35
Chanyeol era in piedi vicino alla dispensa, quando Baekhyun entrò nella sala grande con Jisoo in braccio. Con lui c'era un soldato anziano che Baekhyun non conosceva e che parlava a voce bassa. Entrambi avevano lo sguardo rivolto verso il pavimento nel punto in cui un tempo era stato il tavolo, prima che Chanyeol ordinasse di spostarlo al centro della stanza.
Decise di interromperli. Si avvicinò per salutare il marito. Jisoo balbettava nuovi suoni. Quando Chanyeol si girò verso di lui, il bambino protese le mani verso di lui.
Chanyeol lo prese in braccio, appoggiandoselo sulla spalla e poi guardò il marito che intrecciò le mani in grembo e gli sorrise.
<<Buongiorno, marito>> Fece per alzarsi in punta di piedi per baciarlo, ma ci ripensò. Era presente un estraneo. Non voleva metterlo in imbarazzo.
Chanyeol però non sembrava affatto preoccupato di quella presenza. Gli afferrò il mento, gli sollevò il viso e gli sfiorò le labbra con le proprie, poi l'attirò al proprio fianco e tornò a rivolgersi al soldato.
<<Stavi dicendo, Taeyun?>>
<<Spiegavo che è un vero miracolo che il pavimento non sia ancora crollato, mio signore>> disse con un gesto della mano.
Chanyeol annuì <<Finisci l'ispezione>> gli ordinò <<Stasera ci raggiungerai per la cena e mi riferirai i risultati>>
Il soldato si inchinò al generale, ma continuò a fissare Baekhyun. Lui tirò una manica al marito, che finalmente ricordò le buone maniere e gli presentò Taeyun. Baekhyun sorrise al soldato. Chanyeol iniziò a contare. Gli bastò arrivare fino a cinque perché il guerriero arrossisse. Era una vera scocciatura, ma tutti i soldati, giovani o vecchi, sembravano soffrire dello stesso male. Bastava che Baekhyun concedesse loro la sua attenzione per trasformarli da soldati possenti in smidollati lattanti.
Era una vergogna. Taeyun intanto si allargava il collo della tunica.
Sembrava che fosse stato colpito da un'improvvisa ondata di calore.
Chanyeol lo guardò intensamente fino a indurlo a muoversi, poi scrollò il capo, vedendo il soldato indietreggiare fuori dalla sala senza distogliere gli occhi da Baekhyun. Naturalmente inciampò, ma si riprese come un goffo burattino e uscì di corsa.
Baekhyun guardò il marito.
<<I soldati mi sembrano nervosi in tua presenza>> osservò <<Credo che tu li intimidisca>>
Lui sorrise e Baekhyun pensò che fosse perché credeva di aver ricevuto un complimento. Stava per spiegargli il malinteso, quando lui parlò.
<<E tu invece, non ti intimidisco?>>
<<Quasi quanto Jisoo>> rispose lui. Girò attorno al marito e osservò il piccolo intento a succhiare i lacci della tunica di Chanyeol.
<<Sei pronto a dirmi i tuoi piani odierni?>> disse lui.
<<I miei piani?>> non sembrava capire di che cosa stesse parlando.
<<Ascolterò la lista delle incombenze per oggi>> gli spiegò lui pazientemente.
<<Che lista?>>
<<Baekhyun, non ti ricordi più quello che ti ho detto ieri sera? So benissimo di averti spiegato che ogni mattina tu mi dovrai esporre i tuoi progetti per la giornata>>
<<Ma certo che mi ricordo>> si affrettò a dire <<Non arrabbiarti. Solo che non ho piani da riferirti. Me li hai sottratti tutti tu>>
<<Spiegati meglio>> ordinò.
Non fece caso al tono perentorio che aveva usato, né fece osservazioni.
<<Se Sehun e Jisoo non hanno bisogno di me, non c'è motivo perché io resti qui>> dichiarò <<Di certo tu non hai bisogno di me>>
Baekhyun sperava che lui negasse, ma non ebbe risposta.
<<Questo non spiega perché tu non abbia doveri da assolvere>> gli ricordò lui.
