Capitolo 89

Saché condusse Iden e Del fino alla casa di Eirtaé, una delle bellissime ville che i due ragazzi avevano avuto modo di vedere mentre camminavano lungo le strade di Theed.

-Dove ci porti? - domandò Del.

-Avrai tutte le risposte che cerchi, ma non ora - fu la risposta di Saché.

I due cadetti si osservarono un momento, e Iden comprese che Del si stava facendo la sua stessa domanda, come aveva fatto Saché a sapere che loro sarebbero arrivati?

Non potevano saperlo, così come non potevano essere certi che la donna di che li stava conducendo oltre la soglia di quella villa fosse veramente chi diceva di essere, con le ancelle non si era mai sicuri di niente.

Erano sfuggenti, come ombre, sapevano tutto e sembravano vedere tutto.

Davvero il loro addestramento era così completo?

Forse, anzi sicuramente era così, altrimenti Sara non avrebbe mostrato tanta fermezza nei suoi atteggiamenti,  Iden non riusciva a credere che potesse esserci qualcuno in grado di competere con l'addestramento imperiale.

Oltre la soglia della villa vi era un ingresso molto sfarzoso, ma semplice al tempo stesso, a farla da padrone erano le piante, molto presenti in tutta la capitale.

Saché li condusse in una stanza che doveva essere lo studio della casa di Eirtaé.

Una stanza bellissima con al centro un grande tavolo su cui era raffigurata la regione dei laghi.

I muri nascondevano nicchie anch'esse dipinte, Del si mise a contarle.
Erano undici.

Dieci di queste erano dedicate alle ancelle, sia quelle che originariamente avevano servito Padmé mentre era regina sia quelle che si erano unite allo staff della senatrice in seguito.

L'undicesima raffigurava Padmé.

Iden non aveva visto una camera più bella, ma la  cosa che aveva sorpreso la ragazza era che non erano da soli.

Nella stanza vi erano altre due donne, una bionda e l'altra mora.

-Saché - la bionda si avvicinò abbracciando l'amica che ricambiò.

-Loro sono Iden Versio e Del Meeko, i due imperiali di cui ci ha parlato Ladyhawke - dichiarò Saché con aria seria.

Iden e Del si guardavano intorno avvicinandosi al tavolo e fissando la mappa che vi era srotolata sopra, raffiguarava Theed in maniera dettagliata.

-Siete voi gli imperiali, dunque - dichiarò la mora di cui i ragazzi non sapevano il nome.

-Sí, siamo noi, cosa state facendo? - domandò Iden prendendo il tono che Del definiva da comandante.

-Non ve lo diremo, non ora non sappiamo se ci possiamo fidare di voi, non volgiamo assaltatori imperiali assiepati fuori dalla nostra porta - affermò Eirtaé studiando le espressioni esterrefatte dei due ragazzi.

E Iden si diede della stupida.

Pensava veramente che le ancelle si sarebbero fidate di loro così senza uno straccio di prova?

Certamente che no.

-Avete tutti i motivi per non fidarvi di noi, ma noi siamo giunti fin qui seguendo le tracce di una ragazza, Sara - affermò Del con aria convinta.

Quelle parole fecero tentennare un secondo le ancelle.

-Cosa sapete di Sara? - domandò la mora con aria di sfida.

-Dormé, calmati - Saché poggiò una mano sulla spalla dell'amica sorridendo appena, sembrava che le ancelle comunicassero anche senza parlare.

-Diciamo che mi ha  sparato e sono quasi morto, ma aveva le sue ragioni, volevamo sapere cosa la lega a voi - affermò Del.

-Dovrete scoprirlo voi, ma ora abbiamo una guerra da combattere, sta  a voi decidere se essere dalla parte dell'impero o dalla nostra - dichiarò Dormé.

-Guerra? Non sapevo che stesse per scoppiare una guerra - affermò Iden.

-Scoppierà, è anche la tua di guerra Iden Versio, che ti piaccia o meno. - affermò Eirtaé seria.

-Chi ti dice che io voglio combatterla questa guerra? Se volessi fare la spettatrice? - domandò Iden con fare di sfida.

-Non sei il genere di persona che sta a guardare, ti abbiamo osservato in questo periodo, da quando tu, Del e Hask avete affrontato Sara al laboratorio fino a quando Saché vi ha trovati. - dichiarò Eirtaé spiazzando di nuovo i ragazzi.

Ancora una volta le ancelle dimostravano di avere agganci ovunque e Iden si chiedeva ancora come fosse possibile.

-Un momento, voi avete degli infiltrati tra i ranghi dell'impero? - Iden sgranò gli occhi sorpresa.

Non pensava che qualcuno potesse essere in grado di eludere la sicurezza imperiale, era impossibile il sistema non poteva essere eluso era troppo perfetto o forse sì.

-L'impero non è così perfetto come sembra Iden, ne hai avuto la prova con Hask, pur di togliere di mezzo te e Del ha detto che siete disertori, così da mettervi nei guai con le autorità militari. - spiegò Dormé.

Di colpo Iden si rese conto di quanto acuto fosse il piano di Hask, erano stati lei e Del a dargli, senza saperlo, l'assist perfetto per metterli fuori gioco.

Era facile manipolare dei video o delle prove affinché sembrassero veritiere e Hask era bravissimo in questo.

Iden pensò che avrebbe voluto spaccare il muso ad Hask appena lo avesse rivisto.

-Avrai modo e tempo per vendicarti del tuo compagno traditore, Iden, ora dobbiamo rendere sicura la città e chiamare i volontari della sicurezza. Loro ci aiuteranno - spiegò Eirtaé.

-Cosa volete dire? Cosa sta per succedere? - domandò Del.

-Sappiamo che l'impero attaccherà Naboo, una invasione vera e propria, per dimostrare alla galassia intera che niente può destabilizzare il potere di Palpatine, ma noi siamo pronti, dobbiamo solo essere certi che tutti abbiano fatto ciò che devono - spiegò Saché.

L'impero avrebbe attaccato un pianeta importante come Naboo per reprimere una possibile rivolta, non potevano farlo.

Iden non poteva permetterlo, vi erano degli innocenti su quel pianeta.

Del guardò la ragazza, come a chiederle cosa dovevano fare.

-Vi aiuteremo, diteci cosa dobbiamo fare - affermò Iden convinta.

Non avrebbe permesso che degli innocenti morissero per mano dell'impero, troppe persone privé di colpe erano state uccise senza motivo.

Le Ancelle si guardarono e annuirono.

In quel momento una sirena iniziò a suonare, era come un'avvertimento.

-Sono arrivati! Dobbiamo andare - ordinò Eirtaé e Del e Iden comprese che non potevano più tornare indietro.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) cosa ne pensate? 😉

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