16 - Un fulmine a ciel sereno

"Sveglia sveglia sveglia!" Urlò Sole dal bagno intenta a truccarsi.

"Non voglio alzarmi!" Mi lamentai cullata dalle le coperte che proprio in quel momento mi avevano fatto trovare una posizione di una comodità assurda.

Mi stiracchiai e cercai con la mano il mio cellulare: avevo disattivato la sveglia, ecco perché non era suonata!

Ma come mai Sole era già in piedi tutta bella pimpante?

"Vedo che siamo di buon umore oggi." Dissi alla mia amica mentre mi sfilavo via il mio caldo pigiama per indossare i jeans e la maglia gialla della VBU.

Lei mi rispose canticchiando una canzone che non riconobbi: meglio così, mi piaceva vederla contenta, era ancora più bella e raggiante.

Dopo dieci minuti ci recammo in mensa per fare colazione tra uno sbadiglio e l'altro.

L'aria di giorno in giorno si faceva sempre più fredda ed umida: non vedevo l'ora che arrivasse l'inverno per poter indossare le mie adorate felpe ed i maglioni caldi.

Nel tragitto notammo dei poster elettorali attaccati alle pareti e agli armadietti.

"Vote for Kristal!" oppure "Kristal for president".

In bella vista vi era una foto di Kristal con degli spessi occhiali neri e il suo solito fare malizioso.

"Penosa!" Pensai.

"Secondo me corrompe in natura per farsi votare." Esordì Sole aprendo le porte della mensa e salutando Marisa.

Risi con lei e, quando scherzammo con la cuoca rise anche lei a sua volta.

"Siete troppo simpatiche voi due!" Diceva sempre quando si divertiva.

Marisa mi servì un donut al cioccolato ed un cappuccino mentre a Sole diete una semplice tazza di the fumante.

Mentre ci dirigevamo al nostro solito tavolo chiesi alla mia amica se avesse notizie di Troy visto che non era ancora arrivato e solitamente facevamo colazione insieme.

Gli mandò un messaggio per poi riporlo velocemente nella tasca dei jeans.

"Buongiorno amiche." Ci salutò una voce dal forte accento francese alle nostre spalle. 

"Buongiorno Ilianne." Dicemmo in coro io e Sole sedendoci ai nostri rispettivi posti.

"Com'è andata la gita in barca ieri?" Ci chiese la mora.

"Come fai a sapere della gita?" Le domandai io sempre più convinta che c'entrasse con tutto quel mistero.

"Ero in riva al mare a fare una passeggiata e vi ho visti... sapete mi è dispiaciuto non essere venuta con voi." Ci informò un po' affranta.

"Non ti sei persa niente, era una gita a coppie." La rasserenò Sole sorseggiando il suo the caldo.

"C'era anche Kristal?" Domandò la francesina.

"No! Sai che incubo?" Scherzò la mia amica risputando la bevanda nella tazza.

Ilianne fece spallucce e sorrise imbarazzata.

C'era qualcosa che non quadrava in lei, era come se avesse mille occhi e mille orecchie.

Sembrava veramente che ci stesse spiando e la mia domanda principale era: "Perché?"

******

Eduardo e Troy ci raggiunsero un po' in ritardo ma comunque in orario per la lezione di letteratura: la sveglia non era suonata.

"Maschi!" Pensai per poi ricordami che anche a me, quella mattina, era capitato lo stesso.

"Salve a tutti ragazzi." Ci salutò il professor Hutchinson entrando in classe e togliendosi il berretto in stile scozzese. "Oggi non parleremo di letteratura, o meglio, vorrei fare un passo indietro e tornare alla mitologia greca." Disse con fare serioso.

Io amavo la mitologia, sapevo a memoria un sacco di storie che mi affascinavano e non perdevo tempo a rileggermele alcune volte.

Idolatravo i grandi classici come l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide per poi ampliare alle tragedie e alle singole avventure degli dei e degli eroi raccontate dei grandi autori.

