Day 7: The Past Is Past
Erano passati tredici anni dalla morte di Wei Ying e pochi mesi dal suo ritorno. Tutti i misteri erano stati risolti, tutti i criminali fermati e la situazione sembrava tornata alla normalità, una volta per tutte. Wei Ying ancora era confuso e faceva fatica ad abituarsi alla nuova realtà. Ricordava un tempo in cui per provare a fare la cosa giusta, aveva finito per uccidere centinaia di persone e sapeva di aver pagato per ciò che aveva fatto; era morto, aveva distrutto il Sigillo Demoniaco della Tigre e con la sua morte, tutti i cadaveri al suo servizio erano tornati alla morte. Mai si sarebbe aspettato di tornare in vita, mai avrebbe pensato di ricevere un corpo e di avere la possibilità di mantenerlo per sempre a poche e semplici condizioni e mai avrebbe pensato di poter avere una seconda possibilità. Fin da piccolo, dopo essere stato accolto da Jiang Fengmian, aveva sempre pensato di aver ricevuto molto più di ciò che meritava e aveva sempre creduto che un giorno o l'altro avrebbe perso tutto, o che avrebbe pagato un conto molto salato. Non aveva tutti i torti visto come era andata a finire, ma aveva avuto una seconda occasione e ancora non sapeva se aveva ricevuto quel dono per potersi redimere, per vendicare i gli abusi perpetrati dalla famiglia Mo, o semplicemente per poter vivere un'altra volta, per ricominciare daccapo e non commettere gli stessi errori. Probabilmente la risposta era l'insieme delle tre opzioni e Wei Ying aveva deciso di impegnarsi seriamente per meritarsi quel regalo immenso. Nella sua nuova vita, nonostante fosse partita malissimo a causa di diversi imprevisti, stava sperimentando più felicità in pochi mesi, di quella che aveva provato per una vita intera di oltre 20 anni ed era merito di una sola persona, quella che in quel momento era seduta di fronte a lui, con un libro in una mano e il pennello nell'altra per trascriverlo: Lan Zhan. Da quando si era svegliato, Lan Zhan aveva riempito le sue giornate, l'unico ad averlo aiutato, l'unico ad averlo riconosciuto immediatamente e l'unico ad averlo amato. Wei Ying non sapeva neanche quando si fosse innamorato di Lan Zhan, sapeva soltanto che era stato un processo automatico; avevano viaggiato insieme, condiviso ogni cosa e in poco tempo, non era più stato in grado di pensare alla sua vita senza di lui. Tutti i suoi progetti per il futuro, anche quelli più assurdi e irrealistici, comprendevano Lan Zhan, che fossero ambientati in una piccola fattoria o in una scuola, Lan Zhan era al suo fianco, a volte anche con uno o due bambini. In quei momenti probabilmente aveva realizzato che il rapporto con Lan Zhan era inaspettatamente profondo, ma solo quando Lan XiChen aveva esplicitato i sentimenti di suo fratello, Wei Ying aveva capito che il suo sentimento non solo era assolutamente puro e autentico, ma anche ricambiato, e il suo cuore gli era quasi uscito dal petto. Pensare che una persona come Lan Zhan, per quanto seria, rigida e scarsamente divertente, si fosse innamorata di uno dei più grandi criminali mai esistiti, secondo solamente a Wen Ruohan, ancora lo rendeva perplesso. Perché, si chiedeva spesso. Non capiva cosa avesse visto di bello in lui, anche nei momenti in cui di Wei WuXian non era rimasto altro che il guscio vuoto, senz'anima. Eppure Lan Zhan lo aveva fatto, sempre, senza esitazione; aveva affrontato le punizioni del suo shifu, l'isolamento, la paura, il dolore, l'incertezza, la voglia di tradire, di scappare, di infrangere le regole, solo per lui, sempre e solo per lui. Wei Ying lo ammirava così tanto e si sentiva così tanto in colpa che a volte sentiva gli occhi bruciare quando si perdeva nei suoi pensieri. Gliene aveva fatte passare tante, troppe per una persona sola, eppure lui era lì, dritto come una spada, immobile come una montagna, a studiare diligentemente, di fronte a lui. Si sentiva l'uomo più fortunato al mondo e al tempo stesso il più stupido, però Lan Zhan c'era e non avrebbe permesso a nessuno di separarli, mai, a nessun costo.
Lan Zhan aveva notato che qualcosa non andava in Wei Ying, perché negli ultimi quarantacinque minuti, non si era mosso e non aveva mai aperto bocca. Troppo strano per una persona chiassosa come lui, qualcosa non andava sicuramente. Lan Zhan però non sapeva come intervenire. Le cose andavano sicuramente meglio rispetto a quando erano due studenti, però sapeva che il carattere di Wei Ying era rimasto identico ed era impossibile prevedere le sue azioni. Anche Lan Zhan non era cambiato più di tanto e infatti, come al solito, non sapeva come intervenire e cosa dire; non sarebbe mai stato loquace quanto Wei Ying e non sarebbe mai stato in grado di affrontare una normale conversazione, soprattutto se con lui. Però quel silenzio era troppo strano e Wei Ying sembrava eccessivamente pensieroso, quindi Lan Zhan aveva allungato una mano e aveva sfiorato delicatamente la sua, "Wei Ying", aveva detto a voce bassa.
