-Capitolo 3- Pizza, divano e...
Mentre mi vesto mi guardo allo specchio e mi sorprendo a vedermi sorridere come un ebete, senza un vero motivo.
Sciolgo i capelli e cerco di sistemare i miei ricci ribelli, e quando finalmente ci riesco, mi accorgo di sentire molto caldo e li lego in una coda.
Apro lentamente la porta e spio fuori, ma il letto é vuoto... lui non c'è.
Sorrido pensando alla sua faccia quando mi ha visto con solo l'asciugamano addosso. Aveva le pupille così dilatate che l'iride azzurra si vedeva appena, e con quel labbro tra i denti era davvero bellissimo...
Aspetta, ma che cazzo penso?
Sarà l'astinenza.
Mi siedo sul letto e noto le lenzuola stropicciate nel punto in cui prima era sdraiato.
Cerco le sigarette nella tasca dei jeans, ordinatamente piegati sul letto e mi accorgo di averle finite.
Ricordo di aver intravisto un pacchetto in cucina e mi avvio fuori dalla stanza.
Raggiungo il soggiorno, lui é sul divano, a petto nudo. Indossa solo i pantaloncini di una tuta.
La tv é accesa ed ha il telecomando tra le mani mentre fa zapping annoiato.
Mi guardo intorno ma non trovo le sigarette da nessuna parte.
《Ti serve qualcosa?》
《In effetti, si. Hai una sigaretta?》
Mi indica il pacchetto sul tavolino di vetro.
Ne estraggo una e la metto tra le labbra.
Poi lui estrae un accendino dalla tasca e lo avvicina alle mie labbra.
Le sfiora per un tempo che mi sembra fin troppo e finalmente l'accende.
Fa la stessa cosa con la sua.
《Non pensavo fumassi, ragazzina
Aggrotto le sopracciglia per lo strano soprannome.
《Bhe, come vedi si》
《Che preferisci mangiare sta sera? Pizza o-》chiede.
《Pizza》lui sorride.
《Come la vuoi?》
《Margherita più u-》
《Margherita? Che c'entrano i fiori?》
《Oh giusto... possibile che non sapete neanche i nomi delle pizze? Americani. Pff》
《Eh?》
《Facci mettere uovo, prosciutto e formaggio》mi guarda confuso ma poi annuisce iniziando a digitare il numero della pizzeria.
Mentre aspettiamo la pizza lui propone di guardare un film e quando sto per accettare, il cellulare squilla.
Sofia
Cazzo.
Non l'ho ancora chiamata.
Di sicuro mi ucciderà.
Faccio un sorriso di scuse a Federico e lui muove la mano come per dire che posso rispondere tranquillamente.
Sospiro e avvicino il telefono all'orecchio.
《NICOLEEEE, ALELUIA! È TUTTO IL GIORNO CHE PROVO A CHIAMARTI!》
Mi urla in italiano. Decido di continuare la conversazione in inglese, dato che lei lo sa parlare anche meglio di me.
《Ah, si? Scusa, ho appena acceso il cellulare, ho avuto da fare》
Federico ridacchia e io gli faccio un gestaccio facendolo ridere ancora di più.
《Aspetta, aspetta, aspetta!》
Oh no.
《ERA UNA RISATA MASCHILE QUELLA?!》Devo distrarla prima che mi tartassi di domande.
《Era solo la televisione accesa.》Cerca di restare calma, mi dico.
《Oh sì certo certo, ora tu parli!》
Mi chiudo in camera per parlare con lei.
《Ti avevo detto che gli appartamenti erano per due, giusto?》le chiedo in italiano per evitare a Federico di capire.
《Giusto》conferma sempre in italiano.
《E che quindi avrei avuto una coinquilina... ma ho tralasciato il fatto che poteva anche non essere una ragazza, ma... un ragazzo》
《Questo per caso c'entra col fatto che oggi eri stranamente sparita dalla faccia dell'universo?》
《Diciamo...》
E così le racconto tutto in poco tempo
《Almeno è carino?》chiede.
《Avoglia! È uno gnocco!》
《IO VOGLIO UNA FOTO SUA. ORA》
rido.
《Sempre in cerca dell'amore eh?》
《OVVIO》rido immaginando il suo sorrisino perverso.
《Anche se sai cosa preferisco...》ride.《Già mi manchi!》continua triste.
《Abbiamo passato tutta l'estate insieme! Non ci vediamo solo da cinque giorni!》
《Lo so... la prossima estate verrò io da te! Ho sempre voluto vedere New York!》
Qualcuno bussa alla porta.
Anzi, LUI bussa alla porta.
《Sto arrivando!》
《Che cazzo hai detto?》
Dopo due ore passate al telefono con Sofia mi è venuto spontaneo rispondere in italiano.
Non ho mai amato le lingue straniere, ma per necessità ho dovuto approfondire l'inglese, ed ora lo parlo come l'italiano.
Rido e stavolta rispondo in inglese
《Arrivo》
Sofia ride.
《Che voce sexy!》
Alzo gli occhi al cielo anche se non può vedermi, ormai è un abitudine.
《Voce profonda uguale un coso tra le gambe bello sostanzioso》
《SOFIA!》
Mi tengo la pancia per le risate.
Sofia é sempre stata così: pazza.
Come me d'altronde.
Ci siamo sempre divertite un sacco insieme, facendo cazzate su cazzate.
Abbiamo sempre fatto tutto insieme, abbiamo sempre condiviso tutto, abbiamo sempre parlato di tutto, ed è stata accanto a me quando ne ho avuto bisogno.
