5. Pugni e minacce
1 settembre 2022
Finalmente era arrivato il primo settembre e stavamo per tornare ad Hogwarts. Diedi un bacio sulla guancia a mia madre per poi mormorarle che le avrei scritto subito, appena arrivata a scuola. Lei annuì ed io mi allontanai, era ora di salire sul treno.
Entrai nel quinto vagone, mi pare, dov'ero certa d'aver visto Lily e Rose. Sebbene fossimo in due Casa diverse, e rivali, eravamo molto amiche. L'unica cosa che non sopportavo era la vista di James Potter ma, per quel giorno, ero davvero contenta di essere nel suo stesso scompartimento. Dopo un breve ricerca li trovai.
Aprii la porta scorrevole e, non appena poggiai un piede all'interno, un tornado vermiglio mi balzò addosso. La abbracciai, affondando il viso nei suoi bellissimi capelli rossi che tanto invidiavo. Uno sbuffo attrasse la mia attenzione, era James.
«Potter, quale dispiacere vederti» salutai guardandolo malevola.
«Puoi benissimo andartene, anzi, fallo, così possiamo respirare aria più salubre.»
«Comprato il costume?»
«Pronta a subire i nostri scherzi?»
Feci un respiro profondo, non dovevo lasciami andare, non ancora. Mi sedetti di fronte a lui, accanto a Rose. Anche se ero una Serpeverde, mi trovavo molto bene tra i Potter, eccezion fatta per James, e con i Weasley. La metà delle mie giornate la passavo con loro praticamente, soprattutto con Lily e Albus. L'altra metà ero insieme a Scorpius, mio migliore amico ormai dal primo anno.
Pochi minuti dopo entrò proprio Scorpius nello scompartimento e, come se avessi avuto una molla sotto, balzai in piedi. Lo abbracciai, come sempre lo sentii irrigidirsi per poi stringermi a sé. Da quel punto di vista ero davvero molto simile a suo padre.
«Alicia, da quanto tempo eh?» rise sedendosi accanto a Lily.
«Umh, tre giorni, vero?» risposi tornando al mio posto.
Osservai Lily, era diventata rossa in viso. Sapevo che era innamorata di Scorpius ma non credevo fino a quel punto, era sempre stata una ragazza molto riservata, non era da lei arrossire così tanto.
«Per Godric, cosa ci fa un altro Serpeverde qua dentro? Vattene Malfoy, non sei proprio gradito qui dentro, non voglio un altro coglione ad occupare il mio spazio vitale.»
Oh, questa era la classica goccia che faceva traboccare il vaso. Mi alzai di scatto, senza più ragionare, e mi buttai addosso a James Sirius. Non potevo sopportare che qualcuno insultasse me o un mio compagno, diventavo una iena. Adesso potevo fargli male, tanto male. Tentai di tirargli un pugno ma riuscì a fermarmi la mano. Qualcuno mi prese per i fianchi, probabilmente Albus, ma tirai una gomitata all'indietro talmente forte che lo feci cadere a terra. Ritentai di colpire il viso di James e con estrema soddisfazione ci riuscii. La mano faceva male ma era troppo bello ciò che avevo fatto.
Mi allontanai velocemente, lui era ancora stordito dal colpo.
«Mai insultare me o un mio amico, ti è chiaro stupido di un Potter?» urlai digrignando i denti.
«Tu! Te ne pentirai amaramente, fidati che desidererai di non avermi fatto del male. Ti farò passare l'anno più brutto della tua vita.»
Lo fissai malevola, non lo sopportavo proprio. Mi sedetti nuovamente e cominciai a fissare i vari paesaggi che si succedevano fuori dal finestrino. Il nostro odio era una cosa antica praticamente, già dal mio primo anno non ci sopportavamo. E dire che lo consideravo carino. Effettivamente era un bel ragazzo ma quel suo caratteraccio superava tutto.
Quell'anno sarebbe stato un anno di svolta, avrei partecipato al campionato di Quidditch, mi sarei impegnata un sacco per prepararmi ai M.A.G.O. dell'anno dopo e avrei visto i Grifondoro in costume, non poteva andarmi meglio.
Il Quidditch era uno dei pochi sport che amavo, mi piaceva un sacco volare. Già l'anno prima avevo fatto il provino per essere Cercatrice ma poi mi ero tirata indietro all'ultimo, proprio quando mi avevano detto che il posto era mio. Dovevo riprovarci, volevo far vedere a tutti che anche una Serpeverde con dei sogni può arrivare in alto.
Il ricordo di un'affermazione di mia madre mi diede come un campanello d'allarme, forse non sarebbe andato tutto liscio come l'olio.
"Al sesto anno si è abbastanza maturi per poter conoscere certe cose"
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