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Era morto, finalmente.
La città era molto più pulita con un assassino in meno e gli esseri umani erano al sicuro.
Michele guidò fino al porto, dove aveva parcheggiato la sua auto nell'apposito parcheggio.
Li vi era la barca che gli aveva lasciato suo padre; di giorno la utilizzava per andare in giro a schiarirsi i pensieri, mentre la notte la utilizzava per fare tutt'altro.
Erano le tre meno un quarto del mattino e mancavano più o meno tre ore al risveglio dell'intera città.
Michele salì sulla sua barca con un sacco nero dell'immondizia e la guidò più a largo, dove era sicuro che nessuno lo avrebbe visto.
Anche se dubitava fortemente che qualcuno era sveglio per poterlo seguire quando stava solo facendo un normale giro in barca, a notte fonda. Non era per nulla sospetto.
Si fermò con la barca e aprì il sacco nero.
Dentro vi erano altre bustine avvolte in della plastica; aveva tagliuzzato a pezzettini quel malvivente e ne aveva gettato tutti i resti in acqua.
Nessuno avrebbe trovato quel corpo, soprattutto se i pezzi di carne erano andati a fondo con dei sassi.
In mezzo al mare, soprattutto con quel buio, nessuno avrebbe trovato nulla.
Lucifero stava impazzendo, non poteva uscire con ancora quelle volanti fuori la sua stanza d'albergo e quindi cosa avrebbe dovuto fare per prendere un po' di droga ?
Fece uno sbuffo, passandosi le mani tra i capelli sudati e se li tirò; voleva strapparseli tutti quanti dalla testa. Non resisteva più!
Era tra l'altro tutto sudato e doveva farsi un giro, sennò era sicuro che li dentro a quattro mura sarebbe uscito fuori di testa.
Se lo sentiva.
Andò verso il bagno e si infilò sotto il getto ghiacciato della doccia, si lasciò lavare dall'acqua senza accusare che fosse talmente tanto fredda da mandare una persona normale in ipotermia.
Si lavò accuratamente qualsiasi parte del corpo e ,appena finito, si avvolse un asciugamano intorno alla vita passandosi poi la mano tra i capelli bagnati. Si sentiva un po' meglio, ma non del tutto. Aveva sempre bisogno di quello strano desiderio di uscire da quella dannata stanza.
Prese la prima maglietta che trovò sul letto e un paio di boxer dai cassetti del comodino, poi si diresse in direzione dell'armadio con l'intenzione di prendere un paio di pantaloni.
Aprì l'armadio e qualcosa gli cadde addosso.
《Cazzo.》
Imprecò ad alta voce, tirandosi su insieme a qual cadavere.
Puzzava di marcio, doveva aspettare che la polizia fosse andata via per gettare il corpo da qualche parte.
Non era bello andare in giro con un cadavere come amico.
Quel bastardo aveva avuto ciò che si meritava, ma non aveva completato l'opera dato che gli aveva solo esportato via gli organi interni e doveva vedere un po' come fare per sbarazzarsi del corpo.
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