7
Chanyeol doveva incutergli un po' di paura. Con la paura veniva la prudenza, ragionò.
Baekhyun aveva già causato abbastanza guai, e per lui era venuto il momento di arrendersi. Era deciso a fargli capire fino in fondo contro chi aveva a che fare. Lui era il conquistatore e lui il suo bottino. Prima se ne rendeva conto, e meglio era per tutti. Le intimidazioni gli riuscivano sempre molto bene. Naturalmente lo aiutava la cicatrice che aveva sul viso.
Strano, ma in quel momento non sembrava essergli di molto aiuto. Fece un passo avanti, toccando con la punta degli stivali quelle di lui. Il ragazzo però rimase immobile. Aveva gettato la testa all'indietro per poter continuare a guardarlo negli occhi, e, se non fosse stata una cosa impossibile, Chanyeol quasi credette di vedere una luce brillare nei suoi occhi.
Osava sfidarlo apertamente?
Baekhyun riusciva a stento a ricordare come respirare. A dire la verità era più furioso con se stesso che con il guerriero che lo guardava tanto minacciosamente. La sua reazione nei confronti del generale era inspiegabile. Non riusciva a smettere di guardarlo. Aveva il paio d'occhi scuri più belli che avesse mai visto; ma la ragione che l'aveva portato a notare quel particolare andava al di là della sua comprensione. Stava cercando di intimidirlo, e lui non glielo avrebbe permesso. Quel guerriero era davvero bello, dannazione a lui. E maledizione a lui per averlo notato. Che cosa gli stava succedendo? Era suo nemico e lui avrebbe dovuto odiarlo, giusto?
Da parte sua, Chanyeol non sembrava avere alcuna difficoltà a odiarlo. La sua espressione tetra manifestava tutto il suo rancore. Per reazione lui raddrizzò la schiena.
<<Avrei dovuto uccidervi quando ne ho avuto l'occasione>> disse Baekhyun in un sussurro.
Chanyeol sollevò un sopracciglio.
<<E quando è stato?>> domandò con voce mite e ironica.
<<Quando vi ho colpito con il sasso lanciato con la fionda>>
Chanyeol scrollò il capo ma l'altro annuì.
<<La mia mira è ottima>> si vantò <<Volevo solo colpirvi, senza uccidervi. Adesso mi pento della scelta. Forse mi capiterà una seconda occasione, prima che veniate riportati al vostro posto, dove dovreste rimanere>>
Il generale continuava a non credergli. Incrociò le braccia sul petto e gli sorrise.
<<Perché non mi avete ucciso, allora?>>
Lui scrollò le spalle.
<<Non ne avevo voglia>> disse <<Adesso invece sì>>
Vedendolo scoppiare a ridere si rese conto che ancora non gli credeva. Non poteva biasimarlo, si disse, visto che fino a quel momento non gli aveva detto niente che fosse vero. Chissà se aveva scoperto che non era una ragazza, si chiese. Ma certo, pensò immediatamente. Quel traditore di Jenho glielo aveva detto di sicuro. Baekhyun sentiva che la sua determinazione stava vacillando. E anche le sue ginocchia. Decise di concludere l'incontro e sollevò il braccio per richiudere la tenda. Chanyeol però fu molto più veloce. Gli afferrò la mano prima ancora che potesse toccare la tenda. Non aveva intenzione di lasciarlo andare. La sua stretta era d'acciaio. Lui smise subito di cercare di liberarsi quando comprese l'inutilità dei propri sforzi e l'aspetto debole che gli davano.
<<Le vostre cose sono qui, Baekhyun?>>
Quella domanda, formulata come una constatazione, lo colse di sorpresa.
Fece cenno di sì con il capo prima di riuscire a trattenersi. Poi chiese:
<<Perché mi fate questa domanda?>>
<<Sono un uomo pratico>> rispose lui <<Guadagnerò tempo andando da Minseok direttamente da qui. Preparate la vostra roba, altrimenti la lascerò qui. Partiremo non appena il mio amico sarà guarito>>
Quell'arroganza lo indignò.
<<Io non vado da nessuna parte>> affermò.
<<E invece sì>> ribatté.
