Il molliccio e il metamorfomago
Voce narrante.
Sira trascorse l'intero pomeriggio nella sua stanza, seduta davanti a quella porta, aveva timore di uscire, aveva timore di trovarsi sua padre davanti.
Ma non poteva restare chiusa in stanza per tutta la vita, così si alzò, asciugò il viso dalle lacrime; e spostò il baule con rabbia.
Pian piano allungò la mano e la chiuse attorno alla maniglia, aprendo così la porta.
La giovane si sporse in avanti per poter vedere il corridoio.
Per sua fortuna non c'era nessuno, sentiva le voci di tutti provenire dal salotto, quindi ai piani superiori non vi era un'anima.
Sira uscì, chiudendosi la porta alle spalle camminò al lato opposto del corridoio, dove imboccò la scala che portava in soffitta, dove era decisa a passare il resto della serata da sola.
Una volta arrivata alla porta della soffitta, la ragazza, vi entrò.
In quel luogo si vedeva poco e niente, ma si poteva sentire la polvere fino in gola, Sira starnutì due volte talmente che questa era fitta.
La stanza era piena di cianfrusaglie, bauli, quadri, mobili e libri.
Se avesse potuto avrebbe illuminato la sala con la bacchetta, ma purtroppo non poteva farlo.
Fortunatamente dal pavimento fuoriuscivano dei spiragli di luce che illuminavano di poco quel luogo isolato della casa.
Sira si sedette in un angolo polveroso della stanza, portandosi le ginocchia al petto, dove le avvolse con le braccia: e vi appoggiò anche la testa.
Scoppiò di nuovo in lacrime, ormai non aveva niente su cui fare affidamento.
Si sentiva come se stesse precipitando in un burrone, e non aveva più la sua ancora di salvezza.
Voleva tanto urlare, ma non ci riusciva, l'ultima volta che era successo una cosa del genere, era stata quando aveva litigato con Harry ad Hogwarts, e Sirius gli era stato vicino, ma adesso non aveva nemmeno più suo padre.
Voleva sparire.
Voleva che la terra la inghiottisse.
Sira tirò sul col naso, alzò la testa e di pulì il viso con la manica del maglione.
La giovane alzò lo sguardo davanti a sé, li vi era un baule con lo stemma di Hogwarts.
La ragazza si sporse, attaccato al manico vi era l'etichetta con un nome.
"Regulus Black" sussurrò con tono spezzato dal pianto.
Affianco all'etichetta vi era anche lo stemma della casata dei serpeverde ormai consumato dalla polvere.
Sira, in balia della curiosità, cercò di aprirlo per vedere che vi era dentro, ma la ruggine dei lucchetti impediva l'apertura del mobile.
Ma Sira non si perse di coraggio, mise la mano nella tasca dei Jeans e ne estrasse il coltellino con il manico blu, che Sirius gli aveva regalato il Natale scorso.
La giovane infilò la lama nel primo lucchetto e tirò con tutta la forza che aveva.
La ruggine era molto compatta, la giovane ci mise tutta la forza delle braccia per poter aprirlo.
Poi finalmente, il chiavistello si ruppe. La Grifondoro fece lo stesso procedimento del primo, al secondo.
Solo che rispetto a quello precedente era molto più arrugginito e ci volle più tempo prima di romperlo, ma ci riuscì.
La ragazza chiuse il coltellino e se lo rimise in tasca. Sfregò le mani sul pantalone e afferrò la copertura malandata del baule.
Con un solo movimento lo aprì.
Ma ciò che enemerse fuori, fu una specie di fumo nero, la giovane si tirò indietro appoggiandosi al muro spaventata.
Questa nebbia prese la forma di un uomo accasciato a terra, senza vita.
Il volto era coperto di sangue come anche le sue mani, i vestiti erano strappati e gli occhi aperti, ma spenti.
La ragazza urlò dal dolore e dallo terrore, perché l'uomo che aveva davanti era suo padre.
Sirius giaceva immobile davanti a lei, gli occhi privi di vita erano puntati sulla Grifondoro.
Sira ormai piangeva, era sotto schok, non riusciva a muoversi.
Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla figura che aveva dinanzi agli occhi.
"Papà!" Esclamò piangente.
"No!" Urlò.
Era pietrificata in quell'angolo, voleva andare via, ma le sue gambe non rispondevano ai suoi comandi chiuse soltanto gli occhi.
Era sola con un cadavere.
"RIDIKKULUS!" Esclamò una voce femminile. La ragazza non aprì gli occhi era troppo spaventata.
"Sira!" Esclamò nuovamente la voce.
La piccola Black si senti toccare le guance bagnate, fu in quel momento che aprì gli occhi e si ritrovò Tonks davanti a lei, però, non smetteva di piangere.
Tonks l'attiró a sé e l'abbracciò.
"È tutto finito, Shhh, è tutto finito" disse accarezzandole i capelli ricci.
"Va tutto bene, ci sono io, era solo un molliccio, tranquilla" disse Tonks con voce dolce al suo orecchio.
"Ho t-anta p-aura" singhiozzò Sira, stringendo le vesti della strega.
"Lo so, tesoro, ma ora è tutto finito" ripeté Tonks.
Tonks la tenne stretta al petto fino a quando Sira non smise di piangere, solo allora, la metamorfomago e la lupa si alzarono e uscirono dalla soffitta.
Dora accompagnò la giovane in bagno, in modo che potesse lavarsi la faccia.
"Grazie, Tonks" disse Sira mentre si lavava il viso.
L'acqua ebbe un effetto rigenerante a contatto con la sua pelle si sentiva meglio dopo quello spavento.
"Ma che stavi combinando lassù? Ti ho cercata da per tutto!" Esclamò Costernata la donna.
Sira chinò lo sguardo.
"Volevo stare da sola per un po' " disse Sira in modo triste.
"Perché?" Domandò Tonks.
Ma Sira non rispose.
"Hai litigato con Sirius?" Sira alzò lo sguardo verso di lei, per poi annuire.
"Abbiamo litigato di nuovo, stiamo da agosto così, e oggi mi ha fatto tanto male, il problema è che anche se abbiamo discusso, a me mi manca.
E con Voldemort in movimento ho paura che gli succeda qualcosa, e che rimango sola".
La strega inarcò le sopracciglia e appoggiò una mano sulla spalla della cugina.
"Mi dispiace così tanto, Sira, non ne sapevo niente....Ma ti dico una cosa, piccola, a tuo padre non capiterà niente, lo proteggeremo, è una promessa". Sira si tuffò nuovamente tra le braccia della strega" ti voglio tanto bene" sussurrò Sira.
"Ora scendiamo, tutti si staranno chiedendo dove siamo finite" disse Tonks con un sorriso che contagiò la Black.
"Solo una cosa".
"Dimmi".
"Non dire a nessuno quello che è successo, non voglio che papà sappia che la mia più grande paura è di rimanere sola" sussurrò.
Tonks alzò la mano " Sarà il nostro segreto".
Buona sera signori eccomi tornata.
Visto che non vi ho fatto aspettare poi così tanto (amatemi😝) spero che questo capitolo vi piaccia.
Fatemelo sapere in un commento e noi ci rivedremo presto 😘😘😘😘
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