L'incubo
Giada stava camminando in mezzo a delle praterie buie. Era negli Inferi, lo sentiva, ma era tutto silenzioso. Le anime non c'erano e non si sentivano nemmeno le urla dai Campi delle Pene.
A un tratto due forme sorsero dalla terra. Erano due spettri incorporei dagli occhi dorati. "NO! Andate via! Lasciatemi stare!" gridò Giada. Erano gli stessi spettri che avevano ucciso sua madre. La scena cambiò, e Giada si ritrovò alle porte dell'Erebo. Una massa di anime urlanti cercava di attraversare le porte, ma senza risultato.
"Figlia mia! Non dovete venire quaggiù!" gridò qualcuno. Giada vide un uomo... Suo padre... Lottare contro orde di spettri armato di una falce nera. "Non venite negli Inferi, hai capito, Giada? Non...". Il sogno cambiò ancora.
La ragazza si ritrovò dentro una grotta buia. Dall'oscurità emerse una donna. O almeno, per metà era una donna. Aveva la pelle pallida e i capelli neri, mentre i suoi occhi erano rossi. L'altra metà del corpo non aveva né forma né consistenza. Si sfaldava e si rimodellava. Melinoe.
"Vieni, piccola Giada. Vieni a salvare tuo padre, avanti!". Melinoe si scagliò contro di lei, e tutto si dissolse nel buio.
"NO!" gridò Giada. Le lenzuola del letto nella Casa Grande dove si era sistemata erano madide di sudore.
Padre... Mi spiace. Non ti abbandonerò.
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"Reyna, nel campo romano è mai arrivato un figlio di Thanatos?". "Che io ricordi no. Nemmeno i pretori che ci hanno preceduti hanno mai segnato un figlio della Morte".
Chirone si mise a trottare nervosamente nel salone. "Chirone" intervenne Frank. "Che cosa significa? Cioé... Sei preoccupato, cosa potrebbe voler dire una figlia di Thanatos?".
"Gli antichi miti dicono che... Che I figli della Morte possono uccidere con il tocco delle mani". "Chirone... Anche Nico può...". "NO, Reyna. Nico non può uccidere le persone. Giada potrebbe. Anche senza volerlo".
Frank e Reyna rimasero in silenzio. Non riuscivano a esprimere a parole quello che sentivano dentro.
P. O. V. Nico
Che ore erano? Guardai la sveglia sul mio comodino e lessi le 5 del mattino. Mi girai su un fianco e abbracciai Will da dietro. Il mio petto si alzava e si abbassava contro la sua schiena nuda.
"Giorno..." sussurrò lui. Si stiracchiò e mi diede un bacio. "Che ore sono, principessa?". "Le dieci di mattina".
"COSA???". Si tirò su così in fretta da dimenticarsi di essere nudo. Eh sì.
Lo avevamo fatto quella notte. Che c'è? Potrebbe essere una delle ultime volte. "Will...".
"COME FAI AD ESSERE COSÌ CALMO? L'IMPRESA...". "WILL! TI STO PRENDENDO PER I FONDELLI!" gridai.
Will, che si era messo maglietta e pantaloni, mi guardò un secondo, poi mi si lanciò addosso.
Qualcuno bussò alla porta, e sentii la voce di Giada. "Nico!! Nico, svegliati!". Feci cenno a Will di nascondersi nell'armadio, poi mi infilati mutande e maglietta e corsi ad aprire.
"Nico! Alleluia! Ma..."
"Cosa?". "Nico. Fai. Uscire. Will. Dall'armadio". Il figlio di Apollo ruzzolò fuori con poca grazia.
"Nico...". "Che vuoi?".
"Spero che abbiate usato le protezioni!". Detto questo, Giada si dileguò. Non provai nemmeno a inseguirla. Mi voltai verso Will e dissi: "Tanto vale vestirsi, no?".
Buooonasera!!! Ok, è L'UUUNA DI NOOOTTE E TUUUTTO VA BEEENEEE!! (chi azzecca la cit è un grande). Comunque, lo so che avevo detto esami e tutto, ma non posso stare troppo tempo lontano da voi, ragazzi!!
È poi, vi dovete dare una calmata, ok? CACCHIO 115 VISUALIZZAZIONI!! Grazie a tutti, siete bomber.
Allora, questo capitolo l'ho dedicato soprattutto alla SOLANGELO perché mi andava di farlo. Lo so che è un po' corto, ma domani mattina ho l'esame di italiano... Allora, votate e commentate!!!
P. S. Qual'è il vostro dio preferito (cercate di non scegliere il vostro genitore, ok? Io personalmente adoro un botto Ade).
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