-Capitolo 4- Mostri del passato

Apro gli occhi e mi stiracchio, o almeno cerco di farlo, perché mi immobilizzo sentendo qualcosa di duro premere sul mio sedere.

Oh fantastico, penso.

Questo c'ha un erezione già di prima mattina.
Mi giro e lo guardo.

Ieri sera noi due ci siamo baciati su quel divano!
Ma che problemi ho?
Di solito so controllarmi.

Ho sempre letto delle ragazze che a causa del peso del ragazzo sopra di loro non riescono a smuoverlo ed ad alzarsi.
Ma io:

1-non sono così leggiadra;

2-mi rompe le palle aspettare che lui si svegli.

Perciò opto per la soluzione più dolce:

lo scaravento giù dal letto.
Libera finalmente.
Guardo giù per assicurarmi di non averlo ucciso e ovviamente lui continua a dormire.
Decido di lasciarlo dormire tranquillamente a terra, visto che si trova così comodo e mi dirigo verso la porta.
Sta notte c'è stato molto freddo e anche quando ho chiuso la finestra ho continuato a sentire talmente freddo, che per scaldare i piedi mi sono dovuta accucciare contro lui.

Meglio questo però che morire dal freddo...

Sistemo i capelli e apro la porta, quando l'occhio mi cade sull'apparecchio che si usa per regolare la temperatura nella stanza: 10 gradi.
10 FOTTUTISSIMI GRADI.

CHI CAZZO HA REGOLATO STO COSO SU 10 GRADI?

Controllo i vari apparecchi sparsi per la casa, per controllare se il sistema di riscaldamento è impazzito, ma gli altri danno temperature normali.

Se non è rotto, qualcuno deve averlo regolato apposta...

il mio stomaco che brontola conduce il mio cervello a pensieri importanti ed essenziali, ovvero: cercare cibo super calorico per la mia colazione.

Inizio aprendo il frigo:
Frutta
Frutta
Frutta
Frutta
Frutta
Yogurt
Purè di frutta
Frutta.

Oh perfetto!
Ma che bello!
Sta mattina resterò morta di fame!
Ogni volta che leggo nei libri di ragazze che mangiano frutta e yogurt a colazione penso "che cazzata".

Lo sappiamo tutte che una colazione super calorica é il nostro primo pensiero la mattina.

Vorrei essere una di quelle ragazze che mangia quanto una vacca e poi è uno stecchino, ma a me piace mangiare e si vede.
Non che io sia grossa, c'è stato un periodo alle medie in cui lo ero, poi, dopo essermi trasferita qui ho iniziato a praticare attività fisica e finalmente ho perso quei dieci chili che mi tormentavano.

Ho sempre odiato essere grossa, ma il cibo era la mia valvola di sfogo, quando ero triste o arrabbiata.
Cosa che mi capita spesso. Infatti non ho proprio un bel carattere: sono cocciuta, incazzata di natura, e non sono una delle solite ragazze leggiadre ed eleganti in ogni movimento, anzi, sono abbastanza goffa e inciampo spesso, ma vi va bene così. Adesso mi accetto per quello che sono....
Anche se non è sempre stato così...

Penso al mio passato e lacrime veloci mi rigano le guance, i miei ricordi piu brutti inondano la mia testa e fatico a respirare...
quegli sguardi così cattivi, quelle parole che mi ferivano così tanto, posso essermi trasferita molto lontano ed essere cambiata esteriormente, ma sotto sono sempre io, e lo squarcio nel cuore é ancora presente.

Non ho mai capito cosa ho fatto di male per meritarmi tutte quelle cattiverie.
Io cercavo di essere gentile con quelle persone, ascoltavo quando parlavano, cercavo di essere sempre gentile e cordiale, il più possibile... ma a loro non interessava. Per quelle persone era un gioco abbastanza divertente e non avrebbero smesso comunque.
A volte mi capitava di desiderare essere un altra persona, avere un altro corpo, un altro carattere... per vedere se ero io il problema... ho desiderato spesso potermi guardare da fuori, per vedere ciò che vedevano gli altri quando mi dicevano che ero orribile, inguardabile, "obesa", "un mostro" ... volevo vedere quali erano i miei difetti da fuori e poterli così aggiustare, magari se aggiustavo ciò che avevo di sbagliato, potevo piacere a loro, e mi avrebbero lasciato in pace...

