11
Baekhyun si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Immediatamente vide Chanyeol. Lo fissò a lungo, finché fu assolutamente certo che dormisse.
Aveva un'espressione pacifica, e persino soddisfatta: posato l'elmo per terra accanto a sé: teneva il braccio sinistro appoggiato alla visiera sollevata e con la mano sfiorava l'elsa della spada che aveva al fianco.
Era davvero bello.. Aveva i capelli scuri e lunghi legati in un codino alto folto e mosso.
Baekhyun provò un brivido. Come poteva pensare alla bellezza di quel ragazzo, quando era proprio lui la fonte della sua rovina? Lui lo considerava alla stregua di un qualsiasi oggetto, un gingillo da regalare ad un soldato.
L'ingiustizia di quel fatto lo spronò a muoversi. Trovò gli stivali sotto le coperte e se li infilò, rabbrividendo per il freddo. Il vento soffiava gelido. Il lungo cammino fino al tempio gli appariva come una prova difficile. Il pensiero di ciò che l'aspettava lo fece quasi sospirare forte.
Baekhyun si avvolse nel mantello di Chanyeol e si avviò silenziosamente verso gli alberi che circondavano la piccola radura. Nessuno dei soldati fece molta attenzione a lui, sebbene uno di loro lo guardasse allontanarsi, senza richiamarlo.
Baekhyun concluse che pensasse che avesse bisogno di qualche minuto di intimità.
Non appena Baekhyun ebbe voltato le spalle all'accampamento, Chanyeol fece segno ai soldati di rimanere fermi. Aspettò solo un paio di minuti, quindi si alzò, si sgranchì le gambe e gli andò dietro.
Si era aspettato questa mossa da lui, e non lo aveva deluso. Quel ragazzo era davvero coraggioso ad affrontare condizioni tanto avverse solo per fuggire da lui. Sciocco, pensò, ma coraggioso.
Non appena si fu addentrato nel folto del bosco, Baekhyun cominciò a correre. La tenue luce della luna non gli permetteva di vedere tutti i piccoli ostacoli sul suo cammino. Procedette con la massima attenzione, finché, a un certo punto, gli sembrò di sentire qualcuno alle sue spalle.
Continuò a correre, ma girò la testa per vedere se era seguito da uno dei soldati.
In quel momento inciampò su un tronco caduto e precipitò a testa in giù in un ripido avvallamento. Fortunatamente ebbe la prontezza di riflessi di ripararsi la testa e di girarsi su un fianco prima di toccare terra.
Atterrò con un tonfo e una imprecazione. Nella caduta perse uno stivale e anche il mantello, e quando si mise a sedere offriva uno spettacolo desolante.
Aveva i capelli pieni di foglie ed era coperto di fango.
Chanyeol rimase in attesa nell'ombra. Quello sciocco poteva essersi rotto l'osso del collo, ma le imprecazioni che gli giunsero all'orecchio gli fecero capire che per fortuna stava bene, a parte l'arrabbiatura. Inveiva a voce tanto alta da svegliare persino i monaci del tempio.
Non sarebbe mai stato un buon giocatore di scacchi. Non sapeva calcolare le mosse. E non sarebbe mai stato neppure un autentico nemico. Chanyeol era già arrivato alla conclusione che non era nella natura di quel ragazzo provare sentimenti di odio... né di vendetta... nemmeno riusciva a tenere il broncio!
Sorrise, ripensando a quando lui gli aveva chiesto di mantenere la promessa fatta per Sehun, qualunque cosa gli fosse accaduto. In quel momento aveva capito che voleva scappare. Era estremamente facile leggere nei suoi pensieri: ogni sua espressione era così spontanea e trasparente!
Provò una stretta al cuore. Baekhyun era come un fiore delicato, incredibilmente fragile, tenero e bello.
Ora quel delicato fiorellino stava lanciando le imprecazioni più incredibili che lui avesse mai sentito. Erano frasi sconnesse e senza senso.
