Capitolo 81

I contatti che Sabé aveva sguinzagliato nella capitale si stavano dimostrando all'altezza delle aspettative.

Una delle ancelle di Pooja infatti aveva segnalato il ritorno di Hask su Coruscant, ma questo volta il giovane era solo. I suoi compagni non erano con lui, il che era strano, ma le indagini delle ancelle della senatrice di Naboo si concentravano su altro, ovvero degli strani movimenti che ormai si vedevano intorno al palazzo imperiale.

Ufficialmente Palpatine aveva abbandonato il cosiddetto Progetto Unicorno, ovvero il piano riguardante il completamento della Morte Nera.

Tuttavia, le voci che correvano nei corridoi e tra le spie che i ribelli avevano tra i ranghi imperiali, di un nuovo progetto denominato Filo di Tersicore, ma di cosa si trattasse, ancora non era stato scoperto.

Sabé sapeva che avrebbero dovuto velocizzare le indagini, ma non potevano forzare troppo la mano, Palpatine era troppo furbo e aveva veramente occhi e orecchie ovunque.

Padmé condivideva la linea dell'amica, ma fremava all'idea di tornare in azione, anche se Sabé le aveva imposto assoluto riposo, anche perché la ex senatrice non era ancora nel pieno delle forze.

Quel giorno Padmé era seduta al grande tavolo del soggiorno della sua residenza su Alderaan intenta ad aggiornare l'ennesimo diario, a differenza degli altri però, non era dedicato ad un pianeta specifico, ma riprendeva gli ultimi fatti accaduti e, come i precedenti era un resoconto dettagliato su tutte le sue attività, scritti che se fossero finiti nelle mani sbagliate avrebbero potuto compromettere tutto il lavoro dei Ribelli.

La presenza di Hask su Coruscant non era un caso.

Sabé rientrò in quel momento dal giardino insieme a Tonra e appena Padmé lo vide si alzò in piedi e andò verso di lui sorridendo.

-Tonra, sono felicissima di vederti - dichiarò Padmé mentre l'uomo chinava rispettosamente il capo.

-Milady, sono lieto di vedere che state bene - rispose lui.

La ex senatrice sapeva che l'uomo poteva essere arrabbiato poiché gli era stato tenuto nascosto dove si nascondesse Padmé, ma la donna voleva che lui sapesse che lei gli era grata, molto grata.

-Tonra mi dispiace di averti tenuto nascosta la mia posizione, ma l'ho fatto perché non volevo metterti in una situazione ancora più difficile di quando già non fosse - affermò Padmé prendendo le mani di Tonra spiazzando l'uomo.

-Milady non sono arrabbiato, capisco la vostra posizione, ma avrei voluto essere messo al corrente di alcune operazioni, avrei potuto esservi utile - fu la risposta di Tonra che, per la prima volta da quando era entrato fece un sorriso.

-E voglio chiederti ancora scusa per aver coinvolto tua figlia, oltre che alla tua compagna - Padmé era veramente dispiaciuta, avrebbe voluto tenere al sicuro tutti i suoi amici,  ma la guerra contro l'impero si stava facendo sempre più serrata.

Dovevano anticipare ogni mossa, ma non era facile perché non avevano sufficienti agenti così ben addestrati da essere invisibili.

Le Ancelle sarebbero state delle ottime spie, ma erano troppo poche, Padmé aveva deciso di riorganizzare quel comparto, ma sarebbe stato ancora più difficile, l'impero era in allerta.

-Sono orgoglioso di Sara e della donna che è diventata, penso che sia inutile ripeterlo, ma ora abbiamo altro a cui pensare - rispose Tonra.

-Hai informazioni? - domandò Sabé poggiando la mano sulla spalla del suo compagno.

-Sí, ho qualcosa, non so se può essere considerato importante. - Tonra srolotolò sul tavolo una mappa tradizionale, non quelle elettroniche, ma di carta, come i diari di Padmé.

-I Sognatori di Gerrera hanno rivendicato un nuovo attentato ai danni della governatrice del settore in cui si trova Wobani, hanno fatto saltare in aria un interno palazzo creando danni enormi, ma la governatrice è morta e questa è considerata una vittoria da Saw. - dichiarò Tonra.

Padmé non capiva perché Saw si ostinava a fare gesti eclatanti, non avrebbe risolto niente continuando in quel modo, avrebbe solo peggiorato la situazione.