Lui scrollò le spalle <<Credevo di dovermi occupare dell'andamento della casa. Tuttavia ti sei accollato tu questo compito. Ieri hai impartito gli ordini alla servitù, e immagino che continuerai a farlo>>
<<Quella è stata una circostanza particolare>> replicò lui <<Non ricordi di aver dormito l'intera mattinata?>>
Baekhyun ricordava e abbassò lo sguardo sul pavimento. Il marito l'aveva tenuto sveglio gran parte della notte per fare l'amore con lui. Ricordava anche quello.
<<Ero molto stanco>> disse.
Arrossì e Chanyeol non aveva la minima idea di che cosa gli passasse per la mente.
Ricordò a se stesso di essere un uomo paziente.
<<Non è questo il punto>> disse.
<<In tua assenza ho preso determinate decisioni>>
<<Come quella di spostare il tavolo al centro della sala?>>
Chanyeol fece un cenno d'assenso e lui continuò: <<Ma io ho cambiato quell'ordine e altri ancora, e tu ne sei rimasto molto scontento>>
<Sì>>
Baekhyun scosse la testa.
<<Chanyeol, non riesco proprio a capire cosa tu voglia da me. Sto cercando di andare d'accordo, ma tu mi confondi con richieste contraddittorie. Vuoi o non vuoi che sia io a occuparmi dell'andamento di questo palazzo?>>
<<Sì>>
<<Ma allora...>>
<<Ma non voglio che tu contraddica i miei ordini. Hai capito adesso?>>
<<Vuoi dire che eri arrabbiato perché avevo cambiato i tuoi ordini?>> chiese <<Hai riunito la servitù solo per...>>Tacque, vedendolo annuire.
<<Lo avevi fatto apposta, vero Baekhyun?>>
<<Che cosa?>> domandò, pur sapendo perfettamente a cosa si riferisse.
<<A cambiare i miei ordini>> rispose lui <<Ebbene?>> lo spronò di fronte al suo silenzio.
Le spalle gli si afflosciarono. Quell'uomo era davvero astuto.
<<Si>> ammise.
<<Perché?>>
<<Perché questo è il mio palazzo e la mia servitù>> rispose <<E la tua interferenza mi aveva offeso>>
Baekhyun attraversò la sala, quindi si voltò nuovamente a guardarlo.
<<Io non interferisco nei tuoi affari, e ritengo perciò che tu non debba farlo coi miei>>
Chanyeol fece un passo verso di lui.
<<È il contrario, marito. Questa non è la tua casa né la tua servitù. Entrambe appartengono a me, adesso. Inoltre>> aggiunse prima che lui potesse obiettare <<non azzardarti più a parlarmi con quel tono di voce>>
Non aveva alzato la voce, eppure Baekhyun ebbe l'impressione che avesse urlato ogni singola parola. Anche Jisoo lo notò. Smise di succhiare i lacci e fissò Chanyeol con occhi sgranati.
In quel momento Aroh entrò nella sala e Baekhyun pensò con sollievo di poter evitare così le ire del marito. Ma si sbagliava. Chanyeol fece avvicinare la serva, le porse Jisoo e le ordinò di portarlo di sopra.
Aspettò che Aroh fosse uscita, poi rivolse la propria attenzione nuovamente a Baekhyun. La sua espressione era glaciale.
<<Siediti>>
Lui invece incrociò le braccia sul petto. Non gli avrebbe obbedito questa volta. Quell'uomo doveva imparare a capire che non stava parlando con un servo. Era suo marito e lui doveva trattarlo come tale. Senza riuscire a guardarlo negli occhi, ma con voce abbastanza ferma dichiarò:
<<Se vuoi che mi sieda, chiedimelo per favore. Non sono uno dei tuoi soldati che accettano i tuoi ordini. Sono tuo marito. Capisci la differenza, vero?>>
Chanyeol si domandò se i soldati che si stavano esercitando là fuori l'avessero sentito, perché Baekhyun aveva concluso il suo discorso quasi urlando. Doveva seriamente cambiare quel suo temperamento, pensò fra sé. Tuttavia era soddisfatto di lui. Nonostante la paura, non indietreggiava e gli teneva ancora testa.
Nemmeno lui sarebbe indietreggiato, naturalmente.
<<Siediti>> gli ordinò nuovamente.
