Day 2: spicy food
Erano passati due anni dall'ultima volta che si poteva uscire a fare una passeggiata, a prendere un gelato, a mangiare al ristorante. Erano passati anche due anni dall'ultima volta in cui Wei Ying e Lan Zhan si erano visti. I due anni di Covid-19 avevano reso il loro rapporto solido, forte e indistruttibile; nonostante il periodo li costringeva a stare lontani. Wei Ying chiamava Lan Zhan a tutte le ore del giorno, le videochiamate erano almeno due, una la mattina e una la sera, alle quali però Lan Zhan era solito disattivare la fotocamera, nonostante le continue suppliche di Wei Ying. I messaggi dovevano necessariamente contenere almeno un'emoji, almeno da parte di Wei Ying, e quando voleva far arrabbiare il suo amico, decideva di inviargli una serie di immagini per parlare in codice, completamente incomprensibili, che naturalmente Lan Zhan doveva decifrare. Aveva imparato tante cose su Wei Ying in quel periodo: aveva imparato a conoscere il genere preferito di film, il gusto del gelato e della pizza, aveva capito che amava gli animali ma aveva paura dei cani, aveva scoperto la sua passione per il piccante e la pigrizia nel fare le piccole cose, il ridursi sempre all'ultimo e la sua naturale scioltezza nelle cose da fare. Lui al contrario programmava ogni cosa: nel periodo di chiusura e di massima pandemia, aveva deciso di abbonarsi a un corso di yoga accelerato, al contrario di Wei Ying che, invece, l'unico abbonamento che aveva era alla PlayStation5. Un'altra cosa che rendeva nervoso Lan Zhan erano gli stickers continui che mandava Wei Ying, soprattutto quelli animati, un incubo infernale.
Quando annunciarono la ripresa delle attività commerciali, Wei Ying iniziò lo spam di tutti i locali in cui sarebbero dovuti andare, i posti da visitare e le cose da fare. Lan Zhan naturalmente rispondeva unicamente con un pollice in su, un like o al massimo un "ok", proprio quando si sentiva particolarmente eloquente. Wei Ying insisteva di provare il ristorante messicano, ma Lan Zhan continuava a dissentire poiché nella sua rigida dieta non era previsto cibo così speziato, piuttosto era abituato a riso in bianco completamente insapore, o delle verdure bollite senza sale. Wei Ying lo aveva convinto, tuttavia, a portarlo in uno dei migliori ristoranti della zona, non molto lussuoso, semplice e accogliente, così da non mettere particolarmente in imbarazzo Lan Zhan.
Qualche sera prima, a cena con la sua rigida famiglia, Lan Zhan aveva annunciato che il fine settimana avrebbe cenato fuori e che probabilmente sarebbe tornato leggermente più tardi del solito. Sapeva che lo zio Qiren lo avrebbe aspettato sveglio e che avrebbe controllato con chi fosse uscito, mentre suo fratello lo avrebbe atteso in camera sua per spettegolare sulla serata. Lan Zhan non aveva molti amici, non ne aveva mai avuti, era sempre stato molto, eccessivamente, riservato, tanto da parlare a stento con suo fratello. Quella sera a pranzo, solo l'annuncio di Lan Zhan, piombò un silenzio ricco di tensione, più del normale silenzio che si respirava di solito in quella casa.
"Con chi?" domandò seccamente lo zio senza degnarlo nemmeno di uno sguardo.
"Con un amico" rispose Lan Zhan con la stessa freddezza che caratterizzava lo zio; non guardò nemmeno suo fratello, lo sapeva benissimo che lui aveva capito a chi si riferiva, l'unico amico che aveva, l'unico con cui scriveva, l'unico che era stato capace di attirare l'attenzione di Lan Zhan.
"Tu non hai amici, Wangji" rispose lo zio ancora più irritato, poiché il sospetto che era quasi conferma ricadeva sull'unica persona che gli veniva in mente.
"Suvvia, Wangji ha bisogno di uscire. Sa cosa è giusto o sbagliato fare, io credo che una serata con un amico non possa che fargli bene... e poi il locale è praticamente qui vicino".
Lo zio annuì e non aggiunse altro. Le parole non servivano; Lan Zhan sapeva cosa lo zio pensava e lo zio fingeva, invece, di non sapere cosa Wangji pensasse.
Lan Zhan aveva indossato un completo azzurro; la camicia era di un azzurro chiaro, morbida e liscia al tatto, semplice senza nessun dettaglio, ma che gli fasciava alla perfezione il petto scolpito, quasi come se gli fosse stata cucita addosso. I pantaloni erano scuri, sulle tonalità del blu notte, morbidi ma non troppo larghi, accarezzavano alla perfezione le natiche solide, rendendole più tonde attraverso un gioco ottico da non sottovalutare. La cintura era classica, qualcosa di alta marca ma non vistoso, il profumo intenso ma non pesante, i capelli morbidi e lisci che incantavano chiunque lo guardasse.
