42 - Bugiarda!
Mi svegliai nel cuore della notte, sentivo di avere una sete assurda così decisi di lasciare temporaneamente le mie calde coperte per scendere al piano di sotto e bere un bicchiere d'acqua.
La cucina era stranamente illuminata dalla luce del sole che filtrava dalle enormi vetrate sul lato sinistro dell'abitacolo.
Non ci diedi molto peso, volevo solo bere.
Non appena mi portai il bicchiere alla bocca sentii il campanello risuonare in tutta la casa.
Sperai che nessuno si fosse svegliato e nel frattempo mi diressi verso la porta d'entrata per scoprire chi, di notte, si presentava allo chalet.
Quando aprii la porta mi sentii la persona più felice del mondo ma allo stesso tempo anche la più triste.
Eduardo era davanti a me, con le valigie ancora in mano che mi sorrideva con quel suo bel piercing in vista.
"Posso entrare?" Mi chiese cordialmente.
"Certo, fai pure." Lo invitai io con un sorriso da scema dipinto in viso.
Non appena mise giù le valigie venne verso di me per poi cingermi in vita con le sue belle mani scolpite.
"Mi dispiace per tutto quello che è successo in questi tre mesi. Non sarei mai dovuto andare via da te e lasciarti sola, mi sei mancata così tanto pequena. Ho capito che non esiste una vita senza di te..." Disse inginocchiandosi ed estraendo un piccolo cofanetto color verde acqua. "Vorresti farmi l'onore di diventare mia moglie?" Mi domandò teneramente e guardandomi fissa con i suoi occhioni azzurri color dell'oceano in estate.
Senza pensarci due volte annuii quasi meccanicamente con la testa, presa dall'euforia del momento.
Eravamo giovani ma non mi importava.
Non mi importava di niente e di nessuno se Eduardo era con me.
Nello stesso istante in cui lo abbracciai estasiata, Eduardo sparì lasciandosi dietro una leggera scia di fumo.
"Savannah!" Mi risvegliò una voce profonda che poteva appartenere solamente ad un ragazzo.
Edward era accanto a me in quell'enorme letto che io impegnavo solo per un terzo.
"Tutto bene Sav?" Sentii domandare Ginevra dal letto sottostante.
"Sì, tutto bene tranquilli." Mentii sperando di convincerli.
Non andava per niente bene, sognavo ancora Eduardo e lo amavo ancora tanto.
Quando sarebbe finito tuto questo?
Quando avrei voltato finalmente pagina?
Sarebbe mai accaduto?
Come si può rimanere intrappolati dentro ad una persona?
Mi sentivo accaldata e il cuore batteva ancora forte.
"Ti stavi lamentando nel sonno, hai fatto un brutto sogno?" Mi domandò Clarke accarezzandomi il viso.
Annuii lentamente guardandomi la punta dei piedi.
"Hai detto qualcosa tipo... non lasciarmi. A chi lo stavi dicendo?"
Cosa avrei dovuto rispondere?
Avrei dovuto dire la verità?
Avrei perso Edward?
In quel momento lui era l'unico spiraglio di felicità e di tranquillità nella mia vita, anche se per poco tempo.
"A te." Mentii un'altra volta.
A quel punto sentii il ragazzo donarmi un lieve bacio sulla fronte e, nel buio della stanza, scendere dal mio letto per tornare nel suo.
Perché aveva reagito così?
Non voleva rimanere nel letto con me?
Avrei voluto restare per tutta la notta abbracciata a lui ma il ragazzo aveva preferito ritornare inspiegabilmente al suo posto.
Con mille domande nella testa mi riaddormentai probabilmente un'ora dopo.
******
La mattina seguente mi svegliai quando sentii la porta della mia stanza chiudersi.
Quando aprii gli occhi vidi un ragazzo riccio un po' sfocato e quando misi ben a fuoco scoprii essere Levi.
"Hey buongiorno riccioli d'oro!" Mi sorrise.
"Che ore sono?" Domandai stiracchiandomi.
"Sono le dieci e mezza. Vuoi venire giù a fare colazione?" Mi invitò il mio migliore amico.
Annuii lentamente con il capo per poi togliermi di dosso le coperte calde e lasciare quella bella posizione che avevo appena assunto.