Questa volta però aveva parlato con un tono meno perentorio. Baekhyun sospirò forte mentre si sedeva. L'espressione sul viso del marito gli fece capire che avrebbero trascorso il resto della giornata a discutere. Era così testardo. Non avrebbe ceduto. Si vedeva costretto a lasciargli fare a modo suo per l'ultima volta.
Baekhyun appoggiò il gomito sul tavolo, reclinò la testa sulla mano e lo guardò.
<<Sono pronto>> annunciò, rassegnato.
<<Pronto per che cosa?>> domandò lui, colto di sorpresa da quella improvvisa accondiscendenza. Si era aspettato un po' più di resistenza prima della resa.
<<Per la predica>>
<<Io non faccio prediche>>
Lui fece per alzarsi.
Chanyeol unì le mani dietro la schiena.
<<Tuttavia...>> iniziò.
Baekhyun si mise di nuovo seduto.
<<Ci sono un paio di cose che vorrei spiegarti un'altra volta, marito. Continui a non capire come funziona questo matrimonio>>
<<E tu lo hai capito?>>
Il più alto gli lanciò un'occhiata di rimprovero per averlo interrotto.
<<Certo>> dichiarò <<Ho pensato a lungo a questa faccenda>>
<<C'era posto anche per me nelle tue riflessioni?>>
<<Naturalmente>> rispose <<Sei mio marito>>
Lui immaginò di doversi sentire grato del fatto che lui si ricordasse di quel particolare.
<<E allora?>> lo spronò.
<<È mio dovere proteggerti. Sei d'accordo, vero?>>
Baekhyun annuì.
<<E adesso arriviamo al tuo dovere principale>> continuò lui.
<<Sì?>> era ansioso di sentire cosa volesse dirgli. Sospettava infatti che fosse qualcosa di offensivo.
<<È molto semplice, Baekhyun>> disse Chanyeol <<Il tuo dovere è di darmi pace. Ora, se tu volessi una volta tanto fare...>>
<<Io non ti do pace?>> domandò, quasi indignato.
<<Ci sono specifiche regole di condotta, marito, e vorrei che tu le capissi, in modo da poter vivere armoniosamente>>
Baekhyun iniziò a tamburellare con le dita sul tavolo. Chanyeol non aveva detto una parola sull'amore o l'affetto... ancora. Cercò di non lasciarsi scoraggiare.
<<Quali sono queste regole?>> chiese.
Chanyeol si mostrò contento del suo interesse. C'era voluto molto tempo, si disse, la sua pazienza però era stata ricompensata alla fine, perché finalmente era pronto ad ascoltare.
<<Primo>> iniziò <<non devi mai alzare la voce con me. Secondo, devi obbedire ai miei ordini senza discutere. Terzo, non devi piangere più. Quarto, non devi permettere alle tue azioni istintive di guidare le tue decisioni. Quinto,...>>
<<Aspetta, aspetta, aspetta, frena>> esclamò <<Torna indietro al terzo comandamento. Hai detto che non devo piangere?>>
<<Sì>>
<<E perché?>>
La sua espressione incredula lo irritò <<Perché non mi piace>>
<<A me sì>>
<<Non parlerai sul serio?>>
<<Sono serissimo>> rispose <<Mi piace piangere. Non sempre, naturalmente, ma a volte sì. Dopo mi sento meglio>>
Chanyeol lo guardò intensamente per qualche minuto, prima di convincersi che non stava scherzando. Quel pazzo intendeva dire proprio sul serio. Scosse la testa. Non aveva la più pallida idea di come rispondere a un'osservazione tanto irrazionale.
Baekhyun tentò di fargli capire.
<<A volte, quando le delusioni si ammassano dentro di me e sembra che la mia mente sia sul punto di scoppiare, piangere mi fa sentire meglio. Capisci?>>
<<No>>
Mantenne la calma. Giurò che glielo avrebbe fatto capire. Non sapeva perché quella stupida conversazione significasse tanto per lui, ma era così. Decise di affrontare l'argomento da un altro punto di vista.
