GOTH (Pollicina)
AUTRICE: prima di iniziare vi comunico che ringrazio tutti voi che avete letto la storia e avete commentato e votato, grazie di cuore, vi apprezzo molto, un bacione 😘!
La nostra storia inizia con una storia. C'erano una volta due giovani uomini, Geno e Reaper. Geno era albino, aveva i capelli bianchi, la pelle chiara e occhi rossi, indossava una giacca e scarpe bianche, era sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia per mano di una psicopatica e aveva una cicatrice sul torace inflittagli dall'assassina, e indossava sempre la sciarpa rossa appartenuta al fratello, era un giovane di bell'aspetto ma depresso. Reaper aveva pelle chiara, occhi blu profondo e capelli di un bel nero corvino, aveva 22 anni come Geno, era un tipo molto attraente e affascinante e piaceva a molte ragazze che puntualmente rimanevano deluse nel scoprire che Reaper era gay e amava divertirsi (in tutti i sensi).
Geno e Reaper si incontrarono quando Reaper trovò Geno in procinto di impiccarsi in un bosco e lo fermò, tra i due fu amore a prima vista e si sposarono, col tempo desiderarono avere un bambino ma essendo entrambi uomini umani era impossibile e i due non potevano adottare un bambino perché Reaper era stato in prigione in quanto in passato era un sicario, il loro sogno di avere un bambino sembrava irrealizzabile e qui ha inizio la storia.
Geno e Reaper un giorno decisero di far visita a Vita, una vecchia amica/rivale di Reaper. Vita era un mostro capra, era molto gentile e amava la natura e gli animali (autrice: peccato che a me Reapertale Toriel sta abbastanza sul cavolo, non che abbia qualcosa contro il personaggio di Toriel ma Reapertale Toriel mi sta antipatica non so perché),
quando vide la coppia lei sorrise:
"Buongiorno Reaper, ciao Geno, come state?" Chiese gentilmente
"Molto bene, grazie" rispose Geno
"Vita, siamo qui perché volevamo chiederti una cosa" disse Reaper
"Cosa volevate chiedermi?" Chiese Vita
Geno e Reaper si tennero per mano
"Io e Geno vorremmo un figlio, ma come sai per noi umani maschi è impossibile, avevamo pensato all'adozione ma è impossibile anche quella a causa dei miei gravi precedenti" disse Reaper
"Quindi volevamo chiederti, conosci un modo in cui possiamo avere un bambino?" Chiese Geno
Vita ci pensò un po', poi disse loro di aspettare ed entrò in casa, quando uscì porse a Geno un piccolo seme.
"Prima che inizi a ridere Reaper, vi dico che questo non è un seme comune, dovete piantarlo ed esporlo alla luce del sole, innaffiarlo, dargli tanto amore come se fosse vostro figlio, quando crescerà un fiore dovrete dare entrambi un bacio ai suoi petali nello stesso momento e poi vedrete cosa succederà" disse Vita
"Non sono molto convinto ma se servirà ad avere un figlio" disse Reaper
"Grazie Vita, ci sei stata di grande aiuto" disse Geno.
Quando tornarono a casa piantarono il seme in un vaso e lo misero davanti alla finestra, a turni lo innaffiavano e si prendevano cura di lui quando un giorno crebbe un bel fiore violetto simile a un tulipano.
Reaper e Geno diedero un bacio al fiore nello stesso momento e subito il fiore si aprì, e sdraiato nella corolla la coppia vide un adorabile piccolo scheletrino grande come metà mignolo, vestito con un mantello bianco e ciabatte bianche, il piccolo aprì le orbite, la destra era completamente nera e vuota e nella sinistra brillava la solita lucetta bianca.
La coppia rimase a bocca aperta guardando il piccolo scheletrino, Geno avvicinò il palmo della mano ai petali del fiore e lo scheletrino gattonò sul palmo di Geno, il piccolo guardando la coppia allargò il suo sorriso e fece brillare di un bel violetto lillà tenue l'occhio sinistro.
Geno pianse di gioia:
"Questo è il nostro bambino Reaper! Nostro figlio!"
