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Adesso erano entrambi seduti sulla panchina di marmo. Auxis teneva le braccia strette sulla pancia e quasi non osava guardare al suo fianco, dove c'era suo padre.
Si era pulita le guance dalle lacrime che -per fortuna- non avevano danneggiato il trucco.
Erano lì già da un po' e cominciava a stancarsi.
~ Da quando Zeus ha tutti questi ospiti? Devo prendere un numero e fare la fila in sala d'aspetto?~ chiese scontrosa.
Ares scoppiò a ridere aprendosi in un sorriso e guardandola divertito; ma il suo sorriso si spense dopo qualche secondo.
~ Che c'è?~ domandò lei corrugando la fronte.
~ Non sei cambiata di una virgola, Auxis.~ tuonò una voce profonda e imperiosa proveniente da fuori la cella.
Lei scattò in piedi e si precipitò davanti alle sbarre, dietro alle quali Zeus si mostrava in tutta la sua grandezza.
Era esattamente come lo descrivevano i greci. Alto, imponente, dagli occhi cristallini e capelli e barba lunghi e bianchi.
Si trovava in soggezione di fronte a lui. Un po' come con Ares, ma cento volte di più; comunque non lasciò che le sue emozioni e i suoi pensieri le modificassero l'espressione del viso, mostrandola tesa e nervosa.
Si esibì in un profondo e teatrale inchino, sfiorando quasi il pavimento col naso.
~ Vostra Altezza! È davvero bello che vi siate degnato di alzare il culo dal trono.~ disse in finto tono referenziale ma al tempo stesso arrogante.
Quando si rialzò piantò gli occhi in quelli di Zeus, che aveva assunto un'espressione indecifrabile.
Percepiva la tensione di Ares e neanche lei era del tutto rilassata.
~ Neanche di una virgola.~ ribadì Zeus guardandola serio.
Ci fu una lunga pausa durante la quale non si udì nessun rumore. Auxis continuava a sostenere il suo sguardo -seppur a fatica- e attendeva che accadesse qualcosa.
Non passò molto che si spazientì.
~ Beh? Pensi di fissarmi ancora per molto oppure mi fai uscire di qui?~ chiese inarcando le sopracciglia nella sua tipica espressione strafottente.
~ Non so se è il caso di farti uscire. Mi sembra che ti serva ancora qualche momento per capire in che situazione ti trovi e chi hai davanti, oltre a darti una calmata.~
~ Andatevene tutti a quel paese! Non ho bisogno di calmarmi e non mi calmerò finché sarò qui dentro.~ sbottò alterandosi.
~ E francamente non capisco perché c'è tutta questa urgenza che io ti parli.~ aggiunse.
~ Sai chi sono io, ragazza?~ chiese lui studiandola dall'alto.
~ Zeus?~ rispose sarcastica.
~ Quindi ti sei risposta da sola sul perché devi parlarmi.~
~ ...No, non direi.~
~ Non mi pareva che fosse così stupida tua figlia.~ disse Zeus guardando verso Ares.
~ Hey!~ protestò lei facendo come per scattare in avanti.
L'attimo dopo suo padre fu tra lei e il dio, bloccandola e quindi impedendole di fare un'enorme cavolata.
~ Zeus, capirai che è stato difficile spiegarle tutto e portarla fin qui. Ovviamente è un po' scossa, ma ti chiedo di scusarla.~ gli disse lui.
~ Scusarmi per cosa? È stato lui a darmi della stupida.~ protestò lei guardandolo.
~ Auxis.~ la chiamò Zeus.
Lei si voltò puntando gli occhi contro di lui, ammutolendosi.
~ Seguimi.~ le disse avviandosi verso le sbarre.
Sì voltò cercando il viso di suo padre, che annuì incoraggiante. Solo a quel punto si convinse.
~ Dove andiamo?~ gli chiese.
