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Amore.
Questa era la maledizione oltre alla condanna di Auxis. Lei era una ragazza di sedici anni, alta, forte, dai capelli lunghi rosso fuoco e gli occhi color rame.
Viveva ad Ashford, una piccola cittadina della Georgia. Ma non era nata lì. La verità è che non ricordava nulla della sua vita precedente ai quattordici anni.
Qualcosa sapeva, però. Gliel'avevano detto tutti e nessuno, ma lei lo sapeva; sapeva che un incidente nel quale aveva sbattuto violentemente la testa le aveva cancellato la memoria, facendole dimenticare tutto. Le avevano detto che era orfana e che viveva nel Forments College; nulla di più, nulla di meno.
Così, la allora quattordicenne Auxis Mallor aveva ripreso in mano quella che credeva fosse la sua vita e dopo essersi ripresa dall'incidente era ritornata a scuola, dai suoi amici.

~ Forza Auxis, muoviti!~ strillò Josie, la compagna di stanza di Auxis.

~ Si, si, arrivo...~ sbadigliò lei rigirandosi su un fianco sotto le coperte.

~ Dai, siamo in ritardo!~ insistette ancora, ma non ottenne risposta.

Auxis le dava la schiena e non sembrava neanche ascoltarla, quindi pensò bene di lanciarle una scarpa.

~ E va bene, rompipalle, mi alzo!~ sbottò l'altra mettendosi seduta e rilanciando la scarpa al mittente.

Alzò gli occhi su Josie che era già vestita e truccata, pronta per le lezioni.

~ Avanti, vestiti.~ ordinò lei afferrandole un braccio e tirandola in piedi.

Auxis, dopo essersi data una sciacquata al viso, si infilò un paio di jeans grigi e una felpa nera con il cappuccio; andò davanti allo specchio attaccato al muro e si passò una striscia di eye-liner nero, completando il tutto con il mascara.

~ Forza, andiamo.~ sbadigliò lanciando la borsa azzurra a Josie mentre lei afferrava la sua e se la metteva in spalla.

Josie oltre che la sua compagna di stanza era anche la migliore amica di Auxis. Aveva i capelli biondi scalati a metà schiena, gli occhi nocciola e un fisico da modella. Auxis, che si allenava spesso e a fondo riusciva a sollevarla con un braccio, anche se per pochi secondi.
Molti tendevano a considerare Josie una stupida barbie, ma a quei pochi talmente idioti da esprimerlo ad alta voce Auxis impartiva una sonora lezione.
Non aveva molti amici, quindi per quelli che aveva si faceva in quattro; e lo faceva volentieri.
Corsero giù per le scale ormai deserte del college fino ad arrivare davanti alla loro classe per l'ora di storia. Cercarono di riprendere fiato velocemente; si guardarono un momento annuendo e Josie aprì la porta.

~ Oh, eccole!~ esclamò Roi, uno dei simpaticoni della classe, nonché caro amico delle due.

Ridendo e tirando un profondo sospiro di sollievo visto che la professoressa Moning non c'era ancora si sedettero ai loro posti.

~ Buongiorno, eh!~ fece Michael, che stava alla destra di Josie.

~ Certo, certo, buongiorno...~ rispose Auxis sbadigliando ancora e dondolandosi sulla sedia con i piedi sul tavolo.

~ Il tuo stile è inimitabile, Auxis. Come al solito.~ sibilò Lidia, una smorfiosetta con l'ottima fama di essere nella top 10 delle sgualdrine della scuola.

~ Zitta, gallina. A nessuno interessa il tuo parere.~ rispose lei con gli occhi chiusi, senza nemmeno guardarla.

Chiunque conoscesse Auxis sapeva che tutto era bianco o nero per lei; o eri suo amico, o il rompipalle nemico e la seconda opzione non era tra le migliori.
Era decisamente un tipo rissoso, ma non di quelli che scatenano le risse. Lei era capace di punzecchiarti fino allo sfinimento senza fare nulla di male, finché non esplodevi e le facevi qualcosa di abbastanza stupido da meritarti le conseguenze.
Andava in palestra tutti i giorni da due anni (o magari anche da di più) e sapeva incassare bene i colpi. Le era capitato solo una volta di finire in una rissa ed era stato con una bulletta di quarta che evidentemente aveva un ciclo mestruale piuttosto fastidioso, visto quanto era incazzata.
Comunque tutto si era risolto con una sospensione per la bulletta che aveva iniziato la rissa e una settimana di punizione per lei.
In genere i suoi amici apprezzavano la sua costante simpatia e lei apprezzava la loro capacità di tenerla calma.
Auxis era come un interruttore sempre acceso che solo i suoi più cari amici, come Roi o Josie, sapevano quando spegnere.
Aveva anche un ragazzo. Si chiamava Dehn e aveva un anno in più di lei, ma erano nello stesso anno a scuola perché era stato bocciato.
Ecco lui non era esattamente il tipo giusto per spegnerla, visto che il suo interruttore era sempre acceso.
Dehn era rissoso e arrogante il triplo di Auxis ed era anche stato qualche mese in riformatorio.
Le opinioni in merito a lui erano le stesse: bello ma dal pessimo carattere. E Dehn era bello. Aveva i capelli corvini che dietro stavano lunghi fino alla base del collo e gli occhi azzurri come il cielo. Alto e in forma, il suo sorriso bastava a far sciogliere
Auxis in un momento. Peccato che sorridesse molto poco.
Comunque stavano insieme da circa due mesi e anche se faceva molto il duro e l'indisponente a lei lasciava vedere un lato diverso, molto più dolce.
La professoressa Moning era arrivata qualche minuto in ritardo e la lezione era stata come al solito una noia tremenda.
Per fortuna il professore di letteratura fece vedere loro un film storico, così Auxis poté dormire ancora un po' senza farsi scoprire.
Pranzò insieme a Josie, Roi, Michael e Dehn alla mensa della scuola e dopo un'ora libera seguì italiano e geografia nel pomeriggio.
Dopo aver cenato, andò dritta dritta a letto perché era stranamente stanca.
Questa era la sua solita giornata normale; l'ultima che avrebbe avuto.

Ciao, ragazzi! Allora, intanto per vostra informazione "Auxis" si legge Oxis, ma voi potete leggerlo come meglio preferite.
Questo era il mio primo capitolo e spero vivamente che la trascrizione della mia idea venga bene quanto la immagino.
Mi aspetto dei commenti e, possibilmente, dei voti.
Sara❤️

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