23 - Il diario segreto

All'ora di pranzo, quando sarebbero stati tutti in mensa, escogitai un piano probabilmente suicida.

Non dissi niente ai miei compagni per non farli preoccupare, mentii sul fatto che mi girava la testa e mi sentivo debole così restai in camera.

Quando non udii più alcun suono provenire dal corridoio, segno che tutti gli alunni si trovavano nella grande stanza per pranzare, balzai giù dal letto e, in tuta, uscii dalla stanza.

Sgattaiolai furtiva fino alla camera di Kristal, al piano di sotto.

Non era stato molto difficile da trovare in quanto sulla porta vi era un adesivo a forma di "K" pieno di brillantini.

Presi una delle mie forcine che inserii nel buco della chiave ma dopo un po' la porta si aprii da sola, dall'interno.

Sentii il mio battito cardiaco accelerare senza alcun ritegno: Kristal mi stava per cogliere con le mani nel sacco.

Cosa mi sarebbe successo?

Mi avrebbero espulsa?

Tirai un profondo sospiro di sollievo quando vidi una ragazza bionda davanti a me.

Era Veronica e mi stava studiando con sguardo indagatore.

"Cosa pensavi di fare?" Mi chiese.

Cosa dovevo dirle?

La verità?

Dovevo scappare via?

No, non potevo darmela a gambe: stavo facendo questa cosa per me e per Eduardo.

O la va o la spacca. 

"Veronica so benissimo che neanche a te piace come ti tratta la tua amichetta e penso che non ti piaccia neanche come tratta gli atri. Ha fatto espellere il Coach senza pensarci due volte, ha mostrato e mentito su una foto in cui ci eravate voi due dando la colpa a me e ha quasi... violentato il mio ragazzo." Dire quell'ultima frase era stata la cosa più difficile da ammettere in vita mia. Mai avrei pensato che potesse arrivare a tanto. "Quindi mi devi un favore..." Azzardai.

Sembrò pensarci su per qualche millesimo di secondo per poi fare spallucce e farmi entrare.

"Cosa stai cercando esattamente?" Mi domandò lei curiosa.

"Qualcosa per incastrarla, non la passerà liscia per quello che ha fatto al mio Eduardo." Le spiegai.

"Capisco..." Disse sedendosi sul suo letto e fissandomi.

Guardai nei cassetti del suo comodino ma trovai solo dei preservativi, dei trucchi, penne, soldi e cianfrusaglie varie.

"Sai per caso se tiene della droga in camera?" Le domandai a brucia pelo.

Mi guardò sbalordita e impaurita, forse stava valutando se dirmi o meno la verità.

Stette impalata per un tempo indecifrabile per poi fare spallucce.

"So che tiene un diario segreto da qualche parte o una cosa simile..." Ammise riflettendo.

Un diario segreto sarebbe stata la risposta a tutte le mie domande: avrei potuto finalmente smascherare Kristal e confermare la mia innocenza.

In questo modo il mio Eduardo sarebbe tornato da me.

Non mi sarei mai arresa per lui poiché, mettendomi nei suoi panni ero arrivata alla conclusione che il suo comportamento era giustificabile.

Una fotografia è molto più potente di una semplice diceria.

Dovevo trovare questo benedetto diario e sottrarlo alla proprietaria.

Aprii tutti i cassetti del comodino ma non vi trovai niente e cercai nel suo armadio inutilmente.

La sua amica aveva visto questo diario e quindi doveva essere da qualche parte per forza a meno che Kristal non se portasse perennemente con sé.

Ma era una cosa molto pericolosa perché avrebbe potuto perderlo o dimenticarlo da qualche parte.

No, doveva essere sicuramente in questa stanza.

"Veronica, sei sicura di ciò che mi hai detto? Esiste davvero questo diario segreto?" Le domandai riflettendo su dove potesse averlo nascosto.

"Ne sono sicura, l'ho visto. Ha la copertina fucsia col pelo!" Ammise.

Basta, mi ero stancata.

Se non era dentro ai mobili, forse si trovava intorno ad essi.

Spostai delicatamente il comodino per non far cadere ciò che vi era stato posato sopra, e quando lo girai dalla parte che solitamente toccava il muro vidi un piccolo pomello.