<<Non ti è mai capitato di arrabbiarti tanto da provare il desiderio di picchiare qualcuno?>>
<<Io non piango>>
<<No, lo so>> replicò sforzandosi di restare serio. Il marito sembrava indignato anche solo a pensarlo <<Eppure, quando la rabbia aumenta dentro di te, quando diventi così furioso che vuoi colpire...>>
<<Allora colpisco>> lo interruppe lui. Poi tacque per rivolgergli un'occhiata feroce <<Di certo non mi metto a piangere>>
Baekhyun ci rinunciò quel ragazzo era troppo ottuso per capire.
<<Baekhyun, promettimi di non piangere più>>
<<Perché?>>
<<Perché non mi piace vederti infelice>>
Un po' della sua irritazione svanì <<Allora vuoi vedermi felice?>>
<<Naturalmente>> replicò lui <<Andremo d'accordo molto meglio se tu sei felice>>
<<E l'amore?>> domandò <<Vuoi che io ti ami?>>
Trattenne il respiro in attesa di una risposta.
Chanyeol alzò le spalle e Baekhyun avrebbe voluto ucciderlo.
<<Sì o no?>> gli chiese.
Chanyeol lo guardò.
<<La domanda non è rilevante per la nostra discussione>>
"Ora lo uccido" pensò.
<<Vuoi dire che l'amore non è rilevante in un matrimonio?>> osservò stupito.
Chanyeol non sapeva che cosa rispondergli. All'improvviso si sentì estremamente insicuro.
Baekhyun intrecciò le dita sulla tavola. Decise di dirgli la verità, di fargli sapere esattamente cosa provava nel suo cuore. Era terrorizzato dall'idea di mettere a nudo la propria anima davanti a Chanyeol: non sapeva cosa avrebbe fatto se lui l'avesse rifiutato. Era una scommessa, e lui sperava e implorava che anche lui gli rivelasse cosa aveva nel cuore.
<<Ho detto a Jiyoung che ti amavo>> Attese la sua risposta con lo sguardo fisso sulle proprie mani. Dio, come si sentiva vulnerabile.
<<Davvero?>> Sembrava stupito.
Baekhyun annuì.
<<Sì>> dichiarò con voce più ferma.
Lui sospirò.
Baekhyun lo guardò per vedere se sorridesse o fosse accigliato. La sua espressione però non fu particolarmente indicativa: sembrava quasi che gli avesse appena esposto il menu per la cena. <<Cosa ne pensi, Chanyeol?>> gli chiese.
<<Capisco la ragione per cui lo hai fatto>> rispose lui, annuendo col capo per rafforzare le sue parole <<Volevi guadagnarti la sua cooperazione>>
<<La sua cooperazione?>>
Era tutto così logico nella mente del marito, così perfettamente razionale che lui avrebbe voluto dargli un calcio in quel suo logico didietro.
<<Volevi che Jiyoung mi accettasse. Ecco perché gli hai detto che mi amavi>>
Credeva che avesse mentito al fratello. Baekhyun sgranò gli occhi. Non sapeva se correggerlo o no. La conversazione non procedeva nella direzione sperata.
<<Volevo convincere Jiyoung che ero felice con te>> disse <<Mi aveva chiesto di andarmene con lui>>
<<Perciò gli hai detto che mi amavi e volevi restare con me, mentre invece pensavi a Jisoo e a Sehun, è così?>>
<<Esatto>> borbottò posando ancora la testa sulla mano e iniziando nuovamente a tamburellare sul tavolo <<Volevo convincerlo di essere stato io a sceglierti come marito>>
<<Infatti è stato così>>
Continuavano a procedere in cerchio. Baekhyun avrebbe così tanto voluto avere un incontro ravvicinato con tavolo, o magari far avere una bella chiacchierata fra il legno dell'arredamento e la testa del marito. Chanyeol ricominciò a camminare.
<<Hai fatto bene. Pensavi di alleviare le preoccupazioni di tuo fratello circa le tue condizioni. Tuttavia, hai ottenuto l'effetto contrario, facendolo infuriare. Già. Ecco perché lui, imbestialito, ti ha chiamato traditore>>
<<Logica deduzione>> esclamò <<Hai capito tutto, vero? Però non mi hai ancora dato una risposta soddisfacente. Vuoi che io ti ami?>>
<<Non me ne intendo di queste cose>> ammise lui con voce incerta <<Tu mi vuoi amare?>>
Baekhyun aveva finito tutte le minacce mentali che possedeva, così ricominciò dall'inizio, voleva strangolarlo. Era chiaro che non si rendeva conto dell'importanza che quella discussione aveva per lui. Non si sarebbe comportato con tanta superficialità, se lo avesse capito. Non sapeva se piangere o tirargli addosso qualcosa, o fare entrambe le cose.
