Day 14: in your arms

Lan Zhan e Wei Ying avevano terminato il liceo, si erano iscritti all'università ed erano riusciti a laurearsi insieme, lo stesso giorno, con gli stessi voti. Tuttavia, i loro cammini presero strade differenti per un po'; Wei Ying sembrava aver allontanato Lan Zhan dalla sua vita, sembrava aver allontanato tutti in realtà, senza un apparente motivo. Aveva intrapreso una strada non semplice e voleva affrontarla da solo, credendo di potercela fare. Credeva che la vita era sua e soltanto sua, nessuno doveva preoccuparsi per lui e qualunque problema avesse, lo avrebbe risolto da solo, come aveva sempre fatto; nessuno doveva farsi carico di problemi che erano suoi, erano sue responsabilità, e da quasi uomo maturo che era, poteva benissimo farcela da solo. 

La verità, non era che nessuno voleva aiutarlo, la verità era che lui non aveva lasciato modo di farsi aiutare. Lan Zhan andava spesso da lui, provava in tutti i modi possibili a fargli capire che gli amici si aiutano a vicenda e che non esistono i supporti a senso unico. Gli voleva far capire che qualunque cosa lo stesse divorando dall'interno, potevano affrontarla insieme. Voleva dimostrargli che ognuno ha la sua vita e le sue responsabilità, è vero, e che tutti sbagliano, ma quando un amico ha bisogno di aiuto, non lo si abbandona. Era questo quello che avrebbe voluto dire Lan Zhan, solo che dalla sua bocca non uscirono parole, solo gesti che avrebbero dimostrato quello che voleva dire; gli avrebbe voluto urlare "me l'hai insegnato tu che gli amici non si abbandonano mai" ma non riuscì a dirlo nemmeno una volta. Tuttavia, Wei Ying non riusciva a vedere i gesti di Lan Zhan, non riusciva a capire che lo andava a trovare così spesso non perché gli faceva pena, ma perché voleva davvero stare con lui, supportarlo e dargli l'affetto che meritava. Wei Ying era convinto che Lan Zhan provasse solo tanta pena per lui, credeva di essere, agli occhi di Lan Zhan, una damigella in pericolo, e questo lo rendeva estremamente nervoso al punto di trattarlo male di continuo.

Una sera, Lan Zhan aveva portato la cena a Wei Ying; era il suo piatto preferito, un phaal che quasi nessuno cucinava poiché per prepararlo era necessario utilizzare il "carolina reaper" il peperoncino più piccante al mondo, tanto che per prepararlo ci voleva addirittura una maschera per proteggersi, si dice, infatti, fosse addirittura diecimila volte più piccante del tabasco (e diecimila non era solo un numero ipotetico, ma un numero ben preciso). Appena vide Lan Zhan sull'uscio della porta e con il sacchetto della cena, Wei Ying non ci vide più dalla rabbia, non aveva bisogno di un baby-sitter che gli portasse da mangiare, alle sigarette e all'alcol, poteva benissimo pensarci da solo, o forse stava insinuando che non ne era più in grado?

"Che cazzo sei venuto a fare di nuovo? Non ti avevo forse detto che dovevi sparire ? O pensi che solo tu hai il diritto di dirlo, Lan Zhan?" Lan Zhan lo fissava senza rispondere minimamente, la sua sofferenza era percepibile a un miglio di distanza, e non si sarebbe mai sognato di lasciarlo da solo in quello stato.
"Rispondimi, cazzo. Ti ho detto di andare via, Lan Zhan, devi andartene, non farmelo ripetere, non sarò così gentile la prossima volta" Lan Zhan rispose semplicemente poggiando la cena, l'alcol e le sigarette sul bancone, si sedette a uno degli sgabelli vicino al bancone e aprì la busta dividendo la porzione di Wei Ying super piccante e immangiabile e la sua, delle verdure al vapore con salsa di soia.
"Non ignorarmi  Lan Zhan! Ti ho detto di andar-..." 

Lan Zhan raccolse quel poco di coraggio che aveva, forse il minimo, o il massimo; si alzò dallo sgabello e prima che Wei Ying potesse usare il polso per sbattere un pugno sulla tavola, glielo bloccò, gli prese i fianchi e lo tirò forte a sé. Lan Zhan non aveva mai avuto il coraggio di un gesto simile, ma Wei Ying aveva bisogno di una dimostrazione chiara e tonda che Lan Zhan non era lì per compassione o per pena, ma perché era suo amico, o forse qualcosa in più.
Lan Zhan poggiò la mano sulla nuca di Wei Ying e lasciò che lui si appoggiasse sulla sua spalla; lasciò che  Wei Ying si sentisse al sicuro, per una volta, che non si sentisse solo. Per la prima volta, era Wei Ying a sentirsi leggermente rigido nei suoi confronti, completamente spaesato e confuso; chiuse per un attimo gli occhi e sentì soltanto un tiepido calore  pervadergli il petto, e la schiena quando la mano di Lan Zhan gliela sfiorò leggermente. Rimasero in silenzio per un po' di tempo, raccolti in un abbraccio che valeva più di mille parole, un abbraccio che urlava quanto erano legati, quanto potessero contare l'uno per l'altro, quanto l'amore andasse ben oltre i momenti no.

Qualche ora dopo erano entrambi sui grandini del pianerottolo della piccola e mal ridotta casetta di Wei Ying, faceva freddo, ma il cielo era limpido. Lan Zhan stava mangiando lentamente il suo piatto di verdure al vapore, ormai fredde, ma stava anche bevendo il suo tè alle erbe molto caldo; Wei Ying invece era praticamente a mezzemaniche, come dargli torno con quel piatto piccante si sarebbe riscaldato per bene tutta la notte. Wei Ying aveva divorato il suo piatto e, mentre aspettava che Lan Zhan terminasse il suo tè alle erbe, si accese una sigaretta e si appoggiò nuovamente alla sua spalla, guardando in alto verso il cielo.
"Credi che l'universo c'entri qualcosa con l'amore?" chiese Wei Ying studiando attentamente il modo in cui le stelle luccicavano attorno alla luna senza che lei se ne accorgesse realmente.
"Forse" si limitò a dire Lan Zhan mentre sorseggiava il suo tè e allungò un braccio per circondargli le spalle e stringerlo più vicino.
"Dormi con me?" si limitò a chiedere senza togliere lo sguardo dalle stelle luccicose.
"Hm" rispose e alzò  lo sguardo per osservare nella stessa direzione di Wei Ying, come se entrambi avessero notato qualcosa che nessun altro poteva vedere: il loro futuro insieme.

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Quasi alla fine del nostro percorso abbiamo voluto mostrare che non è sempre giusto allontanare tutti solo per sembrare forti; a volte, la vera forza risiede proprio nell'ammettere di aver bisogno di aiuto. Forse Wei Ying credeva di evitare che tutte le persone attorno a lui soffrissero vedendolo in quello stato, ma a volte fa soffrire ancora di più essere lontani da chi si ama per poterlo aiutare. Cosa ne pensate?

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