"O mio Dio..." Sussurrai e Veronica mi affiancò per vedere ciò che stessi vedendo anche io.

"L'hai trovato." Disse sorridendo per la prima volta da quando ero entrata in quella camera.

Tirammo insieme quel piccolo pomello che rivelò una piccola fessura verticale nel comodino, al cui interno, si trovava un carinissimo quadernino fucsia col pelo.

Proprio come me l'aveva descritto Veronica.

Non vi era nessun lucchetto quindi, per questa ragione, era stato nascosto in un posto del genere.

"Dai aprilo Savannah..." Mi incitò la bionda.

Probabilmente era curiosa anche lei di sapere quali e quanti altri segreti nascondeva la sua "amica" o come si definivano loro.

"Ne sei sicura? Io non so se..." Venni interrotta da una voce familiare e poco piacevole proveniente dal corridoio.

"Oh cazzo, nasconditi!" Sussurrò Veronica nel panico.

Dove mi potevo nascondere?

Mi guardai intorno e l'unica via di salvezza mi sembrò il letto così vi strisciai sotto tenendo ben stretto quel quadernino.

Kristal entrò nella camera parlando al telefono il secondo dopo in cui Veronica rimise a posto il comodino.

Avevo il cuore che batteva a mille, se quella strega mi avesse scoperto il mio piano sarebbe andato in fumo.

In mano tenevo l'oggetto più importante del mondo in quel momento e non potevo farmelo sfuggire così facilmente.

Era come avere in mano il tridente di Nettuno o la bacchetta di Sambuco e niente e nessuno poteva prenderselo.

"Ora ti devo lasciare, ciao." Sentii dire da Kristal. "Che ci fai ancora qui Veronica? Vuoi tardare anche oggi agli allenamenti delle Venicette?" Le domandò per poi andare in bagno.

Cercai di spingermi sempre più contro la parete così non avrebbe potuto vedermi.

Quanto avrei voluto indossare il mantello dell'invisibilità invece che stare lì in mezzo alla polvere che mi aveva sempre dato fastidio, infatti percepii un certo prurito al naso.

"Ti prego, non farmi starnutire!"

"Certo che no Kristal, lo sai quanto sono importanti per me le Venicette. Mi girava un po' la testa così sono venuta a stendermi in camera per qualche minuto, ma tra poco vengo." La rassicurò Veronica buttando la sua sacca della squadra delle cheerleader davanti al letto di Kristal così che mi nascondesse meglio.

"Sarà... Ora vado così fumo una sigaretta e poi faccio riscaldamento. Quando la principessa si sentirà bene, forse ci degnerà della sua presenza." La schernì la rossa per poi prendere la sua sacca gialla e andarsene sbattendo la porta alle sue spalle.

"C'è mancato poco... esci." Mi diede il via libera la bionda.

"Grazie per avermi coperto." La ringraziai.

"È un piacere. Non la sopporto più, mi prende sempre in giro e non le interessa niente di me. Ho le mani legate Savannah quindi dovrai smascherarla da sola, ma io ti aiuterò da dietro le quinte." Mi sorrise convinta. "Quindi apri quello scrigno di Pandora!" Ordinò.

Accarezzai il pelo fucsia pensando che di lì a poco avrei scoperto almeno una parte dei segreti di Kristal.

Speravo vivamente di trovare le prove che mi interessavano al momento, quelle che avrebbero risolto i problemi tra me ed Eduardo.

Nella prima pagina vi era scritto:

"Proprietà di Kristal Mendes.
Tu, schifoso ficcanaso che hai trovato questo diario portalo alla polizia senza voltare un'altra pagina sennò ti giuro che te ne pentirai.
Grazie, i più cordiali saluti.
K.M."

"Ha una doppia personalità questa ragazza..." Azzardai io voltando la pagina seguente.

"Si, è perfida e lunatica." Mi diede ragione la bionda.

Sul foglio vi era scritto: "Il diario dei ragazzi"

Ma in che senso?

Non era quindi suo questo diario?

Ci stava prendendo in giro?

Era una trappola?

Il mo cuore ricominciò a battere a mille pensando che ci stesse spiando, nascosta da qualche parte.

"O mio Dio..." Sentii dire da Veronica.

Non mi ero accorta, presa dal nervoso, che aveva già voltato pagina.

