3 - Kristal

Verso le due di pomeriggio presi la mia sacca sportiva nella quale avevo messo delle scarpe malridotte, dei pantaloncini da basket e una canotta bianca e mi diressi al campo da calcio.

Savannah invece mi aveva mostrato il suo costume nuovo color giallo evidenziatore, azzurro e nero che oggi avrebbe indossato per la sua prima lezione di nuoto.

Mi dispiaceva non aver neanche una delle lezioni a scelta in comune, avrei voluto passare più tempo con lei e conoscerla meglio.

Comunque mi rincuorava il fatto che fossimo compagne di stanza, era presto per ammetterlo ma secondo me era la compagna di stanza migliore che potessi avere: riservata quando era necessario e premurosa.

Arrivai al campo correndo, ero in ritardo di qualche minuto e notai le mie compagne che si stavano già infilando le scarpe sedute in panchina.

Era una bellissima giornata soleggiata e tirava un lieve venticello che mi dava quel poco di refrigerio necessario per non schiattare di caldo.

Era ancora estate dopotutto.

"Ragazze, mettetevi tutte in fila per favore" sentii dire da una voce maschile che probabilmente era il nostro allenatore.

Feci l'ultimo nodo alle scarpe per poi affiancare una ragazza bionda.

In quel momento notai un ragazzo moro al fianco dell'uomo.

Perché doveva andarmi sempre male?

"Salve a tutte, io sono il coach Bolton e vi insegnerò i trucchi del calcio. Per chi ha già giocato, si dimentichi tutto perché con me ricominceremo da capo. Lui è Finn Weston" disse con un cenno del capo. "È del secondo anno e mi aiuterà con voi. Se mai ci dovesse provare, mandatelo a fanculo, avete il mio permesso!" Disse il coach rivolgendosi verso il moro e ridendo con lui.

Il coach Bolton era un uomo bellissimo, giovane ed attraente.

Avrà avuto una trentina d'anni, castano, di media statura, muscoloso ed aveva degli occhi meravigliosamente azzurri.

"Ad ogni modo, prima di Natale tutte le nostre squadre sportive organizzano delle sfide con le altre squadre sportive delle altre università, quindi dovremo lavorare sodo così da vincere, ci state?" Ci chiese col fuoco negli occhi. Io amavo vincere, non ammettevo sconfitte: avrei dato il massimo.

"Sì, coach Bolton!" Gridammo noi ragazze all'unisono.

Il moro mi guardò per la prima volta ed accennò un sorrisetto che non mi piacque.

Quella vicinanza mi permise di notare quanto fossero scuri i suoi occhi.

"Che cazzo vuole questo?"

Ci divise in due gruppi per poi cominciare il riscaldamento.

Ovviamente il coach del mio gruppo era questo onnipresente Finn Weston.

"Se osa rivolgermi la parola gli spezzo il crociato!"

SAVANNAH'S POV

La piscina coperta era enorme: vi erano sei corsie diverse, lunghe cinquanta metri.

A sinistra vi erano gli spalti alti fino al soffitto che si estendevano fino alla fine della vasca.

Lungo gli altri lati vi erano le enormi vetrate dalle quali si potevano vedere gli altri campi sportivi.

Varie volte notai Sole nel campo successivo che era quello di calcio.

Eravamo dieci ragazze ad esserci iscritte alle lezioni di nuoto.

Tra di loro vi era anche Ilianne che mi salutò abbracciandomi.

Era bello farsi degli amici e vedere con quanto calore mi dimostrassero che cominciavano a volermi bene.

Il nostro coach si chiamava Max e così voleva essere chiamato.

Era un bell'uomo alto, sulla cinquantina, con gli occhi azzurri e i capelli grigi.

Mi sembrava molto alla mano, quasi come un padre e ci parlava sbraitando per tutta la piscina, cosa che mi divertiva.

Ci aveva spiegato come intendeva agire: visto che tutte le squadre sportive della UVB avrebbero sfidato altre squadre sportive di altre università, da dieci ragazze quante eravamo ci avrebbe dimezzato così che cinque avrebbero gareggiato e cinque sarebbero state in panchina come riserve.

Oggi stesso avrebbe deciso chi avrebbe nuotato e chi sarebbe stata in panchina cronometrandoci.

Una alla volta avremmo dovuto fare una vasca a stile libero ed una a dorso.

Io dovevo per forza gareggiare, dopo anni e anni passati a nuotare e a vincere non potevo restarmene in panchina a guardare.

Quando fu il mio momento ci misi tutta la forza che avevo in corpo, schizzai in acqua come se volassi.

Quando finii le mie due vasche, Max spense il cronometro e mi guardò.

Non capii che tipo di sguardo fosse, sperai solo di essere stata abbastanza veloce.

Uscii fuori dalla vasca e mi sedetti sulla panchina con le altre ad aspettare.

Dopo di me c'erano ancora quattro ragazze da cronometrare ed io ero sempre più nervosa.

"Sei stata veramente veloce, non ti preoccupare" mi disse una ragazza dai tratti asiatici. "Io sono Xin, piacere!" Si presentò  porgendomi la sua mano.

Mi presentai a mia volta e gliela strinsi.

Mi piaceva questo spirito di squadra, mi rassicurava.

Alla fine il coach Max fece i suoi calcoli e venne verso di noi rimirando il suo foglietto.