Reaper solleticò un po' la "pancia" del piccolo con un dito facendolo ridacchiare, per poi sorridere e dare un bacio a Geno
"Già, nostro figlio. Il nostro piccolo mucchietto di ossa" ridacchiò Reaper
Al piccolo fu dato il nome Goth e crescendo divenne alto come un dito medio (autrice: niente commenti su questo), il piccolo amava giocare, dormiva in una bella scatolina per fiammiferi con un materasso di cotone e delle coperte fatte con un piccolo quadrato di stoffa, amava i suoi padri e tendeva a chiamare Geno "mamma", li aiutava come poteva nelle faccende di casa, era un piccoletto tranquillo, e Geno e Reaper amavano loro figlio.
Una sera Geno stava raccontando a Goth una storia di fate
"Mamma, secondo te esistono le fate?" Chiese Goth
"Non lo so Goth, immagino di sì se esistono i mostri" rispose Geno
Il volto di Goth si incupì un po'
"Vorrei tanto essere grande, vorrei non essere l'unico così piccolo" disse Goth
"Non desiderare mai di essere diverso da come sei, il mondo è grande e per te lo è ancora di più, ci sarà qualcuno come te là fuori" disse Reaper
Goth poi andò a dormire
"Buonanotte papà, notte mamma" disse Goth
"Buonanotte Gothy" dissero Reaper e Geno per poi andare a dormire (autrice: o a fare altro 😏 *vabbè basta*)
Goth si addormentò, ma mentre dormiva un rospo entrò da un buco nella finestra e guardando Goth mormorò tra sé e sé
"Com'è bellino e grazioso questo piccolo scheletro, sarebbe un perfetto compagno di giochi per mio figlio"
Così il rospo prese la scatolina di fiammiferi con dentro Goth e fece ritorno al fiume dove abitava con il figlio, quando il figlio vide ritornare il padre subito gli venne incontro e quando vide il piccolo scheletro addormentato chiese:
"Che carino papà, chi è?"
"Questo è il tuo nuovo compagno di giochi Cray, mettiamolo su quella foglia di ninfea così non se ne andrà" disse il padre posando la scatolina sulla foglia di ninfea
Cray non era molto contento di sapere che suo padre aveva rapito qualcuno ma voleva così tanto avere un amico e quel piccolo scheletro era talmente carino che non disse niente.
Goth il giorno dopo aprendo gli occhi sussultò vedendo che non era a casa sua
"Dove sono? Perché non sono a casa?"
Goth pianse finché non sentì una voce
"Ah ti sei svegliato, buongiorno"
Voltandosi Goth vide un rospo e disse
"Buongiorno signor rospo ma, perché sono qui? Dov'è casa mia?"
"Ti ho portato qui mentre dormivi" disse il rospo avvicinandosi a Goth
"Ti voglio presentare mio figlio. Dai Cray! Non essere timido!" Chiamò il rospo
Cray si fece avanti e allungò la mano al piccolo scheletro
"Ciao, sono Cray e sarò il tuo nuovo amico" disse Cray
Goth strinse un po' timidamente e con un po' di timore la mano del giovane rospo
"P-Piacere, mi chiamo Goth"
"Goth? Gran bel nome"
"Grazie" rispose Goth
"Voi due diventerete presto buoni amici! Vieni Cray, aiutami a costruire una nuova casa per il signorino Goth! La costruiremo proprio accanto alla nostra così potrete venire a trovarvi quando volete" disse papà rospo
"Ok! Ci vediamo dopo Goth!" Disse Cray andando ad aiutare il padre
"O-ok" rispose Goth.
Cray stava simpatico a Goth ma voleva tornare a casa dal suo papà e la sua "mamma".
Goth visse al fiume per un po' di tempo, era diventato molto amico di Cray ma gli mancavano Reaper e Geno, gli mancava casa sua e voleva tornare da loro. Cray ogni giorno che passava si innamorava sempre di più di Goth fino al punto che un giorno disse al padre
"Lo amo così tanto, papà! Voglio sposarlo!"
Il padre ne fu felice e disse a Goth che lui e Cray si sarebbero sposati ma al rifiuto di Goth il rospo lo mise su una foglia di ninfea e andò a preparare il matrimonio.