Vi erano scritti i nomi di alcuni ragazzi con relativa data e numero.

Tra di loro c'era anche Mason McVey, l'attuale fidanzato di Veronica.

La bionda seduta a terra accanto a me aveva gli occhi azzurri sgranati e le mani sulla bocca in un'espressione di pura sorpresa.

"Che cos'è?" Domandai io cercando spiegazioni.

"Credo che tenga un diario di tutti i ragazzi con cui è stata a letto. Ma che razza di persona anormale fa una cosa simile?"

Cominciai a leggere tutti i nomi presenti e, l'ultimo, mi fece ribollire il sangue nelle vene.

"Eduardo Bernardi. 1 dicembre 2017. ?"

"Questo punto di domanda alla fine della riga significa che non c'è alcun voto per lui?" Domandai indicandolo.

"Sono arrivata appena in tempo quella sera quando Kristal stava per fare ciò che sai che avrebbe fatto. Non sai in che stato pietoso l'ho trovato, era stato sicuramente drogato, ma non saprei dirti da chi." Mi spiegò Veronica.

"Oh io so benissimo da chi è stato drogato. Sono più che certa che sia stata lei." Affermai convinta.

"Non abbiamo prove purtroppo." Sottolineò delusa.

"Le avremo." La rassicurai.

Continuammo a scorrere i nomi di questi poveri ragazzi usati alcuni dei quali si riterranno sicuramente fortunati ad essere stati a letto con una gallina come lei.

Purtroppo ad un certo punto trovai il nome di Jay e anche quello di Finn che risaliva all'anno prima.

Avrei dovuto dirlo a Sole?

Giusto per avere delle prove estrassi il telefono dalla tasca dei jeans e feci una foto.

"Oh mio Dio..." Sussurrò ad un certo punto Veronica per poi indicarmi una riga su cui vi era scritto:

"Mason McVey. 23 settembre 2016. 9.5."

"Mi dispiace Veronica, non avresti dovuto vedere." Mi scusai io seppur non avessi colpa di niente.

Nonostante questo, mi dispiaceva veramente per questa ragazza che era stata succube degli inganni e della malvagità di quella che riteneva un'amica fidata.

"Non ti preoccupare, tra me e Mason è finita da tempo. Mi delude solo il fatto che non me l'abbia mai detto. Ad ogni modo dobbiamo smascherarla: ti dirò tutto, ogni suo spostamento, ogni sua telefonata, ogni suo singolo respirò che esalerà. La voglio fuori dai giochi!" Esordì Veronica agguerrita.

In quel momento però, da una delle pagine scivolò fuori un post-it rosa su cui vi erano scritte due lettere ed un numero.

"Chi è questo J.P.?" Domandai alla mia complice che fece spallucce.

"Va bene, allora lo scopriremo." Annunciai per poi prendere fuori il telefono dalla tasca e comporre il numero che vi era scritto sul foglietto.

"No aspetta Savannah..." Cercò di fermarmi lei.

Dall'altro capo del telefono mi risposero al secondo squillo e Veronica si avvicinò subito al telefono per sentire la conversazione.

"Pronto, sono Caramel." Disse la ragazza.

"Ehm...ciao, cercavo J.P. Me lo puoi passare per favore?" Le domandai più gentilmente che potessi.

"Parola d'ordine?" Mi chiese questa.

"Parola d'ordine? Ma cos'è, una setta?"

Veronica, che ascoltava, fece spallucce ignara di ciò di cui stesse parlando questa cosiddetta Caramel.

Quale poteva essere la parola d'ordine?

Intanto il silenzio regnava dall'altra parte del telefono.

Caramel stava aspettando.

"Ehm... Marshmallow?"

A quel punto, tutto ciò che udii fu il rumore di una telefonata interrotta.

Probabilmente non era quella la parola d'ordine e non avrei più potuto chiamare al numero di questo misterioso J.P.

Buonasera ragazzi,
Scusate per il ritardo ma sono qua con un altro capitolo.
Nuovo mistero: chi è questo J.P. e cosa ci potrà dire di Kristal?
Ci aiuterà a smascherarla? 🤔
Continuate a seguire la storia e lo scopriremo insieme ❤️
Baci 💋

A.

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