Capitolo 96
Quando Sara uscì dalla grotta trovò Yoda, Luke e Sabé.
La ragazza era coperta di fango e sudore, ma stringeva forte il suo cristallo come un trofeo, quello era veramente un trofeo, lo aveva conquistato con tanta fatica.
-Sei stata grande, Sara - dichiarò Luke abbracciando la giovane, abbraccio che lei ricambiò.
Tremava per il freddo e ora che l'adrenalina si stava esaurendo, la stanchezza si stava facendo sentire e Sara non sapeva se sarebbe riuscita a rimanere in piedi.
-Esausta tu sei, il Lato Oscuro alla prova ti ha messo, ma vinto tu hai, una vera Jedi tu sei - dichiarò il maestro Yoda con fare solenne.
-Non è stato affatto semplice, maestro, ma sono felice di esserci riuscita, il lato oscuro era molto forte in quella grotta, non pensavo che fosse così difficile. Il lato oscuro mi ha messo davanti alle mie paure e insicurezze, pensavo che avrei fallito, ma poi sono riuscita a sopraffare quel senso di inadeguatezza che mi attanagliava. Era quello il lato oscuro che dovevo accettare, e forse ci sono riuscita - spiegò Sara, lasciando Luke sorpreso.
Anche Sabé era sorpresa, ma, a differenza del ragazzo era molto abile a mascherarlo, purtroppo per la donna Sara conosceva il linguaggio non verbale delle ancelle, quindi aveva capito come si sentisse la donna.
-La lezione imparato tu hai, il momento di creare la tua spada laser arrivato è. - affermò Yoda passando alla ragazza una valigetta dentro la quale conteneva i pezzi di quella che sembrava l'elsa di un spada.
Nonostante la stanchezza, Sara si sciolse dall'abbraccio di Luke e si sedette a terra inienando ad armeggiare con i pezzi dell'elsa.
Non aveva mai costruito nulla però era abbastanza abile nel risolvere indovinelli, Sara pensò che il meccanismo sarebbe stato più o meno simile.
Luke avrebbe voluto darle una mano, ma Yoda glielo aveva categoricamente proibito, Sara doveva costruire la sua spada da sola, perché solo così avrebbe dimostrato di essere una vera Jedi.
Queste erano le regole dell'ordine, e andavano rispettate, nonostante i Jedi fossero stati distrutti tempo prima.
Nel frattempo Sara stava ancora armeggiando con l'elsa, nonostante le mani le tremassero per la stanchezza, o la vista le si annebbiasse poiché le palpebre si erano fatte pesanti.
Doveva resistere, avrebbe potuto riposare più tardi, ora aveva del lavoro da finire.
Con non poca difficoltà la ragazza infilò il cristallo kyber dentro l'elsa e la chiuse.
Aveva finito.
-So cosa state aspettando, volete vederne il colore, vero? - domandò Sara girandosi verso i suoi interlocutori.
Luke annuì mentre la ragazza attiva a la spada mostrando la lama color del sole.
Oro. Un colore alquanto strano, ma unico come Sara, che non era solo un Jedi, ma anche un'ancella.
Ora poteva combattere alla pari anche con le guardie dell'imperatore.
-Maestro io e Luke devo partire subito per Naboo - dichiarò Sara spiazzando tutti.
-Perché Naboo? Pensavo che il nostro obiettivo fosse Coruscant - rispose Luke sorpreso.
-Non ho detto che tu devi venire su Naboo, ho detto che io devo andarci - affermò la ragazza guardando Luke.
-Cosa vuoi dire, Sara? - domandò Sabé avvicinandosi alla figlia e cingendole le spalle.
-Tu e Luke dovete andare su Coruscant, lady Padmé ha sicuramente bisogno di voi per non cadere nel lato oscuro, io devo aiutare la resistenza su Naboo. Palpatine ha mandato sul pianeta due delle sue guardie personali. Serve qualcuno che combatta contro le guardie mentre gli altri conquistano Theed - spiegò Sara.
-Come fai a saperlo?
-Ho avuto delle visioni in sogno, Luke, tu e Sabé dovete andare su Coruscant è importante che tu e Leia siate con lady Padmé, ora più che mai lei ha bisogno di voi, della sua famiglia. Sire Anakin fa tanto, ma lei ha anche bisogno dei suoi figli. Serve che lei seppellisca a fondo i suoi sentimenti, le fanno un grandissimo onore, ma potrebbero essere usati dall'imperatore. Serve che lei non sia sola. Palpatine è subdolo, terribilmente subdolo, non voglio che le accada qualcosa come non voglio che accada qualcosa a voi - la ragazza sospirò, separarsi da loro era difficile, ma era necessario.