Sbatto le spalle al muro e scivolo verso il pavimento.
Non riesco a respirare, é come se avessi i polmoni troppo piccoli per prendere l'aria che mi serve... conosco bene questa sensazione... purtroppo.
Tento di respirare più lentamente ma senza successo.
Le mie mani scorrono automaticamente sui miei polsi.
Non ce la faccio più.

Altri pensieri, ancora più brutti mi passano davanti agli occhi annebbiati dalle lacrime.
Ma non posso cedere.
Io gliel'ho promesso, é stata l'ultima cosa che gli ho promesso.
Gli ho promesso che non mi sarei più fatta del male.
Non posso.
Le ginocchia si piegano da sole e mi ritrovo a terra.
Le mani premute sugli occhi.
Mi manca così tanto...
Singhiozzo senza riuscire a fermarmi.

《Ma che ...
Nicole? Stai male? Oh cazzo! Nicole!》

Sento la sua voce, anche se non l'ho sentito arrivare.
Non riesco a respirare.
Un altro attacco di panico... ormai era quasi un anno che non ne avevo uno...
Le sue mani sono sulle mie braccia, lui é in ginocchio davanti a me.
É come se avessi l'asma, non riesco a prendere aria, non riesco a pensare lucidamente...

《Hey ascolta, respira. Devi respirare》mi dice.

Cerco di farlo, ma il mio corpo non reagisce.

《Guardami》mi ordina.

Non voglio guardarlo negli occhi, non voglio che veda il mio dolore.
Io non voglio mostrarmi debole.
Non posso mostrarmi debole.

《Hey ascoltami, alza la testa e guardarmi negli occhi》

Con due dita spinge delicatamente il mio viso in alto.
Trovo i suoi occhi a guardarmi.
Sono così belli.
Così azzurri.
Mi ricordano il mare immenso, il cielo, senza nuvole, azzurro e limpido.

《Ora respira.
Respira lentamente.》

Le braccia non tremano più. Rilasso le sopracciglia, e mi fanno male i muscoli della faccia, a causa della mia espressione chiusa.

Prendo un grosso respiro, seguito da altri, sempre più lenti.

《Brava, così》parla piano, come se, parlando a voce alta, mi disturbasse.

D'improvviso ricomincio a piangere. Senza un motivo. Chiudo gli occhi e piego la testa iniziando a singhiozzare.

《No! Non piangere di nuovo》mi supplica.
Si siede vicino a me, mi stringe tra le sue braccia, facendomi poggiare delicatamente la mia testa sul suo petto.
Riesco a sentire il battito del suo cuore.
Lui non ha maglietta, ed è così caldo e dannatamente confortante.

《Va tutto bene, va tutto bene. Calmati》
Mi culla delicatamente tra le braccia.
Alzo il viso verso lui.
Lo guardo negli occhi, mentre lui guarda me.
Sento il suo pollice caldo sulla guancia, mi asciuga le guance dalle lacrime con entrambi i pollici, lasciando poi le mani ferme sulle mie guance.
Io guardo lui, lui guarda me.
Restiamo a guardarci per qualche secondo, io ancora stretta tra le sue braccia.

Poi, in un attimo, sento le sue labbra ruvide sulle mie.

Un bacio calmo, delicato, lento.
Si allontana da me e io tremo leggermente.
Mi prende in braccio e io sfinita poggio la testa sulla sua spalla e mi aggrappo a lui, come se non volessi più lasciarlo.

Entra in camera e mi fa sdraiare sul letto.
Provo a parlare ma mi esce solo un lamento strozzato.

《Shh. Dormi e rilassati》

《Re.... m..e...》sussurro chiudendo gli occhi.

《Come?》

《Resta con me...》

Rimane fermo per qualche secondo, poi mi rivolge un sorriso dolce.

《Certo piccola》



#spazio autrice

Scusate per questo capitolo un po' triste, ma era necessario per capire un po' la nostra protagonista. Dedicherò solo qualche piccolo capitolo agli sfoghi della nostra Nicole, tranquille.

Fatemi sapere cosa ne pensate!
Commentate vi prego!

Vi ringrazio per le stelline☆
Facciamo crescere questa storia.

Ciao a tutte ♡

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