"Allora le ragazze che gareggeranno sono: Xin, Ilianne, Sarah, Karol e Savannah. Tutte le altre sono le riserve ma non vi dovete scoraggiare perché vi allenerete tutte insieme per essere ugualmente pronte."

Non appena fece il mio nome, la Savannah che era dentro di me cominciò a saltare e a ridere per la felicità.

Volevo assolutamente gareggiare e far vincere la mia squadra, perdere avrebbe significato buttare nel cesso tutti gli anni di nuoto che avevo accumulato.

A quel punto il coach ci divise in due corsie così che quelle più lente non avrebbero rallentato le più veloci.

Cominciammo a fare un po' di riscaldamento e poi nuotammo nei vari stili.

Il mio sorriso in acqua era inconfondibile.

Dalle quattro alle sei mi recai a lezione di storia dove incontrai Sole, Troy ed Ilianne.

Odiavo quella materia, così accesi il registratore del telefono e chiacchierai con i miei amici.
*****
"Guardate quanto è carino Jeremy con quella camicetta verde" disse Troy sognante lasciando che la sua forchetta aleggiasse per aria.

La mensa era stracolma di gente ma io ed i miei amici eravamo riusciti ad accaparrarci il nostro solito tavolo.

Ilianne lo guardò dolcemente per poi tornare a mangiare la sua cotoletta di pollo.

"Ilianne, a te non piace nessuno di quel gruppo?" Le domandò Troy portandosi un broccolo alla bocca.

Ilianne scosse la testa senza staccare gli occhi dal piatto.

"Dai, a noi puoi dirlo. A me piace Jeremy, a Sole piace il moro, Savannah è già fidanzata e a te?"

"Che cazzo stai dicendo Troy?" Urlò Sole attirando l'attenzione di troppe persone.

Ecco, odiavo quei momenti imbarazzanti in cui vorresti solo essere invisibile.

Direzionai lo sguardo verso il mio hamburger come se lui potesse rendermi tale ma percepii comunque gli occhi degli altri ragazzi addosso.

"Fatevi i cazzi vostri!" Minacciò il resto della mensa Sole e come per magia mi sentii libera dall'incantesimo dell'imbarazzo.

"Scusa, pensavo che..." cominciò il ragazzo.

"Pensavi male!" Lo rimproverò lei.

"Dai Sole, non c'è bisogno di fare così" le disse Ilianne che si guadagnò uno sguardo di fuoco dalla mora.

"Io vado a vedere che dolci ci sono, qualcuno vuole venire con me?" Domandai al mio gruppo di amici.

"Vengo con te" proclamò Troy alzandosi di scatto per poi seguirmi tra i vari tavoli gremiti di ragazzi.

La signora della mensa mi diede della panna cotta ai lamponi sorridendomi e lo stesso fece col mio amico.

"Lascia stare Sole, sta attraversando un brutto periodo per colpa del suo ex" ammisi guardando Troy visibilmente afflitto.

Non mi piaceva vedere il mio nuovo amico in quelle condizioni, era così carino quando sorrideva.

Ero così persa nei miei pensieri che non mi resi conto di camminare alla ceca, fino a quando sbattei contro una ragazza dalla chioma inconfondibilmente rossa.

Stranamente era più vestita del solito, me la ricordavo con quel suo vestitino rosso da cui strabordava il suo seno.

"Qualcuno mi sta facendo uno scherzo?"

Cosa ci faceva quella sanguisuga in questo posto?

Per fortuna non urtò il mio vassoio su cui giaceva il mio dessert sennò sarei stata nel suo mirino per sempre.
Ma qualcosa mi suggerii che c'era la probabilità di esserci comunque.

Ci fissammo negli occhi per un tempo che mi sembrò infinito fino a quando non parlò.

"Ma guarda un po' chi si rivede!" Disse con un sorrisetto cattivo sulle sue labbra rifatte.

"Sicuramente non è un piacere" ammisi riducendo gli occhi a due fessure.

Teatralmente si portò una mano alla bocca strabuzzando gli occhi.

Non persi altro tempo con quella vipera e sorridendole molto falsamente me ne andai seguita dal mio amico.

Non ci potevo credere!

Quella stronza di Kristal frequentava la VBU?

Ci avrebbe provato con Eduardo quando sarebbe arrivato?

"Se la vedrà con me se prova anche solo a sfiorarlo!"

"Vedo che hai conosciuto Kristal" disse Sole appena tornai al nostro tavolo.

"La conosci?"

"Sì, credo che sia la ragazza di quel cretino di mio fratello" mi spiegò la mora.

Mi guardai alle spalle e vidi che la rossa si unì al gruppetto dei famosi.

Scoccò un bacio sulla guancia di Jay per poi andare da Veronica.

Si abbracciarono calorosamente, le sussurrò qualcosa all'orecchio e infine spostò lo sguardo su di me.

Buttai gli occhi al cielo per poi tornare a guardare il mio dolce.

"Dovrei dirlo ad Eduardo?"

Buongiorno a tutti 😘
Ed eccoci arrivati al terzo capitolo!!
State pronti perché nel prossimo comincerà a crearsi un alone di mistero... 🕵🏻‍♀️ le Sherlock che ci sono in voi cominceranno a pensare a qualcuno in particolare 😉
Per il momento godetevi questo capitolo 😘
Buona giornata,
Baci 💋

A.

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