~ Pensavo di farti fare un giro all'aria aperta. Magari ti fa bene.~
~ In effetti...~
Seguì Zeus fuori dalla cella e poi lungo un tunnel alto e tondeggiante, pieno di curve e insenature lungo le pareti.
Dopo un po' cominciò a domandarsi perché suo padre non venisse con lei.
~ Non ti serve la guardia del corpo se sei con me.~ le disse Zeus che aveva rallentato il passo permettendole di affiancarglisi.
Non osò commentare ad alta voce talmente era basita. Ci mancava solo che leggesse nel pensiero.
Appena furono fuori dal tunnel, Auxis vide in lontananza due o tre persone, tutte vestite come lui, ovvero alla moda greca antica.
~ Per curiosità, come ha fatto Ares a convincerti di tutto questo?~ chiese Zeus voltandosi a guardarla.
~ Ammetto che non è stato facile.~ rispose lei sorridendo lievemente al ricordo delle litigate che ci aveva fatto.
Nei minuti successivi gli raccontò per filo e per segno tutto quello che era accaduto a cominciare dall'improvviso attacco di malessere fino al suo recente risveglio.
Faticava a parlare decentemente. Nel senso che si impappinava e storpiava le parole; questo perché era incantata ad osservare il paesaggio che le si presentava davanti.
Le descrizioni del paradiso non si avvicinavano neanche lontanamente a quello che vedeva: c'era un'immensa pianura d'erba che così verde non s'era mai vista; c'erano diversi sentieri che partivano dal luogo da dov'era appena uscita e uno ampio come una strada a due corsie che portava verso un'edificio immenso e splendente come fosse fatto d'oro simile a un castello. A fiancheggiare il sentiero c'erano due file di alberi alti e dalla chioma fitta e piena di fiori color pastello. Sembrava che in quel luogo fossero racchiusi tutti i possibili territori del mondo: alla sua destra, alle spalle di una fitta foresta, s'alzavano in lontananza grandi montagne scure e alla sua sinistra il mare calmo sembrava quasi unirsi al cielo cristallino macchiato da qualche nuvola candida.
Si voltò indietro e vide alcune colline verdeggianti che, allontanandosi, si trasformavano in deserto.
Camminando al contrario si soffermò a studiare l'entrata del tunnel dal quale Zeus l'aveva tirata fuori; era una specie di caverna, ampia e circolare.
Ben presto i suoi occhi ritornarono sul palazzo maestoso che si ergeva davanti a lei.
Esso era circondato da giardini riccamente decorati con panchine, gazebo, fontane e alberi da frutto. Non riusciva neanche a immaginare quanto fosse grande, ma sicuramente neanche il re del mondo avrebbe potuto meritarselo.
Le finestre erano composte da mosaici di vetro che formavano scene di guerra e pace, di morte e vita, di bellezza e di tristezza, ma tutti, dal primo all'ultimo, erano meravigliosi.
Dalle torri si alzavano punte slanciate che sembrava quasi tentassero di bucare il cielo; la cosa strana era che brillavano, come fossero fatte di vetro.
~ Sorpresa?~ chiese Zeus con fare divertito.
Quando si voltò per rispondergli, Auxis si accorse di avere la bocca semiaperta in un'espressione stupefatta.
~ Assolutamente.~ mormorò quasi temesse di distruggere quelle meraviglie parlando troppo forte.
Ciauuu! Come state ragazzi? Ecco l'aggiornamento che (spero) aspettavate. Sto seriamente pensando di smettere con i titoli ai capitoli e le immagini, primo perché wattpad mi fa dei casini a mettere le foto e secondo perché perdo molto tempo a trovarle. Mi dite che ne pensate? Dovrei togliere tutte le immagini e numerare i capitoli fin dal primo o smettere dal prossimo? Ho davvero bisogno che rispondiate.
Vi adoro, siete sempre più numerosi e spero tanto che consigliate questa storia ad altri.
❤️❤️
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