39
Immediatamente i soldati si trasferirono nella zona che avrebbero usato come campo, iniziando a discutere la strategia di gioco.
<<Hai notato?>> domandò Kyungsoo a Chanyeol quando furono soli <<Sehun non solo è diventato il loro portavoce, ma si considera ormai uno di loro. Non vi ricordate com'era all'inizio? Era tutto loro, mai suo. Un bel cambiamento, non trovi?>>
Era una semplice constatazione, ma Chanyeol reagì come di fronte a una rivelazione. Dannazione, anche lui si era comportato fino ad allora come Sehun.
Fin dall'inizio il castello era stato suo e non di Baekhyun; i servi appartenevano a lui non a... e alla fine lui aveva ceduto>>
Diede una pacca a Kyungsoo.
<<Mi hai fatto capire il mio errore>> disse <<Grazie>>
<<Eh?>> provò a replicare, ma si ritrovò solo... e confuso.
Senza fornire ulteriori spiegazioni Chanyeol si diresse verso il castello. Voleva accertarsi che Baekhyun non fosse rimasto troppo turbato da ciò che aveva visto, e dopo cena era sua intenzione discutere con lui i cambiamenti che aveva in mente.
Non gli avrebbe fatto la predica. No, no, era una cosa che non faceva mai. Però non avrebbe smesso di parlare finché non l'avesse convinto.
Baekhyun si era perfettamente ripreso dallo shock iniziale, quando aveva visto Sehun combattere con Chanyeol. Aveva ancora in mente il meraviglioso sorriso del fratello. Era corso dentro e si era diretto verso sua camera, prima di infrangere irreparabilmente la regola numero tre.
Sì, stava per piangere. Erano lacrime di gioia, ma Chanyeol non lo avrebbe capito, se l'avesse sorpreso.
<<Dove andate?>> chiese Seyeon <<Devo farvi una domanda riguardo la cena>>
<<Non adesso, per favore. Tornerò giù tra qualche minuto. Me lo chiederai allora.>>
Seyeon non voleva aspettare. La cuoca era già irritata e non voleva che il suo umore peggiorasse ancora. Se fosse accaduto, tutti ne avrebbero sofferto, perché la cena sarebbe stata rovinata.
La serva si avvicinò alle scale che li separavano e fermò Baekhyun <<Ci vorrà solo un minuto>> disse dal basso <<La cuoca vuole sapere se deve preparare le crostatine di lamponi o le mele caramellate. Se non glielo fate sapere subito, non preparerà nessuna delle due>> lo avvertì.
Baekhyun si appoggiò contro il muro mentre pensava alla domanda.
<<Credo che stasera festeggeremo. Fagliele preparare entrambe>>
Subito dopo si voltò per continuare, ma improvvisamente il pavimento e una piccola porzione di muro cedettero.
Seyeon lanciò un grido. Baekhyun non ebbe tempo che di trattenere il fiato per la sorpresa. Si aggrappò ad una trave, per non cadere, e si tenne stretto con tutte le sue forze. Le macerie caddero fragorosamente di sotto spargendosi in varie direzioni, Seyeon fece un balzo indietro per non essere colpita.
Quando cessò di gridare, si avvicinò per aiutarlo.
<<Dio del cielo, tenetevi stretto. Vengo ad aiutarvi. Non guardate in basso. Vi spaventereste e basta>>
<<No, non venire quassù>> gridò Baekhyun <<È troppo pericoloso. Chiama mio marito. Fa' presto, per favore, perché non ce la faccio più>>
La dama immediatamente obbedì. Aveva appena raggiunto la porta d'ingresso, quando questa si aprì e Chanyeol entrò a grandi passi.
Seyeon non ebbe bisogno di spiegare.
Chanyeol comprese tutto istantaneamente; c'erano le assi spezzate davanti a lui e un paio di piedi che penzolavano dall'alto. Gli venne un tuffo al cuore. Corse avanti e si fermò sotto Baekhyun.
<<In nome di Dio, cosa stai facendo?>>
Il ruggito della sua voce lo calmò. Poi il senso della domanda gli divenne chiaro e, santo cielo, gli venne quasi da ridere.
<<E tu cosa ne pensi?>>gli rispose ironico <<Mi godo la vista. Sono appeso al tavolato, idiota>>
Chanyeol percepì la nota divertita della sua voce, ma ritenne di essersi sbagliato doveva essere terrorizzato.
