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~Cazzo!~ esclamò rimettendosi a correre verso l'aula.

Appena rientrò nell'edificio le sensazioni di prima ritornarono ad assillarla tutte contemporaneamente, quindi soffrì il triplo visto che nel bagno avevano cominciato piano piano.
Corse sempre più veloce pregando di non farsi sgamare da qualche insegnante e si fermò di scatto solo quando fu davanti alla sua aula.
Si sforzò di smettere di ansimare e si dette una sistemata veloce.
Abbassò la maniglia ed entrò in aula nel pieno della lezione.

~ Ci degna della sua presenza, signorina Mallor?~ chiese ironico il professore.

Lei neanche rispose; era consapevole che se stava male nell'atrio, in aula sarebbe stata peggio. Non voleva andare in infermeria innanzitutto perché odiava l'infermiera Chowson e poi perché aveva la sensazione che quel dolore che provava non fosse una cosa comune e tutto voleva tranne essere presa per pazza.
Prese posto accanto a Josie sistemando la sua felpa sullo schienale della sedia e vi si appoggiò. Passò poco che iniziasse a straziarsi l'interno della guancia per non mostrare nulla di quello che sentiva e del suo malessere.
"Devo solo resistere altri dieci minuti. Solo dieci, poi abbiamo l'ora libera..." si diceva.
Per un po' cercò addirittura di seguire la lezione ma quando si rese conto che non riusciva a seguire neanche i suoi pensieri, la prese persa; incrociò le braccia sul banco e ci appoggiò la testa sopra.
Le palpebre si fecero pesanti e cominciò a sentire tutto ovattato. L'energia che sentiva poco prima era svanita in pochi secondi e all'improvviso era debole e stanca.
Come sotto comando, chiuse gli occhi e si appisolò.

~MALLOR!~ gridò l'insegnante dopo che il suo terzo richiamo era stato ignorato.

Auxis alzò di scatto la testa sbattendo gli occhi.

~Eh? Cosa?~ chiese confusa.

La classe esplose in una sonora risata mentre il prof tentava disperatamente di farli tacere.

~ Oddio, scusami Auxis! Non mi ero accorta che dormivi, ti avrei svegliata!~ strillò Josie coprendosi la bocca con le mani.

~ Tranquilla, non è colpa tua.~ rispose lei sorridendo.

intanto il prof era riuscito a riportare la classe al silenzio e aveva ricominciato a chiamarla.

~ Visto che durante la lezione scorsa non si è addormentata immagino che fosse attentissima. Dunque mi parli di tutti i tipi di testo narrativo.~ disse serio.

Auxis lo guardava senza rispondere. Ci fu una lunga pausa.

~...Eh?~ chiese strabuzzando gli occhi.

La classe scoppiò di nuovo a ridere ma bastò lo sguardo negli occhi dell'insegnante a farli smettere.

~ È INTERROGATA SUL TESTO NARRATIVO!~ esplose.

~ Prof...ecco non credo di...insomma...~ balbettò lei.

"No, merda..." pensava in preda al panico.
"Che cazzo gli dico??"
Mentre ragionava su come giustificarsi qualcuno bussò alla porta.

~ Avanti.~ ringhiò il prof.

~ Professor Jainney, mi serve Auxis Mallor, se non le dispiace.~

~ È importante?~

~ Molto, a quanto pare.~

~ Vada pure, signorina Mallor.~ disse a denti stretti.

Lei si alzò e uscì dall'aula ringraziando chiunque comandasse il destino di averla salvata.
Quando l'euforia passò cominciò a chiedersi di cosa potesse trattarsi, ma il modo migliore per saperlo era indubbiamente chiederlo.

~ Che succede?~ domandò (sempre massacrandosi la guancia) al bidello che l'aveva chiamata fuori.

~ C'é una visita per te.~ spiegò lui.

~ Sicuro?~ chiese ancora meno convinta di prima.

Lei era orfana. Chi avrebbe dovuto farle visita?

~Certo che sono sicuro. Per chi mi hai preso?~

Continuò a camminare verso il bar seguendo il bidello. Il suo "Per chi mi hai preso?" non l'aveva certo rassicurata. Non era mai venuto nessuno a farle visita in due anni e questo bastava a farle dubitare delle parole di quell'uomo. Ma aveva bisogno di distrarsi dal dolore che sentiva e pensare alla visita era l'unico modo per farlo.

~ Ecco, vai.~ fece lui con un gesto incoraggiante quando furono davanti alla porta.

Lo guardò un attimo poi aprì la porta ed entrò nella sala.
Passò in rassegna il locale con gli occhi e individuò subito l'unica persona estranea alla scuola. Era un uomo seduto con la schiena alla porta.
Da quello che poteva vedere lei era alto, dalla carnagione dorata e i capelli tra il castano e il ramato. Vestiva elegante ma non troppo; adeguato alla situazione.
Andò verso di lui e quando fu a pochi passi di distanza tossì per segnalare la sua presenza.
L'uomo si voltò e quando la vide si alzò subito, sorridendole.
Dovette ammettere che era decisamente bello; alto, con i tratti leggermente orientali, gli occhi verdi e i capelli un po' riccioluti.
Avrà avuto tra i trentacinque e i quarant'anni e li portava molto bene. Nemmeno una ruga guastava il suo viso praticamente perfetto e i suoi movimenti erano agili e sciolti.

~ Auxis?~ chiese gentilmente con voce melodiosa.

~ Sono io. E lei è...?~

~ Ecco...forse prima dovresti sederti un momento.~ disse lui.

Le appoggiò una mano sulla spalla spingendola delicatamente verso una poltrona.
Notò che faticava a sostenere il suo sguardo e perfino stargli vicino le era difficile. Aveva come un'aura di energia, come un campo di forza che, se ti avvicinavi troppo, ti dava l'impressione di essere nel posto sbagliato, facendoti sentire a disagio.
Lei obbedì confusa, continuando a mordersi la guancia e a tormentarsi le mani l'una con l'altra; ormai il sapore del sangue le invadeva la bocca, come un'altro costante promemoria delle sue sofferenze.

~ Ti senti bene? Sei pallida.~ domandò l'uomo ossevandola con gli occhi che brillavano.

~ Si, sto bene.~ rispose abbassando un po' il viso e lasciando che i capelli le scivolassero in avanti, coprendoglielo.

~ A me non sembra. Permetti?~ chiese allungando una mano verso di lei.

Auxis alzò la testa e lui, interpretando la mancanza di un "no" come assenso, le appoggiò le dita sulla guancia, nel punto dove ormai doveva esserci uno squarcio all'interno.
Il sapore del sangue sparì immediatamente e così anche il malessere che la tormentava da almeno mezz'ora.
Ora lo guardava stupita e confusa, mentre anche un po' di spavento si univa alle altre emozioni.

~ Chi è lei?~ chiese ancora alzandosi in piedi.

Così si conclude il terzo capitolo della storia. Chi è l'uomo misterioso? Beh, vi preannuncio che non è molto incline a rivelarlo in fretta, quindi aspettatevi un po' di suspance.
Ma...l'avete riconosciuto? Ne dubito, ma oltre a essere uno dei miei attori preferiti è anche il tipo che fa la pubblicità di Dolce & Gabbana, quella in mezzo al mare.
Ciao👋❤️

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