L'impresa
Giada si sentiva in imbarazzo. Molto.
Erano tutti seduti intorno al tavolo da ping pong, che a sentire Annabeth era diventata la sala riunioni, e nessuno aveva ancora parlato.
Dopo un po' Will, capogruppo della casa di Apollo, prese la parola: "Allora, abbiamo una nuova profezia". "Cavolo, Solace! Non ce ne eravamo accorti!" esclamò Clarisse, guida della casa di Ares. "Ragazzi, calmatevi" disse Chirone.
"La situazione è complicata. Annabeth cara, hai qualche idea su chi riguarda la profezia?". "Allora, il re degli spettri è di sicuro Nico, già in un'altra profezia era stato chiamato così. Il figlio dello scuotitore... Direi Percy. La saggezza sono io, per forza. Il figlio del sole...".
"Se Nico va, vado anche io!" intervenne Will. "Sì... Anche perché il sole potrebbe essere inteso come Apollo. Dunque, io, Percy, Nico, Will...".
"Scusate..." si intromise Giada.
"Mi sembra che qui tutti stiate evitando la questione della figlia della morte. Mi sembra chiaro che anche io dovrò partecipare all'impresa". Tutti tacquero immediatamente.
Chirone disse: "Giada... Io non sono sicuro di come comportarmi con te".
"Cosa ho di sbagliato? Eh? Sono la figlia del dio della morte, vero? Sì, è così... Mio padre è odiato e detestato... È un dio minore, giusto?? Rispondimi!! Avanti, Chirone!!". "Giada, ora calmati.. Non capisco come tu possa essere così attaccata a tuo padre... Del resto, non vi siete mai visti!" intervenne Clarisse.
Giada non poté rispondere, perché una fitta alla testa la fece piegare in due dal dolore, così ricordò.
Giada stava giocando con le bambole in salotto. Aveva due anni, ed era già più intelligente di molte bambine della sua età. La madre era andata in cucina, e ora stava parlando con qualcuno.
"È tua figlia! Come puoi dire di volerle stare lontano per... Per tutta la vita??".
"Kara, lo sapevi quando hai iniziato a frequentarmi che sarebbe finita così. Finisce sempre così". "È pur sempre carne della tua carne, idiota!". La temperatura sembrò scendere.
"Non chiamare idiota il dio della morte, Kara. Non lo fare. Non è solo per me stesso che me ne vado, lo faccio per voi. Se restassi, i demoni...".
"Non mi interessa dei demoni, se resti potrai proteggerci!". "No, non posso. Kara, in quanto dio della morte ho dei doveri! Come potrei crescere una bambina dicendole :" Scusa, Giada, papà deve andare in giro a raccogliere anime ". Dimmi come potrei!".
Giada si affacciò alla cucina e vide sua madre gesticolare di fronte a un uomo alato e con i capelli neri." Bene, Thanatos. Non vuoi restare? Bene. Giuro sullo Stige che non entrerai mai più in questa casa finché non sarò morta!". Un tuono rimbombò fuori dalla finestra, e l'uomo sospirò.
"Non puoi più tornare indietro, lo sai questo, vero?". "Lo so tanto quanto lo sai tu". "Addio, Kara. Ricordati che ti amo. Sempre".
Giada tornò in salotto e si rimise a giocare con le bambole come se nulla fosse successo.
"GIADA! GIADA!". La ragazza riaprì gli occhi e si ritrovò stesa su un divanetto.
"Ho ricordato..." disse la ragazzina. "Mio padre... Io l'ho visto". Chirone le si avvicinò e le fece cenno di continuare.
"Avevo due anni quando lo vidi per la prima volta. Stava litigando con mia madre, Kara. Lei voleva che restasse, ma lui non poteva. L'ha avvisata che i demoni la sarebbero venuta a cercare, ma a lei non importava.
Poi, quando avevo tre o quattro anni, loro sono arrivati. Erano spettri, credo. Spettri incorporei dagli occhi dorati. Davanti a loro c'era... Lei. Era un mezzo spettro, e l' altra metà del suo corpo tremolava e prendeva le forme di persone che non avevo mai visto.
Ma mia madre rimase scossa. Le conosceva, quelle persone. Lei disse di chiamarsi... Melinoe". Percy e Nico si rabbuiarono. Le raccontarono di aver conosciuto Melinoe mentre recuperavano le chiavi per la spada di Ade.
"Non è stata una bella esperienza..." concluse Nico. "Continua, Giada".
"Quel mostro... Mise a soqquadro la mia casa, e stava per uccidermi. Mia madre, però, non so come, si gettò su di me per proteggermi. Lei morì, ma fu come se una barriera mi separasse da Melinoe. Lei non poteva toccarmi. Allora appiccò il fuoco. E se ne andò.
Due giorni dopo, un uomo entrò in casa. Era Thanatos. Prese l'anima e il corpo di mia madre, e mi cancellò la memoria per tenermi al sicuro. Ho vissuto in strada fino ad ora".
Chirone e Annabeth le si avvicinarono. "Alla morte dei Tre il gruppo assisterà... Chirone, potrebbe voler dire...". "Spero di no Annabeth. Ma se l'oro in rosso si muterà, allora potresti avere ragione". "Cosa? Ragione su cosa?". Chirone fece cenno a tutti di avvicinarsi.
"Se l'icore dorato, il sangue divino, si muterà in rosso... Vuol dire che i tre pezzi grossi moriranno".
Buonsalve, piccoli semidei!!! Eh sì, sono ancora quaaa!!! Bene, colpo di scena!!! MELINOEE!!! Per chi non sa chi sia, Melinoe è uno spettro figlio di Ade e Persefone, nonostante alcuni credono che sia stato Zeus travestito da Ade a concepirla, comunque, è la dea dei fantasmi ed è per metà spettro, per metà donna bellissima. Può assumere le sembianze di persone morte a cui volete bene. Tipo, nel libro segreto assume la forma della madre di Talia e di quella di Nico.
Allora... GIADA REMEMBER!!!! SÌIII!! Calmiamoci un attimo, ok? Ok! Nuova crew in vista!!
Solangelo- Percabeth e Giada come terzo incomodo, ma che ci volete fare? Comunque, visto che il 12 ho gli scritti d'esame, non so quanto spesso pubblicherò. Votate e commentate per supportarmi!!!
CIRICIAOOO
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