Fandom: Shadowhunters - TID
Personaggi: Will e Jem
Rating: Verde

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Era una giornata come tante a Londra; pioveva a dirotto, e Will si era scordato ancora una volta l'ombrello.

Tutti all'istituto gli avevano consigliato di non andare a cacciare i demoni, considerato il brutto tempo ma il nephilim aveva voluto fare di testa sua comunque.

Il demone che aveva individuato per primo lo aveva ucciso insieme ad altri cinque che aveva trovato per caso, ma prima di riuscire a tornare all'istituto aveva iniziato a piovere, così aveva dovuto camminare dieci minuti sotto la pioggia, inzuppandosi completamente e senza riuscire a vedere più in là del suo stesso naso, prima di trovare un riparo sulla via principale.

Una carrozza familiare si fermò davanti a lui. La porta si aprì e Jem si affacciò.

《Dai Will, vieni, è ora di tornare all'istituto》 disse con un sorriso.

Will sorrise a sua volta e salì sulla carrozza senza ripensamenti e preparandosi ad una bella sgridata.

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《Non posso credere che non posso veramente andare a caccia di demoni per una settimana! Ma che razza di punizione è?!》

Will era incredulo. Non poteva credere che Charlotte gli avesse davvero dato una punizione simile.

《Severo ma giusto Dovresti ascoltare un po' di più gli ordini》 commentò Jem, frugando in un cassetto

Il diretto interessato disse in modo melodrammatico: 《"La libertà è quel bene che ti fa godere di ogni altro bene", ma questo a Charlotte non importa!》

Fece un sospiro e chiese: 《Dunque?》

《Non capisco perché tu non voglia che vada a prendere le tue di mutande. Comunque, tieni》 disse Jem dandogli un paio di mutande che il parabatai si affrettò a mettere.

Una volta fatto Will disse in tono annoiato: 《Charlotte vuole che tu i tenga costantemente d'occhio in modo che io non faccia scemenze, quindi non posso neanche andare in camera mia da solo e viceversa, dato che lasceresti solo me. Hai magari anche un paio di pantaloni da darmi?》

《Sai che ho sempre un cambio completo per quando succedono questo genere di cose》 disse Jem con un sorriso passandogli un cambio 《Comunque non credo Charlotte si arrabbi se prendi i tuoi, di vestiti》

《Non si sa mai. Comunque, temo dovrò dormire con te》

《Non c'era bisogno di dirlo, si intuiva. Sappi solo che dovrai dormire nel letto con me per tenerti d'occhio meglio》

《Quando mai è stato un problema dormire con te?》 chiese Will rivestendosi.

《Meglio avvisare in anticipo. Dai, andiamo a cenare》 disse Jem uscendo fuori dalla stanza con lui.

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Come Will immaginava sarebbe successo, Charlotte colse immediatamente l'occasione per rimproverarlo nuovamente. Senza sorprendere nessuno, il ragazzo fece entrare ogni parola da un orecchio e la fece uscire dall'altro, facendola innervosire il doppio.

Una volta finita la cena - e con essa i rimproveri - andò in camera con Jem, che come al solito non parve minimamente infastidito all'idea di dover dormire con il parabatai.

《Mi accompagni a prendere qualcosa da leggere? Sai che non posso andarci da solo perché sono irresponsabile》 chiese Will facendo un sospiro seccato.

《Non serve, ho tenuto in camera anche un libro per te》 disse il parabatai dandogliene uno

Mentre Jem se ne stava in un angolo a suonare, Will si mise subito sotto le coperte a leggere. Smise solo quando l'amico mise a posto il violino e si sistemò nel letto con lui

Will mise a posto il libro e si girò verso il parabatai, per poi abbracciarlo.

《Che stai facendo?》 chiese Jem, assonnato e per nulla spaventato.

Non ottenendo alcuna risposta il ragazzo si girò a pancia in su e lo guardò. In un lampo Will gli fu sopra e lo baciò.

Jem non reagì, nemmeno quando il parabatai lo bloccò con il suo stesso corpo al letto e gli mise una gamba tra le sue.

《Will, controllati》 mormorò piano.

Gli occhi dei due si incontrarono, poi Will mormorò: 《Ricambia solo il bacio... per favore》

Lo baciò di nuovo, e stavolta Jem ricambiò dolcemente, senza ribellarsi alla sua stretta.

Quando si staccarono Will si sdraiò di nuovo accanto a lui e lo abbracciò.

《'Notte, Jem》 disse calmo.

《Will》

《Sì?》

《Se ti sento parlare di anatre come ogni notte che dormi con me ti faccio dormire sul pavimento》

I due si misero a ridere, finché non si addormentarono.