Cray aveva insegnato a Goth a nuotare e gli scheletri non possono annegare ma a Goth non pareva un idea saggia quella di tuffarsi nel fiume per cercare di scappare, così quella notte parlò da solo con Cray:
"Cray, io ti voglio bene, sei mio amico ma non ti amo, mi dispiace"
"È perché sono brutto? Dimmi cosa c'è che non va!! Forse posso rimediare!" Disse Cray
"Cray la tua bruttezza rappresenta solo il 2% del motivo per cui non ti amo, non è colpa tua, sei davvero una brava "persona" è solo che non ti amo, mi dispiace" pianse Goth
"Capisco, buonanotte Goth" disse Cray andando anche lui a dormire
Goth pianse tutta la notte ma dei pesci ascoltarono il discorso e decisero che il giorno dopo avrebbero aiutato Goth a scappare
Il giorno dopo il rospo e Cray stavano finendo gli ultimi preparativi per le nozze quando Cray si accorse che i pesci, che avevano ascoltato la loro conversazione l'altra sera, stavano rosicchiando lo stelo della ninfea sulla quale era prigioniero Goth per liberarlo.
Cray voleva fermarli ma poi ricordò le parole di Goth e capì che non poteva costringere il suo buon amico a sposarlo così li lasciò fare. (Autrice: se lo ami lascialo andare)
Quando i pesci staccarono lo stelo della ninfea questa fu trascinata dalla corrente e Goth osservava i dintorni mentre tutti gli uccellini che lo guardavano pensavano,
"Ma che bel scheletrino"
Un uccellino azzurro sbiadito e grigio svolazzò sopra la sua testa e disse:
"Ciao! Come ti chiami?" Chiese l'uccellino
"Mi chiamo Goth! E tu!?"
"Mi chiamo Sprinkle! Non ho mai visto uno scheletro piccolo come te!"
L'uccellino era simpatico e lui e Goth divennero molto amici finché Sprinkle si accorse di essere andato troppo lontano
"Oddio! Devo tornare al mio nido! La mia mamma, il mio papà e mio fratello saranno preoccupati! Ciao Goth! Ti auguro di riuscire a tornare a casa!"
"Ciao Sprinkle! E grazie!" Salutò Goth
All'improvviso davanti a sé vide delle rapide e iniziò a chiamare aiuto
Una femmina di scarabeo passava di lì per caso e vide il piccolo scheletro che chiamava aiuto così lo prese e lo portò sull'albero dove viveva
"Grazie per avermi salvato signora scarabeo" disse Goth
"Non c'è di che, sei proprio carino, voglio presentarti a mio marito e alle mie compagne" disse lo scarabeo chiamando il marito e le altre mogli di quest'ultimo
"Chi è questo qui!?" Chiese il marito guardando Goth
"È il mio nuovo amico, caro. È proprio grazioso non trovate?" Chiese la signora scarabeo
"Mi vuoi prendere in giro? Guardalo, è tutto ossa! Sembra proprio uno scheletro!" Disse il marito
"E guarda! Ha solo due braccia e due gambe! Non ha nemmeno le antenne!" Disse una delle mogli
"E non ha le ali poi!" Fece un altra moglie del signor scarabeo
"Tu puoi trovare di meglio! È talmente brutto che mi si stacca il guscio solo a vederlo!" Disse il marito invidioso
"È così orrendo! Mi fa quasi pena, poveraccio!" Risero le altre mogli
La signora scarabeo guardò nuovamente Goth e convenne che il marito e le compagne avessero ragione
"Non c'è posto per una creatura orrida e sgraziata come te, tra noi! Sparisci dalla nostra vista!" Gridò la signora scarabeo
Goth scese dall'albero affranto da tutte le parole che si era sentito dire.
Goth camminò per molto tempo ma non riusciva a trovare la strada di casa, si mise a dormire in una foglia e a nutrirsi dei frutti che trovava, del nettare dei fiori e bevendo rugiada, quando si avvicinò l'autunno Goth iniziò a patire il freddo, il leggero mantello che indossava non serviva a molto così si avvolse in una foglia e continuò a camminare, finché non vide un ragno e con voce debole chiamò
"A-Aiuto!"
Il ragno si accorse di lui e si calò giù prendendolo
"Povero adorabile scheletrino, vieni in casa mia, ti presento ai miei amici e alle mie amiche"
Quando gli altri ragni videro Goth, gli amici si misero a ridere e le amiche fecero facce disgustate
"Chi è questo orribile sgorbio!?" Chiese una ragna all'amico
"Non lo trovate carino? È il mio nuovo amico."
"Amico mio non sapevo fossi cieco! Dico, non lo hai visto quanto è brutto!?" Rise un ragno
"Tutto ossa! E non ha otto zampe!" Disse una ragna
"Ha solo due occhi! E non si possono nemmeno definirli occhi!" Rise un altro ragno
"È un essere così disgustoso! Portalo via da qui! Prima che ci faccia venire gli incubi!" Disse un altra ragna
"Spero non sia contagioso! Non vorrei che uno dei miei migliori amici diventi così orripilante!" Disse un altro ragno
Il ragno convenne che gli amici e le amiche avevano ragione e abbandonò Goth che memore degli insulti subiti dagli scarabei in passato era ora convinto di essere brutto e che nessuno per questo lo avrebbe aiutato mai.
