Nebula×Mantis

Categoria: In-story
Fandom: Marvel (Guardiani della Galassia)
Personaggi: Nebula e Mantis
Rating: Verde
Spoiler: No

-❤-

Da quando era salita su quella nave, Mantis non aveva avuto un solo giorno di riposo. C’era sempre qualcosa da fare, in giro per la galassia o anche solo su quella stessa nave.

Così rimase sorpresa quando dal nulla Peter annunciò che avrebbero fatto uno o due giorni di pausa da tutto. Sorpresa ma sollevata.

Non aveva però idea di cosa fare in quei due giorni. Non sapeva come occupare il tempo.

Finché passeggiando per uno dei corridoi non vide in una stanza Nebula.

Si rese conto vergognandosene che si era dimenticata che anche lei era lì con loro, sebbene fosse esonerata pressoché da tutti i loro lavori. Suppose quindi fosse perché non l’aveva più vista che si era scordata della sua presenza lì.

《Intendi stare lì a fissarmi e basta per le prossime ore?》.

Mantis si riscosse dallo stato di catalessi e disse: 《Scusami, me ne vado subito》.

《Resta pure, non mi dai fastidio》.

La corvina entrò nella stanza e si sedette sull’unica sedia disponibile, guardando Nebula mentre trafficava con gli attrezzi da lavoro.

《Cosa stai facendo?》, chiese incuriosita.

La diretta interessata in risposta sollevò senza sforzo quello che sembrava essere un bazooka decisamente pesante e che aveva un’aria decisamente minacciosa.

《Con un po’ di fortuna riuscirò ad usarlo contro mio padre entro la fine del mese》, disse atona, riappoggiandolo a terra e riprendendo ad armeggiare.

Mantis la osservò in silenzio. Da quando l’aveva vista si era incuriosita e aveva pensato spesso a lei, abbastanza da chiedere spiegazioni a Drax, che considerava suo mentore già dal loro primo incontro.

Le sue parole ancora risuonavano nella sua mente.

“Forse hai una cotta per lei. Pessima scelta, quella ragazza fa davvero paura”.

Non era convinta fosse vero, se davvero fosse così si sarebbe ricordata di lei in quelle settimane. Era però ancora curiosa, soprattutto riguardo ai suoi sentimenti.

In effetti già da tempo era tentata di provare a vedere quali erano i suoi sentimenti, ma aveva paura della sua reazione. Ricordava che Gamora l’aveva minacciata, la prima volta che ci aveva provato, e Nebula, sua sorellastra, era in un certo senso più cattiva di lei.

《Stai pensando di sentire che sentimenti provo》.

Quell’affermazione la prese totalmente alla sprovvista. Si ritrovò a guardare negli occhi la ragazza cyborg, che disse: 《La maggior parte del mio corpo è costituita da pezzi di metallo, dubito che riusciresti a sentire qualcosa di più di rabbia per colui che mi ha fatto questo》.

《Posso… sempre provare》, disse Mantis a piano.

Le due si guardarono abbastanza a lungo da far sentire le guance della corvina andare a fuoco. Alla fine Nebula si sollevò la manica della maglia quanto bastava da mostrare il braccio ancora suo e non rimpiazzato.

Mantis glielo prese con delicatezza, dedicandosi a sentire cosa provava quella ragazza.

Il dolore e la rabbia che la travolsero le fecero venire le lacrime agli occhi.

《Quanta rabbia e… quanto dolore…》, sussurrò sorpresa, non fermandosi.

Sorpresa, una sorta di lieve felicità, probabilmente per essersi riunita con Gamora, ma l’unico altro sentimento che sentì la sorprese.

Spalancò gli occhi e disse: 《Provi amore e attrazione! Per me…?》.

Le lasciò andare il braccio, abbassando lo sguardo ed elaborando quanto appena scoperto.

Quella ragazza provava qualcosa per lei. No, non qualcosa, provava amore. Era innamorata di lei.

Quando alzò lo sguardo trovò il volto di Nebula a poca distanza dal suo. Un momento dopo la distanza era stata annullata e Mantis si ritrovò le sue labbra sulle proprie. Di metallo lì non ce n’era proprio, realizzò sollevata.

Quando si staccarono qualche secondo dopo la corvina poté vedere sul suo volto un sorriso sincero e piuttosto divertito.

《Sei rossa》, constatò mentre si sedeva di nuovo per terra e riprendeva in mano una chiave inglese.

Mantis sorrise imbarazzata, distogliendo lo sguardo.

Un suono attirò la sua attenzione. La voce di Peter dagli altoparlanti che annunciava che era ora di cena.

《Vai pure e torna pure quando voi. La porta per te è sempre aperta》, disse Nebula. Mantis annuì e si alzò, andando verso la porta e fermandosi sulla soglia.

《Tu non vieni?》.

《Non ho bisogno di mangiare quanto l’avete voi》.

La corvina annuì lentamente, per poi andarsene, sapendo che dopo cena sarebbe tornata in quella stanza.

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