Petekey
Abbiate tutta la pazienza possibile, è una sperimentazione in piena regola. Nel senso che se mi esce bene e sono ancora ispirata magari penso a farci una storia più... corposa. Vedrete a breve cosa intendo.
Enjoy
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Categoria: Alternative Universe
Fandom: Fall Out Boy e My Chemical Romance
Personaggi: Pete e Mikey
Rating: Rosso
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Mikey stava girando per la scuola illuminando la strada con la bacchetta. Era buio, lui sarebbe dovuto essere nei dormitori in quel momento, ma era un prefetto, nessuno avrebbe fatto domande troppo scomode se lo avessero visto in giro.
Tra le mani teneva un biglietto, quello che era riuscito a farlo uscire dal dormitorio anche a quell'orario.
Ti aspetto nella stanza delle necessità. PW
La vera domanda che si poneva Mikey era perché diamine Pete - perché di lui si trattava - non lo avesse semplicemente aspettato nella loro camera. Erano della stessa casata e dello stesso anno, perché semplicemente non lo aveva aspettato lì?
La risposta più probabile era che non voleva pettegolezzi. Volevano entrambi bene ai loro compagni di stanza, ma sapevano entrambi che Frank e Brendon erano due vecchie pettegole, al contrario di Tyler che se ne stava molto più per conto proprio.
Raggiunse la stanza delle necessità senza incontrare nessuno. Guardò il muro che la celava e chiese di poter entrare. La porta comparve più velocemente di quanto le avesse mai visto fare, come se non aspettasse altro.
Entrò e quello che vide fu un enorme letto matrimoniale, visibile solo grazie ad una serie di candele profumate che illuminavano la stanza.
Pete non si vedeva da nessuna parte, ma Mikey lo conosceva da cinque anni e sapeva dove poteva trovarlo. Per non scomodarsi però si accontentò di usare un incantesimo.
"Accio Pete", disse senza entusiasmo. In un attimo si ritrovò il giovane serpeverde davanti, la faccia lievemente rossa.
"Hai davvero usato l'incantesimo d'appello su di me?! Non sono mica un oggetto!", esclamò offeso.
"Pete, hai cinque secondi per darmi una buona ragione per cui siamo qua dentro e non nel nostro dormitorio. Se non mi rispondi tolgo dei punti a serpeverde".
"Ma è la tua casata!".
"Se sei un cretino non è colpa mia. Ora spiega".
Sfoderando la sua espressione più infame e tenera insieme, Pete disse: "Volevo trascorrere del tempo con te, tutto qui. Se lo facciamo nel dormitorio abbiamo la garanzia che lo saprà tutta Hogwarts nel giro di un'ora".
"Pete, ci vediamo letteralmente per tutto il tempo. Non ti stacchi da me nemmeno per andare in bagno. Non c'è del tempo aggiuntivo da trascorrere con me, quindi non raccontarmi storie e dimmi il vero motivo per cui sono qui".
"Vuoi che te lo dico in stile Pete o in stile non Pete?".
"Dillo e basta".
"Okay, voglio farlo con te e non posso farlo nel dormitorio perché Frank è una vecchia pettegola e lo direbbe subito a tutti".
Mikey lo guardò per un momento, poi si girò con un "Io me ne torno nel dormitorio. Buonanotte".
"No! Fermo! Pietrificus totalus!".
Il prefetto si ritrovò totalmente paralizzato e con una voglia di scagliare una maledizione cruciatus a Pete che non aveva mai avuto così intensa. Il soggetto delle sue maledizioni gli andò davanti e incrociò il suo sguardo, talmente infuocato che si tenne un momento a distanza prima di avvicinarsi e sollevarlo con un incantesimo per poterlo appoggiare sul letto.
Mikey lo vide prendere il libro di incantesimi e sfogliarlo velocemente, alla ricerca di un incantesimo a lui ignoto. Alla fine pronunciò delle parole e il prefetto si scongelò, tornando a muoversi.
"Scusa, ho agito di slancio. Però davvero Mikey, sono mesi che non ho il tempo neanche di guardarti, io ti voglio. Almeno per una notte. Ti prego, Mikey, giuro che farò il bravo per tutto il resto dell'anno".
Il ragazzo sbuffò sonoramente.
"Lo giuri sul serio?".
"Sì".
Con un patto del genere poteva solo guadagnarci, in fondo. Sospirò e si lasciò cadere sulle coperte.
"Non una parola di questo con Gerard, chiaro?", disse Mikey. Sapeva che se ne sarebbe accorto subito, suo fratello era corvonero, non era certo stupido, ma non voleva che lo sapesse direttamente.
