Fermerei il tempo per te
Il muro esplose dietro alle spalle di Fred, mentre stava finendo di dire l'ennesima battuta diretta a suo fratello Percy.
Il sangue iniziò a tingergli i capelli, gli occhi puntati davanti a sé, che non potevano più vedere, e il suo sorriso, ancora stampato in faccia.
"Fred! Freddie! No! Non puoi morire! No!" George si inginocchiò di fianco al corpo del fratello, calde lacrime gli annebbiavano la vista, mentre stringeva quella mano così fredda, e poggiava la fronte contro il suo petto, che non si sarebbe più alzato per un respiro.
Le urla disperate della madre, il pianto di Percy, i singhiozzi sommessi di Bill e Charlie, il suo nome chiamato dal padre, tutto era ovattato, lontano, come se avesse avuto dei potenti tappi per le orecchie.
L'unica cosa che sentiva era il freddo della pelle del gemello, e il vuoto del suo petto, il cui cuore ormai non batteva più.
"Georgie, svegliati! Dobbiamo riaprire i Tiri Vispi Weasley! Hogsmead non può stare senza di noi!" Il rosso si svegliò, mettendo a fuoco una figura specularmente simile a lui. Sospirò di sollievo, era solo un sogno. Dopotutto, erano sopravvissuti entrambi, Fred non era morto, era proprio lì, di fronte a lui!
Si alzò, sentendosi immediatamente positivo e carico, era solo un brutto sogno e andava tutto bene.
"Sei già vestito? Come hai potuto cambiarti senza di me? Oh, questa me la segno! È un crimine troppo grave!" Esclamò George drammaticamente, portandosi una mano alla fronte, per poi scoppiare a ridere con suo fratello.
Dopo essersi vestito, trovò Percy in soggiorno che leggeva la Gazzetta del Profeta, in uno dei suoi rari giorni liberi.
"Perce, buongiorno!" Il maggiore alzò la testa e lo salutò con un cenno del capo e con un sorriso. "Dove vai?" Gli chiese, evidentemente confuso nel trovarlo già vestito di prima mattina.
"Capisco che tu porti gli occhiali, ma non immaginavo fossi così cieco! C'è anche Fred accanto a me, non lo vedi?" Si voltò verso il gemello, che gli rispose: "Sicuro! È cieco come una talpa, ma non pensavo che uno bello come me potesse passare così inosservato!".
Il viso di Percy si rabbuiò per un secondo, poi scosse la testa, scocciato.
"Devo andare mercoledì, mi si è abbassata un po' la vista, effettivamente. Cosa state tramando, voi due?" "Apriamo i Tiri Vispi Weasley! È tempo per una riapertura in grande stile! Non fare quella faccia, sarai la nostra prima cavia!" "Oh, povero me... che ho fatto di male?" "So che ci adori, Perce. Ci vediamo oggi pomeriggio, a presto!" I due lo salutarono, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
"Pronto Fred?" "Prontissimo George!" La porta del negozio si aprì, un po' cigolante, accogliendo i due ragazzi nel loro mondo.
Il pavimento era ricoperto da uno strato di polvere, gli scatoloni ammassati avevano le ragnatele e i prodotti esposti sugli scaffali erano un po' invecchiati, ma, tranne questi piccoli dettagli, il negozio era esattamente come lo avevano lasciato.
"Iniziamo la pulizia, Gred?" "Dopo di te, Forge".
Lavorarono quasi tutta la mattinata, per rimordernare, progettare, inventare, fino a mezzogiorno e mezzo, quando decisero di fare una pausa per sgranocchiare qualcosina e aspettare Lee e Verity.
"Che c'è, Fred, non mangi?" Chiese George, vedendo il panino abbandonato sul tavolino, dopo aver mandato giù l'ennesimo boccone.
"Volevo portare te, Lee e Verity in un posto" Rispose l'altro, quasi assente, fissando il nulla davanti a sé.