<<È tutto quello che sai dirmi>> gli domandò.
<<No>>
Provò un tuffo al cuore. Forse stava per dirgli che voleva il suo amore. Nei pochi minuti precedenti aveva perso ogni speranza che lui gli rivelasse i suoi sentimenti. Sapeva che Chanyeol ancora non l'amava, ma forse il suo atteggiamento si stava ammorbidendo. Col tempo, le cure e una dolce tenacia, sarebbe forse arrivato a provare un pochino d'amore per lui.
Chanyeol non riuscì a nascondere la propria esasperazione. Baekhyun aveva lo sguardo perso nel nulla, con aria distratta. Evidentemente stava sognando a occhi aperti.
<<Stai attento a quello che devo dirti>>
Baekhyun gli sorrise.
<<Sì, marito?>>
<<Dov'ero arrivato?>> domandò lui, confuso.
<<Ti avevo chiesto se volevi essere amato da me e tu mi hai risposto di non intenderti di queste cose. Allora ti ho domandato se avevi altro da dirmi e...>>
<<Ah sì, adesso ricordo>> rispose lui. Si voltò e riprese a camminare. Era deciso a sviare la conversazione dall'argomento amore. A essere sincero si sentiva del tutto inadeguato ad affrontare quella materia.
<<Baekhyun, so che sarà difficile per te, ma se solo volessi riflettere...>>
<<Sì?>> chiese trattenendo il respiro. Adesso gli avrebbe detto ciò che voleva disperatamente sentirsi dire. La sua esitazione era significativa. E sembrava anche agitato. Era un altro buon segno, pensò Baekhyun tra sé.
Lui si schiarì la gola e si girò a guardarlo mentre l'altro si raddrizzò sulla sedia, in attesa.
<<Il matrimonio è come una mappa>> disse.
Baekhyun balzò in piedi <<Cosa!>>
<<Il matrimonio è come una mappa, Baekhyun>>
<<Sai che cosa penso?>> disse.
Signore, quant'era arrabbiato. Quella reazione lo sorprese. Cosa diavolo gli era preso?
<<Cosa?>> replicò lui.
<<Penso che avresti dovuto sposare uno dei tuoi soldati>>
Baekhyun si alzò e uscì di corsa dalla sala. Se si fosse sbrigato, sarebbe riuscito a raggiungere la sua camera prima di scoppiare a piangere.
Kyungsoo entrò nella sala proprio mentre Baekhyun ne usciva e si scontrò con lui. Il ragazzo lo prese per le spalle per sorreggerlo. Vide immediatamente che aveva gli occhi pieni di lacrime. <<Qualcosa non va ?>> domandò <<Qualcosa vi ha sconvolto?>>
<<Non qualcosa>> borbottò <<Ma qualcuno>> si voltò per lanciare un'occhiata risentita a Chanyeol e trasalì vedendoselo proprio dietro le spalle.
L'aveva seguito senza fare un rumore.
Chanyeol parlò al ragazzo tenendo gli occhi fissi su Baekhyun.
<<Volevi dirmi qualcosa, Kyungsoo?>>
<<Mi avevate chiesto di informarvi se fossero subentrati dei cambiamenti>> annunciò. Lanciò una breve occhiata a Baekhyun, poi tornò a guardare Chanyeol <<È accaduto. Si è infuriato>>
Chanyeol annuì <<Sembra una caratteristica di famiglia>> borbottò, lanciando un'occhiata significativa a Baekhyun <<Tuttavia, in questo caso, ne sono contento. Era ora>>
Kyungsoo annuì sorridendo. Si mise di fianco al generale e si avviò verso l'ingresso.
<<Era proprio ora>> confermò.
L'attenzione di Baekhyun venne distratta dai propri sentimenti da quelle parole. Sapeva che Kyungsoo stava parlando di suo fratello.