Wei Ying invece non aveva nemmeno annunciato la sua uscita di quella sera, era praticamente sempre fuori e, c'era o non c'era, non importava alla signora Yu, madre di Jiang Cheng, fratellastro di Wei Ying.
Con un ritardo alquanto inquietante, Wei Ying si precipitò a fare la doccia così velocemente che non si accorse nemmeno che l'acqua era fredda, aveva preso sonno e ora era molto tardi; Lan Zhan si sarebbe infuriato. La doccia ebbe una durata sconvolgente che variava dai 3 ai 5 minuti, non di più, corse a infilare la prima felpa che trovava nell'armadio, rigorosamente di rosso, e un paio di jeans strappati sul ginocchio. Allo squillo del cellulare, rispose al volo mentre con una mano lavava i denti e l'altra infilava le scarpe; prese il portafoglio e scese mentre si legava i capelli per le scale.
Lan Zhan era arrivato decisamente in anticipo e infatti aveva aspettato un po' prima di chiamarlo, era nervoso e non voleva che lo notasse.
"Visto Lan Zhan? Sono puntuale come un orologio svizzero" disse mentre entrava con l'affanno in macchina e gli diede un leggero bacio sulla guancia; gesto insolito a cui non era per niente abituato ma che gli fece arrossire la punta delle orecchie coperte, per fortuna, dai capelli. Non appena chiuse la porta, porta e poggiò i piedi sul cruscotto prendendo il cellulare per mettere il navigatore. Lan Zhan si voltò verso di lui con lo sguardo fulminante, lo squadrò e Wei Ying sentì una leggera pressione sulle spalle, seguì con lo sguardo gli occhi di Lan Zhan e capì che si trattava dei piedi sul cruscotto.
"Li tolgo li tolgo, non ho intenzione di farmela a piedi" farfugliò velocemente per poi mettersi composto, notò lo stesso identico sguardo ancora sul volto di Lan Zhan, si guardò intorno e poi capì "Sì, ok, anche la cintura...devo per caso mettermi anche il casco Lan Zhan? Sai, quello non ce l'ho" . Lan Zhan non gli rispose per pura indifferenza, mise in moto l'auto e guidò verso il locale.
Non molto tempo dopo, trovarono il locale sulla sinistra, con un enorme parcheggio e tante macchine all'interno; Lan Zhan si sentiva già in imbarazzo, non era abituato a tutte quelle persone né tanto meno a uscire dopo due anni di reclusione. Tirò fuori la sua FFP2 azzurra con i coniglietti bianchi e la indossò per entrare nel locale; Wei Ying, naturalmente l'aveva dimenticata, ma Lan Zhan era previdente e ne aveva una con sè uguale, quindi gliela prestò e Wei Ying scoppiò in una rumorosa risata appena la vide.
All'interno del locale prevalevano i colori caldi, il rosso, l'arancione e il giallo in tutte le loro sfumature; il tavolo era in un angolino sulla sinistra, non dava nell'occhio ed era abbastanza riservato. Il menù era visibile attraverso la scansione di un QR CODE, Wei Ying era già con il cellulare in mano a leggere ogni voce del menù e a prenotare attraverso il tablet presente al tavolo; Lan Zhan si era soffermato a guardare il suo sorriso non appena leggeva gli ingredienti, nom appena vedeva i suoi piatti preferiti arrivare. La gioia per le piccole cose di Wei Ying gli metteva il buon umore, non poteva farne a meno e sarebbe restato a guardarlo anche per ore, se avesse potuto. Tuttavia, l'arrivo dei primi piatti aveva distratto Lan Zhan e in quel momento aveva davvero odiato quel cibo. Lan Zhan assaggiò distrattamente il cibo, quasi senza farci caso; Wei Ying però gli aveva ordinato una delle pietanze più piccanti che c'erano sul menù e in più aveva richiesto tripla dose di peperoncino, di nascosto da Lan Zhan. Al primo boccone, infatti, Lan Zhan sentì il calore pervadergli tutta la gola, il corpo e il petto, emanando bruciore ovunque; tossì leggermente e si apprestò a bere un po' d'acqua fredda, invano, anzi, fece solo peggio. Wei Ying scoppiò nella più brillante delle risate lasciando che Lan Zhan imprecasse mentalmente per quello scherzo di pessimo gusto che gli aveva fatto Wei Ying.
"Coraggio, Lan Zhan, non sono così stupido, ti ho preso questo, quello era il mio" gli passò il suo piatto e le posate, quando Wei Ying mangiò dal suo stesso piatto e dalle stesse posate, capì che quello era un vero e proprio bacio indiretto, finse di nulla e mangiò anche lui la zuppa con poco piccante che aveva ordinato Wei Ying.
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