Era bastato quel lieve tocco per far tornare in sé Wei Ying. Aveva alzato lo sguardo e notato che Lan Zhan lo stava fissando, con la fonte lievemente corrugata. "Hai detto qualcosa Lan Zhan? Scusa, ero perso nei miei pensieri", aveva detto mentre girava la mano e intrecciava le dita con le sue.
"Ti ho solo chiamato. A cosa pensavi?", aveva chiesto mentre gli accarezzava la mano con il pollice.
"Alla nuova occasione che ho avuto, quella che mi ha dato Mo Xuanyu, a tutte le cose che sono successe in questi mesi e a te. Stavo pensando che nonostante tutto ciò che è successo in passato e nonostante ciò che ho fatto passare a te, forse la merito questa possibilità di redimermi" aveva spiegato in breve, senza entrare nei particolari dei suoi pensieri.
"Lo meriti. Tredici anni fa è andato tutto nel modo peggiore", aveva ribattuto, credendolo fermamente. Non aveva mai biasimato Wei Ying da quando aveva capito che non aveva avuto scelta e che aveva tentato di fare le cose nel modo migliore per tutti e dopo aver scoperto del suo nucleo d'oro, oltre a una cocente rabbia nei confronti di Jiang Cheng, aveva solo scoperto di amarlo ancora di più.
"Decisamente. Se tornassi indietro nel tempo, cercherei di percorrere un cammino diverso. Probabilmente donerei nuovamente il mio nucleo a Jiang Cheng se non riuscissi ad evitare ciò che è successo alla sua scuola, e poi per sopravvivere cercherei nuovamente il cammino alternativo che ho scelto, però lo abbandonerei subito dopo la campagna dell'Eclissi. Probabilmente direi a tutti che ho perso il mio nucleo a causa dell'energia del risentimento e rimarrei nella scuola Jiang al fianco di Jiang Cheng e della mia Shijie. Cercherei di usare il meno possibile l'energia del risentimento come sto facendo ora che sono tornato e salverei i Wen in maniera diversa, mandandoli lontano, senza contare solo su me stesso. Se potessi tornare indietro, non ti tratterei come ti ho trattato e ti giuro che capirei molto prima l'entità reale del nostro rapporto", aveva spiegato, per fargli capire che ci aveva riflettuto davvero a lungo.
Lan Zhan era rimasto in silenzio a riflettere. Sapeva che Wei Ying pensava spesso agli errori del passato, ma non sapeva che avesse pensato a tutto ciò che avrebbe potuto fare in modo diverso e a tutti i cambiamenti sui quali aveva riflettuto. Secondo lui, era inutile tornare indietro di così tanti anni e perdere tempo a rimuginare sopra eventi che ormai tutti si stavano lasciando alle spalle. "Ora sei qui, Wei Ying" aveva risposto. "Con me", avrebbe voluto aggiungere, ma non era riuscito a dirlo.
"Hai ragione Lan Zhan. È solo che a volte è difficile realizzare ciò che è successo e accettare ciò che sarebbe potuto succedere questa volta, se non ci fossero state tutte quelle coincidenze che hanno permesso di ritrovarci e risolvere insieme la situazione. Xue Yang non era come me, lui non si sarebbe mai fermato e gli altri cultori non avrebbero capito la situazione. Per quello ho ripensato al mio ritorno e alla fortuna che ho avuto. Non avrei mai pensato di poter essere così felice, insieme a te. So che anche tu volevi dirlo er-gege", aveva detto per metterlo in imbarazzo e alleggerire la conversazione.
A Lan Zhan quel titolo faceva uno strano effetto. Sentiva il sangue che gli ribolliva nelle vene e arrossiva. Fortunatamente aveva sempre i capelli a coprirgli le orecchie e riusciva a dissimulare. Wei Ying però non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia e infatti si era subito avvicinato per appoggiargli l'orecchio sul petto all'altezza del cuore, sentendolo battere ad un ritmo esagerato. Gli era scappata subito una risata.
"Wei Ying", aveva detto in tono di avvertimento Lan Zhan, che quando si trattava delle sue bravate aveva un autocontrollo davvero scarso.
"Lan Zhan", aveva risposto Wei Ying con lo stesso tono per prendersi gioco di lui, subito prima di abbracciarlo stringendolo forte e rilassandosi completamente.
Naturalmente Lan Zhan aveva ricambiato subito l'abbraccio. Ormai non si irrigidiva più per il contatto fisico con Wei Ying, anzi, non ne aveva mai abbastanza, sapendo che era suo, per sempre. Quando gli capitava di pensarci su, credeva davvero che ne fosse valsa la pena; che per quella felicità avrebbe aspettato anche centotredici anni. "Il passato è passato, Wei Ying. Sei qui. Siamo qui", aveva detto a bassavoce vicino al suo orecchio prima di baciargli la fronte, un gesto un po' strano per lui, grazie al quale però aveva ottenuto uno dei sorrisi abbaglianti di Wei Ying, dei quali non poteva fare a meno.
"Hai ragione Lan Zhan. Il passato è passato. E ogni giorno significa ogni giorno."
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