Capitolo 87
Padmé non ricordava quanto lunghi fossero i corridoi della redazione di TriNebulon News il principale giornale di Coruscant, ma non solo, un punto di riferimento per l'informazione di tutta la galassia.
In era repubblicana Padmé aveva rilasciato parecchie interviste per le emittenti e i giornalisti di TriNebulon erano sempre stati i più ostici, con domande sempre molto specifiche atte molte volte a minare la sicurezza degli intervistati, con Padmé non ci erano mai riusciti.
Anche se ci aveva messo parecchio tempo per costruire un'immagine impeccabile di sé stessa, almeno in pubblico.
Lei e il suo staff avevano lavorato duramente per ottenere quel risultato per staccare Padmé dall'immagine della giovane regina, e crearne una completamente nuova.
I suoi occhi vagavano da un punto all'altro della sua scrivania.
Le era stato chiesto di scrivere un articolo sull'intrusione di una misteriosa ragazza al laboratorio abbandonato in periferia.
Ovviamente avrebbe dovuto inventare molte parti della storia, così che fosse gradito al regime, una cosa che aveva sempre dato il voltastomaco alla ex senatrice.
Si mise a buttare giù qualche idea, ma niente di quello che sapeva poteva essere utilizzato per l'articolo, perché avrebbe dato adito a dei sospetti non indifferenti e lei non poteva permettersi sbagli di quel tipo.
-Dove sei stata per tutto questo tempo? - domandò Coraline, sua compagna di scrivania, quando ricopriva quel ruolo.
-Su Alderaan, ho avuto dei problemi con mio figlio, non stava molto bene e questo mi ha portato via molto tempo - fu la risposta di Padmé, mentre si concentrava sul computer per provare a scrivere quel cavolo di articolo.
-E adesso tuo figlio come sta? - domandò ancora Coraline.
Padmé cercò una scusa plausibile, non sapeva per quale motivo avesse tirato in ballo Luke, ma si rese presto conto che era l'unico modo per non destare ulteriori sospetti, già il fatto che fosse scomparsa per così tanto tempo, rispondendo solo alle holpchiamate aveva destato parecchie voci.
-Adesso sta bene, per questo sono tornata al lavoro - sorrise la ex senatrice per poi fermarsi ad osservare la collega.
Coraline aveva corti capelli neri, grandi occhi grigi, labbra carnose tinte di rosa pallido, quel giorno indossava una gonna bordeaux, una camicetta bianca con ballerine in pendant con la gonna.
Un look molto ricercato, che faceva ben capire a quale classe sociale appartenesse.
Ovvero quella dei giornalisti, una delle parti della società privilegiate del regime.
Altra parte di quella società corrotta e malsana che Padmé non sopportava, eppure doveva farne parte se voleva raccogliere informazioni sui piani dell'imperatore.
-Cosa sai di questa ragazza, quella che è entrata nel laboratorio? Io non ho trovato nulla di interessante per giustificare l'interesse del capo per un articolo - dichiarò Padmé allontanando la sedia dalla scrivania.
-No, non so molto però se il capo lo ha affidato a te allora vuol dire che si fida e sa che tutto ciò che scriverai sarà perfetto, d'altronde tu sei sempre stata la reporter preferita del capo - le ultime parole vennero dette con una nota di invidia.
Padmé non aveva mai chiesto favori, mai, ma il signor Rian McDean, si era preso una infatuazione per lei e le aveva concesso ogni genere di privilegio, tra cui accesso agli archivi e tutto quello che ne conseguiva, invidia dei colleghi compresi.
La ex senatrice rise sotto i baffi, Coraline era sempre stata una vera e propria aprofittatrice, in grado di aggrapparsi a qualunque persona fosse stata il più vicino possibile al vertice, era disposta a tutto pur di ottenere quello che anellava, ovvero una posizione di prestigio all'interno della redazione.
Per lei era importante come respirare, doveva avere sempre gli accessori più costosi e i vestiti alla moda, doveva sempre essere impeccabile, peccato che a volte i suoi tentivi di emulare le celebrità finivano per risultare grotteschi, al limite del ridicolo.
Parlava con Padmé, uno perché non sapeva chi fosse in realtà e due perché era più vicina al potere e quindi utile ai suoi scopi.
Ma la ex senatrice non ne voleva sapere di essere usata come mezzo per arrivare allo scopo di Coraline.
-Va beh, ti lascio lavorare, ah il capo ha detto che vuole le bozze degli articoli entro sera - detto questo Coraline se ne andò lasciandosi dietro una lunga scia di profumo.
Padmé lo trovava leggermente fuori luogo, visto che era un profumo pungente e non molto adatto al look delicato che indossava Coraline, ma la ex senatrice doveva ammettere che rispecchiava perfettamente la personalità della collega.
