Lucciole[6/6]
Una settimana dopo lo scontro nell'arena col predone, Nemeria venne convocata a casa di Tyrron. Respirare aria fresca e pulita dopo aver passato giorni rinchiusa in cella e sotto stretta sorveglianza, le causò un piacevole brivido. Sayuri era venuta spesso a trovarla per assicurarsi che il suo “essere tornata indietro”, così lo definiva lei, fosse uno stato permanente, che la sua anima non fosse davvero bruciata.
- Hai rischiato grosso, ma ne sei uscita più forte. - le aveva detto e le aveva messo in mano la pietra di luna, - L’ho trovato nella sabbia. -
Nemeria aveva accolto quella specie di complimento con un sorriso e l’aveva ringraziata.
Erano state giornate lunghe e quella stanzetta minuscola, avvolta da un silenzio così intenso da essere innaturale, l’aveva obbligata a rimanere presente a se stessa, anche quando avrebbe voluto voltare le spalle ai pensieri. Le sarebbe piaciuto credere che quello che aveva scoperto fosse una bugia: Agni l’aveva condotta alla Verità, e la Verità era che nemmeno tra le Jinian esisteva la perfezione.
Tyrron la attendeva nel suo studio. Non appena entrò, mandò via i servi e rimase solo Ehsan, che prese un altro chicco d’uva dal vassoio.
- Siediti e serviti pure. Avrai ancora molta fame. -
Nemeria si accomodò sull’unica sedia disponibile e, senza esitare, si appropriò di tutto il grappolo. Non le importava che fosse maleducato: dopo una settimana di zuppe d’avena, il suo stomaco pretendeva qualcosa di solido.
- Sono contento che tu non abbia perso l’appetito. - commentò Tyrron, squadrandola dall’alto in basso, - Non ti trovo nemmeno più di tanto deperita. Le mie minacce devono aver sortito il loro effetto. -
- Le tue minacce son sempre molto convincenti. -
Ehsan aveva appoggiato il gomito sul bracciolo e la guardava con un sorriso enigmatico, da gatto. Così truccato, poi, con gli occhi allungati dalla matita e la palpebra sfumata nei toni del nero e del grigio, sembravano proprio gli occhi di un felino. Accavallò le gambe e intrecciò le dita sul ventre.
- Come sempre, vengo dritto al punto. - esordì Tyrron, - Ufficialmente, hai perso, mentre ufficiosamente sei tu la vincitrice. Non hai idea di quante proposte mi sono arrivate nel giro di poche ore, subito dopo la fine dello scontro. Sia per te che per Noriko. Ovviamente, puoi avere più di uno sponsor, basta che nessuno intralci gli affari dell’altro. Non ti starò ad annoiare con tutti i loro nomi, ma sappi che uno di loro è proprio l’uomo che siede al tuo fianco. -
Nemeria guardò Ehsan con tanto d’occhi.
- Non sono un uomo che ama maneggiare il vile denaro, ma sono rimasto affascinato dalle tue fiamme. - le sollevò il mento e la guardò da diverse angolazioni, - E poi amo le bellezze esotiche. -
- Non sei obbligata a decidere oggi. Nei prossimi giorni indirò un banchetto, così potrai conoscerli e scegliere. Il migliore se l’è preso il dominatore dell’acqua di Siamak, ma voi due avete ricevuto delle proposte davvero interessanti. Oserei dire alquanto inaspettate. -
- Ci sarà anche Noriko? -
- Certo che sì. -
Nemeria annuì e appoggiò i semi sul bordo del vassoio.
- Batuffolo? -
- Immaginavo che me lo avresti chiesto. Koosha ha acconsentito a fartelo tenere. Morad e due suoi fidati hanno già apportato le modifiche alla vostra stanza per renderla vivibile anche per il tuo caracal. -
Ehsan si abbandonò a una mezza risata, controllata ma sincera.
- Guardala: l’hai resa una bambina felice. -
- Batuffolo è già a Scuola, quindi? -
- Sì, è in camera che ti aspetta da stamattina. -
- Durga, invece? -
- Intendi la bambina che usava le bacche tanu? Brutta storia. Tara dovrà dare un gran bel risarcimento alla Scuola, e finché la sua gladiatrice non sarà di nuovo pulita non sarà riammessa. Non ho la più pallida idea di dove sia. -
- D'accordo. Ora posso andare? -
Tyrron guardò Ehsan: - Se tu non hai niente in contrario… -
- Avremo altre occasioni per conoscerci meglio. Al banchetto ci sarò anch'io. Ti rapirò e ti terrò prigioniera finché non ti convincerò a prendermi come sponsor. -
- Fai sempre così con le donne, Ehsan? - lo interrogò divertito Tyrron.
- Solo con quelle che sono davvero interessanti. -
Nemeria si alzò e, dopo un rapido inchino, infilò la porta tutta rossa in viso, orecchie comprese.
Quando giunse alla Scuola, corse subito in camera. Come se l’avesse percepita avvicinarsi, Batuffolo le corse incontro e le balzò addosso, attaccandosi con gli artigli alla casacca.
- Non hai idea di quanto tu mi sia mancato! - esclamò contenta, si sedette sul materasso e gli scoccò un bacio sulla testa, - Ha combinato qualche guaio? -
- Non più del solito. -
Noriko chiuse il libro che stava leggendo e si mise seduta. Il suo letto era stato spostato un po’ più indietro per fare posto a una lettiera e a tutta una serie di giocattoli che erano già stati provati, compresa la tiragraffi. Si appoggiò alla testiera, si sedette sul cuscino e allungò la mano verso quella di Nemeria.