Notai che tutti i letti della camera erano vuoti, quindi avrei incontrato i miei amici giù in cucina.
Cominciai a scendere gli scalini del letto a castello, quando ad un tratto Levi mi cinse i fianchi con le sue braccia e, abbracciandomi, mi sollevò facendomi fare una piccola giravolta.
"Mettimi giù, scemo!" Gli ordinai ridendo.
"Subito, mia bellissima regina!" Disse lui scherzando.
Scendemmo in cucina mano nella mano.
Notai Edward seduto in salotto intento a leggere un libro, il quale non mi degnò neanche di uno sguardo.
Per un momento mi sentii quasi di troppo, non riuscivo a capire il suo comportamento.
Seduti al bancone trovai invece Ginevra e Saul che si gustavano una bella tazza di latte fumante.
"Buongiorno Sav!" Mi disse non appena mi vide.
"Buongiorno!" Mi salutò il biondo seduto accanto a lei.
"Buongiorno anche a voi!" Sorrisi loro abbracciando da dietro Ginevra.
"Siediti, ti servo io." Mi ordinò Levi e non me lo feci ripetere due volte.
Amavo essere servita, non perché fossi viziata ma per il semplice fatto che ero una ragazza molto pigra.
E questo Levi lo sapeva benissimo.
Mi appoggiò sotto il naso una tazza bianca di cappuccino fumante e una fetta di pane con la marmellata alla fragola.
"Non c'è la Nutella?" Gli chiesi facendo il fascino triste.
"Oddio Sav, stai sempre ad elemosinare la Nutella! Mangia qualcos'altro ogni tanto!" Esordì scherzando Ginevra alla quale regalai una bella pernacchia sonora.
"In America bevo acqua sporca e mangio donut, quindi, se permetti, quando vengo in Italia vorrei riempirmi di Nutella!" Le risposi per le rime.
"Meglio non intromettersi in questa bella discussione..." Annunciò Saul che trovò il pieno appoggio del mio migliore amico.
"Potresti mangiare sano qualche volta." Propose la mora.
"Guarda che io a volte mangio la Nutella col cucchiaino! Quindi senza pane." Scherzai io.
"Sei un caso perso Savannah..." Dichiarò infine mettendosi le mani nei capelli.
"Ringrazia che faccio surf sennò a quest'ora le balenottere azzurre avrebbero una sorella in più."
"Saresti comunque bellissima, Ginevra è solo invidiosa." Scherzò Levi abbracciandomi e guadagnandosi un bel dito medio da parte della mora seduta davanti a me.
"Ma dove sono gli altri?" Domandai ricordandomi improvvisamente che in casa non eravamo solo in cinque.
"Alberto, Niccolò ed Andrea sono andati a fare un po' di spesa, ma torneranno a minuti." Mi informò Ginevra rubando un morso dalla mia fetta di pane con la marmellata.
"Sav, dimmi un po': ma cosa c'è tra te e Clarke?" Mi sussurrò piano per non farsi sentire dal diretto interessato seduto nell'altra camera.
"Perchè me lo chiedi?" Le domandai allarmata.
Non volevo che ponesse questa domanda davanti a Levi.
Non volevo ancora che lui sapesse tutto.
Avevo paura che potesse pensare male.
"Beh stanotte non appena hai cominciato a lamentarti nel sonno, lui si è fiondato nel tuo letto per tranquillizzarti. Ecco... la sua attenzione nei tuoi confronti mi è sembrata strana." Ammise sempre sussurrando.
"Gin, non c'è niente tra me e Clarke. Io... io amo ancora Eduardo." Ammisi sentendo una fitta al cuore.
"Siamo tornati!" Dichiarò a gran voce Alberto entrando in casa. "Guardate chi abbiamo trovato che vagabondava qui fuori!" Disse ridendo.
Tutti e quattro lasciammo le nostre tazze fumanti per andare in salotto.
Non appena vi giungemmo salutammo con stupore le mie cugine.
Beatrice era paradossalmente la più imbarazzata, mentre Eleonora era piuttosto elettrizzata stando vicino a Niccolò.
Mi aveva confidato che si stavano sentendo per messaggio in quei giorni quindi per me non era una novità.
Beatrice mi fissò vergognosa ed io ne approfittai per andarla ad abbracciare.