"Va bene... di che si tratta? Cos'hai scoperto?" George era confuso. Perché Fred tutto a un tratto era diventato così serio? Fino a cinque minuti prima stava sorridendo...
"Questo non posso dirtelo, ma sarà sorprendente, fidati di me" Gli fece l'occhiolino, e, quando Lee e Verity entrarono, si alzò, seguito dal gemello, e uscì dal negozio.
"Ma Fred! Il tuo panino!" Decise di portarlo con sé, non si sa mai.
"Voi sapete dove ci vuole portare Fred?" Chiese ai suoi amici, mentre lo seguiva.
I due si lanciarono uno sguardo che il rosso non decifrò, un misto di tristezza e... pietà? Cosa stava succedendo?
"No, non ci ha detto nulla" Disse Verity, spostandosi una ciocca di capelli. Lee rimase in silenzio.
Camminarono fino alle due del pomeriggio, quando giunsero a un luogo lugubre, tetro e triste: un cimitero.
"Siamo qui" Disse semplicemente Fred, notando lo sguardo confuso di George.
Quest'ultimo guardò la tomba a cui il fratello li aveva condotti, e sgranò gli occhi: Non poteva crederci. Non poteva essere vero.
Frederick Gideon Weasley
1/04/1978 - 2/05/1998
A un simpatico fratello, che non dimenticheremo mai.
Fatto il...
George sentì qualcosa scattare nel suo cervello.
No.
Non poteva essere vero.
Lui non era morto.
"FRED!" Gridò, inginocchiandosi. "NON È MORTO! È QUI! È QUI ACCANTO A ME!" Si guardò intorno, senza però notare nessuna traccia del gemello.
Per tutto il tempo, aveva parlato con sé stesso. Fred non aveva mangiato perché non era lì. Non era mai stato lì.
A mani nude, iniziò a scavare in quella tomba che ospitava il fratello.
"Non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto, non è morto"
Tutto girava intorno a lui. Non sentiva più nulla. Né il fruscio delle foglie, né gli squittii degli scoiattoli, né i suoi amici preoccupati.
Tutto ciò che sentiva era il petto vuoto di Fred, il cui cuore ormai non batteva più.
"George smettila! Stai distruggendo la sua tomba!"
"La sua tomba...? Che stai dicendo, Lee? Non è la sua tomba! Lui non è morto!" Al che, Lee si infuriò, gli prese la testa e lo costrinse a guardare quella scritta.
"Cosa c'è scritto, George?"
"Lee..."
"Dimmi che cosa c'è scritto"
"Lee"
"Che nome è riportato su quella tomba, eh?!"
"Lee!"
"Dimmi George! Che cosa c'è scritto su quella lapide?!"
"Lee piantala! Lo stai torturando! Non ricordarglielo!"
"Deve ricordare, Verity! Non può vivere in una fiaba per sempre! Deve accettarlo, bisogna farglielo ricordare!" "Ma non così!"
"Fred... Fred... lui... lui è..."
"Morto, da due mesi"
"Fermerei il tempo per te, fratello"
"Cosa?! George! Non farlo! Non di nuovo! Non addormentarti! George!"
Ma ormai tutto ciò che sentiva era quell'esplosione, che gli aveva portato via Fred, e impresso nella sua mente quel volto pallido, gli occhi vitrei, il sorriso.
"Georgie, svegliati! Dobbiamo riaprire i Tiri Vispi Weasley! Hogsmead non può stare senza di noi!" Il rosso si svegliò, mettendo a fuoco una figura specularmente simile a lui. Sospirò di sollievo, era solo un sogno. Dopotutto, erano sopravvissuti entrambi, Fred non era morto, era proprio lì, di fronte a lui!
Spazio autrice:
Per scrivere questa One Shot mi sono ispirata a questo video per il discorso della non accettazione della morte di una persona cara e le conseguenti allucinazioni:
Sì, è molto triste, ma non immagino reazione più consona.
Dopotutto, era la sua metà, il suo gemello.
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