É l'unica persona con cui mi sento felice ultimamente.
Non mi giudica mai. La adoro.
《Vado a mangiare la pizza col mio coinquilino sexy. Notte barboncina》le dico ricordandole il soprannome affidiatoli alle medie a causa dei suoi capelli ricci che somigliavano al pelo di un barboncino (secondo quegli stronzi dei nostri ex compagni di classe).
《Notte stronzetta (sempre che invece di dormire tu faccia ben altro, col tuo coinquilino, magari)》
《Fottiti》
Ridiamo e riattacco.
Rientro in cucina e lui é seduto con metà pizza nel piatto.
《Sei stata due ore al telefono! La pizza é arrivata da un sacco di tempo ed era ghiacciata... e poi ora parli l'aramaico?》inarca un sopracciglio.
《Era italiano, idiota》
《Lo so, stavo scherzando, IDIOTA》sorride
《Sai, miei nonni erano italiani, sbarcati qui chissà perché e mia madre un po' lo sa parlare. Riconosco l'italiano ma... non lo capisco affatto. Troppo complicato 》
《Anche io sono italiana》
《Davvero? Come ci sei finita qua?》
《Scusa, vorrei davvero parlarne, ma ho una fame da lupi》
Dio, prego che non faccia altre domande... Non sono pronta... Non ora...
Ridacchia.
《Okay》
Mi avvicino a lui in cerca della pizza e sembra leggermi nel pensiero:
《È qua, te l'ho riscaldata perché era diventata ghiacciata》
Mi allungo per prendere il piatto e gli lascio un bacio sulla guancia sussurrandogli all'orecchio:《Grazie》in italiano.
Lui resta immobile per qualche secondo, poi quando mi siedo davanti a lui alza il volto e mi sorride.
Mangio tutta la pizza in pochi minuti e lui mi prende in giro dicendomi che sembro un "cavernicolo affamato".
Io gli faccio la linguaccia e mi siedo nella sedia accanto alla sua.
Mi guarda un po' confuso e approfitto del momento per rubargli una patatina.
Lui mi guarda male e quando la mangio mi avverte dicendo:
《Inizia a correre》
Subito dopo si alza in piedi e io corro verso il soggiorno ridendo.
Improvvisamente inciampo sul tappeto a causa del buio nel soggiorno, lui per poco non mi finisce a dosso e cadiamo sul divano.
Accende una piccola lampada sul tavolino e mi chiede ridendo:
《Ti sei fatta male?》
《No》gli faccio una smorfia.
《Nessuno ruba le mie patatine》
Rido.
《Ma io l'ho fatto》
《E per questo ti punirò》
《Chi sei, Christian Gray?》 Mi mordo il labbro e lui sorride.
Lui é sopra di me e siamo sdraiati sul divano.
Una posizione che non promette nulla di buono.
All'improvviso inizio a sentire molto caldo. La stanza sembra essersi fatta più piccola.
La sua espressione diventa seria e mi fissa negli occhi.
《Ti sei anche sporcata, ragazzina》
《Dove?》
《Qua》risponde indicandomi il lato della bocca.
Decido di stuzzicarlo.
《Allora puliscimi》
Mi aspetto di vederlo in difficoltà, ma un sorrisetto furbo gli appare in viso e questo mi spiazza.
《Sai... quello scherzetto dell'asciugamano non mi è piaciuto per niente. Mi è venuto duro da far male》
《Ah si?》domando con aria innocente.
É vicino.
Troppo vicino.
Ma mi piace.
《Si》sento la sua erezione premere nella coscia.
《Non mi hai ancora pulito la bocca》
Ghigna
《Ci penso subito》
Si avvicina e con la punta della lingua lecca la salsa.
Poi inizia a baciare dolcemente il mio labbro e io mugolo.
Quando inizia a mordicchiarlo non ci vedo più e incrocio le braccia dietro il suo collo, spingendolo verso di me.
Inizia allora a baciarmi con foga.
Una mano si poggia sul mio fianco, mentre l'altra rimane poggiata a sinistra, vicino alla mia testa.
Spinge la sua erezione contro la mia parte intima e io ansimo.
Gli si forma un sorriso, ma continua a baciarmi.
Infila una mano sotto il top e inizia e salire lentamente con la punta dell'indice quando il cellulare squilla.
Ma porca puttana!
Mia cugina... sempre nei momenti giusti.
Lui sbuffa infastidito.
Mi alzo di fretta e mi avvicino al bancone per rispondere.
Federico si avvia a passi veloci verso il bagno.
Rispondo a mia cugina, spiego tutto anche a lei e la sua reazione é più o meno quella di Sofia, solo un po' più controllata. Nessuno é come Sofia.
Dopo la telefonata mi sdraio dentro il letto e nel buio vedo qualcuno che si avvicina. Lui si mette accanto a me sotto le lenzuola (c'è leggermente freddo, cosa che mi stupisce dato le temperature della mattina).
Mi giro verso di lui e lo guardo male.
《Cosa stai facendo?》
《Mi sembra ovvio, dormo qua》
《Neanche per sogno!》ribatto
《Zitta e dormi》
Lo ignoro e mi giro dandogli le spalle.
Dopo un po' Federico si addormenta e sospiro.
Pazzesco.
Ho baciato uno che neanche conosco.
Le cose che sono successe oggi mi hanno spiazzata e sono molto confusa ed eccitata.
Colpa sua.
É irritante e perverso.
É solo colpa del mio coinquilino.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top