Faceva sempre più freddo e guardandosi in una piccola pozza Goth non vedeva il bel giovane scheletro che la sua "mamma", papà e Cray gli dicevano che era ma vedeva un essere orrido che nessuno avrebbe mai voluto tra i piedi, chissà magari tutti quelli che fino ad allora gli dicevano che era bello lo dicevano solo per pietà, Goth pianse lacrime lillà pallido finché non sentì uno sbattere di ali e guardando in su vide il suo amico uccellino Sprinkle
"Ehi Goth! È da tempo che non ci si vede! Cosa sono quelle lacrime?" Disse Sprinkle inizialmente allegro ma poi diventando preoccupato
"H-ho freddo, h-ho fame, voglio solo tornare a casa da mio padre e mia madre, ma nessuno mi aiuterà mai!"
"Perché lo pensi?" Chiese Sprinkle
"Perché sono brutto, me l'hanno detto tutti quelli che hanno voluto aiutarmi: gli scarabei, i ragni, sono un orribile sgorbio indegno di aiuto che dovrebbe solo sparire" pianse Goth
L'uccellino in quel momento fece una faccia molto inquietante e disse con voce altrettanto minacciosa
"Appena pesco gli scarabei e i ragni che hanno detto questo di te prima di mangiarli li torturerò così tanto che saranno loro stessi a pregarmi di porre fine alle loro brevi e patetiche vite"
Goth non poté fare a meno di spaventarsi al comportamento dell'amico uccellino
"C-Cosa?"
L'uccellino poco dopo si rese conto di aver spaventato l'amico e imbarazzato disse
"Scusa, una cosa che ho ereditato da mio padre. Ascolta Goth, i tuoi padri pensano che tu sia brutto?"
"No, loro pensano che io sia bellissimo" rispose Goth
"E a parte gli scarabei e i ragni c'è stato qualcun'altro che ha detto che eri brutto?"
"No, tutti gli altri mi trovavano carino e adorabile" rispose Goth
"Infatti! Guardati! Non dirmi che crederai sul serio a quegli insetti da quattro soldi vero?" Disse Sprinkle
Goth si guardò di nuovo nella piccola pozza e sorrise constatando che il suo amico, il suo papà, la sua "mamma" e tutti coloro che si erano complimentati con lui fino a quel momento avevano ragione e non avrebbe dovuto farsi influenzare in quel modo dalle opinioni degli scarabei e dei ragni.
"Grazie Sprinkle"
"Di nulla, buona fortuna amico mio!" Disse Sprinkle per poi volare via.
"Grazie!" Gridò Goth di risposta.
L'inverno era ormai arrivato e Goth girovagò senza meta, aveva tanto freddo e fame e sentiva che non sarebbe sopravvissuto all'inverno quando in lontananza vide una casetta e decise di provare a chiedere ospitalità, arrancò in mezzo alla neve avvolto nella foglia e quando arrivò alla porticina bussò per poi crollare sulle ginocchia
Ad aprire fu un anziana topolina che appena vide Goth spalancò gli occhi
"Oh santo cielo! Ma tu stai morendo di freddo, povero caro. Vieni, entra." Disse l'anziana topolina aiutando Goth ad entrare
"G-Grazie, molto gentile" rispose Goth.
Il piccolo scheletro raccontò alla topolina ciò che gli successe
"Povero caro ne hai passate di tutti i colori ma non ti preoccupare potrai stare con me finché non torna la primavera, io sono sola e mi farebbe piacere avere un po' di compagnia" disse l'anziana topolina
"Grazie mille" rispose Goth
Per molto tempo Goth rimase con l'anziana topolina finché un giorno la sua vicina più giovane, una talpa decise di venirle a far visita, l'anziana topolina pensò che l'amica potesse essere una moglie ideale per il suo giovane ospite e decise di farli conoscere.