-Quanti morti? - domandò Sabé.

-Alcune migliaia, ma non si hanno bilanci ufficiali. La propaganda si è inasprita, sarà difficile riuscire a conquistare l'opinione pubblica, e senza il popolo che ci sostiene non possiamo agire per il meglio, perché ci sarà sempre qualcuno che ci vedrà come terroristi - rispose Tonra.

-Hai scoperto qualcosa sull'operazione Filo di Tersicore? - volle sapere Padmé.

-No, purtroppo non so come reperire quel genere di informazioni, ci servirebbe un infiltrato dentro l'impero, ma è impossibile riuscire a penetrare nei reparti speciali senza essere scoperti - rispose Tonra sospirando affranto.

Padmé si sedette con aria pensierosa, ci doveva essere un sistema per ottenere quelle informazioni, d'altronde lei era riuscita ad arrivare fino alle camere private di Palpatine usando solo la sua abilità e una buona dose di fortuna.

-Ci serve qualcuno che possa entrare e uscire dal Senato senza dare troppo nell'occhio, qualcuno che non desti alcun sospetto - rifletté Padmé.

-Allora posso aiutarvi io - intervenne la voce di Leia dall'ingresso.

La principessa di Alderaan era comparsa sulla soglia della stanza con indosso un abito color cobalto e fissava i tre adulti con aria di sfida, la stessa espressione che Padmé aveva visto tante volte sul volto di Anakin.

Accantonò il pensiero del suo amato per concentrarsi sulla figlia.

-È fuori discussione! Rischi già a sufficienza la vita! No! - dichiarò Padmé perentoria, non avrebbe permesso che anche sua figlia rischiasse di più di quanto già non rischiava.

L'attentato su Naboo, a cui Leia e la giovane regina Danlé erano scampate per un soffio, era ancora vivo nella mente di Padmé.

-Ma mamma! Io non voglio stare a guardare! Non posso permettere che altri rischino mentre io non faccio niente - sbuffò Leia stringendo i pugni.

Padmé stava per rispondere a tono quando una voce femminile interruppe la discussione.

-La principessa non sarà sola l'aiuterò io - la voce era quella di Jyn Erso, comparsa anche lei di fianco a Leia.

-Jyn? Cosa ci fai qui? - domandò Padmé confusa.

-L'ho accompagnata io qui. Jyn voleva proporsi come spia per la Ribellione - rispose Tonra.

Padmé a questo punto si trovò a tentennare, per la prima volta in tutti i suoi anni di carriera, politica e non, si trovava a non sapere cosa fare.

Tuttavia capire cosa si nascondesse dietro il nome di Operazione Filo di Tersicore era di vitale importanza, ma non avrebbe comuque accettato di mettere in pericolo le due ragazze.

Jyn non aveva esperienza in quel campo, e nemmeno Leia.

No, era troppo pericoloso, però non avevano altra scelta.

-Non c'è un modo per farvi cambiare idea, vero? - domandò Padmé, con un tono che faceva capire quanto fosse esausta.

Le due ragazze scossero entrambe il capo.

-Jyn cosa sai del lavoro della spia? Tu e Leia dovrete agire come una squadra, lei in senato tu fuori. Dovrete imparare a lavorare insieme, persino a prevedere quello che l'altra sta per dire. Quando Leia tornerà su Coruscant tu, Jyn, la seguirai in qualità di guardia personale. Alloggerete nell'appartamento degli Organa, ma il modo di condurre le indagini dovrete cognarlo voi, poiché è un'operazione molto complessa e dall'esterno non possiamo intervenire senza rischiare che salti la vostra copertura. Su Coruscant potrete contare sul l'appoggio di Pooja e delle sue ancelle. - spiegò Sabé con tono deciso .

Jyn e Leia si guardarono. Sarebbero dovute diventare l'una l'ombra dell'altra , avrebbero dovuto creare un rapporto di pura fiducia e collaborare a stretto contatto con le spie ribelli sparse nella capitale.

-In questi comlink ci sono tutti i contatti delle nostre spie. Il vostro nome in codice sarà Phoenix - dichiarò Tonra allungando due comlink alle ragazze.

-Direi che oggi comincia il contrattacco. Oggi inizia l'operazione Grace O'Malley.

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