<<Si tratta di Sehun, vero? È lui che si è infuriato>> Si affrettò dietro al marito.
Chanyeol si fermò all'improvviso. Baekhyun non fece in tempo e gli finì contro.
Lui si girò e lo afferrò. La sua stretta era quasi dolorosa.
<<Non interferire>>
Quella era la risposta che attendeva. Doveva trattarsi proprio di Sehun.
<<Non lo farò>> promise <<Però dimmi perché sei contento che si sia infuriato. Vorrei esserne contento anch'io>>
Non aveva preteso una spiegazione; l'aveva semplicemente chiesta. Chanyeol fu pronto a rispondergli.
<<Aspettavamo che tuo fratello mostrasse qualche reazione alla sua situazione. Finora siamo stati costretti a nutrirlo e a farlo muovere. Sehun cercava di evitare la vita, Baekhyun. Adesso sta finalmente aprendo gli occhi. La sua improvvisa rabbia è un buon inizio, ed è per questo che sono contento>>
Non si era reso conto di averlo preso per la tunica finché lui non gli tolse le mani.
<<Cosa farai adesso?>>
Il suo sorriso dissipò in parte le sue paure.
<<Lo aiuterò a dare una direzione alla sua rabbia>>
<<In che modo?>>
<<Offrendogli un bersaglio>>
<<Un bersaglio?>> ripeté senza capire.
<<Dirigerò la sua rabbia contro di me>> spiegò Chanyeol <<A Dio piacendo, alla fine della giornata la rabbia di tuo fratello sarà focalizzata completamente su di me. Vorrà vivere al solo scopo di uccidermi>>
Non appena ebbe pronunciato quelle parole, si pentì di averlo fatto. Il marito era terrorizzato.
<<Non potresti dargli un altro bersaglio?>> gli chiese.
<<No>>
Lui sospirò. Sapeva che Chanyeol aveva ragione. Come capo dei soldati era l'unico responsabile dell'incolumità di ciascuno di loro. Si rese conto di averlo offeso suggerendogli di demandare quella responsabilità a qualcun altro. Si era preso l'onere di aiutare Sehun e lui non doveva interferire nella sua decisione.
<<Mi fido di te>> dichiarò, poi sorrise <<E non mi preoccuperò per te. Non saresti così contento, se non fossi preparato. Farai ciò che pensi sia meglio per Sehun>>
Si alzò in punta di piedi a baciarlo <<Ti ho trattenuto più che a sufficienza. Grazie per la spiegazione>> sorrise a Kyungsoo, poi si voltò e tornò verso la sala.
<<È bello vedere che ha fiducia nel proprio marito>> osservò Kyungsoo, mentre seguiva Chanyeol all'esterno.
Il più alto sorrise. <<Kyungsoo aspetta qui>> gli ordinò <<E prendilo, quando svolterà l'angolo. Non voglio che interferisca. Tienilo occupato dentro>>
Il ragazzo sembrava stupito <<Volete dire che...>>
<<Baekhyun sta probabilmente uscendo da una delle porte sul retro in questo momento. Anche se ha fiducia in me, vorrà lo stesso vedere che cosa succede. E allora non riuscirà a trattenersi dall'intromettersi>>
Kyungsoo sorrise <<Lo conosci molto bene>>
Chanyeol scrollò il capo. Con voce cupa aggiunse:
<<In questo caso lo capisco. Farà esattamente ciò che faremmo anche noi, se Sehun fosse nostro fratello. Per quanto riguarda lui in generale, invece, devo confessare che è più complicato di quanto pensassi. Basta la minima osservazione per farlo infiammare>>
Sembrava così turbato che Kyungsoo annuì energicamente. Dato che neppure lui era sposato, non ne sapeva abbastanza in materia per poter dare un consiglio.
Del resto Chanyeol non si aspettava risposta. Gli fece un cenno , quindi si allontanò. Non aveva ancora raggiunto l'entrata dell'edificio che gli arrivò l'eco delle grida di Sehun.
Trovò il fratello di Baekhyun al centro di un gruppo di soldati. Uno di essi aveva il naso sanguinante. Chanyeol immaginò che il responsabile di quella ferita fosse Sehun, e ne fu pienamente soddisfatto. Fece allontanare i soldati con un ordine brusco, indicò a Jongin di avvicinarsi e poi affrontò Sehun da solo.
