Capitolo 94
Padmé Skywalker o meglio Leslie Arward aveva raggiunto sua nipote Pooja nell'appartamento di quest'ultima nel complesso senatoriale di Coruscant, a due isolati di distanza rispetto alla redazione di TriNebuline News, ufficialmente lei era lì perché la senatrice aveva gentilmente concesso una intervista alla reporter di punta del prestigioso giornale, in realtà era un modo per Padmé di aggiornarsi sulle ultime notizie provenienti dalle sue spie e da Leia, perché Padmé voleva proteggere la figlia, quindi l'abilità delle ancelle era molto utile in quel frangente.
Moteé ed Ellé si misero a sorvegliare la porta, onde evitare intrusioni indesiderate.
Appena Padmé superò l'ingresso dell'appartamento, fu felice di poter gettate, momentaneamente, alle ortiche la sua copertura, e poté abbracciare la nipote.
-Zia, sono felicissima di vedere che stai bene - dichiarò Pooja stringendo forte Padmé.
Era molto felice di rivederla, era passato molto tempo dall'ultima volta che erano state sotto lo stesso tetto.
-Anche io Pooja e mi dispiace tanto di essere così assente negli ultimi tempi, ma con i mille impegni che ho, è sempre più difficile riuscire a trovare un momento per staccare un attimo - sorrise Padmé, sentendosi comunque molto in colpa per quello che faceva.
Voleva un bene dell'anima alla sua famiglia, eppure, nonostante tutti i suoi sforzi per tenerli al sicuro, loro finivano sempre per essere in prima linea, o in politica o come combattenti.
Pooja non faceva eccezione, esattamente come Leia, la ragazza era impegnata come spia in Senato, una posizione che faceva temere sempre il peggio a Padmé, anche perché non sapeva quante spie aveva Palpatine sparse per il Senato e non solo.
-Leia me lo ha detto, abbiamo avuto modo di parlare molto ultimamente, sia con lei che con Jyn, una ragazza molto simpatica - sorrise Pooja e Padmé lesse un minimo di spensieratezza negli occhi della nipote, che però sparí quasi subito, soppiantato da ben altre preoccupazioni.
-Hai visto Leia e Jyn? - domandò Padmé.
-Sí, sono andate alla festa di inaugurazione del secondo ciclo dell'apprendistato legislativo giovanile. Non preoccuparti, stanno bene - sorrise Pooja.
Padmé sospirò appoggiando la macchina per le olografie, il taccuino e il tesserino sul tavolino che la separava dalla nipote.
-In teoria dovrei farti un'intervista, in pratica sono qui per altro - affermò Padmé.
-Lo so, zia, Anakin è qui? - domandò Pooja.
-Certo che ci sono, qualcuno deve controllare che Padmé non faccia pazzie. - rispose a quel punto Anakin comparendo al fianco della moglie.
In teoria solo chi era sensibile alla Forza poteva vederne i fantasmi, ma Anakin aveva appurato che anche chi faceva parte della famiglia e aveva avuto un rapporto con lui possedeva questa capacità.
Tutta la famiglia Naberrie poteva vederlo, anche se lui poteva decidere se mostrarsi o meno.
-È sempre al mio fianco anche se quasi nessuno può vederlo, per fortuna perché in redazione sotto tutte così...- Padmé troncò a metà la frase, facendo una smorfia molto eloquente.
-Nevrotiche? - domandò Pooja.
-Più che altro impiccione e aprofittatrici. Aspettano solo di scoprire un nervo scoperto per colpire e rovinare la reputazione di qualcuno. Io sono il loro bersaglio preferito, perché sono sfuggevole, poi sono rimasta a lungo lontano dalla capitale - spiegò Padmé.
-E pensi che questo possa condurli a sospettare su di te? Che possano indagare sul tuo passato o su qualcosa che ti riguardi? - volle sapere Pooja.
-Non penso che arriveranno a tanto, ma devo tenere gli occhi aperti, questo sì, la redazione è un covo di vipere. - sbuffò Padmé per poi riportare l'attenzione sull'argomento principale:
-Quali notizie dalle nostre spie? -
La senatrice di Naboo si sporse verso sua zia abbassando la voce, non perché non si fidasse delle sue ancelle, ma perché non voleva che, eventuali microspie, captassero quello che stava per dire.
-Il piano di far scatenare delle rivolte in vari pianeta ha funzionato, l'esercito è impegnato in vari angoli della galassia, lontano dalla capitale e questo è un bene, perché, essendo impegnati su più fronti, non riescono a tenere sotto controllo tutto. Molti pianeti hanno scacciato i governatori presenti e le guarigioni imperiali, costituendo governi provvisori indipendenti da Coruscant - spiegò Pooja.
Padmé annuì pensierosa, vi erano delle cose che non tornavano.