<<Lasciati andare, Baekhyun e piega le gambe. Ti prenderò io>> gli disse con voce calma e ragionevole.
<<Sì, Chanyeol>>
<<Adesso, tesoro>>
La dolcezza con cui lui l'aveva chiamato lo lasciò così sorpreso da fargli dimenticare la paura. Si lasciò andare e aspettò che il marito lo afferrasse.
Lui lo ricevette senza neanche barcollare e lo strinse tra le braccia. Poi si allontanò, onde evitare che altri pezzi potessero cadere sulle loro teste.
Quando ebbe portato il marito nella sala principale, tremava incontrollabilmente. La tragedia appena sfiorata lo aveva lasciato sconvolto. Baekhyun aveva corso il rischio di rompersi l'osso del collo.
<<Non devi più andare di sopra, Baekhyun. Mi hai capito?>>
Mentre gli impartiva quell'ordine lo stringeva spasmodicamente tra le braccia. Lui stava per dirgli di sì senza indugio, quando venne distratto: scostando con un piede uno sgabello che gli ingombrava il passo, Chanyeol si era andato a sedere su una sedia vicino al braciere e faceva parecchi respiri profondi. Baekhyun si rese conto allora di quanto fosse sconvolto. Dato che non aveva alzato la voce, quel turbamento fu come una rivelazione per lui.
<<Eri preoccupato per me?>> gli chiese.
Lui gli lanciò un'occhiata severa per fargli capire quanto trovasse sciocca la domanda.
<<Farò spostare tutto di sotto prima di sera. Non azzardarti a discutere con me, Baekhyun. Ho deciso. Non andrai più di sopra>>
<<Allora eri preoccupato>>
<<Sì>>
Una sola sillaba, pronunciata con voce rotta e rauca, bastò a elettrizzarlo.
Dunque gli voleva bene. Il cuore gli batteva forte in petto, altro sintomo significativo. Lo sentì chiaramente quando lui gli premette la testa contro di sé.
Quell'uomo aveva bisogno di calmarsi, si disse: il pericolo era ormai passato. Baekhyun decise di distrarlo un po'.
<<Chanyeol, sarebbe ora che tu buttassi giù il tuo palazzo e ne ricostruissi uno nuovo. Non capisco perché aspetti ancora>>
Lui provò l'impulso di strozzarlo.
<<Non è il mio castello, né il tuo>> dichiarò, pronunciando chiaramente ogni parola.
<<Ma allora di chi è?>> chiese, totalmente confuso.
Chanyeol lo fece alzare e si mise in piedi a sua volta.
<<Nostro>> disse <<Tutte le cose sono nostre: né mie, né tue. Capito?>> Baekhyun annuì.
Dannazione, non voleva più avere uno spavento simile in vita sua... e afferrato rudemente Baekhyun per le spalle, lo baciò, poi girò sui tacchi e uscì.
Era sopraffatto dal bisogno di affondare i pugni in qualcosa di solido. Una partita a palla era proprio quello che ci voleva. Una volta atterrati un paio di soldati, forse si sarebbe sentito meglio. Passando vicino ai resti del pianerottolo crollato, comprese che non sarebbero bastati pochi uomini, per quel lavoro.
Avrebbe dovuto servirsi dell'intero contingente.
Baekhyun non era certo di cosa fosse accaduto. Riteneva che quel diverso atteggiamento del marito a proposito della proprietà avesse qualche significato, ma lui era sembrato così furioso che l'aveva lasciato del tutto sconcertato.
Neanche dieci minuti dopo entrarono una decina di soldati che in meno di un'ora svuotarono il piano superiore. Sistemarono il letto di Chanyeol in un angolo della sala grande, ma solo dopo che Taeyu si fu accertato che il pavimento avrebbe resistito. Accanto alla testiera collocarono il cassettone di Baekhyun. Il resto dei mobili furono trasportati all'esterno. Taeyu era in piedi di fianco a Baekhyun, a sorvegliare. Gli spiegò che sarebbe stato sistemato tutto in uno degli edifici secondari, in attesa delle decisioni future del generale.
Baekhyun era desolato dalla mancanza di intimità. Domandò a Taeyu se fosse possibile sistemare un paravento davanti al letto, e lui gli promise di farlo prima di sera.