"Allora Goth, parlami un po' di te" disse la giovane talpa
"Be', io so fare le faccende di casa e mi piace cantare"
La talpa era contenta all'idea di un marito che faceva le faccende di casa insieme a lei e le cantasse delle canzoni e Goth era davvero molto carino
"Dimmi Goth, cos'altro ti piace?" Chiese la talpa
"Bè mi piacciono i fiori e la luce del sole" rispose Goth
"I fiori e il sole!? No a me non piacciono proprio per niente! I fiori appassiscono e il sole mi acceca! Preferisco la mia casetta al buio!" Rispose la talpa
"Oh.." disse Goth intristito da quella risposta
"Caro, che ne dici di cantare qualcosa per la signora talpa?" Chiese la topolina
"Va bene..." Rispose Goth iniziando a cantare
(Canzone dolce a caso)
La talpa e l'anziana topolina erano incantati dal canto di Goth e la talpa già innamorata di Goth scavò un tunnel dalla sua casa fino a quella dell'anziana vicina
"Ecco, così potrai venire a trovarmi ogni volta che vorrai, ti va di venire a vedere casa mia?" Disse la talpa
"Ehm, Va bene" rispose Goth non molto convinto
"Ah, ti devo dire che ho trovato un uccello morto mentre scavavo quindi non ti impressionare" disse la talpa
Goth, la topolina e la talpa percorsero il tunnel finché non videro l'uccellino a terra morto, a Goth vennero le lacrime agli occhi, l'uccellino aveva le piume azzurre e il ventre blu e sembrava una femmina.
"Poverina, non è sopravvissuta al freddo e qualcuno deve averla seppellita qui" disse la topolina
"A me sinceramente non sono mai piaciuti gli uccelli, sempre a rompere le scatole col loro cinguettio quando io vorrei solo stare tranquilla" disse la talpa
Goth rimase indietro e abbracciando il cadavere dell'uccellina gli sentì battere il cuore
"Tornerò stanotte, lo prometto" disse Goth per poi seguire la talpa e la topolina
Quella notte Goth prese tutte le coperte più calde che trovava e nel tunnel le usò per scaldare l'uccellina e continuò così finché un giorno si riprese, gli occhi dell'uccellina erano di un bel blu oceano
"Come ti senti?" Chiese Goth
"MOLTO MEGLIO, GRAZIE!" Disse l'uccellina con voce acuta ma melodiosa
"Per favore riposati ancora qualche giorno poi potrai volare verso il sud" disse Goth
"GRAZIE, MI CHIAMO BLUE A PROPOSITO!"
"Sono Goth"
"COSÌ SEI TU, GOTH! MIO FIGLIO MI HA TANTO PARLATO DI TE! SONO LA MAMMA DI SPRINKLE!"
"Davvero!?" Disse Goth
"SÌ, MI STAVO PREPARANDO PER LA MIGRAZIONE INSIEME A MIO FRATELLO ORANGE, MIO MARITO DUST E I MIEI FIGLI SPRINKLE E FURY MA MI SONO FATTA MALE AD UN ALA, SONO SVENUTA E POI NON RICORDO PIÙ NIENTE!" Disse Blue
"Quando ti sarai ripresa potrai tornare da loro" disse Goth
Qualche giorno dopo Blue si riprese e si preparò a tornare dalla sua famiglia
"GOTH, VIENI CON ME!" Disse Blue
"Non posso ancora abbandonare la signora topolina dopo ciò che ha fatto per me, saluta Sprinkle da parte mia. Mi mancherai" disse Goth abbracciando Blue
"SALUTERÒ SPRINKLE DA PARTE TUA, MI MANCHERAI ANCHE TU!" rispose Blue per poi volare via
Purtroppo la situazione peggiorò quando il matrimonio tra Goth e la signora talpa divenne ufficiale e fu programmato per l'autunno.
Goth non voleva sposare la talpa per una serie di motivi che andavano dal suo essere gay al fatto che una volta sposata la talpa lui non avrebbe mai più rivisto il sole e i fiori, la futura sposa andava a trovarlo tutti i giorni ma lui non ci voleva pensare.
L'autunno arrivò in fretta e Goth stava davanti alla tana della signora topolina guardando un ultima volta il mondo esterno, indossava lo smoking per il matrimonio. Non si sentiva a suo agio nello smoking, avrebbe preferito sposare un bel ragazzo che amava e indossare un abito da sposa, non sposarsi con una talpa femmina in smocking e poi restare chiuso sottoterra per sempre.
"Addio fiori, addio sole, addio Sprinkle e Blue, addio mamma e papà" pianse Goth disperatamente
"Quello smocking non ti dona proprio amico mio!"