Baekhyun scrollò la testa. Il velo che le celava i capelli scivolò da una parte. Prima che lui potesse rimediare al danno, il più alto glielo strappò via definitivamente. La massa di capelli castani si sciolse ricadendole all'indietro fino alle spalle. Quella magnifica vista tolse il fiato a Chanyeol.
<<Solo le donne indossano il velo, Baekhyun e voi non lo siete>>
<<Il travestimento era necessario. Non sarei riuscito a scappare se non avessi in qualche modo raggirato il vostro interesse per favorire la mia fuga>>
Quell'osservazione ridicola lo fece sorridere.
<<E come sapevate avrebbe funzionato?>>
La sua voce aveva una sfumatura divertita. Lo stava prendendo in giro? No, naturalmente no, si disse Baekhyun. Non avrebbe saputo come fare, perché quei guerrieri non conoscevano le emozioni umane. Vivevano soltanto per uccidere e conquistare, o così almeno gli avevano detto i fratelli.
<<Sono riuscito a sfuggirvi, no? Dovrebbe essere una prova sufficiente no? Qui sono in salvo>>
Quel ragionamento contorto non faceva una piega.
<<Per il momento siete in salvo>> lo corresse Chanyeol.
Lui gli rivolse un sorriso capace di illuminare tutto ciò che lo circondasse.
<<Rimarrò qui finché lo vorrò>> affermò sdegnoso <<È così. Non lascerò questo tempio finché il tentativo questa ribellione e sarà fallita e voi sarete tornati a casa vostra>>
<<L'invasione è tutt'altro che fallita, Baekhyun. Riconoscete questo fatto e la vita per voi sarà molto più semplice. Siete già stato conquistato>>
<<Io non verrò mai conquistato>>
L'effetto di quell'affermazione decisa venne rovinato dal tremito della sua voce. Il rude guerriero però ebbe la sfrontatezza di sorridere.
Il ragazzo immediatamente raddrizzò le spalle.
Chanyeol gli diede una forte stretta alla mano prima di lasciargliela. Baekhyun fece per voltarsi ma lui lo bloccò afferrandolo per il mento.
Lo costrinse ad alzare il viso, poi si chinò fino a sfiorarglielo.
<<Non createmi altri problemi>>
Aveva formulato quell'ordine senza alzare la voce al di sopra di un sussurro, ma con un tono così perentorio da mandarlo su tutte le furie. Il ragazzo si liberò da quella presa, poi si fece da parte per permettergli di vedere chiaramente il fratello.
<<Cosa volete che me ne importi di creare problemi a voi?>> esclamò <<Mio fratello è tra la vita e la morte a causa vostra se ci aveste lasciati in pace Sehun starebbe ancora bene>>
Chanyeol rivolse la propria attenzione al ragazzo disteso nel letto. Era bianco come la coperta che aveva addosso, con la fronte imperlata di sudore. I suoi capelli erano castani i come quelli di Baekhyun, ma le somiglianze si fermavano lì. Chanyeol non vide ferite, perché il ragazzo era coperto dai piedi fin sotto il mento. Giudicò che dovesse molto essere giovane per la mancanza di cicatrici che aveva sul viso. Si ricordò poi che l'informatore gli aveva detto che Sehun era di due anni più giovane di Baekhyun, il quale a prima vista sembrava davvero molto giovane. Chanyeol improvvisamente si sentì molto in pena. Scrollò la testa per scacciare quella sensazione, continuando a fissare Sehun. Il sonno del giovane era agitato. Chanyeol rimase colpito alla vista di una sofferenza così manifesta.
Baekhyun si accorse che negli occhi del barone c'era angoscia: aveva cercato di nascondere la propria reazione, senza riuscirci. Ne rimase confuso, sconcertato. Non avrebbe dovuto esultare, invece?
<<Sehun rischia di perdere la mano sinistra>> mormorò Bekhyun, consapevole che il generale non potesse vedere le ferite del fratello.
<<La ferita può guarire senza pesanti conseguenze>> disse l'altro dopo un lungo silenzio.
Baekhyun non voleva che fosse tanto ottimista. Voleva che si sentisse in colpa. Fece un passo verso il fratello con aria protettiva.
<<Potreste essere stato voi a ferirlo>>
<<Sì>>
La semplicità con cui accettava una simile eventualità gli tolse il fiato.