"È tutto a posto tra di noi?" Le sussurrai all'orecchio senza farmi sentire.
"Sì, dovevo solo farmene una ragione." Mi spiegò rassegnata staccandosi dall'abbraccio.
"Hey Bea!" La salutò Clarke abbracciandola a sua volta. "Come stai? Tutto bene? Non ti vedo da un po'..."
"Sì, sono stata impegnata con la danza." Mentii la bionda.
"Ragazzi ho pensato che si potrebbe andare a sciare qui vicino, che ne dite?" Propose Alberto contento.
"Io odio sciare, passo." Ammisi decisa.
Negli anni passati ci avevo più volte provato, ma non vi era mai stata una volta in cui c'ero riuscita.
Mi sentivo sempre una cretina sugli scii, quindi vi avevo dato un taglio netto con quello sport.
"Se Savannah non va, non vado neanche io." Disse Levi che sapevo non mi avrebbe mai abbandonato a casa.
Dopo una decina di minuti la casa era silenziosa, l'unico rumore proveniva dalla caldaia in cucina.
"Che facciamo ora che siamo soli?" Mi domandò il mio migliore amico.
"Leggiamo un libro?" Proposi io.
"Wow che emozione!" Mi prese in giro Levi.
"Tu cosa vuoi fare?" Gli domandai io facendo spallucce.
Levi si grattò un attimo la nuca guardando un punto fisso sul soffitto.
"Ti va di usare la piscina?" Lanciò come proposta con un sorriso furbo.
"Vado subito a mettermi il costume!" Annunciai sparendo su per le scale.
In men che non si dica indossai il mio costumino verde muschio ricamato e scesi con un asciugamano appoggiato sul braccio destro.
Quando scesi giù, notai Levi che mi aspettava già sul bordo vasca e mi affrettai a raggiungerlo.
"Sai che sei sempre più bella?" Disse guardando velocemente il mio corpo.
"E tu sei sempre più bugiardo!" Ammisi entrando in acqua per poi schizzarlo.
"Questa me la paghi!" Annunciò lui copiando i miei movimenti di poco prima ed avvicinandosi a me con fare minaccioso.
"Aiuto! Qualcuno mi salvi dalla bestia!" Gridai scherzando mentre lui si avvicinava emettendo dei grugniti che mi facevano morire dalle risate.
Quando però arrivai a toccare con la schiena il bordo dall'altra parte della vasca capii di essere in trappola.
"Ora non mi scappi! Ti mangerò viva." Annunciò facendo una risata malefica e poi un ruggito.
Non appena mi raggiunse i suoi occhi tornarono a guardarmi normalmente ma poi scattò e cominciò a farmi il solletico.
Lo soffrivo troppo e risi fino a che non sentii male alla pancia.
Senza fiato lo pregai di lasciarmi andare e per fortuna Levi esaudì la mia richiesta, tenendo però salde le sue mani attorno ai miei fianchi.
"Vorrei che fossimo sempre così..." Ammise lui guardandomi serio.
"Così come?" Gli domandai curiosa.
"Spensierati, felici, complici, intimi..." Mi spiegò il riccio.
"Anche io Levi, anche io..." Dissi abbassando lo sguardo verso l'acqua della piscina.
A quel punto il mio amico mi alzò il viso appoggiando la mano sul mio mento ed obbligandomi a guardarlo dritto negli occhi.
"Savannah, devo dirti una cosa che non riesco più a tenermi dentro..." Iniziò spostando la sua mano sulla mia guancia destra. "Io... sono tutt'ora innamorato di te." Annunciò con serietà.
Non capivo.
Non poteva essere vero, avevamo già affrontato questo discorso e sapeva benissimo che il mio cuore apparteneva ad un altro ragazzo.
Come poteva addossarmi di nuovo questo fardello?
Non ci potevo credere: era come se mi avessero detto che la terra era quadrata.
"Lo so che tu ami lui e non ho ancora capito cosa ci sia veramente tra te e Clarke, ma mi chiedevo: perchè non puoi darmi una possibilità?"
"Levi, ne abbiamo già parlato. Inoltre tra una decina di giorno partirò per l'America e noi ci vedremo quest'estate. Non voglio assolutamente una relazione a distanza poiché staremmo male il doppio. Fidati di me, non si può fare." Gli spiegai io il più dolcemente possibile.