I capelli gli arrivavano fino alle spalle tutti arruffati, erano impastati di fango e sembravano lerci come il resto della sua persona; indossava una tunica blu maleodorante e un paio di pantaloni marrone sformati; gli occhi gli lampeggiavano d'odio. Era un drastico cambiamento rispetto all'espressione indifferente e appannata che Chanyeol era abituato a vedergli.
Incrociandosi le braccia sul petto, fissò Sehun e poi, con tutta calma, gli spiegò le regole di comportamento valide per tutti i soldati ai suoi ordini. Continuò a parlare con voce pacata e paziente, anche quando Sehun, prorompendo in un ruggito , si scagliò contro di lui. Senza sforzo Chanyeol schivò l'assalto e fece cadere Sehun con uno sgambetto.
Il ragazzo si abbatté per terra a faccia avanti. Ma non si diede per vinto.
Cercò ripetutamente di colpire Chanyeol, ma lui parò ogni colpo, mentre continuava a esporre il suo programma di addestramento. Sehun usò i pugni, la testa e le spalle per cercare di atterrare Chanyeol, inveendo al contempo con foga contro di lui. Quando lo chiamò bastardo rapitore, si ritrovò di nuovo per terra, con le gambe all'aria in una nuvola di polvere. Non appena l'aria tornò a schiarirsi, vide Chanyeol incombergli sopra. Fece per rialzarsi, ma il cognato lo immobilizzò piantandogli un piede sul petto.
<<Non sono né un rapitore, né un bastardo>> disse <<Sono il tuo generale, Sehun, e tu sei il mio fedele guerriero>>
Sehun chiuse gli occhi, ansimando in cerca d'aria. Chanyeol lo lasciò e continuò a elencare i doveri di un soldato, mentre Sehun barcollando si rimetteva in piedi. Radunò le forze che ancora gli restavano e puntò alla faccia a Chanyeol. Mancò il bersaglio ma la reazione di Chanyeol fu istantanea. Colpì Sehun con un meritato calcio nel didietro, mandandolo di nuovo per terra. Non era stata una punizione dettata dalla rabbia. Chanyeol stava semplicemente dando al ragazzo la sua prima lezione di sopravvivenza. In questo modo si era anche guadagnato la completa attenzione di Sehun.
<<Tutto quello che ti ho appena spiegato si riassume in poche regole basilari>> continuò Chanyeol <<Non sarai fonte di imbarazzo per la tua unità. Ti eserciterai al meglio delle tue capacità, tratterai gli altri con rispetto e non mostrerai mai alcun segno di codardia, perché ognuna di queste cose porterebbe discredito su questa unità. Imparerai a dipendere dagli altri come gli altri impareranno a dipendere da te. È tutto molto semplice, Sehun>>
Chanyeol sapeva perfettamente che il ragazzo non capiva. Sehun sembrava un animale in gabbia che avesse appena riconquistato la libertà. Aveva un'espressione allucinata.
<<Cosa volete da me?>> ruggì improvvisamente rivolto a Chanyeol.
Chanyeol lo immobilizzò nuovamente col piede.
<<Tutto quello che puoi darmi>> dichiarò <<E di più ancora, Sehun. E, che Dio mi sia testimone, mi darai esattamente ciò che voglio>>
Si spostò e fece segno a Jongin di avvicinarsi.
<<Vai con Sehun>>, gli ordinò <<Mostragli dove sono le uniformi>> poi tornò con lo sguardo sul giovane. <<Adesso vatti a lavare. Domani inizierai ad addestrarti con gli altri>>
Chanyeol gli voltò le spalle di proposito e si allontanò. Jongin offrì la mano al ragazzo per aiutarlo, ma Sehun rifiutò e quando si fu rimesso in piedi, Jongin si spostò di lato e rimase in attesa. Non lanciò nessun grido di avvertimento, perché sapeva bene che il generale si aspettava un attacco alle spalle. Sehun raggiunse Chanyeol e cercò di aggredirlo da dietro, ma all'ultimo momento si ritrovò ad afferrare l'aria e finì in ginocchio.
