Orgia pennuta

(12-08-2016) Allora, prima di iniziare devo dire un po' di cose.
Primo, è la seconda volta che riscrivo la storia perché ho un telefono stronzo come pochi.
Secondo, questa storia probabilmente resterà senza fanart perché non esistono fanart che li mostrino.
Terzo, questa storia è stata ideata dalla mia collega Mari, che per questo ho costretto ad aiutarmi a scriverla. Quindi se dovesse venirvi il voltastomaco, incolpate lei :3
Quarto, questa è l'ultima ff. Dopo ci sarà solo la conclusione
Buona lettura e non morite :)
(25-03-2017) P.S. È ora disponibile il sequel "Orgia Cornuta". La trovate nella raccolta Orietur in tenebris fanfiction tua.

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Fandom: Inferorum Gemmae
Personaggi: Michele, Mik, Lux
Rating: Nero

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Lux si svegliò senza avere la più pallida idea di dove si trovasse.

Si sentiva stordito, abbastanza da non capire nemmeno come fosse sistemato. Era solo abbastanza certo di essere immobilizzato.

Attese qualche minuto per riprendersi un minimo. Solo a quel punto decise di aprire gli occhi

O almeno quella era la sua intenzione; se l'occhio destro, quello angelico, si era aperto tranquillamente e focalizzava perfettamente ogni cosa, quello sinistro iniziò a bruciargli quel tanto che bastava a fargli preferire richiuderlo.

A quel punto era chiaro che non si trovasse in un postoqualunqur; si trovava in paradiso, il che era un gran bel problema per lui, essendo il nipote del diavolo.

Si guardò, capendo finalmente in che modo era tenuto prigioniero. Non aveva la certezza di essere un prigioniero, ma da quello che poteva vedere aveva l'impressione di esserlo eccome. Aveva i polsi legati con delle catene benedette al soffitto e per questo motivo era costretto in ginocchio. Notò inoltre di essere solo in pantaloni; della sua maglia neanche l'ombra.

Riprovò ad aprire l'altro occhio, stavolta più lentamente, fino a riuscire a tenerlo aperto sentendo solo un lieve fastidio, poi si guardò attorno. Se fosse stato lì da solo poteva fuggire, tanto scendere dal paradiso non era un problema per lui.

《Non ci sperare, Luxifer. Non puoi uscire da qui》 disse una voce dietro di lui.

Non lo consolò identificarla comr familiare. Conosceva quella voce da diciotto anni e proprio per questo sapeva che sentirla non era necessariamente una buona cosa.

Si girò e vide con disappunto che non era solo. Con Mikail, suo nemico, c'erano anche suo padre, Mihael, e suo nonno, Michele.

Di male in peggio.

《Che volete?》 chiese Lux irritato.

《Ti conviene moderare i toni in nostra presenza, principe》 rispose Michele.

《Non avete comunque risposto alla mia domanda》 disse Lux, seguendoli con lo sguardo mentre si aistemavano davanti a lui. Era sospettoso; nessuno dei tre gli sembrava particolarmente angelico in quel momento.

《Non sarà una cosa molto angelica》 disse Michele, quasi leggendogli nel pensiero 《ma vogliamo vendicarci. Di tuo nonno, se ci tieni a saperlo》

《Allora andate a rapire lui, non me! Che c'entro io?!》

《Sfortunatamente Luciferi è impossibile rapirlo per ovvi motivi, ma suo nipote... tu sei una preda facile da catturare, in quanto compagno di Mikail》

Lux non ci stava capendo nulla ed esclamò: 《Mi volete dire per che cazzo di motivo sono qui?!》

《Modera anche il linguaggio in nostra presenza, se non vuoi beccarti una pessima punizione. Comunque, tuo nonno si è mai vantato con te di aver stuprato il suo adorato fratello?》 chiese Michele con una nota di odio nella voce.

《Cosa?》

《Hai sentito bene. Tuo nonno mi ha stuprato e intendo prendermi una pic ola vendetta. Consolati, non sarò io stesso a vendicarmi su di te》

Lux a quel punto aveva capito fin troppo bene e per questo non riusciva a credere alle proprie orecchie. Non potevano davvero stare per fargli una cosa del genere. Erano pennuti, le parole "stupro" e "vendetta" non erano nei loro dizionari. Non potevano davvero fare una cosa del genere, soprattutto non a lui che una volta tanto era innocente!

Si alzò di scatto e, con tutta la forza vhe aveva, cercdi liberarsi di quelle catene. Non fece in tempo a fare un secondo tentativo che qualcuno lo ributtò in ginicchio e si sistemò sulle sue gambe, bloccandolo nella stessa posizione iniziale.

