Peterick 2
Questa ff è ancora colpa di Pete. Stavolta lui sarà, per dirla in gergo, OOC. Sarà poco Pete, ma spero vi piacerà comunque.
(Se trovate errori o simili, sappiate che non ho avuto il coraggio di rileggerla. Non perché sia brutta, è che finita la foga del momento mi sono sentita troppo in colpa)
-💙-
Fandom: Fall Out Boy
Personaggi: Pete e Patrick
Rating: Giallo (non per scene sessuali)
-💙-
Pete era appoggiato al muro accanto alla porta d'entrata della sua abitazione, impegnato a fissare il muro davanti a sé mentre sentiva il suono di passi affievolirsi.
Aveva perso il conto di quante persone fossero andate a casa sua a chiedergli se avesse visto Patrick. Anche Joe e Andy erano passati, più per consolarlo che per chiedergli sul serio se sapesse dove si trovasse.
"No, non l'ho più visto da martedì", continuava a dire a tutti.
Non mentiva, pensava mentre andava in cucina a preparare qualcosa da mangiare.
Non mentiva affatto, pensava mentre scendeva nel sotterraneo di casa sua. Era verissimo che non aveva più visto Patrick da martedì.
Non stava mentendo. Nessuno gli aveva chiesto se fosse a casa sua, o lì avrebbe dovuto mentire e dire di no. Ma non stava mentendo nel dire che era da due giorni che non lo vedeva.
Forse un'attesa troppo lunga, ma era necessaria. Pete se lo ripeteva scendendo le scale e posando i piedi nudi sul pavimento in cemento del sotterraneo.
Lì a lato c'era proprio lui. Patrick.
Era lì da due giorni e nemmeno lo aveva più sentito invocare disperatamente la liberazione o del cibo da mangiare. Pete però non era un mostro, non voleva lasciarlo morire.
Si chinò davanti a lui con un piatto di pasta appena cucinata.
"Patrick", disse. Il diretto interessato si mosse a rilento, come se si fosse appena svegliato.
"Pete...", gracchiò con fatica.
"Ti ho portato da mangiare. Scusa se arrivo solo ora, ma sai com'è, quando tutti ti tengono d'occhio a vista... Ora apri la bocca, Pat, così ti posso riempire lo stomaco".
Patrick riuscì ad alzare la testa e a guardarlo. Uno sguardo che Pete si sarebbe aspettato pieno di odio, come minimo, ma che era solo pieno di dolore e stanchezza.
"Non mi sento più i polsi, Pete, non riesco quasi a muovere le mani. Slegamele, almeno per mangiare. Ti prego".
"Non posso farlo, Patrick, te ne andresti".
Patrick non trovò la forza per rispondere di nuovo. Due giorni lì dentro lo avevano stremato e Pete aveva ragione a dire che sarebbe solo voluto uscire di lì.
"Dai, apri la bocca".
"Per quanto ancora intendi tenermi qui, Pete?", disse il più piccolo, permettendogli di imboccarlo nonostante fosse contrariato.
"Per sempre".
"Io non voglio restare prigioniero qua dentro fino alla fine dei miei giorni".
"Ma tu non sei prigioniero, Pat".
"Sì, lo sono, e io non voglio restarmene qui, Pete. Sai che ti ho sempre voluto bene, ti sono sempre stato accanto in qualunque momento, anche dopo questo ti starei ancora accanto, ma non voglio restare prigioniero qua dentro. Ti prego, Pete, io voglio uscire, non voglio restare prigioniero qua sotto. Ti prego".
Pete non rispose a quelle parole e si limitò a far mangiare il piatto intero a Patrick, che nonostante tutto si sentì finalmente appagato, almeno dalla fame.
"Non posso. Te ne andresti e non torneresti mai più".
"Sei il mio migliore amico, Pete, non ti farei mai questo, ma nemmeno tu puoi fare questo a me!".
"Migliore amico... Io non voglio essere tuo migliore amico", disse avvicinandosi a lui e dandogli un bacio sulle labbra.
Un bacio che non fu ricambiato, ma Pete non ci badò. Si staccò e disse: "Tornerò un po' prima stavolta, te lo prometto".
"No, aspetta Pete, tirami fuori di qui! Pete, ti prego!".
Pete non si girò a guardarlo, perché sentiva la voce rotta di Patrick. Sapeva che stava piangendo, e per quelle lacrime avrebbe fatto qualunque cosa, anche ammazzare qualcuno. Si limitò quindi ad uscire, chiudendo la porta in faccia alla voce del suo nome.
Quella sera provò a convincersi di star facendo la cosa giusta. Patrick era suo, suo! e di nessun altro al di fuori di lui, solo e soltanto suo!
E per questo non poteva lasciarlo andare.
Lo amava, lo voleva per sempre accanto a lui, e per amore era disposto a dei sacrifici.
Anche doverlo tenere lì contro la sua volontà per sempre.
-💙-
Grazie al cielo Pete è un cucciolo e non accadrà mai una cosa dal genere. Questo è da dove viene l'originale:
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