Chanyeol si voltò e usò ancora una volta il piede per far cadere Sehun <<Se vuoi avere il privilegio di batterti con me, devi guadagnartelo. Ma prima dovrai diventare molto più forte, ragazzo>>
<<Ragazzo!>> esclamò Sehun..
Chanyeol annuì <<Non sei degno neppure di essere chiamato 'colombo', per ora>> disse. <<Jongin?>>
Il ragazzo annuì, quindi offrì nuovamente la mano a Sehun che l'afferrò istintivamente e si ritrovò in piedi prima di rendersi conto di aver accettato l'aiuto.
Si mise a camminare di fianco al giovane guerriero.
<<Appena entrato nei ranghi, anch'io fui chiamato 'ragazzo' un paio di volte>> disse Jongin <<Poi diventai ufficialmente un 'colombo'. Vedi, Sehun, le nuove reclute come me vengono chiamate così dai cavalieri anziani più esperti. Naturalmente vuole essere un insulto, ma tutti sono stati 'colombi', e perciò anche noi accettiamo l'epiteto. Sfruttiamo ogni occasione per metterci in competizione con loro. Quando ti sarai liberato della tua rabbia, capirai la fortuna che ti è stata riservata nell'essere ammesso nell'unità migliore di tutto l'esercito>>
Jongin aveva parlato seriamente, ma Sehun sbuffò con aria di superiorità.
<<Presto me ne andrò>> borbottò <<Non ho bisogno di sentire questa stupida spiegazione>>
<<Non puoi andartene senza permesso>> disse <<Sarebbe negativo per l'unità. Devi restare qui>> Catturò l'attenzione di Sehun quando gli disse <<Hai notato che, tutte le volte che hai attaccato il generale, lui ha reagito senza usare le mani?>>
Sehun non ci aveva fatto caso. Sgranò gli occhi rendendosi conto che Jongin aveva detto la verità, però si rifiutò di rispondere, limitandosi a un'alzata di spalle.
<< Chanyeol ha usato i piedi. E tu no>> Diede una pacca sulla spalla a Sehun <<Hai appena avuto la tua prima lezione di difesa>> Quindi scoppiò a ridere e poi aggiunse: <<Dio, Sehun, puzzi peggio di una capra>>.
Sehun ignorò quell'osservazione. Giurò a se stesso che non avrebbe più sopportato alcuna lezione. Quella notte stessa avrebbe lasciato la proprietà, dopo che gli altri soldati fossero andati a dormire.
Era così affamato che quella sera mangiò per due. Fu costretto a sedere con gli altri soldati e ad ascoltarne la conversazione. Nessuno cercò di coinvolgerlo nella discussione, ma nessuno lo escluse apertamente.
Il suo letto era sistemato tra quello di Jongin e quello di Winjoo
L'ultimo pensiero di Sehun prima di soccombere alla stanchezza fu quello di riposare per qualche minuto, quindi di alzarsi e andarsene con il suo misero bagaglio.
Si svegliò poco prima dell'alba, ma non raggiunse neppure la porta. Un soldato che Sehun non aveva mai visto gli si parò davanti. Con calma gli disse di chiamarsi Bae, di essere anche lui una nuova recluta e gli spiegò di volergli soltanto ricordare che non poteva andarsene senza permesso.
Bae aveva i capelli neri e gli occhi castani. Era più basso di Sehun, ma i suoi muscoli lo rendevano una barriera preoccupante.
<<Me lo hai ricordato>> borbottò Sehun <<E adesso togliti dai piedi>>
Improvvisamente altri tre soldati si unirono a Bae. Avevano lo sguardo assonnato come lui e la stessa determinazione di costringere Sehun a restare dentro.
<<Cosa diavolo vi importa che me ne vada o che resti?>> esclamò Sehun irato.
<<Se uno di noi se ne andasse, macchierebbe l'onore dell'unità>> gli rispose Jongin dal proprio giaciglio con voce impastata dal sonno <<Torna a dormire, Sehun>>
Sehun comprese che non poteva farcela. Gli avversari erano troppi e lui si sentiva troppo sfinito. Brontolando tornò al suo letto. Nessuno se la prese con lui.
Questo lo sorprese e lo fece anche infuriare. Voleva un motivo per odiare i soldati, e loro non gliene offrivano.
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