Il soldato mantenne la parola. Lo spazio circostante venne circondato da un rozzo paravento fatto di assi di legno.
Baekhyun non rivide più Chanyeol fino all'ora di cena. Rimase molto sorpreso di vedere Sehun, insieme ad altri tre soldati, entrare nella sala dietro al marito. Era così felice di rivedere il fratello che per poco non rischiò di fare una figura ridicola.
Si lanciò verso di lui per abbracciarlo, ma Chanyeol lo intercettò e lo bloccò al proprio fianco, cingendogli le spalle con un braccio.
Dopo aver esaminato bene le condizioni del fratello, Baekhyun provò sgomento. Sehun aveva il viso coperto di graffi e tagli. Ben presto notò che anche gli altri soldati erano più o meno nelle stesse condizioni.
Anche Chanyeol e Kyungsoo avevano un certo numero di lividi e ferite.
Occorsero dieci minuti buoni prima che Baekhyun ricevesse una spiegazione chiara dell'origine di quelle ferite, e gli ci volle ancora di più per accettare che si fosse trattato semplicemente di un gioco.
Cercò di non essere troppo chioccia con Sehun durante la cena. Sapeva che lo avrebbe messo in imbarazzo. Cercò anche di fingere di divertirsi al racconto del brutale gioco a cui avevano partecipato. Li avrebbe strozzati con le proprie mani se avesse potuto. Avrebbe cominciato da Kyungsoo, che riteneva più responsabile, per poi passare agli altri soldati, poi Sehun e infine Chanyeol.
I quattro soldati, Sehun compreso, divorarono la cena come lupi, e nei momenti di pausa si sgomitavano a vicenda, vantandosi.
Erano sorridenti. Persino Sehun. In maniera sincera. Baekhyun osservò i quattro uomini. Erano molto simili e Sehun era soltanto uno di loro, adesso. Stava bene nel gruppo. Già, gli apparteneva proprio.
Oddio, avrebbe infranto nuovamente la maledetta regola numero tre, se non si fosse trattenuto. I soldati non avrebbero capito un suo improvviso scoppio di pianto. Né, tanto meno, Chanyeol.
Doveva assolutamente uscire dalla sala prima di fare una brutta figura. Per fortuna gli uomini erano così intenti a raccontare i loro momenti di gloria che non fecero caso quando lui li lasciò alle loro vittorie e uscì all'aperto. Fece un giro del cortile, poi discese verso il giardino inferiore.
Doveva proprio essere grato. Dio si era preso cura di lui, quando gli aveva mandato Chanyeol.
Sehun adesso aveva un futuro. Era stato Chanyeol a darglielo, sì, doveva proprio essere grato. Allora sorrise. Se qualcuno gli avesse detto, solo un anno prima, che un giorno sarebbe stato inguaribilmente innamorato di un traditore, l'avrebbe considerato peggio di un'offesa. Adesso si sentiva benedetto dalla Provvidenza.
Per di più Chanyeol gli voleva bene, e questo bastava. Avrebbe continuato a essere il tipo di compagno che lui desiderava. Era il meno che potesse fare per ripagarlo della sua gentilezza e della sua pazienza.
Baekhyun smise di piangere e risalì per rientrare quando notò Chanyeol in piedi sul gradino più alto delle scale mentre raggiungeva il cortile superiore: lo stava guardando.
Sotto la luce della luna suo marito sembrava la statua di un gigante. Lui si fermò al centro della corte.
<<Io dovrei stare qui>> disse <<in attesa del tuo ritorno>>
<<Davvero?>>
<<Mia madre lo faceva sempre>> Fece un passo avanti.
<<Era un suo preciso dovere?>>
<<Soltanto un'abitudine>> rispose <<Che mio padre gradiva molto>>
<<Quali erano le loro altre abitudini?>>
Lui gli si avvicinò ancora <<Tutte le sere, dopo cena, facevano una partita a scacchi>>
<<Allora faremo così anche noi>> dichiarò lui.
<<Ma dopo cena tu discuti sempre i piani per il giorno dopo con i tuoi soldati>> gli ricordò.