<<Non provate rimorso?>>
Chanyeol gli lanciò un'occhiata come se lo ritenesse fuori di sé.
<<Non c'è posto per il rimorso nella mente di un guerriero>>
L'espressione che comparve sul viso di Baekhyun gli fece capire che non comprendeva le sue parole.
<<La guerra è come una partita a scacchi, Baekhyun. Ogni battaglia è come una mossa accuratamente studiata sulla scacchiera. Una volta iniziata, non è consentito lasciarsi prendere dalle emozioni>>
<<Dunque se foste stato voi a ferire mio fratello...>>
<<È molto improbabile>> lo interruppe lui.
<<Perché?>>
<<Non è il mio modo di combattere>>
Lui continuava a non capire.
<<Davvero? E che cosa fate voi in battaglia, se non ferite i nemici?>>
<<Li uccido>> rispose lui con un sospiro.
Baekhyun cercò di mascherare quanto fosse sconvolto. Quel ragazzo si comportava come se stessero discutendo dell'argomento più futile di questo mondo. Una tale mancanza di sensibilità gli fece venire il voltastomaco.
<<Vostro fratello è stato ferito a Haesong e non al nord, come ero stato informato, vero?>> gli domandò lui, attirando nuovamente la sua attenzione.
<<No, Sehun non ha partecipato alla battaglia di Haesong>> rispose <<È stato ferito a Seokjon>>
Chanyeol non riuscì più a trattenere la propria esasperazione. Quel ragazzo confondeva un nemico con l'altro. <<Io sono coreano come voi, Baekhyun oppure ve ne siete dimenticato?>>
<<Naturalmente no>>
<<La battaglia a Seokjon è stata combattuta contro i cinesi. Noi non c'eravamo neppure>> Fece un passo verso di lui <<Quindi, che vi piaccia o no, non posso essere stato io a ferire vostro fratello>>
<<Ma io non lo desideravo>> esclamò lui.
Chanyeol non seppe come rispondere. Si considerava buon giudice delle reazioni di chi aveva di fronte, adesso però dubitava della propria abilità. Santo cielo, lui sembrava sinceramente sollevato. Questo non aveva alcun senso. Cosa poteva mai importargli che fosse stato lui o un altro a ferire suo fratello?
<<Sembrate sollevato>>
Lui annuì.
<<Sono... felice di sapere che non siete stato voi>> ammise. Quindi, con gli occhi rivolti per terra, aggiunse <<E mi scuso con voi per essere subito saltato alla conclusione errata>>
Lui stentava a credere alle proprie orecchie.
<<Come?>> chiese sorpreso.
<<Chiedo scusa>> mormorò.
Chanyeol scrollò la testa, cercando di liberarsi di quell'assurdo dialogo.
<<Se foste stato voi, avrei dovuto vendicarmi, giusto? Io sono l'unico parente di Sehun, generale. È mio dovere proteggerlo>>
Baekhyun si strofinò le braccia, perché all'improvviso gli sembrava che la stanza fosse diventata gelida. Cielo quant'era stanco. Era rimasto al freddo per molto tempo, e la stanchezza gli annebbiava la mente.
<<Non mi piace questa guerra>> sussurrò <<Gli uomini però la combattono, no? A loro piace combattere>>
<<Ad alcuni sì>> riconobbe il gigante con un tono brusco per contrastare l'improvviso desiderio di stringere il ragazzo tra le braccia. Com'era fragile! Poteva immaginare l'inferno che aveva dovuto vivere dall'inizio dell'invasione. Trovava ammirevole il suo slancio di protezione nei confronti del fratello. Dalle voci che aveva sentito correre su di lui, si rese conto che non doveva aspettarsi niente di meno.
<<Sapete di essere diventato una leggenda tra le nostre fila?>>
Quella notizia catturò tutta la sua attenzione, stuzzicando anche la sua curiosità.
<<Solo i morti diventano leggenda>> ribatté <<Non i vivi>>
<<Se è così, voi siete un'eccezione>> replicò <<Siete stato voi a guidare la difesa contro i primi tre attacchi al vostro palazzo, giusto?>>
Il ragazzo scrollò le spalle.
