Deep Ocean
15 Gennaio 2018
6.30 a.m.
Ero seduta al solito posto in pullman. Ero come al solito stanca,
non volevo affrontare una nuova giornata piena di problemi,
volevo solo farmi i fatti miei e rilassarmi.
Ascoltavo musica, come tutte le mattine,
ero lì,
isolata da tutti grazie a delle cuffiette, sola tra me e i miei pensieri che rieccheggiavano in me,
venivano sbattuti qua e là talmente erano troppi,
Come una violenta tempesta e un forte vento che piega tutti i rami degli alberi in estate,
eppure per me erano ordinati, con un senso logico,
nonostante tutta quella confusione erano giusti,
erano perfetti,
così come dovevano essere perchè erano miei.
Poi il vuoto più totale,
stavo guardando fuori dal finestrino, fuori era buio, si prospettava una giornata triste e cupa benchè nel pomeriggio si fosse poi rischiarata.
Chiusi gli occhi,
i pensieri furono spazzati via da un senso di apnea, come se fossi stata gettata in un Oceano,
Sentivo freddo, ma stavo bene, eccome se stavo bene,
Ero sola ma felice, circondata solo da acqua,
i miei capelli ondeggiavano seguendo la corrente, mentre io affondavo sempre un po' più giù,
Tutte quelle bollicine che risalivano in superficie,
I raggi di luce che filtravano nell'acqua,
Era tutto magnifico ma così macrabo,
A volte pensiamo di poter trovar rifugio nelle cose più semplici, ma quelle a volte ammazzano, eccome se ammazzano. Ci riducono nel nulla più totale.
Riaprì gli occhi,
Tornai alla normalità,
Alla solita e noiosa normalità.
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