Joshler 2
Anche questa ff è ispirata ad una foto, di cui vedete sopra una fanart. È un po' angst, ma vi prometto che sarò clemente
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Categoria: Alternative Universe
Fandom: Twenty One Pilots
Personaggi: Josh e Tyler
Rating: Verde
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Josh si svegliò con un mal di testa lancinante. Si toccò la testa, in corrispondenza del punto che sentiva pulsare, e sentì dell'umido, oltre che una fitta di dolore.
Solo a quel punto il ragazzo aprì gli occhi, guardandosi le dita sporche del proprio sangue. Chiunque lo avesse colpito, ci aveva messo forza a volontà.
Si guardò intorno e ebbe una stretta allo stomaco. Sapeva dov'era, e ora sapeva anche chi lo aveva portato lì.
Non aveva idea di quante volte fosse stato nel seminterrato della casa di Tyler: molte volte a cazzeggiare con lui, altrettante ad impedirgli di fare qualche cazzata.
Di certo non era mai stato lì come prigioniero, dato che era quella l'impressione che quel posto gli stava dando. Una prigione per lui, da parte di Tyler, temeva.
Sentì un cigolio e si alzò in piedi mentre la porta d'entrata si apriva. Non si mosse oltre, se il suo migliore amico lo aveva rinchiuso lì c'era di sicuro qualcosa che non andava.
Il profilo di Tyler fu subito visibile. Sembrava il Tyler di sempre, forse anche più sicuro di sé - Josh lo conosceva da anni, sapeva capire quando l'amico si sentiva sicuro. Tutte buone cose, al di fuori della pistola che teneva in mano.
Il moro gli andò davanti e alzò la pistola, puntandogliela contro.
Nessuno dei due si mosse per un minuto intero. Tyler sembrava quasi una statua di marmo, tanto era ferma, mentre Josh stava guardando l'arma con il cuore in gola.
Alla fine tentò di parlare: "Tyler-".
"Zitto. Zitto, non parlare".
La sua voce era diversa da quella del suo migliore amico. Per un momento rimase confuso, poi si ricordò che Tyler gli aveva detto, anche se molto vagamente, che ogni tanto non era sé stesso e diventava qualcun altro.
Inclinò leggermente la testa. "Blurryface...?".
Il sorriso che comparve sul volto del ragazzo bastò come risposta.
"Complimenti, Joshua. Sì, sono Blurryface. Non avevo ancora avuto l'onore di conoscerti".
"Avrei preferito un incontro un po' più informale". Josh non sapeva come reagire, se da una parte l'ansia lo stava divorando vivo, dall'altra aveva davanti Tyler, la persona di cui si fidava più al mondo.
"Non ho interesse nel turbare Tyler, meglio lasciare a lui gli incontri da felici fidanzatini. Ah giusto, siete solo amici". Soffiò dal naso, come ridendo, ma Josh sospettava fosse uno sbuffo vero e proprio.
"Non capisco".
"Che cosa, di preciso? Tyler parla di te come di una persona intelligente".
"Non capisco chi sei e cosa vuoi da me. Puoi... puoi anche abbassare quell'arma".
"Già, posso, ma non ho intenzione di farlo. Per dirla in termini medici, io sono l'altra personalità di Tyler. Bello essere coscienti di cosa si è, non trovi? È un po' limitante, ma Tyler non è un cattivo coinquilino. Mi fa fare lunghe dormite, anche se poi a volte pretendo di essere io a comparire. Ora lui dorme, non sa nemmeno che sei qui".
Quell'affermazione era piuttosto inquietante, per come la vedeva. Era come a casa di uno sconosciuto.
"Quanto al perché sono interessato a te... Beh, io faccio l'interesse di Tyler. Il tuo amico non è molto coraggioso ed è parecchio emotivo, so che lo sai. Tu lo aiuti, so anche questo. Eppure non puoi aiutarlo in tutto, e io sono qui per eliminare il motivo del suo tormento. A volte erano bulli, li prendevo a calci in culo io prima che arrivassi tu. Stavolta invece il problema sei proprio tu".
Josh lo guardò senza dire nulla, ma con in volto un'espressione non poco confusa. Lui un motivo di tormento per Tyler? Perché mai? Non gli sembrava di averlo mai ferito, anzi, era sempre stato ben attento a non farlo soffrire.
Sapeva tutto di Tyler e sapeva anche che non si meritava altro dolore.
Cos'aveva mai fatto a Tyler?
Glielo chiese. Se era lì per risolvere il problema, allora sapeva anche il problema.