-L'imperatore cosa dice? Voglio dire, dubito che stia fermo a guardare il suo impero che si sgretola tra le sue mani -
-Non convoca il senato da tempo, ma sono certa che sta mettendo in piedi un piano per vendicarsi, userà sicuramente gli inquisitori per mettere fine alle rivolte, sono quasi convinta che voglia dare l'illusione ai rivoltosi di aver vinto, per poi colpire quando meno se lo aspettano - la teoria di sua nipote non faceva una piega, anzi era perfettamente nel modus operandi di Palpatine.
Colpire alle spalle, quando meno te lo aspetti, così da cogliere tutti impreparati, così da avere la vittoria in pugno.
Palpatine si muoveva nell'ombra anche ora che era imperatore, esattamente come quando era Cancelliere, solo che ora non ne aveva bisogno.
-È un signore dei Sith, angelo, è il suo modo di operare - intervenne Anakin spiazzando Pooja.
-I Sith? - domandò la ragazza spaesata.
-È una lunga storia, Pooja, te la racconterò in un altro momento - rispose Padmé.
Non voleva imbarcarsi in un discorso così complesso come era la retorica Sith, così come quella Jedi, ci voleva del tempo, e loro non ne avevano.
Le informazioni che Pooja le aveva dato erano molto utili, ma Padmé voleva sapere anche un'altra cosa.
-Sai per caso se le guardie pretoriane sono ancora su Coruscant? - la domanda spiazzò di nuovo la giovane senatrice.
-Sí, però ho notato un cambiamento nella loro formazione, di solito sono cinque, ora invece sono solo tre, ne mancano due e questa cosa è parecchio strana - rispose Pooja dopo un attimo di silenzio.
Padmé sobbalzó.
Perché Palpatine aveva ridotto il numero delle sue guardie personali?
Davvero si sentiva così sicuro da poter fare a meno di due guardie?
O c'era dell'altro dietro a questo cambiamento?
-Non ha senso che Palpatine diminuisca le sue guardie, c'è dell'altro dietro. Non può essere una scelta fatta a caso, l'imperatore non lascia niente al caso - Padmé si morse l'interno della guancia appena ebbe finito di parlare.
Pooja guardò sua zia mentre si appoggiava allo schienale del divano.
Pareva stanca e spossata, non doveva dormire bene da molto tempo e forse le cose sarebbero cambiate se l'imperatore fosse stato sconfitto.
-Stai bene, zia?
La donna smise di osservare il soffitto per tornare ad osservare la ragazza.
-Sí, non preoccuparti, sono solo un po' stanca - Padmé accennò un sorriso, per poi prendere la macchina per le olografie.
-Che ne dici di far cominciare la nostra recita? Dopotutto Leslie Arward è qui per lavoro - sorrise Padmé facendo l'occhiolino alla nipote.
Pooja annuì sorridendo mentre si metteva in posa.
Padmé scattò alcune olografie della nipote, poi prese il taccuino e iniziò a farle domande apparentemente molto superficiali, in realtà nascondevano argomenti più profondi, vi erano anche delle critiche, molto velate ad alcuni comportamenti di certe persone.
La ex senatrice sapeva bene come mascherare certe cose, ormai era diventata bravissima ad usare le parole e a far arrivare il messaggio che voleva a chi voleva.
-Hai notizie di Cordé? A me e alle altre manca parecchio - dichiarò Pooja.
Sara le mancava tanto, era una delle sue ancelle e un'amica fedele, la sua assenza si faceva sentire.
-Adesso è su Dagobah con Luke, non preoccuparti sta bene e la rivedrai presto - sorrise Padmé.
-La cosa mi fa piacere - Pooja sorrise, un sorriso allegro, come non se ne vedevano da molto tempo sul viso della giovane senatrice.
Pooja poi le raccontò di Leia e di Jyn, del loro lavoro così preciso, tanto che molte informazioni provenivano da loro e Padmé supplicò, mentalmente, la Forza di proteggere sua figlia e la giovane Erso, impedendo loro di fare pazzie.
-Sento che presto la guerra giungerà anche qui, e noi saremo pronte - affermò Pooja, intendendo se stessa e le sue ancelle.
Erano tutte addestrate nel combattimento e non avevano paura di mettere in mostra le loro abilità.
Padmé a quel punto si alzò, si era fatto tardi, e doveva tornare a casa per mettere giù la bozza del suo articolo, nonostante non le importasse, ma doveva salvare le apparenze.
-Grazie mille, Pooja, se hai bisogno oppure hai informazioni, non esitare a venire di sopra, la mia porta per te è le tue ancelle è sempre aperta - affermò Padmé abbracciando la nipote.
-Figurati zia, quello che voglio è la fine di questo impero e il ritorno alla democrazia.
-Combatteremo affinché questo accada presto - sorrise Padmé staccandosi dalla nipote ed entrando nell'ascensore che l'avrebbe portata al piano di sopra.
Appena le porte si chiusero, Padmé Skywalker pianse.
Angolo Autrice : E siamo tornati a Padmé 😍😍😍 spero che il capitolo vi sia piaciuto, cosa ne pensate? 😉 😉 😉 Fatemelo sapere :) alla prossima e che la Forza sia con noi
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