23
All'alba gli assassini non arrivarono.
Chanyeol non ne fu sorpreso. Però ne rimase deluso.
Lasciò che Baekhyun dormisse parecchie ore prima di svegliarlo. Fu contento di sapere che nessuno aveva tentato di introdursi nella loro camera.
Pochi minuti dopo arrivò il generale Samchol. Chanyeol aiutò Baekhyun a infilare la vestaglia e poi rimase in piedi di fianco a lui come una sentinella mentre il guaritore esaminava le ferite. Poi arrivò anche Kyungsoo e Chanyeol se ne andò per parlare con Minseok
Samchol applicò delle bende nuove alle mani e alle braccia di Baekhyun. Gli aveva promesso di togliergliele, ma, avendo saputo che sarebbe partito, preferì proteggergli la pelle delicata dai rigori dell'inverno. Lui non obiettò. Samchol gli lasciò anche un sacchetto di erbe, dicendogli di mescolarne un pizzico con acqua di sorgente e di applicare la crema sulle scottature tutte le mattine.
Baekhyun lo ringraziò riconoscente. Namsoo, l'amichevole servo, aspettava di aiutarlo a vestirsi, ma Chanyeol rientrò e gli fece segno di andarsene.
<<Vorrei che Namsoo restasse>> obiettò Baekhyun <<Ho bisogno del suo aiuto, Chanyeol>>
<<Ti aiuterò io>> rispose lui <<Kyungsoo occupati dei tuoi doveri. Partiremo tra un'ora>> Prese in mano il sacchetto delle erbe medicinali <<E questo cos'è?>> chiese.
Lui glielo spiegò. Quando ebbe finito, Chanyeol gettò il sacchetto nel fuoco. Baekhyun ne fu così stupito che non fece in tempo a fermarlo.
<<In nome del cielo, perché lo hai fatto?>>
Lui non gli rispose. Il suo umore continuava a essere pessimo.
<<Cos'hai? Non ti fidi di me abbastanza da lasciarmi solo per qualche minuto per occuparmi delle mie faccende personali? Credi ancora che proverei a scappare? È questa la ragione del tuo umore impossibile?>>
Chanyeol sembrava esasperato da quei rimproveri.
<<Sto pensando alla tua salvezza>> esclamò <<Non mi fido di nessuno della servitù. Prima partiremo e prima il mio umore migliorerà>>
Lui scrollò il capo.
<<Non sono io quello in pericolo>> obiettò <<Sei tu. Inoltre la servitù è agli ordini del re. Di certo nessuno di loro cercherebbe di farmi del male>>
Chanyeol intrecciò le mani dietro la schiena e lo guardò con severità.
<<Baekhyun, mi sembra ovvio che non tutta la servitù sia fedele a Minseok. Il vecchio che è venuto in camera tua ieri sera di certo non lo era. Potrebbero essercene altri. Anche tu sei in pericolo quanto me>> aggiunse.
<<Perché?>>
Lui sospirò.
<<Adesso sei mio marito. Potrebbero servirsi di te per arrivare fino a me. Ecco perché. Smettila di fare domande. È ora di partire>>
<<Come potrebbero usarmi per colpire te?>> domandò ignorando l'ordine che gli aveva dato.
Chanyeol non gli rispose.
Pochi minuti dopo lasciarono il palazzo. Baekhyun cavalcava col marito. Notò che i soldati di scorta erano molto più anziani di quelli che li avevano accompagnati all'andata. I più giovani erano in coda.
<<Quanti cavalieri ci sono con noi?>> domandò a Chanyeol.
<<Abbastanza>>
E adesso che cosa intendeva dire con quella risposta? Baekhyun decise di lasciar perdere. La linea dura della mascella indicava che suo marito non era in vena di conversare.
Quando si fermarono per la notte, Baekhyun era troppo esausto per preoccuparsi dell'umore del consorte; si addormentò nella piccola tenda su un giaciglio di pellicce che Chanyeol aveva preparato per lui, ma svegliandosi nel cuore della notte si ritrovò rannicchiato contro di lui. Non aveva idea di come fosse arrivato fin lì, ma non aveva intenzione di spostarsi, il suo calore era cosi accogliente e piacevole.
Due giorni dopo, cavalcando a rotta di collo, arrivarono ai confini della proprietà di Baekhyun. Non avrebbero tuttavia raggiunto il castello fino all'indomani, perché le colline che dovevano superare avrebbero reso difficile il viaggio e li avrebbero fatti rallentare.
A Baekhyun non importava. Il tempo era bello. Il sole splendeva caldo e la brezza aveva perso un po' della nota pungente dell'inverno. Si sentiva già aria di primavera. Baekhyun gioì dentro di sé e pensò a tutte le cose che doveva fare una volta arrivato a casa: prima di tutto si sarebbe cambiato, poi sarebbe corso al tempio per vedere come stavano Jisoo e Sehun.
Informò Chanyeol dei suoi progetti quella sera a cena.
<<Non lascerai il palazzo>> affermò lui, porgendogli una spessa fetta di pane <<Saranno Sehun e Jisoo a venire da te>>
Quella estenuante giornata di viaggio doveva averlo sfinito. Sicuramente era quella la ragione della sua improvvisa irritazione nei confronti del marito.
<<Ma perché deve essere sempre così difficile andare d'accordo con te?>> gli chiese.
Quella domanda lasciò Chanyeol sinceramente sorpreso.
<<Non è vero>> ribatté.
Improvvisamente protese le braccia e attirò Baekhyun sulle proprie ginocchia, cingendolo per la vita. Quando lui si voltò per protestare, gli infilò in bocca un pezzetto di formaggio.