In quel momento una voce proveniente dal di fuori disse: 《Mi scusi, re Mihael, chiedono di lei》

Il dirtyo interessato guardò il padre, che disse con un sorriso: 《Vai pure, ce ne occupiamo io e Mikail》

Il re annuì e uscì, lasciando i tre soli.

《Bene. Possiamo iniziare》

Lux non riuscì a guardare mentre sentiva Mik abbassargli i pantaloni e poco dopo i boxer.

Sentì lo sguardo di Michele su di sé e subito dopo la sua voce giubse fino alle sue orecchie: 《Si vede che sei nipote di Lucifero》

Il ragazzo non replicò; Mik, dietro di lui, gli stava accarezzando tutto il corpo con un dito. Lux sapeva che era lui che l'avrebbe stuprato pe davvero, ma il suo tocco era stranamente delicato.

Arrivò al suo membro, ma al posto che agire lì si spostò sul suo fondoschiena. Glielo palpò quasi timidamente per poi arrivare alla sua apertura. Gli mise dentro un dito, strappandogli in gemito di dolore. Mise anche il secondi, giusto per abituarlo un minimo, poi vide l'espressione impaziente di suo nonno e decise di penetrarlo.

Mik ebbe la buona idea di tappargli la bocca immediatamente; se non lo avesse fatto, tutto il paradiso avrebbe sentito Lux urlare.

Nemmeno quando era stato costretto a stare accanto al fuoco nonostante il suo lato angelico aveva sentito tanto dolore. La cosa che più lo sconvolse però fu accorgersi che gli stava anche piacendo, quello che Mik stava facendo.

In tutto quel suo caos vide Michele avvicinarsi; si era abbassato la zip dei pantaloni e l'orlo dei boxer, lasciando ben visibile il suo membro eretto.

Lux lo guardò con orrore, intuendo cosa stava per accadere, ma sapeva che non c'era nulla che potesse fare. Mik tolse la mano dalla sua bocca, lasciando che suo nonno mettesse al suo posto il proprio membro.

Iniziò a muoversi mentre Mik se ne stava fermo, tenendo bloccato il meszo demone per impedirgli di fare cose strane. In un certo senso era meglio che fosse l'ex re dei cieli a muoversi e non lui, così non si sarebbe dovuto sentire ancora più umiliato di quanto già non fosse.

Bastarono pochi minuti Michele venne, costringendo Lux ad ingoiare, poi gli lanciò un'occhiata divertita mentre si rivestiva. Dal canto suo, il principe degli inferi aveva una gran voglia di morire per quell'umiliazione.

《Lo lascio a te, Mik. Divertiti》 disse Michele uscendo dalla stanza.

Una volta soli Lux sentì il coetaneo sospirare e appoggiare la testa sulla sua spalla.

《Che stai facendo?》 chiese stranito.

《Non ce la faccio a fare una cosa simile... non in modo violento come vorrebbero loro》

《Sei un pennuto del resto, ma meglio così》

Mik rimase in quella posizione per qualche istante, finché non si rialzò dalla spalla del coetaneo. A quel punto gli girò la faccia verso di sé con due dita e lo baciò.

Lux lo guardó, così sorpreso da non accorgersi nemmeno più del fatto che fosse penetrato, poi decise di ricambiare.

Quando si staccarono Mik iniziò a segarlo, senxa muoversi ancora nel ragazzo.

Lux non riuscì a trattenersi e iniziò ad ansimare e talvolta gemere. Non lo avrebbe mai detto né ammesso, ma era davvero bravo. Gli fu inevitabile venire poco dopo, al limite della resistenza.

《Pronto, principino?》 chiese. Non c'era bisogno di chiedere per cosa, ma stavolta Lux non aveva paura di quel che stava per succedergli. Gli veniva difficile da credere, ma non poteva negarlo: si fidava di Mik.

Quest'ultimo iniziò a muoversi lentamente e a baciargli il collo, facendo sentire il principe degli inferi decisamente bene, come si poteva sentire dal suo continuo ansimare e gemere.

La velocità aumentò, e con essa l'intensità dei gemiti di Lux.

Non riuscì a resistere a lungo. Mik venne in lui e Lux fece lo stesso, essendo arrivato nuovamente al limite.

Il principe dei cieli uscì dal mezzo demone facendolo sussultare.

D'un tratto sentì la voce di Mihael lì con loro: 《Come sta andando?》

《Ho finito giusto ora》 rispose il figlio.

《Bene, allora è il momento di rispedirlo a casa》

Lux non fece in tempo a dare domande che un colpo sferrato dal re dei cieli lo fece tornare nel mondo dei sogni.

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