"Appena ti vedrà camminare capirà tutto", disse Pete con un ghigno, balzandogli addosso e facendo svanire i vestiti da entrambi i corpi con un colpo di bacchetta. Vestiti che apparvero ammucchiati in un angolo della stanza.
Il prefetto si coprì la faccia non appena fu nudo, totalmente imbarazzato. Sebbene conoscesse Pete da cinque anni abbondanti e aveva quindi avuto a che fare con lui e con i suoi casini per lo stesso periodo di tempo, non riusciva ancora a non imbarazzarsi nel trovarsi nudo sotto i suoi occhi.
"Eddai, Mikey, sei bellissimo, non c'è bisogno di nascondersi", sussurrò l'altro togliendogli le mani dal volto e premendogliele contro il materasso.
"Non sono io ad essere nascosto, è il mio imbarazzo", fece l'altro distogliendo lo sguardo dal corpo del ragazzo.
"Sei con me, non serve imbarazzarsi", disse Pete baciandolo. Un bacio dolce, ma voglioso di ben più, tanto che dopo quello gli altri baci furono quasi voraci.
Quando smise, ubbedendo alle suppliche di Mikey che non riusciva quasi nemmeno a respirare sotto quell'attacco, si dedicò al suo collo, ben sapendo quanto fosse sensibile in quel punto. Lo tormentò così, baciandogli il collo, mordendoglielo e lasciando su di esso una serie di succhiotti che forse solo la sciarpa di serpeverde avrebbe potuto nascondere.
Tutte quelle attenzioni ebbero l'effetto sperato: il risveglio del basilisco del prefetto - così si divertiva a chiamarlo Pete. Era di certo meno volgare e più simpatico che chiamarlo "pene".
"Direi che per quanto tu insista a dire che non mi sopporti, le mie attenzioni non ti dispiacciono affatto", sussurrò all'orecchio di Mikey, togliendo le mani dalle sue e abbassandosi fino al livello della sua intimità
"Ho quasi voglia di un sessantanove", disse con un ghigno.
"Te lo scordi, se vuoi quel lavoro te lo posso anche fare ma non mentre mi distrai. Nel tuo interesse, ti ricordi com'è finita l'ultima volta".
Per fortuna Mikey era davvero un ottimo studente, quindi aveva anche l'incantesimo pronto per guarire i morsi e le ferite da morso lì. Dover spiegare a Madama Chips cos'era successo sarebbe stato un completo disastro.
"Wow, è la prima volta che ti proponi di farlo".
Il prefetto sbuffò e si mise a sedere, mentre Pete si sdraiò al suo posto, pronto ad accoglierlo.
Fare lavori di bocca non era certo la specialità del ragazzo, ma all'altro piaceva. Oltre a godere, dato che Mikey comunque ne era capace, si divertiva a vedere come si concentrasse per fare un buon lavoro, per soddisfarlo il più possibile. Quella volta non fece eccezione.
Lo invitò a staccarsi quando si sentì abbastanza soddisfatto, anche se non al limite. A quel punto sorrise e gli tolse gli occhiali.
"Questi non servono. Rischiamo solo di sporcarli", disse mettendoli a terra.
"Pete, senza occhiali non vedo niente".
"Non temere, non hai altro da fare ora, basta che ti sdrai".
Preparandosi psicologicamente al momento peggiore dell'amplesso intero, Mikey si stese sul letto, guardando la figura di Pete mentre - suppose - si inumidiva il più possibile le dita. Appena furono pronte le dita sfiorarono il suo orifizio, gesto che gli strappò un lieve mugolio.
"Siamo impazienti, eh?".
"Pete, ti prego, non iniziare a fare così di nuovo".
"E cosa vuoi che inizi di preciso?".
"Lo sai".
"Voglio sentirtelo dire. Sei così carino quando arrossisci totalmente...".
"Se la mia bacchetta fosse qui ti avrei già spedito al creatore, Pete, spero tu ne sia consapevole".
In risposta il più basso premette lievemente l'orifizio, ma fu abbastanza per far cedere Mikey.
"Ti prego, fallo. Scopami".
"Per il mio basilisco dovrai aspettare un momento, caro il mio Mikey. La camera dei segreti prima va aperta".
Il più alto avrebbe voluto ficcargli la bacchetta in un occhio solo per quelle due frasi, ma se lo scordò quando una scossa di dolore - in realtà piuttosto familiare - lo attraversò nel momento stesso in cui un dito si infilò nel suo corpo.
"Deduco dalla tua espressione che non sei più abituato".
"Sono passati mesi, Pete, è ovvio che non sono più abituato", disse in un sussurro Mikey.
"Sono convinto che non ci metteremo molto a risolvere questo problema", rispose Pete muovendo il dito e strappandogli un mugolio.
Aggiunse presto il secondo dito, vedendo che il più alto voleva di più, anche se non aveva il coraggio di ammetterlo.