Nessuno dei due parlò per il resto della cena. Baekhyun appoggiò la testa sulla spalla di Chanyeol e disse:
<<Sarai gentile quando saremo a casa?>>
Era una domanda troppo sciocca per meritare risposta. Lui era sempre gentile – tranne, naturalmente, quando si trovava in battaglia. Allora non era affatto gentile- Dio, era troppo esausto per pensare a simili cose.
<<Sei pronto per andare a dormire?>>
<<Sono pronto per parlare con mio marito>> ribatté <<Vorrei discutere del nostro futuro>>
Sollevò il capo e Chanyeol si chinò per baciarlo. Voleva soltanto distoglierlo dall'idea di coinvolgerlo in una conversazione, ma ben presto il bacio cancellò tutto il resto.
Non fu un bacio tenero. Era infuocato ed esigente, assolutamente eccitante.
Sembrava che non riuscisse a saziarsi di lui. Con la lingua entrò nella bocca per unirsi alla sua. Dalla gola gli uscì un gemito roco che si mescolò al sospiro di piacere di Baekhyun.
Immediatamente Baekhyun si scordò di dove fossero. Chanyeol però no. Si staccò da lui e lo costrinse a posare la testa sulla sua spalla.
<<Adesso devi dormire>> gli ordinò.
Baekhyun era troppo scosso per poter rispondere. Teneva il viso appoggiato al petto di lui e poteva sentire il battito accelerato del suo cuore.
D'improvviso Baekhyun non fu più offeso della sua brutalità; la scoperta che aveva fatto era troppo piacevole. Forse non voleva ammetterlo, ma anche Chanyeol era rimasto colpito da quel bacio.
Sospirò piano, quindi chiuse gli occhi e sbadigliò. Era già sul punto di addormentarsi quando Chanyeol lo chiamò dolcemente per nome.
<<Baekhyun?>>
<<Sì, Chanyeol?>>
<<Tra due giorni le tue mani saranno guarite>>
La sua voce si era fatta dura e prepotente.
<<Davvero?>> replicò lui, chiedendosi come facesse a saperlo. Che cosa poteva importargli quanto ci mettessero a guarire le sue scottature?
Poi si ricordò. Lui gli aveva promesso di non prenderlo finché non si fosse tolto le bende. Baekhyun sorrise.
Lui lo desiderava. Forse avrebbe dovuto provare un po' di paura di ciò che lo aspettava, perché tutte le cose sconosciute spaventano sempre. La madre gli aveva spiegato ben poco, perciò nulla poteva alleviare tale paura quanto il tocco gentile di Chanyeol. Lui lo voleva davvero. Era tutto quello che gli importava in quel momento. Baekhyun improvvisamente provò il bisogno di sentirselo dire.
<<Sarai contento quando le mie mani saranno guarite?>>
Il marito non gli rispose per alcuni lunghi minuti. Lo strinse più forte a sé, strusciò il mento contro la sommità del suo capo e quando lui era ormai giunto alla conclusione che non gli avrebbe detto niente, parlò.
<<Sì, Baekhyun. Mi farà molto piacere>>
Il battito del suo cuore accelerò, avvertendo il tono vellutato della sua voce.
Per molto tempo non riuscì a prendere sonno. Era troppo eccitato dal pensiero delle nuove responsabilità che gli spettavano. Il padre gli aveva insegnato tutte le doti che deve possedere un padrone, ma non gli aveva detto niente a proposito dei doveri verso il marito. I genitori lo avevano istruito più con l'esempio che con le parole. Baekhyun ricordava che a suo padre piaceva l'ordine e che la madre aveva sempre fatto in modo di crearlo. Lo aveva coccolato e, con le proprie azioni, gli aveva insegnato a coccolarla. Qualsiasi cosa stesse accadendo dietro le mura del palazzo, la madre di Baekhyun si precipitava sempre fuori per dargli il benvenuto. A volte Baekhyun si metteva di fianco alla madre sul gradino più alto. Il padre, un uomo dall'aspetto feroce quando indossava l'armatura, di solito aveva un'espressione torva e minacciosa mentre risaliva la collina. Baekhyun però non aveva mai avuto paura di lui. Sapeva che la madre era in grado di spazzare via il suo malumore con il potere magico del suo sorriso. Funzionava sempre. Quando il padre raggiungeva la scalinata, era sorridente anche lui. Baciava la moglie, prendeva in spalla Baekhyun e gridava con voce tonante di essere morto di fame e di aver bisogno della cena.
Quei ricordi dell'infanzia confortarono Baekhyun. La casa di un uomo doveva essere un rifugio di pace, si disse, di tranquillità e, a volte, di amore. Rendere la vita di Chanyeol un inferno era fuori discussione ormai. Non avrebbe fatto altro che danneggiare se stesso, se si fosse comportato in maniera sconsiderata. Bisognava anche pensare a Jisoo. Aveva perso la madre quando era nato, e ogni giorno che passava Baekhyun si convinceva sempre di più che anche suo padre era morto. Se Jiyoung fosse sopravvissuto all'ultima battaglia, l'avrebbe informato. Adesso lui e Sehun erano l'unica famiglia che restava a Jisoo. C'era anche Chanyeol, però. Sarebbe stato pronto a diventare il padre di Jisoo? Gli avrebbe insegnato tutto quello che un padre insegna al proprio figlio? Baekhyun ripensò alla tenerezza con cui Chanyeol aveva tenuto in braccio Jisoo quando era andato a prenderlo. Nel suo cuore era convinto che avrebbe protetto il piccino. Forse, col tempo, si sarebbe affezionato a lui come se fosse davvero suo.
Jisoo aveva bisogno di una casa tranquilla. Baekhyun giurò solennemente di mettere da parte tutte le critiche. Avrebbe imparato a piegarsi almeno un po', per andare d'accordo col marito, e gli avrebbe insegnato a fare altrettanto.
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