Goth alzò lo sguardo e vide davanti a lui cinque uccellini
Riconobbe subito Blue e Sprinkle che gli sorridevano, l'uccellino arancione con le penne primarie e le penne della coda rosse e gli occhi arancione acceso doveva essere Orange, il fratello di Blue. L'uccellino grigio con gli occhi viola doveva essere Dust, il marito di Blue e l'uccellino grigio scuro con accenni violetto e azzurro doveva essere Fury, il fratello di Sprinkle.
"B-Blue! S-Sprinkle!"
Goth corse verso gli uccellini e abbracciò Blue che subito ricambiò l'abbraccio
"Ehi amico mio, va tutto bene" disse Sprinkle
"NON HO MAI DIMENTICATO CIÒ CHE HAI FATTO PER ME GOTH, COSÌ SIAMO VENUTI A SALUTARTI PRIMA DI ANDARE VERSO SUD!" disse Blue
"Io non sono un tipo molto socievole ma sei amico di mio figlio quindi...grazie per aver salvato mia moglie" disse con riluttanza Dust (autrice: non li shippo ma come già detto non fa mai male fare eccezioni)
"Se c'è qualcosa che possiamo fare per te prima di partire diccelo" disse Orange
Goth continuò a piangere seppellendo il volto nelle piume di Blue per poi dire
"Non voglio, non voglio sposare la signora talpa, non voglio rimanere prigioniero sottoterra dove non c'è luce" Goth pianse finché anche Sprinkle e Orange lo abbracciarono
"Allora vieni con noi al sud, ci sono un sacco di bei fiori laggiù" disse Sprinkle all'amico
"Sarai al sicuro da chiunque ti voglia sposare contro la tua volontà e nessuno ti insulterà" disse Orange
"HO UN AMICO LÌ CHE SAREBBE FELICISSIMO DI ACCOGLIERTI NEL SUO REGNO, È DAVVERO UNA BRAVA PERSONA, LÌ SARAI AL SICURO E FELICE" disse Blue
"Allora sì! P-Portatemi con voi!" Pianse Goth.
Orange fece salire Goth sulla sua schiena e tutti e sei partirono verso il sud, durante una sosta Goth ne approfittò per togliersi quello smocking che lo faceva sentire a disagio e si rimise il suo mantello bianco e le sue pantofole bianche.
Arrivati al sud Goth rimase incantato dalla moltitudine di fiori di ogni genere che vedeva, Orange posò Goth su un fiore,
"Resta qui Goth, io vado ad avvertire il mio amico del tuo arrivo" disse Blue
Goth aspettò finché Blue non tornò con qualcosa che lui non si aspettava, due scheletri piccoli come lui, l'unica differenza era che avevano le ali.
Il primo, che probabilmente era un re era vestito di marrone con qualche macchia di inchiostro e colore qua e là, indossava una corona d'oro contornata di pietre preziose dei colori dell'arcobaleno: rubino (rosso), opale di fuoco (arancione), topazio (giallo), smeraldo (verde), zaffiro (blu), topazio azzurro (azzurro), ametista (viola), i suoi occhi sempravano cambiare forma e colore, nell'orbita sinistra brillava una lucetta azzurra mentre nella sinistra aveva una lucetta a forma di stella gialla, e aveva delle ali arcobaleno
"Ciao, tu devi essere Goth, io sono Ink, il re degli scheletri-fata del sud" disse Ink
"Tanto piacere di c-conoscerla disse Goth"
"Anche per me è un piacere, ti presento le mie mogli, Star e Glitch" disse Ink (autrice: i reali possono avere più mogli/mariti)
"Piacere di conoscerti caro"
disse la fata scheletro regina che indossava una semplice corona dorata e vestiva di azzurro con un mantello giallo sulla quale Goth intravedeva un sole, le ali della fata-scheletro erano gialle e dorate con qualche tocco di azzurro e nelle sue orbite brillavano luci di un pallido giallo pastello.
"PiAcErE" disse con voce glicchata e roteando un po' gli occhi l'altra regina:
Aveva le ossa nere tranne per le ossa delle gambe che erano rosso scuro e le punte delle dita che erano gialle e rosse, il suo sorriso era giallo e le sue orbite erano rosse e dentro all'orbita destra brillava una semplice lucina gialla mentre nell'altra brillava una lucina gialla con dentro una blu, indossava una corona decorata con fili blu e le sue ali erano nere, gialle e rosse con un tocco di blu.