Padmé non poteva affrontare l'imperatore da sola, perché il suo odio e la sua sete di vendetta verso di lui avrebbero potuto portarla tra le braccia del lato oscuro senza che lei nemmeno se ne accorgesse e Sara, in quanto ancella, non poteva permetterlo.
-Tu andrai con Luke, Sara, andrò io su Naboo ad aiutare le altre - intervenne Sabé fissando la figlia.
-Mamma, no, non serve -
-Invece sì, andrai con Luke su Coruscant, tu non conosci bene Theed come la conosco io. - dichiarò Sabé e Sara comprese che la conversazione era terminata.
Quella sera Yoda diede ai ragazzi le ultime raccomandazioni, per la maggior parte erano avvertimenti da rispettare se non si voleva diventare dei Sith, ma Sara apprezzò lo sforzo dell'anziano maestro.
La resa dei conti era vicina e nessuno voleva farsi trovare impreparato, né i ragazzi né chi combatteva quella guerra.
Dalle notizie che Sabé aveva appreso dalle sue compagne su Naboo, la situazione non era delle più rosee, nonostante i rinforzi ribelli giunti a dare man forte alle forze di sicurezza di Naboo, la tuttavia vi era un dato che faceva ben sperare l'ancella sulla sconfitta dell'impero su Naboo.
Eirtaé tuttavia le aveva fatto sapere che, nonostante le perdite ingenti perdite, la guarnigione imperiale era stata messa alle strette, dovevano solo riuscire a conquistare il palazzo reale e non sarebbe stata un'impresa facile, proprio per niente.
Per questo Sabé voleva andare su Naboo, lei conosceva la città come le sue tasche, passaggi segreti compresi, anche se, l'idea di mandare sua figlia in pasto a Palpatine non le piaceva nemmeno un po'.
L'imperatore era una creatura malvagia, forse l'essenza stessa del male, non era da sottovalutare, assolutamente no.
Fosse stato per Sabé avrebbe affrontato lei Palpatine al posto di Padmé, anche se sapeva che sarebbe morta nel tentativo di ucciderlo, ma Padmé non lo avrebbe mai permesso.
Sabé lo sapeva bene, perché una volta aveva detto all'amica che per lei avrebbe anche affrontato l'imperatore.
Padmé le aveva risposto che non lo poteva permettere in quanto la vita di Sabé, per lei, era troppo importante.
A questo stava pensando l'ancella quando il suo sguardo si posò su Sara che era crollata dalla stanchezza dopo aver cenato.
All'inizio si erano tutti preoccupati, ma Yoda aveva rassicurato sia lei che Luke affermando che Sara era solo stanca e aveva solo bisogno di riposare.
Luke dal canto suo si era messo a studiare i diari di Padmé evitando ogni genere di confronto con Sabé, forse perché non voleva dire alla donna cosa provasse per Sara senza prima avere la certezza di arrivare infondo alla guerra.
Il ragazzo aveva sviluppato forti sentimenti per Sara che se da una parte lo facevano sorridere dall'altra lo spaventavano, soprattutto lo spaventava il confronto con Tonra e Sabé.
Non sapeva se mai avrebbe avuto il coraggio di chiedere loro la mano della loro unica figlia, anche perché sapeva che era da, pazzi anche solo pensarlo, anche se suo padre si era sposato con Padmé molto giovane, ad appena diciannove anni.
Su Naboo la maggiore età si raggiungeva a quattordici anni e Luke l'aveva superata, tanto che Padmé una volta, parlando con entrambi i suoi figli aveva detto loro che loro zia Sola si era ufficialmente fidanzata a sedici anni.
Questo aveva causato una smorfia di disgusto da parte di Leia e accorate risate da parte di Luke.
Il ragazzo mandò un pensiero alla sua gemella sperando di riuscire a rivederla presto.
Mai come in quel momento sentiva che il tempo a sua disposizione era agli sgoccioli.
Angolo Autrice : sono riuscita a pubblicare nonostante il Wi-Fi che funziona a scatti 😅😅😅 spero che il capitolo vi piaccia :) che la Forza sia sempre con tutti noi :)
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