Il potere del fuoco [3/4]

- Sai che hai degli occhi bellissimi? -commentò ammirata Altea, di punto in bianco, - Sembrano degli arcobaleni. -

Nemeria incassò la testa nelle spalle, imbarazzata, e non seppe cosa rispondere. Altea ridacchiò e, dopo averle scoccato un'occhiata significativa, cominciò a scendere.

Il silenzio immobile delle catacombe le accolse come un vecchio amico. Non appena Nemeria risistemò la grata al suo posto, il suo respiro e quello della compagna divennero l'unico suono udibile. Quando Altea accese un fiammifero, l'oscurità parve animarsi. Un ratto che stava banchettando con i resti di chissà che animale corse via spaventato, mentre un ragno peloso e grosso quanto un pugno si girò a guardarle con i suoi occhietti rossi dalla ragnatela. Nemeria dovette mordersi le labbra per non urlare.

- Dai, andiamo! - la richiamò Altea, -Stammi vicino. Se ti perdessi sarebbe un bel problema ritrovarti. -

Avanzarono affiancate, con la sola luce del fiammifero a illuminare i loro passi. Talvolta, alcune lame di luce filtravano attraverso le grate sul soffitto, ma per la maggior parte del tempo si affidarono a quella fiammella incerta. Nemeria fu tentata più volte di richiamare il potere dell'elementale del fuoco, ma la paura della reazione di Altea la frenò. L'aveva appena conosciuta e non sapeva niente di lei, non poteva fidarsi. Le Anziane le avevano spiegato che tra i mortali erano pochi quelli che erano in grado di utilizzare la magia e che, nei secoli passati, coloro che ci riuscivano venivano cacciati e uccisi.

- Mi sembri pensierosa. Qualcosa ti turba? - chiese Altea, guardandola in tralice.

- N-no. Ho solo paura del buio. -

Il che non era proprio una bugia.

La Sha'ir la scrutò per un momento,poi fece spallucce: - Ecco, siamo arrivati. Adesso basta che giriamo a sinistra e poi saremo al campo. -

- Al campo? -

- Sì, noi lo chiamiamo così. Anche "casa" va bene, ma "campo" ha qualcosa di emozionante, non trovi? -

- Ah, certo. -

Quando girarono l'angolo, Altea spinse una pietra che si trovava sulla parete di un loculo. Con un leggero sibilo, questa si aprì di lato, rivelando un'entrata di a malapena venti pollici. Al di là, solo oscurità.

- Dobbiamo entrare lì dentro? -balbettò Nemeria.

Altea annuì e strisciò rapidamente all'interno. Dopo una breve esitazione, l'altra la seguì, reprimendo il senso di disgusto per il puzzo di ossa in decomposizione. Quando alla fine scivolò fuori da quel cunicolo, la voce di Altea la raggiunse, rimbalzando nel buio e sulle pareti trasudanti umidità.Udì anche un basso mormorio, ma non riuscì a distinguerne le parole.

- Vieni, sono qui! -

- Qui dove? -

Con un sospiro sconsolato, Nemeria si appoggiò alla parete e procedette a tentoni, fino a quando la galleria girò e si ritrovò in uno spazio più largo, popolato da tende rattoppate sparse ovunque. Al centro crepitava un fuoco, attorno al quale erano seduti cinque ragazzi che, non appena entrò nel raggio di luce, si girarono a guardarla. Una era una bambina dai capelli rossissimi e gli occhi a mandorla di un azzurro terso come il cielo di una giornata estiva. Altea le sorrise, seduta su una sedia assieme a un altro Sha'ir dal viso pulito e le spalle larghe da contadino. Fu lui il primo a parlare.

- Lei chi sarebbe? -

- Era vicino alla Fontana dei Mari e mi è parsa in difficoltà. Ho pensato che poteva essere una buona idea portarla qui. - rispose Altea.

- E da quando tu pensi? E, soprattutto, da quando sei diventata il capo? - la rimproverò il ragazzo, - Ti avevo già detto che non puoi prendere nessuna decisione di tua iniziativa. Sono io quello che comanda, non tu. -

La Sha'ir abbassò lo sguardo e la maggior parte dei ragazzi si voltò, facendo finta di niente. La tensione si poteva tagliare con un coltello.

- Hai ragione, ma... -

- Non devi fare niente senza prima avermi consultato, Altea. - sussurrò minaccioso e le afferrò un braccio, piantandole le unghie nella pelle così forte da farle venire le lacrime agli occhi, - Stai forse sfidando la mia autorità?Devo ricordarti qual è il tuo posto? -

Nemeria strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche e fece un passo verso di lui. La pietra di luna si surriscaldò e la rabbia ribollì nelle vene.

La fiamma nel focolare divampò all'improvviso, illuminando la stanza quasi a giorno, e un forte odore di bruciato si diffuse nell'aria. Tutti si allontanarono di scatto, salvo poi riavvicinarsi quando il fuoco si ridimensionò.


- Dariush, stai esagerando. -

La bambina con i capelli rossi, l'unica assieme a Dariush a non essersi spostata, si era alzata e fissava lo Sha'ir con uno sguardo tagliente. Questi spinse via Altea e le si avvicinò. Alla luce del fuoco, Nemeria notò che gli tremavano le mani, chiuse in due pugni serrati fino a far emergere tendini e vene sotto pelle.


- Ne vuoi anche tu, Noriko? - ringhiò.

- Provaci. - lo sfidò.

Rimasero in silenzio a fronteggiarsi,senza che nessun altro attorno a loro osasse aprire bocca. Alla fine, Dariush rilasciò un grugnito e le diede le spalle, scomparendo nella sua tenda. Solo allora Altea e tutti i presenti sembrarono ricominciare a respirare. Massaggiandosi il braccio, la ragazza si avvicinò a Nemeria.

- Scusalo, è solo un po' nervoso. - lo giustificò con un sorriso tirato, - Beh? Dove vuoi dormire? -

Nemeria la fissò dall'alto in basso.Prima non ci aveva fatto caso, ma adesso, alla luce del fuoco, vide alcuni lividi sbiaditi su entrambi i polsi e poco sotto la mandibola.

- Mi va bene qualsiasi cosa. -

- La mia tenda è vuota. - si intromise Noriko, - Credo anche ci sia una stuoia in più. -

Altea strabuzzò gli occhi, ma prima che potesse aprire bocca lei si era già allontanata. Non appena tornò a fissare la nuova arrivata, un sorriso entusiasta le si dipinse sul volto.

- Ho qualcosa in faccia? - domandò Nemeria.

- No, è che sono sorpresa che Noriko ti abbia invitato a stare da lei. Da quando si è unita al nostro gruppo, non ha mai legato con nessuno. Tu sei la prima a cui rivolge spontaneamente la parola. -

- Ah... è una buona cosa? -

- Buonissima. - cinguettò contenta,battendo le mani, - La cena verrà servita tra qualche ora. Fino a quel momento, cerca di ambientarti. Se hai domande, chiedi a Noriko. La sua tenda è l'ultima sulla sinistra, rossa e bianca. Ah, dammi i datteri che li sistemo nella dispensa. -

Nemeria si svuotò le tasche e poi, quasi a passo di marcia, si avviò.

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