Ci vollero forse cinque minuti per far abituare di nuovo il giovane. A quel punto Pete sfilò le dita dal suo corpo e le sostituì con il proprio basilisco.
"P-Pete, as-aspetta un mo-momento. Fer-mo!", disse Mikey imbarazzato e sofferente insieme. Aveva bisogno di un momento per abituarsi di nuovo alle dimensioni di Pete - il nome "basilisco" riferito a lui includeva anche una questione di dimensioni, non solo di nome scherzoso.
Il più basso attese, accarezzandolo per distrarlo. Avrebbe voluto baciarlo, ma avevano verificato tempo prima che le sue dimensioni ridotte erano un ostacolo in quel momento.
"Tutto apposto?", chiese alla fine.
"Credo di sì", rispose Mikey con la voce decisamente più ferma.
Pete iniziò a muoversi con lentezza, strappando al prefetto dei gemiti di dolore che si trasformarono in gemiti di piacere ancora prima di quanto pensava lui stesso.
Gli era mancato. Tutto quello a Mikey era mancato.
E anche a Pete era mancato. Ben presto andò abbastanza veloce da far urlare il più alto di piacere. Urla che per fortuna nessuno poteva sentire, o chiunque avrebbe capito cosa stava succedendo e chi coinvolgeva l'atto, visto quante volte il ragazzo stava ripetendo il nome di Pete.
Non ci volle molto prima che Mikey venisse con un urlo anche più acuto degli altri. Il più basso sorrise e continuò.
"P-Pete, n-no, non f-far-farlo!", urlò il prefetto.
Pete si fermò solo per farsi sentire con semplicità dal più alto.
"Avremo finito solo quando sarò venuto anche io", disse con un ghigno riprendendo il lavoro.
Il problema era che se c'era una cosa - l'unica - in cui Pete era veramente bravo era resistere. La prima volta Mikey aveva accettato innocentemente quella sorta di scommessa e aveva perso il conto di quante volte aveva raggiunto l'orgasmo prima che anche l'altro lo raggiungesse a sua volta.
Probabilmente il ragazzo si era anche esercitato in qualche modo a lui ignoto, perché quella tortura durò ben più di tutte le altre volte e il prefetto non potè fare altro che stargli dietro.
Quando finalmente anche Pete raggiunse l'orgasmo, Mikey collassò sul letto, totalmente privo di forze.
"Non hai idea di quanto mi mancava farti impazzire", sussurrò il più basso sdraiandosi accanto a lui e dandogli un bacio sulla guancia.
"Questo non è far impazzire, questo è torturare. Tortura in piena regola", borbottò con la voce rauca l'altro.
Pete rise e lo abbracciò.
"Allora mi mancava torturarti. Ma so che ti piacciono le mie torture".
"Pete, perdona il linguaggio ma mi hai letteralmente svuotato le palle in quello che per te è stato un solo round".
"Mi sono esercitato".
"Me ne sono accorto. Spero tu sia pronto a fare un po' di incantesimi per il dolore perché domani ne avrò decisamente bisogno", disse Mikey stendendosi sulla schiena.
Pete si chinò su di lui e lo baciò, poi recuperò la bacchetta e con un paio di incantesimi ripulì ogni cosa, anche Mikey stesso.
Gli si sdraiò accanto e il prefetto lo abbracciò. Avrebbe voluto picchiarlo, ma gli voleva bene.
Il giorno seguente non bastarono gli incantesimi di Pete e i propri a porre rimedio al dolore che Mikey stava provando. Con una certa dose di umiliazione furono costretti a chiedere aiuto a Gerard, che rise in faccia ad entrambi prima di riuscire a trovare un incantesimo adatto.
Fortunatamente nessun altro lo venne a sapere e quell'episodio rimase tra loro tre, ma non fu l'ultima volta che i due si incontrarono là dentro.
Questa è però un'altra storia.
-💙-
Avendo fatto un sondaggio su insta sulle casate dei membri dell'emo quartet stavo pensando di fare una storia riservata alle loro avventure ad Hogwarts, ma non so ancora.
Comunque questi sono i risultati dei sondaggi.
Patrick Stump: tassorosso
Pete Wentz: serpeverde
Joe Trohman: grifondoro
Andy Hurley: tassorosso
Tyler Joseph: serpeverde
Josh Dun: tassorosso
Gerard Way: corvonero
Mikey Way: serpeverde
Frank Iero: serpeverde
Ray Toro: tassorosso
Bob Bryar: tassorosso
Brendon Urie: serpeverde
Ryan Ross: grifondoro
Spencer Smith: corvonero
Dallon Weekes: grifondoro
Concordate?
Voi vorreste una raccolta di storie su di loro ad Hogwarts?
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