Lo sfogo d'ira però ebbe breve durata. Lui stesso si vergognò ben presto di aver utilizzato un linguaggio tanto volgare. Si affrettò a scusarsi rivolto al cielo per placare il Creatore e poi si alzò. Non appena appoggiò il peso del corpo sul piede sinistro, una fitta lancinante l'attanagliò all'altezza della caviglia, e lanciando un grido Baekhyun ricadde a terra. Rimase lì per un po', incerto sul da farsi. Quando Chanyeol sentì i suoi gemiti, si mosse verso di lui, ma solo allorché Baekhyun fu finalmente costretto a riconoscere la propria sconfitta e cominciò a gridare in cerca di aiuto, prima ancora che potesse finire la sua invocazione si ritrovò accanto Chanyeol. Soffriva troppo per notare la rapidità con cui l'aveva raggiunto; teneva in mano il suo stivale e glielo depose in grembo, quindi si inginocchiò di fianco a lui.
Baekhyun vide la sua espressione esasperata.
<<Se adesso dite 'scacco', mi metto a gridare>>
<<Avete già gridato>> osservò lui con tono forzatamente allegro <<Ed è 'scacco matto', Baekhyun. La partita è finita>>
Lui non era dell'umore adatto per mettersi a discutere. Abbassò lo sguardo in grembo.
<<Sono caduto>> disse, affermando ciò che era ovvio <<Credo di essermi rotto una caviglia>>
Aveva un tono disperato e un'espressione sconsolata. I capelli gli coprivano il viso tutti arruffati, l'abito era strappato in più punti, ed era coperto di foglie morte.
Senza parlare Chanyeol si chinò in avanti per esaminare il danno ma lui gridò di dolore prima ancora che lo toccasse.
<<Baekhyun, di solito si aspetta di aver provato dolore, prima di lamentarsi>> disse.
<<Mi stavo preparando>> ribatté seccamente.
Chanyeol nascose un sorriso. Era già sicuro che la caviglia non fosse rotta. La parte non si era gonfiata, e lui riusciva a muovere le dita del piede senza soffrire, altro segno certo che si trattava di una semplice slogatura.
<<Non è rotta>>
Baekhyun non gli credette. Si chinò in avanti, posando istintivamente la mano sul suo braccio per mantenersi in equilibrio mentre si accertava di persona che la caviglia fosse a posto. Il suo viso era a pochi centimetri da quello di Chanyeol.
Lui fissò attentamente il proprio piede, mentre l'altro fissava il suo viso.
<<Sembra rotta>> mormorò.
<<Non lo è>> disse senza riuscire a nascondere il tono divertito.
<<Cos'è che vi fa divertire tanto? Preferirei avere la vostra compassione per questo sfortunato e tragico incidente>> disse.
<<Questo 'tragico incidente' non sarebbe accaduto se voi non aveste tentato...>>
Ma lo interruppe.
<<Stavo solo cercando qualche minuto di solitudine per occuparmi di una faccenda piuttosto personale>> Alzò lo sguardo su di lui, mentre pronunciava quella bugia. Fu un errore, perché in quel momento si accorse di quanto gli fosse vicino.
I loro occhi si incontrarono e rimasero intrecciati a lungo. Nessuno parlò.
Baekhyun non riusciva a respirare.
Neppure Chanyeol. Non sapeva come comportarsi di fronte alla reazione che lui gli aveva suscitato: il desiderio di toccarlo era travolgente. Non riuscì a trattenersi dallo scostargli gentilmente i capelli dal viso. Le sue dita gli sfiorarono dolcemente la guancia.
Quella carezza consolò Baekhyun. Ma fu una sensazione di breve durata, perché all'improvviso lo guardò gravemente e lui sbarrò gli occhi. Con una mano Chanyeol afferrò il mento e lo costrinse a girare la testa di lato, verso la luna; con l'altra gli scostò meglio i capelli dall'occhio.
