEME CHE BLACK SIA IL 'PUNTO DI RIFERIMENTO'
PER GLI EX MANGIAMORTE


"Black?" disse Harry a voce alta. "Non...?"
"Ssst!' " bisbigliaroni disperate Hermione e Sira . "Non così forte... leggilo e basta!"


Il Ministero della Magia ha annunciato nella tarda serata di ieri un'evasione di massa da Azkaban.
Parlando con i giornalisti nel suo studio privato, il Ministro della Magia Cornelius Fudge ha confermato che dieci prigionieri dell'ala di massima sicurezza sono evasi nelle prime ore della serata di ieri e che il Primo
Ministro Babbano è già stato informato della natura pericolosa di questi
individui.
"Ci ritroviamo purtroppo nella stessa condizione di due anni e mezzo fa,
quando fuggì il pluriomicida Sirius Black" ha dichiarato Caramell. "E riteniamo che le due evasioni siano collegate. Una fuga di questa entità presuppone un aiuto dall'esterno, e occorre ricordare che Black, il primo che sia riuscito a evadere da Azkaban, sarebbe nella posizione ideale per aiutare altri a seguire le sue orme. Riteniamo probabile che questi individui,
tra i quali c'è anche la cugina di Black, Bellatrix Lestrange, si siano raccolti attorno a lui facendone il loro leader. Stiamo comunque tentando il
possibile per ritrovare i criminali e raccomandiamo a tutta la comunità
dei maghi la massima cautela. Per nessun motivo questi individui devono
essere avvicinati".


"Eccoti servito, Harry" disse Ron sgomento. "Ecco perché era felice ieri notte".
"Non ci posso credere" sbottò Harry. "Fudge dà la colpa dell'evasione a Sirius?"
"Santo Merlino, se becco quel uomo, giuro su Godric Grifondoro che gliene dico quattro" ringhiò Sira guardando le parole del Ministro.
"Sira calmati.
Che altre possibilità ha?" ribatté Hermione amareggiata. "Dubito che
potesse dire 'Ehi, scusate tutti quanti, Silente mi aveva avvertito che poteva succedere, le guardie di Azkaban si sono unite a Lord Voldemort'... smettila di piagnucolare, Ron... 'e ora i peggiori complici di Voldemort sono evasi'. Insomma, ha passato gli ultimi sei mesi a dire a tutti che tu e Silente
siete due bugiardi, no?"
"Ci farà uccidere tutti perché non sa affrontare la cazzo di verità" disse Sira stringendo i pugni.
Hermione non fece caso al linguaggio della compagna e aprì il giornale con un gesto secco e prese a leggere l'articolo all'interno mentre Harry si guardava intorno nella Sala Grande. Non riusciva a capire come mai i suoi compagni di scuola non fossero spaventati.
O almeno era quello che facevano credere.

A Hermione, intanto, gli era balenata un'idea folle, in modo che la gente potesse credere al suo migliore amico.
All'ascolto di questa idea, Sira e Ginny si misero le mani tra i capelli, ma poi riflettendoci un po' su, avevano cercato di autoconvincersi che era fondato questo piano, che aveva una logica.
E quindi la nostra Hermione doveva richiedere l'aiuto di una vecchia conoscenza.
A chi è mancata Rita Skeeter?

Buona sera signori cari eccomi tornata di nuovo, veloce come il vento.
Spero che il capitolo vi piaccia, ho messo in moto i cilindri del cervello per raggruppare gli avvenimenti spero ne sia valsa la pena.
M credo che forse ho fatto un pochino schifo.
Ma c'è l'ho messa tutta.
Fatemi sapere cosa ne pensate qui nei commenti e noi ci rivedremo presto😉😉😉😉😘

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