<<Il vostro capo ha mandato dei bambini a impossessarsi della mia casa. Io li ho solo rimandati indietro>>
<<Ma anche così avete...>>
<<È vero che i soldati di mio fratello erano al mio comando, ma solo dopo che il comandante fu costretto ad andarsene>>
<<Chi era e dove si trova adesso?>>
<<Si chiama Junhui>> rispose <<ed è partito per il nord>> Incrociò le braccia sul petto e abbassò lo sguardo verso il fratello <<Non riuscirete mai a prenderlo. È troppo intelligente per voi>>
<<A me sembra piuttosto un codardo. Vi ha lasciato solo e senza protezione>>
<<Sono stato io a ordinargli di partire. Junhui non è un codardo. Inoltre, sono perfettamente in grado di badare a me stesso. Posso anche sfuggirvi quando ne ho voglia>>
Lui non raccolse la frecciatina.
<<Nessuno di noi avrebbe abbandonato il proprio signore>> protestò.
Baekhyun scosse la testa. Sapeva di non poter difendere Junhui in quel momento. In cuor suo, però, riteneva il leale comandante del fratello, uno degli uomini più coraggiosi che avesse mai conosciuto. In circostanze estremamente avverse era riuscito a portargli il piccolo Jisoo. Suo fratello maggiore aveva ordinato a Junhui di consegnare il figlio a Baekhyun per tenerlo in salvo finché la guerra non fosse finita. Jenho, il traditore, non poteva sapere nulla del bambino, e neppure i guerrieri nemici. Peccato che non potesse vantare il coraggio di Junhui. La salvezza del piccolo veniva prima di ogni altra cosa. Per quanto ne sapevano loro il bambino era soltanto il figlio di una delle dame di corte.
Chanyeol osservò il rapido mutamento di espressione sul viso del ragazzo e si chiese quali pensieri gli scorressero per la mente. Non gli piaceva il modo in cui difendeva un soldato che l'aveva lasciato a cavarsela soltanto con un esiguo contingente di soldati, ma decise di lasciar cadere l'argomento, almeno momentaneamente.
<<Avete dimostrato molta astuzia travestendovi da donna. I miei soldati ci hanno creduto>>
Lui notò che non aveva compreso se stesso. Si rifiutava di riconoscere di essere stato preso in giro?
<<Anche i vostri soldati sono solo dei ragazzini>> disse <<È un'altra ragione per cui sarete sconfitto>>
<<La maggior parte dei miei uomini sono più vecchi di voi>>
<<Allora sono ignoranti>>
<<Inesperti, non ignoranti>> lo corresse <<I soldati addestrati servivano per operazioni più importanti>>
Era stato onesto con lui, ma dall'espressione del suo viso comprese che la verità l'aveva offeso. Lui gli voltò le spalle nel tentativo di mettere fine alla conversazione.
Chanyeol però non aveva ancora finito.
<<Vi avverto, Baekhyun, che l'astuzia non vi servirà a molto. Il viaggio dal re sarà estremamente faticoso, e il periodo di forzata convivenza che dovremo trascorrere insieme sarà tollerabile soltanto se voi vi comporterete bene>>
Senza voltarsi lui gli rispose con voce tagliente:
<<Santo cielo, quanto siete arrogante. Mi è stato concesso asilo in questo luogo sacro, e non me ne andrò>>
<<E invece lo farete>>
Con un'esclamazione esasperata lui si voltò a guardarlo.
<<Avete intenzione di portarmi via con la forza?>>
<<No, sarete voi a uscire da queste mura, quando verrà il momento>>
Un brivido di paura percorse la schiena di Baekhyun. Quale arma poteva usare il generale contro di lui? La sua mente esaminò rapidamente tutte le possibilità, e dopo una breve riflessione concluse che stava mentendo. Non c'era niente al mondo che l'avrebbe indotto ad abbandonare quel rifugio sicuro.
L'ondata di sollievo che lo invase gli fece salire le lacrime agli occhi.
Chanyeol sorrise.
Tutto l'autocontrollo del ragazzo svanì istantaneamente. Dimenticò di essere accanto a un malato, altrimenti non avrebbe urlato a quel modo.
<<Finché voi non abbandonerete le nostre terre, io non me ne andrò da qui. Mai!>> obbiettò puntando i piedi per terra.
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