Non volevo ferirlo, era il mio migliore amico ed anche il mio mondo.
"Savannah, io non riesco a stare senza di te, lo capisci? Questi mesi passati lontani non hanno cambiato i sentimenti che provo per te. Ho provato anche ad uscire con Emma che ha portato problemi su problemi ed il mio amore si è fortificato di giorno in giorno. Anche se tra dieci giorni mi abbandonerai, io sarò sempre qua ad aspettarti perchè... perchè io amo te." Disse con gli occhi lucidi ed imploranti.
Cosa potevo fare se l'amore che provava non era ricambiato?
Cosa potevo fare se lo amavo solo con si ama un amico?
Cosa dovevo fare?
In quel preciso istante suonarono alla porta e, siccome il mio amico era profondamente abbattuto, decisi di andare a vedere io chi fosse.
Mi misi l'asciugamano intorno alla vita ed andai ad aprire pensando che fossero i miei amici.
"Siete tornarti presto..." Mi interruppi vedendo il viso insanguinato di Edward che mi guardava cupo.
Entrò in casa senza dire una parola e dirigendosi verso il bagno in camera.
Lo seguii su per le scale, per accertarmi che andasse tutto bene e, quando fummo finalmente in camera e gli domandai come stesse lui non mi rispose.
"Perchè non mi parli oggi?" Gli chiesi innervosita mentre lui apriva la cassetta dei medicinali.
Nessuna risposta.
"Hey, hai finito di ignorarmi?" Domandai afferrandogli il braccio per farlo voltare verso di me.
"Che cazzo vuoi Savannah?" Mi interrogò lui con fare accigliato.
Perché mi parlava così dopo che stanotte era stato così tenero da starmi vicino dopo l'incubo?
"Voglio sapere che hai?!" Gridai confusa.
"Non ho assolutamente niente, voglio solo che mi lasci in pace!" Mi urlò in faccia cercando di disinfettarsi le ferite ma con poco successo poiché stava usando troppa forza.
"Dammi qua!" Dissi cercando di mantenere la calma e prendendogli il batuffolo di cotone dalla sua mano.
"Vattene via!" Sbraitò lui allontanandomi con un braccio.
"Va bene, fatti pure del male. A me non interessa." Annunciai uscendo dalla porta.
"Ovvio che non ti interessa: non ti è mai importato un cazzo di me!" Borbottò lui per farsi ben intendere.
"Come scusa?" Chiesi ritornando indietro sui miei passi.
"Non ti è mai importato niente di me, di noi e di quello che avremmo potuto creare. Hai sempre e solo avuto in testa questo Eduardo! Ti ho sentito sai stanotte? L'hai chiamato nel sonno e speravo che mi dicessi la verità quando ti ho chiesto chi avessi sognato. Ma no, mi hai mentito come hai sempre fatto! Sei una bugiarda!" Mi urlò in faccia in preda alla rabbia.
Notai una vena enorme pulsargli sulla tempia ed una sul collo che avrei tanto voluto non aver mai provocato.
"Perchè sei ridotto così male?" Gli domandai interrompendo per qualche momento il discorso di prima.
"Mi sono distratto mentre sciavamo." Ammise versando altro disinfettante sul batuffolo.
"A che pensavi?"
Per un attimo aleggiò un lieve velo di silenzio appagante che poi fu spezzato dalle sue parole.
"Pensavo a noi, a quanto mi piaci e a quanto vorrei restare sempre con te. Ma meno male che tra pochi giorni quest'incubo finirà e non ci vedremo mai più." Annunciò infine.
Buongiorno a tutti guys!!!
Come state? :3
Spero bene!!!☺️
Scusate per il ritardo ma in questi giorni sono impegnata anche con il Contest che sta riscuotendo abbastanza successo e ho molte liste da organizzare.
Se siete interessati il profilo è questo: _MasterBook_
Ad ogni modo spero che il capitolo vi sia piaciuto! ☺️
Mi è dispiaciuta la parte di Levi che dichiara nuovamente il suo amore per Savannah ma era importante.😭
E Clarke? Cosa pensate che succederà tra i due? 😏
Lo scoprirete o giovedì o venerdì 💁🏼
Baci 💋
A.
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