(Perché Dream ed Error femmine? Perché un po' di eterosessualità ogni tanto non fa mai male e poi perché mi andava! *Così accontento anche sia fan della Drink che fan della ErrorInk*)
"Ti diamo il benvenuto nelle terre del sud!" Disse Ink
"Grazie" rispose Goth.
Il nuovo arrivato fu portato al castello dove conobbe i principi Paperjam e Gradient, figli di Ink e Glitch e fece amicizia con la servitù del palazzo, Glitch era un po' scontrosa ma infondo gentile e Ink e Star erano molto gentili con lui, Ink sorrise:
"Vieni Goth, voglio presentarti il mio figlio primogenito, è figlio mio e di Star ed è il futuro erede al trono, si chiama Palette" disse Ink
Goth era preoccupato ma decise che gli sarebbe piaciuto conoscere Palette, infondo i suoi fratelli erano davvero simpatici.
Entrando nella sala del trono Goth vide Star che parlava con un giovane scheletro-fata, quando si accorsero della loro presenza entrambi si voltarono e non appena il giovane scheletro-fata posò lo sguardo su di lui, si bloccò come se fosse diventato di pietra, come se stesse guardando una divinità, la stessa reazione la ebbe Goth.
Guardava bene il giovane scheletro-fata, era vestito di azzurro con delle chiazze di colore e delle stelle sopra e indossava un cappello azzurro un po' stile poliziotto, il suo occhio destro brillava di giallo e quello destro brillava di verde, le sue ali erano verdi, gialle e arancioni con qualche accenno di altri colori, e Goth non poteva fare a meno di pensare che fosse il ragazzo più bello che avesse mai visto e arrossì di violetto lillà tenue
Fu la voce di Ink a riportarlo alla realtà
"Goth, lui è il mio figlio primogenito, Palette" disse Ink
Goth si riprese dalla trans e avvicinandosi allungò tremante la mano verso il giovane principe
"T-Tanto piacere, Palette"
Palette lo guardava ancora in stato di trans ma Star lo riportò alla realtà
"Palette, saluta il nuovo arrivato, si chiama Goth"
Palette strinse la mano a Goth
"I-Il piacere è tutto mio Goth" disse Palette
"Goth è ospite al palazzo quindi gli faccio fare un giro del regno così che non rischi di perdersi mentre si ambienta, potremo parlare tutti insieme a cena" disse Ink
"O-Ok, ci vediamo P-Palette!" Disse Goth
Palette rimasto solo con la madre si lasciò scappare un
"Wow" nei confronti di Goth, mai in tutta la sua vita aveva visto ragazzo più bello e appena lo aveva visto si era bloccato come un ebete
Star ridacchiò
"Qualcuno è innamorato"
"M-Mamma! L'ho appena incontrato!"
"È la stessa reazione che abbiamo avuto sia io che la tua matrigna quando abbiamo incontrato tuo padre per la prima volta, stesso vale per tuo padre sempre con entrambe" ridacchiò Star
"Sei mai stata gelosa di Glitch?" Chiese Palette
"All'inizio, ma poi ho capito che tuo padre ama entrambe se no non ci avrebbe mai sposate entrambe, anche se con lei ha avuto due figli e con me solo te ciò non significa che mi ami meno di Glitch o che una di noi abbia meno potere di regina dell'altra. Tu consideri Pj e Gradient tuoi fratelli anche se hanno una madre diversa e anch'io li amo" disse Star
"Capisco mamma" disse Palette
"Avevi una faccia! Non ti biasimo per esserti innamorato di lui, è talmente carino!" Rise Star
"Mamma!" Gridò Palette arrossendo di verde e giallo.
Quella sera a cena Goth, seppure con timidezza raccontò tutta la sua storia e tutti ascoltavano con interesse
"Ne hai passate talmente tante Goth, ma adesso sei al sicuro" disse Palette
"Grazie" rispose Goth
Il giorno dopo tutto il popolo delle fate-scheletro sapeva del nuovo arrivato, Goth si ambientò in fretta e su richiesta di Palette rimase a vivere al palazzo.
Goth si fece un sacco di nuovi amici, giocava con Sprinkle e la sua famiglia, era felice e soprattutto divenne grande amico di Palette, anzi, era innamorato di lui ma per una volta era convinto di non essere ricambiato, finché un giorno...:
"Goth..ti posso dire una cosa?"