Questo affetto per la mitologia era nato da quando per la prima volta, da bambina, vidi il film Troy che narrava del rapimento di Elena, la guerra di Troia e sopratutto il mito di Achille.

Me ne innamorai e il giorno dopo corsi in biblioteca per prendere in prestito proprio l'Iliade di Omero.

Nella classe si disperse un verso di disappunto da parte degli alunni mentre io ero sempre più elettrizzata.

"Visto la vostra grande felicità nel trattare questo argomento, vorrei parlarvi delle tragedie. C'è qualcuno che mi sa dire chi sono i grandi poeti tragici?" Chiese alla classe seppur non si aspettasse una risposta.

Timidamente alzai la mano, nel tentativo di azzeccare almeno un nome tra quelli che mi vennero in mente.

"Euripide, Eschilo e Sofocle." Azzardai quando mi diede il permesso di parlare con un cenno della testa.

"Come si chiama lei signorina?" Domandò corrucciando la fronte.

"Savannah Zanetti."

"Bene, mi ricorderò di lei. La sua prossima valutazione partirà da un 21."

A quel punto Sole mi guardò sbarrando gli occhi.

"Non sapevo fossi una secchiona!" Mi sussurrò esterrefatta.

"Tu ami le stelle, io amo gli eroi greci!" Le sorrisi facendole un occhiolino.

"Sì, miei cari studenti, perché voglio tra una settimana una relazione su un mito greco di uno dei tre poeti indicati dalla vostra compagna." Ci informò.

"Savannah poi mi aiuti vero?" Mi chiesero all'unisono i miei compagni.

Me l'aspettavo quella domanda e risi sotto i baffi.

*****

"Buongiorno ragazzi!" Ci salutò la professoressa Anton bella come sempre entrando in classe.

"Abbiamo un attore da esaminare oggi?" Disse sfregandosi le mani per sembrare volutamente cattiva, ma pur sempre scherzando perché secondo me quella donna era buona come il pane.

Vidi Eduardo nel posto davanti al mio alzare la mano.

"Cosa? Che sta facendo?" Mi domandai rimanendo interdetta per qualche secondo.

Si girò verso di me per poi alzarsi dal suo banco.

"Mi candido per interpretare Troy Bolton. Scusa amico, non è per toglierti la parte ma ci voglio provare. Anche perché non vorrei che baciassi la mia ragazza." Disse scherzando a Jay poiché sarebbe stato lui a dover interpretare il bel giocatore di basket della East High.

Il biondo la prese sul ridere così mi rilassai per un momento.

Eduardo cantò Sign of the time di Harry Styles in maniera così naturale che mi ritrovai, a fine canzone, con gli occhi lucidi.

Fui rapita dalla sua performance, forse perché per tutto il tempo aveva guardato me e io lo amavo così tanto da sentirmi parte di lui e delle sue emozioni.

"Bene, mi dispiace signor Alberti ma purtroppo cederò la parte al signor Bernardi. Anche esteticamente è più simile a Troy Bolton del film così ci sarebbe meno da fare dal punto di vista di trucco e parrucco. Non si scoraggi però perché farà la riserva." Lo informò sorridente la professoressa.

Jay si congratulò con Eduardo e quando tornò al suo posto facemmo la stessa cosa anche io e Troy.

Ero super contenta di interpretare una coppia che si amava tanto come Troy Bolton e Gabriella Montez: secondo me era un segno del destino.

E il mio destino era stare con Eduardo.

"Nessun altro ha intenzione di candidarsi?" Domandò la Anton sperando che qualcuno cambiasse idea o almeno ne avesse una.
A quel punto prese lei stessa l'iniziativa e diede le parti.

Xin era contenta di essere la mia riserva, mi sorrise felice, anche se sapevo già che non sarebbe andata in scena perché la parte di Gabriella Montez era MIA e l'avrei fatta risplendere sul palco.

Il mio non era certamente egoismo o egocentrismo, piuttosto determinazione e voglia di mettermi alla prova.

******
"Sole, quale opera pensi di esporre per l'interrogazione di arte?" Le Domandò Ilianne addentando il suo hamburger.