<<Lo farò prima di cena. E dopo giocheremo insieme a scacchi, io e te>>
<<Perché vuoi adottare quest'usanza?>>
<<Le tradizioni vanno mantenute, o almeno così mi disse mio marito la prima notte di nozze con l'intenzione di farsi baciare da me>>
Baekhyun sorrise <<Tuo marito adesso riconosce che era quello il suo vero scopo>>
Lui annuì, facendosi poi serio.
<<Vorrei che tu ammettessi qualcos'altro>> disse, con voce impacciata <<Ammetti di amarmi, Baekhyun. Mi piacerebbe sentirti pronunciare queste parole>>
Gli occhi gli si riempirono di lacrime. Chinò la testa per non fargli vedere il proprio turbamento.
<<Non voglio diventare un peso per te>>
Chanyeol si avvicinò, lo prese tra le braccia e lo strinse forte.
<<Dirmi che mi ami ti renderebbe un peso per me?>> domandò, certo di non aver capito bene.
<<Sì>>
Lui allora scoppiò in una risata piena e calda, che riempì l'aria intorno a loro.
<<Non riuscirò mai a capirti fino in fondo, vero?>>
<<Io ti amo, Chanyeol>>
Fino a quel momento non si era reso conto di quanto avesse bisogno di sentire quelle parole. Era un miracolo... un dono prezioso troppo grande per lui.
Una parte di sé, quella puramente razionale, non riusciva a capire come fosse possibile essere amato da lui.
Quel ragazzo lo riempiva di meraviglia: aveva il viso deturpato dalle cicatrici, ma lui notava soltanto le pagliuzze dorate di quelli che definiva i suoi begli occhi; si era sempre ritenuto grosso e impacciato, ma lui lo elogiava perché era meravigliosamente alto e forte. Baekhyun sembrava non vedere la verità, e di questo avrebbe ringraziato Dio per il resto della sua vita.
Chanyeol era senza parole. Baekhyun aspettava, pieno di speranza, implorando, ma lui non diceva ciò che lui desiderava disperatamente sentire.
<<Tesoro, dimmi perché pensi di essere un peso per me>>
Lui scoppiò a piangere <<Perché ti ho costretto a sposarmi>>
Lui sorrise. Gli spinse la testa sotto il proprio mento perché non vedesse la sua espressione. Non voleva che lui pensasse di essere deriso, né che vedesse i suoi occhi lucidi, ma la gioia che sentiva dentro di sé improvvisamente lo travolse.
<<Ah già, la scelta>> mormorò <<Ti angoscia da molto tempo, vero?>>
Lui gli colpì il mento annuendo.
<<Baekhyun, non ti è mai venuto in mente che me ne sarei potuto andare prima che tu avessi scelto?>>
<<Non era possibile>> sussurrò <<Solo i guerrieri sposati potevano andarsene. Tu no>>
Lui cercò un approccio diverso.
<<Avrei potuto dirti di no>>
<<Non avresti potuto>> obiettò <<Avresti infranto il tuo codice d'onore. Ti sentivi responsabile per me>>
<<Ti sei immaginato tutto, vero? Non c'è niente che potrebbe farti cambiare idea?>>
<<Come per esempio?>>
<<Che io avessi già deciso di combattere per te? Non avrei mai permesso a nessun altro di averti, Baekhyun>> disse stringendolo a sé.
<<Lo dici solo per essere gentile con me, Chanyeol. Tu sei sempre gentile e paziente con tutti>>
Chanyeol gli baciò la sommità del capo. Non sapeva più come convincerlo che l'avrebbe scelto comunque, e che aveva già deciso di combattere e conquistarsi la sua mano per la semplice ragione che non tollerava l'idea che qualcun altro potesse toccarlo.
Lui gli apparteneva, sin dalla prima volta in cui l'aveva visto, il vero Baekhyun, non il travestimento utilizzato per scappare da lui. Si era abituato a lui fin da quando erano arrivati dal re, ed era possessivo di natura: doveva essere proprio questa la ragione per cui non aveva voluto lasciarlo ad altri.
Questi affari di cuore lo confondevano. Chanyeol non era nemmeno sicuro di poterlo amare come un marito dovrebbe amare il proprio compagno. Si sentiva del tutto inadeguato, impreparato, imbranato.
Non sarebbe bastato digli che era soddisfatto di averlo al proprio fianco. No, niente l'avrebbe convinto che, a suo modo, anche lui gli era affezionato.
Decise di non dire nulla. Avrebbe trovato il modo di dimostrarglielo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top