"Certo Pally, dimmi pure"
"Goth, non appena ti ho visto mi sono bloccato come uno stupido, la verità è che nel momento in cui ti ho visto...per me è stato amore a prima vista" ammise Palette
A quelle parole le orbite di Goth si spalancarono e dopo un po' sorrise e disse
"Anche per me Pally. Anche per me è stato amore a prima vista"
A quelle parole Palette rimase un po' a bocca aperta, poi sorrise e si sporse fino a baciarlo, all'inizio Goth era stupito ma poi ricambiò il bacio, finalmente era con qualcuno che amava davvero!
Quando il bacio finì, Palette tirò fuori una scatolina e inginocchiandosi sulla corolla del fiore sulla quale erano disse
"Lo so, forse è un po' presto, ma io ti amo e non voglio stare con nessun'altro, mi vuoi sposare?" Chiese Palette aprendo la scatolina e mostrando un anello fatto di fiori scolpiti nell'ametista con corolla di diamante
Goth rimase a bocca aperta
"Ho corso troppo, sapevo che era presto, va bene lo stesso, quando te la senti dimmelo" disse Palette per poi essere soffocato da un abbraccio di Goth
"Si! Voglio sposarti!" Gridò Goth e subito gli spuntarono un paio di ali violetto lillà e bianche luccicanti di viola scuro e argento
"Ho le ali!"
"Già, ora sei uno scheletro-fata come me" disse Palette baciando di nuovo Goth
Goth era felice col suo fidanzato e i suoi amici e aveva anche ritrovato il suo vecchio amico Cray, che si era trasferito al sud, Cray inizialmente era stato triste nel vedere Goth fidanzato e felice con qualcun'altro ma alla fine era felice per lui.
Goth incontrò anche Vita che si era trasferita anche lei al sud e gli rivelò una cosa, anche Geno e Reaper si erano trasferiti al sud! Pieno di gioia Goth prese Palette e decise di andare dalla sua "mamma" e il suo papà.
"Secondo voi piacerò a loro?" Chiese Palette
"Sono sicuro che gli piacerai molto Pally" disse Goth
"Bè, Geno potrebbe essere un po' protettivo ma sono sicura che saranno felici per voi" disse Vita mentre accompagnava i due futuri sposi a casa dei padri di Goth.
Goth era così emozionato, gli erano mancati tanto i suoi genitori.
Ad aprire la porta fu Geno
"Ciao Vita" disse Geno
"Geno, non indovinerai mai chi ho incontrato" disse Vita
Goth si fece avanti svolazzando e con le lacrime agli occhi disse
"Ciao, mamma"
"G-Goth!? Sei tu! Oddio figliolo, sei tornato!" Geno pianse mentre Goth si posava sulla sua mano e gli abbracciava il dito, poco dopo arrivò anche Reaper, tutti piansero di gioia finché Goth prese per mano Palette e si avvicinò con lui a Geno e Reaper
"Mamma, papà, lui è il principe Palette, il mio fidanzato" disse Goth
"Piacere di conoscervi signor Geno e signor Reaper" disse Palette
A quelle parole Reaper iniziò a fanboyare mentre Geno ebbe un piccolo mancamento.
Più tardi Goth raccontò tutta la storia ai suoi genitori (dovettero trattenere Reaper quando Goth raccontò degli insulti che aveva subito e dovettero trattenere Geno quando raccontò dei suoi matrimoni combinati).
"E così adesso siamo qui" concluse Goth
"Siamo così felici che sei qui figliolo" disse Reaper
"Anch'io papà" disse Goth
"Io e Goth ci sposiamo tra una settimana e ho deciso di invitarvi, non vorrete perdere il gran giorno di vostro figlio" disse Palette
"Sarebbe grandioso ma noi siamo grandi" disse Geno
"Tranquilli, ho la soluzione" disse Palette tirando fuori da un sacchettino due collane che poi si ingrandirono
"Ecco, io e Goth verremo a trovarvi ogni tanto ma quando sarete voi a voler venire a trovare Goth basterà che vi mettiate queste collane e vi rimpicciolirete, così potete anche venire al matrimonio" disse Palette
"Grazie Palette, allora verremo di sicuro" disse Reaper.
Una settimana dopo si tenne il matrimonio tra Goth e il principe Palette, Goth indossava un abito da sposa come sognava e Geno e Reaper, che avevano anche fatto amicizia col re Ink e le regine, piansero di gioia, al matrimonio fu invitato anche Cray.
Goth divenne principe e visse per sempre felice e contento con suo marito Palette.
THE END.
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