"Io stavo pensando a Narciso del 1599. Sicuramente Savannah sa chi è visto che le piacciono le storie mitologiche, anche se questa è mitologia dell'epoca moderna."

Annuii prontamente e le sorrisi ripensando allo storico mito di Eco e Narciso: quella povera ninfa innamorata di un ragazzo che, in seguito ad una maledizione, non amava altri che sé stesso.

Era un po' la metafora della vita di alcune ragazze del giorno d'oggi innamorate di chi non avrebbero mai potuto avere.

Povere loro, mentre io avevo un ragazzo meraviglioso al mio fianco che ancora, inspiegabilmente, amava solo me.

"Posso sedermi con voi?" Sentii una presenza alla mia destra.

"Devi proprio?" Gli domandò Sole scortesemente come al solito quando parlava con suo fratello.

"Non voglio incontrare Kristal, mi intasa di messaggi e chiamate in continuazione." Ammise lui afflitto.

"Certo, siediti con noi." Lo invitai a sedersi accanto a me spostandomi sulla sedia successiva.

"Grazie Savannah, sei molto gentile." Mi ringraziò lui giù di morale. "Tu quale mito hai deciso di portare?" Mi domandò cercando di cambiare discorso.

"Io stavo pensando ad Andromaca di Euripide. Narra dell'esistenza da prigioniera di questa madre vedova negli anni successivi alla guerra di Troia. Conoscendo a memoria quella storia potrei inglobarla nella relazione e partire dall'inizio, raccontando anche dell'amore per il marito Ettore e per il figlio Astianatte." Spiegai velocemente e molto diplomaticamente.

Notai che Jay mi stava guardando un po' perplesso, forse ero andata troppo veloce?
"Ok ho già dimenticato tutto, puoi consigliarmi qualcosa di semplice perfavore?" Mi chiese il biondo.

"Come sei superficiale!" Lo schernì sua sorella a cui rispose con una pernacchia molto bambinesca che mi fece sorridere.

"Certo, fammi pensare..." Dissi riflettendo sulle diverse tragedie raccontate da uno dei tre autori.

"Quindi adesso hai deciso di diventare uno sfigato eh?!" Sentimmo una vocina fastidiosa inveire contro uno di noi.

Ci girammo tutti di scatto: era ovviamente Kristal e ce l'aveva con Jay.

"Loro non sono sfigati Kristal, sono tutti amici e non c'è un leader in questo gruppo. A questo tavolo si è tutti alla pari e nessuno tradisce l'altro!" Le rispose il biondo alzandosi in piedi così da poter parlare faccia a faccia, o meglio litigare.

"Oh ma perfavore Jayden Alberti! Ma ti senti quando parli?"

"No Kristal! Non puoi andare in giro a giudicare le persone senza neanche conoscerle." Urlò per poi fare un respiro profondo e ricomporsi. "Sei cambiata molto da quando ti ho conosciuta due anni fa, se non volevi stare più con me bastava che me lo dicessi invece di mentirmi e continuare con questa farsa..." Ammise Jay affranto e guardando il pavimento.

"Jay tu sei un po' troppo ingenuo, ecco perché tra noi non ha funzionato..." Lo redarguì la rossa.

Ma come non riusciva a capire che stava infilando il coltello nella piaga?

Stava pugnalando ancora più a fondo un ragazzo che inspiegabilmente l'amava.

"Sei davvero sicuro che a questo tavolo non ci sia nessuno che mente?" Gli domandò come un fulmine a ciel sereno.

Fu come una porta che si aprì lasciandomi intravedere la luce che aspettavo di vedere.

Era quindi Kristal il mittente misterioso del mio bigliettino?

Tadadadaaaaaaan 🤣
Buongiorno a tutti guys,
come stiamo? :3
Scusate se ci ho messo un po' di più ad aggiornare ma sono stata impegnata.
Sarà Kristal il mittente del bigliettino? 🕵🏻‍♀️
Boh, continuate a seguire la storia e lo scoprirete 😉
Baci 💋

A.

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