Per essere il suo primo giorno in ufficio doveva dire di aver attirato sufficientemente l'attenzione, forse per via del berretto rosso che aveva in testa quando era entrata in redazione.
Lei si divertiva a mettere ogni tanto qualcosa che la facesse spiccare, quando era senatrice i suoi look erano sempre invidiati da tutti e doveva ammettere che un po' quegli abiti le mancavano.
Ma non era solo quell'aspetto, per lo più mondano, a mancarle di più.
Erano i rapporti umani con gli altri senatori, ma soprattutto la presenza fisica di Anakin.
Sospirò pesantemente prendendosi la testa tra le mani.
Aveva cambiato così tante identità che ormai temeva di aver perso di vista la sua.
Negli anni era diventata Padmé Amidala, poi Ladyhawke, Leslie Arward, Grace Kay e molte altre, e sperava di poter tornare a essere ciò che era veramente ovvero Padmé Skywalker.
Non aveva mai potuto usare in pubblico il cognome di suo marito, come qualunque altra moglie, era sempre stata costretta a nascondere quel matrimonio che aveva rappresentato il momento più felice della sua vita.
Anakin le aveva donato la gioia di vivere, di sorridere, era così bello quando c'era lui.
Io sono sempre qui, angelo mio la voce di Anakin la sorprese e le strappò un sorriso triste.
Io vorrei essere lì con te e non svegliarmi che tu non sei più qui fu la risposta di Padmé.
Era sbagliato, era egoistico, non era da lei, ma la verità era che ogni tanto anche lei aveva pensieri egoistici.
Sei un essere umano, amore mio, hai tutti i diritti di avere dei pensieri egoistici. Dichiarò ancora la voce di Anakin.
Vero.
Padmé prese in mano una penna e si mise a scrivere, forse aveva avuto un'idea per una storia avvincente, che non destasse sospetto alcuno e che tenesse i lettori incollati all'hologiornale.
Dovrebbero chiamarmi l'inventrice di favole affermò la donna mentalmente.
Anakin rise, una risata che solo Padmé poteva sentire, essendo suo marito uno spirito.
Non è questo che fanno i reporter? Domandò Anakin senza smettere di ridere.
Su questo hai ragione, aspetta che tiro fuori le foto e poi vedi... Padmé stette molto attenta a non farsi vedere mentre rideva.
I suoi colleghi l'avrebbero presa per matta se l'avessero vista ridere da sola, già molti di loro avrebbero voluto il suo posto, visto che gli articoli migliori venivano affidati sempre a lei e questo era motivo di grandi scontri in redazione.
Ma Padmé pensava che fosse tipico delle persone che vivevano sotto il regime di Palpatine, l'importante era schiacciare gli altri e riuscire ad arrivare al vertice, non era importante come ci si arrivava.
Quali foto? Anakin era curioso.
Queste fu la risposta di Padmé mentre prendeva la macchina olografica e la collegava al computer.
Le foto le avrebbe create lei, estraendole dai video delle telecamere di sorveglianza del laboratorio, ormai era diventata bravissima ad armeggiare con la tecnologia di ogni tipo e creare delle foto dal nulla non sarebbe stato un problema.
Il video lo aveva recuperato Sabé e lo aveva passato sulla macchina olografica di Padmé e lei avrebbe usato quelle immagini per corredare l'articolo.
Fu un lavoro abbastanza lungo, ma alla fine le immagini erano pronte e anche l'articolo e mancavano poche ore alla consegna delle bozze.
Padmé inviò i file al suo capo, ben sapendo che non era presente in redazione e si alzò dalla sedia.
Il suo vecchio appartamento di Coruscant sarebbe stato la sua base operativa, ne possedeva ancora le chiavi e da lì avrebbe potuto dominare la città oltre a poter comunicare con le spie senza alcun genere di problema.
In quel momento una mail del suo capo le annunciava che voleva che lei intervistasse la senatrice di Naboo, Pooja Naberrie per il numero speciale della rivista femminile collegata a TriNebulon News, una rivista che lei conosceva bene, visto che ci era finita in copertina molte volte quando era senatrice.
Rispose alla mail in modo molto entusiastico e pensò che poteva essere un buon modo per fare due chiacchiere con sua nipote.
Recuperò il tesserino e andò a timbrare.
La sua prima giornata di lavoro era finita.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo tutto dedicato a Padmé. Ho cambiato la sua occupazione, ho preferito farla lavorare in un giornale, non so perché ma mi sembrava più adatto alla personalità di Padmé 😅😅😅 fatemi sapere cosa ne pensate e che la Forza sia con sempre con noi! 😍
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