<<Come vi siete fatto questo livido?>> chiese. La sua voce era dura, rabbiosa.
Baekhyun scrollò le spalle.
Gli strinse il mento.
<<Rispondetemi. Non può essere successo adesso, Baekhyun. Il segno è troppo scuro>> Il suo viso si oscurò ulteriormente <<Questo pomeriggio però non c'era. Lo avrei notato>>
<<C'era già questo pomeriggio>> lo informò <<Solo che non era così evidente. Perché vi arrabbiate tanto? È il mio livido, non il vostro>>
Finse di non aver sentito.
<<Com'è successo?>>
<<Non vi riguarda>>
Scostò la mano di lui e si tirò indietro. Chanyeol testardo, lo seguì, sollevandogli nuovamente il mento con un dito.
<<Sono stufo della tua testardaggine>>
<<Quanto lo sono io dei tuoi incessanti ordini?>>
La propria risposta apparve a Baekhyun alquanto astuta. Rendeva ciò che gli era stato dato, pensò. In questo modo, inoltre, il generale si rendeva conto finalmente di non avere a che fare con un avversario timido e spaventato. Non sarebbe riuscito a intimidirlo. E avrebbe fatto meglio a non voltargli mai le spalle, perché se avesse avuto un pugnale, lui lo avrebbe colpito volentieri tra le scapole.
No, si disse, il cielo mi protegga perché questa è una menzogna. Non sarebbe stato capace di ucciderlo. E una piccola parte di lui pensava che Chanyeol questo lo sapesse.
Sospirò rassegnato. Si accorse che una ciocca di capelli era scesa davanti, andandosi a posare sulla fronte di lui. Prima di pensare a ciò che faceva, sollevò la mano e la rimise al suo posto.
Chanyeol reagì come se fosse stato schiaffeggiato, allontanandosi di scatto con espressione incredula. Quella reazione lo imbarazzò a tal punto da fargli girare lo sguardo da un'altra parte.
Ci volle qualche secondo perché Chanyeol si riprendesse da quel gesto inatteso. Con voce imbronciata disse:
<<Ogni segno sul vostro corpo mi riguarda, Baekhyun. Io sono responsabile della vostra incolumità. E adesso ditemi come vi siete fatto male>>
<<Vi infuriereste, se ve lo dicessi>>
<<Come fate a saperlo?>>
<<Vi ho osservato>> rispose <<È importante sapere come funziona la mente del proprio nemico, generale. Vi ho studiato attentamente e sono convinto che abbiate un carattere molto scontroso>>
Chanyeol sorrise di fronte quel tono autoritario.
<<E cos'altro avete notato?>>
<<Io non vi piaccio>>
Attese di essere contraddetto ma non ottenendo risposta, continuò
<<Mi ritenete una seccatura>>
<<È vero>>
L'onestà di quella risposta lo offese.
<<Se l'odio non fosse un peccato mortale, io riuscirei a odiarvi molto bene>>
<<No, non ne sareste capace>> obiettò sorridendo. L'espressione dei suoi occhi gli fece provare una stretta allo stomaco <<Può darsi che io abbia un carattere burbero, Baekhyun, ma il vostro è certamente molto nobile. Non sapete che cosa sia, l'odio>>
Baekhyun era troppo esausto per continuare lo scambio di insulti con lui.
<<Se non ritorno vicino al fuoco, va a finire che morirò congelato>> annunciò <<State forse aspettando che implori il vostro aiuto?>>
Lui scosse la testa.
<<No. Sto solo aspettando di sapere come vi siete fatto questo livido>> rispose.
Santo cielo, quanto era testardo. L'espressione del suo viso gli fece capire che era deciso a ottenere la risposta che cercava.
<<È stato Sehun a colpirmi>>
Avrebbe fatto meglio a mitigare un pochino la verità perché Chanyeol divenne furibondo. Lui non voleva che pensasse male di Sehun.