"Quanto sei ingenuo, Josh. Quante volte hai sorpreso Tyler ad osservarti? Quante volte si è imbarazzato vedendoti senza maglietta? Quante volte dopo averti visto in costume è sparito dalla circolazione, tornando solo dopo diversi minuti? Metti insieme i tasselli del puzzle, Jish. Sono sicuro tu ne sia in grado".
Nel momento stesso in cui aveva iniziato a parlare, però aveva capito quale era il problema. Forse lo aveva anche sempre saputo, aveva solo scelto di non farci caso, pensando fosse solo ammirazione per tutte le volte in cui gli era stato accanto.
Guardò senza dire nulla Blurryface, che sorrise e disse: "Tyler è innamorato di te da anni, Joshua. Non ha mai fatto il primo passo, mai lo farà, ma è da anni che questa storia va avanti. Sai quanto soffre per non poterti avere accanto? Ne hai anche solo una vaga idea? Egoista come tutti. Ecco perché vai eliminato".
Caricò la pistola, facendo sbiancare Josh che balbettò: "A-Aspetta. Se tu mi uccidi, Tyler soffrirà ancor di più. Se tu mi uccidi poi dovrai anche uccidere te stesso per questo motivo. Non... non c'è bisogno di arrivare a tanto"
"Invece sì", disse avvicinandosi e puntandogli la canna della pistola contro la fronte. Il ragazzo sentiva che stava per vomitare dalla paura.
"Blurry, io-".
"Cosa? Ti penti? Vuoi vivere, forse? Troppo tardi".
Josh deglutì a vuoto, le lacrime agli occhi. Sì, voleva vivere. Si pentiva. Voleva passare tutta la vita accanto a Tyler, e invece ora la sua guardia avrebbe cancellato quel futuro.
Chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime cadessero e aspettando la morte.
Lo scoppio lo fece trasalire, ma non sentì alcun dolore. Aprì gli occhi e vide che anche Blurryface era confuso.
Pistola scarica. Josh sentì delle lacrime di sollievo e paura insieme scendergli lungo le guance. Guardò Blurryface, che però si era appoggiato al muro, respirando affannosamente.
"No, no, resta a dormire, io non ho ancora finito!", urlò tenendosi la testa.
Non bastò. Chiuse gli occhi per un lungo momento, finché non vide il suo volto rilassarsi. Quando riaprì gli occhi, Josh seppe che era tornato Tyler.
Che si guardò intorno confuso. Guardò il seminterrato, la pistola a terra davanti a lui, poi si girò quando sentì un tonfo.
Josh era caduto a terra in ginocchio, tremando e singhiozzando. Tyler fu subito da lui, incredulo.
"Josh? Josh, che succede? Stai male? Oh cielo, ma questo è sangue-".
Josh lo baciò, interrompendo le sue domande. Non aveva intenzione di dare a Blurryface un altro motivo per ucciderlo.
Si staccò e si asciugò le lacrime, per poi sorridere leggermente vedendo l'espressione sorpresa di Tyler.
"Hai... Hai una faccia meravigliosa", disse tra un singhiozzo e l'altro.
"Io non...".
"Tu niente, Tyler. Tu sei perfetto così come sei... avrei solo voluto accorgermi di tutto prima che arrivasse il tuo socio a farmelo capire", disse Josh abbracciandolo.
"Blurryface...? È... È stato lui...? Ho sentito un colpo di pistola, credevo fossero arrivati dei ladri o cose simili...".
"Voleva uccidermi perché ti stavo facendo soffrire. Dio, sono stato così stupido...", sussurrò Josh seppellendo il volto nel suo collo.
Per un po' rimasero fermi, finché Tyler non disse: "Forse è il caso di andare al pronto soccorso, Josh. Quella ferita alla testa è brutta".
L'amico annuì e si alzò con l'altro, che lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia.
"Mi dispiace".
"Ti ringrazio per non aver mai caricato quella pistola, Tyler, o avresti avuto un pessimo risveglio".
"Me ne dimentico sempre, ma d'ora in poi intendo farla sparire dalla circolazione".
Josh si asciugò le lacrime ormai secche e sorrise, dandogli un altro bacio sulle labbra.
"Meglio così. Ora è meglio se andiamo".
Uscirono insieme da quel seminterrato, nel quale nessuno dei due sarebbe poi mai più tornato.
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Foto di partenza:
Avete qualche richiesta di fanfiction? Se volete un au specifico (sempre se riesco a scriverlo) potete chiedere senza problemi :3
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