- Com’è il nuovo collare? -
- Più bello del precedente, ma molto più contenitivo. - rispose e sfiorò le placche d’oricalco impreziosite con minuziosi motivi floreali, - Sayuri dice che è meglio così, dopo quello che è successo. -
- Sì, ci hai spaventati. Ho avuto paura di averti persa per sempre. -
- Non sarebbe potuto accadere. Almeno, non come pensi tu. - Nemeria presse posto vicino a lei, - Abbiamo una discussione in sospeso, ricordi? Adesso sono pronta. -
Le raccontò tutto, dalle esercitazioni con Fakhri all’adozione da parte di Hediye, dall’Alta Sacerdotessa all’attacco dei briganti, senza glissare su nessun particolare. Mentre parlava, le sembrò che quella vita appartenesse a qualcun altro, che fosse più materiale da leggenda che la sua storia.
Quando terminò, Noriko la abbracciò. Il groppo che Nemeria aveva in gola si sciolse in lacrime. Pianse finché non le ebbe esaurite tutte, e solo allora riuscì a trovare il coraggio di guardarla.
- Dormiamo assieme stanotte, ti va? - le propose Noriko.
- Non ce l'hai con me perché non te ne ho mai parlato? -
- No, e se non avessi visto quello che hai fatto in arena, non penso che ti avrei creduta. - le diede un buffetto sulla guancia e le regalò uno dei suoi sorrisi sinceri, - Adesso basta piangere. -
Nemeria tirò su col naso e si asciugò le lacrime. Un topolino dal pelo grigio e dagli occhi stranamente umani squittì da dietro l’armadio. Batuffolo lo aveva già fiutato e si stava preparando a balzare sulla sua preda, quando Nemeria lo prese al volo e lo consegnò a Noriko.
- Devo, ehm, parlare con una persona. -
- Se ti stai riferendo alla mente di una persona dentro il corpo di un topo, fa’ pure. Basta che non ti fai vedere in giro quando lo fai. Anzi, vado a sgranchirmi le gambe. -
Nemeria le fece la linguaccia e attese che si fosse allontanata prima di portare il topolino vicino al viso.
Come ti senti?
- Non lo so. Sapere la verità mi ha fatta stare meglio, ma ha un suo peso. -
È la ragione per cui me ne sono andata. Una volta appresa la Verità non si può più dimenticare. Sapere che tutti i bambini potevano essere uccisi… era un peso che non potevo sopportare. Penserai che sono una codarda.
- No, non lo penso affatto. E poi, dopo essermi nascosta per mesi dietro l’ombra di Noriko, non posso proprio giudicarti. -
Sono venuta a salutarti, comunque. Domani partiamo per Gandhera.
- Non hai paura? Il predone è morto, ma potrebbero essercene altri. -
Starò più attenta, ma non ho intenzione di fermarmi. C’è ancora molto da vedere là fuori, tante città che non ho mai visitato e persone che non ho mai conosciuto. Se devo morire, almeno lo farò da donna libera.
- Vorrei tanto che tu rimanessi qui. -
Lo so, ma il mio posto non è qui. E poi non sarai sola.
- Non c’è alcuna possibilità di incontrarci di nuovo? -
Quando torneremo, se sarai ancora qui, ti prometto che verrò a trovarti. Sempre che tu abbia tempo per una vecchia amica.
Nemeria ridacchiò: - Prometto di ritagliarmi uno spazio piccolo piccolo solo per te. -
Prese il topolino e accostò la porta.
- Riesci a ritrovare la strada da sola? -
Questo topo conosce la Scuola fin nelle sue fondamenta. Non mi posso proprio perdere.
Scese dalle sue mani e uscì in corridoio. A quell’ora del pomeriggio erano tutti in refettorio a mangiare.
Nemeria, sappi che sei molto coraggiosa. Ti voglio bene.
Nemeria strinse la pietra di luna. Ormai lo faceva più per abitudine che per vero bisogno. Anche se era fredda in quel momento, il calore che si irradiava dal suo petto, il fuoco di Agni, non l’abbandonava mai. Sebbene avesse perso il torneo, aveva vinto contro la paura. Era quello il suo trofeo.
- Anche io te ne voglio, Pavona. -
Il topolino corse rasente al muro, ma si fermò poco prima di svoltare l’angolo. Nemeria accennò un saluto con la mano, poi Pavona si infilò in un buco e sparì.
Angolino buio
Beh, ecco, siamo arrivati alla fine. "Lucciole" è davvero il capitolo finale di Fighting Fire. È stato un lungo viaggio che è cominciato praticamente per caso, visto che io, all'inizio, non volevo pubblicare questa storia qui su WP. Dovete ringraziare @MaddieLys che mi ha convinta a metterlo online xD Vi ringrazio davvero tanto per essere arrivati fino a qui e spero che questo finale vi soddisfi, anche se lascia molti punti interrogativi. Comunque sapete come si dice: si chiude una porta, se ne apre un'altra. Il seguito di Fighting Fire lo sto già scrivendo, il titolo sará "Whispering Wind" e sarà online attorno al 28 di gennaio. Quindi non togliete subito Fighting Fire dai vostri elenchi perchè attorno a quella data metteró un capitolo di avviso dell 'avvenuta pubblicazione. Per il resto... beh, lettori, fatemi sapere cosa ne pensate di questo finale u.u per i più timidi, mi accontento di sapere qual è il vostro personaggio preferito. Chissà, magari potrebbe scampare alla morte u.u
Un bacione
Hime
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