<<Non potete incolpare mio fratello>>
<<Eccome se lo faccio>>
Lui fece per alzarsi ma lo afferrò per un braccio.
<<Posso spiegare>> disse.
<<Baekhyun, non potete giustificare...>>
Lui gli mise una mano sulla bocca.
<<Stava dormendo profondamente, Chanyeol. Io mi ero chinato su di lui per rimboccargli le coperte, quando lui si è girato su un fianco e con la mano mi ha colpito involontariamente sotto l'occhio. Sehun non lo ha fatto apposta>>
Chanyeol non sembrava convinto.
<<È la verità>> mormorò ancora.
Non gli avrebbe permesso di tormentarlo così. Senza rispondere prese il mantello, lo avvolse intorno a lui e lo sollevò tra le braccia, dirigendosi verso l'accampamento. Baekhyun gli cinse il collo, mormorandogli un ringraziamento all'orecchio.
Cosa diavolo doveva fare con lui? si domandò Chanyeol perplesso.
Si stava insinuando piano piano nel suo cuore e lui non aveva armi per fermarlo. Dannazione, la sua vita ormai aveva preso una certa direzione e Baekhyun non poteva cambiarla a suo piacimento. Inoltre, gli piaceva l'ordine, la disciplina della sua routine quotidiana, e ne era molto soddisfatto.
Non era forse così?
Chanyeol cercò di scacciare dalla mente il pensiero di quel ragazzo pericoloso.
Era molto difficile, però, sentendolo così morbido e indifeso tra le braccia.
Nonostante tutto, restava sempre una seccatura. Per tutto il tragitto fino all'accampamento non lo lasciò tranquillo un attimo. Aveva ritrovato tutta la sua irruenza e aveva ricominciato a discutere con lui. Chanyeol avrebbe desiderato volentieri imbavagliarlo, solo per trovare qualche minuto di quiete.
Quando finalmente raggiunsero l'accampamento, lo riportò sotto l'albero. Si sedette agilmente, sempre tenendolo in braccio, senza nemmeno farlo sobbalzare; gli fece posare la testa contro la propria spalla e chiuse gli occhi.
Il mantello di lui copriva Baekhyun da capo a piedi e le sue braccia lo stringevano forte. Il contatto col suo corpo gli dava un senso di benessere e di calore.
Baekhyun cercò di sollevare la testa per guardarlo in viso, ma lui con un gesto un po' rude gliela fece appoggiare di nuovo sulla propria spalla, aveva bisogno di un po' di tranquillità, e il suo viso non lo avrebbe aiutato a trovarla.
<<Riconoscete la sconfitta, adesso?>> domandò <<Stavate cercando di scappare>>
<<Volete lasciarmi dormire?>> chiese Baekhyun..
<<Solo quando avrete ammesso...>>
<<E va bene...va bene>> lo interruppe <<Stavo cercando di scappare. Siete soddisfatto, adesso?>>
<<Non provateci più>>
Non avrebbe dovuto dargli quell'ordine con tanta durezza. Baekhyun improvvisamente ebbe voglia di piangere. Doveva scappare. Era l'unico modo per sfuggire all'orribile destino che Minseok aveva in serbo per lui. Gli cinse le spalle con le braccia. Le sue dita giocherellarono meccanicamente con i capelli sulla nuca di Chanyeol, mentre pensava all'ingiustizia di quella situazione.
Il tocco delle mani di Baekhyun lo stava distraendo.
<<Il vostro re ha intenzione di darmi come ricompensa a uno dei suoi uomini, vero?>> gli chiese.
<<Sì>>
Si staccò da lui e lo fissò severamente. Una foglia gli cadde dai capelli.
Aveva il viso graffiato e sporco di fango e Chanyeol non riuscì a trattenere un sorriso.
Baekhyun sembrava proprio essere appena tornato sconfitto da una battaglia.
<<Io non sono un premio>>
<<No, è vero>> concordò di cuore.
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