Capitolo 79
Il giorno successivo mentre Luke era impegnato con Yoda, Sara aveva deciso che non poteva stare in ozio e che doveva trovare i diari di Padmé ovunque essi fossero.
Anche se non sarebbe stata cosa facile, visto che non aveva la benché minima idea di dove cercare, anche perché, su un pianeta così umido come Dagobah, dove si sarebbero potuti nascondere dei quaderni di carta senza che venissero danneggiati?
Sara non lo sapeva, ma era decisa a scoprirlo.
Dagobah era un pianeta in cui il lato oscuro era molto presente, sarebbe stato l'habitat perfetto per un Sith, eppure, Yoda affermava che non vi erano altre forme di vita senzienti oltre a loro tre, ma se era così, perché Sara continuava a percepire un'altra presenza nella Forza oltre a quelle di Luke e Yoda?
Che il maestro non lo sapesse?
Impossibile... Non poteva essere così stupido, o forse non la percepiva perché era occultata.
Se un Jedi come Yoda era riuscito a non farsi scoprire da Darth Sidious per tutti quegli anni, era anche possibile che qualcun altro avesse scelto quel luogo come rifugio molto prima del gran maestro.
Questo avrebbe spiegato quella presenza che Sara avvertiva e che sembrava chiamarla e questo la spaventava, anche perché non sapeva veramente a cosa stava andando incontro, poteva solo basarsi sull'istinto e sulle lezioni che aveva ricevuto da Padmé, Sabé e Yoda.
Così come non aveva indizi riguardanti i diari di Padmé.
Che poi, perché la ex regina ed ex senatrice aveva deciso di finire il suo viaggio proprio su Dagobah?
Che ci fosse un collegamento tra i libri che Sara aveva trovato su Coruscant e Alderaan, con l'addestramento che forse aveva ricevuto Padmé da Yoda?
Domande, domande e solo domande, non aveva niente in mano che le permettesse di avere finalmente delle certezze.
Quelle di Sara si erano già sgretolate una volta, non voleva che, il delicato equilibrio che stava riuscendo a conquistare, si distruggesse di nuovo.
Non avrebbe retto questa volta e forse era proprio quello che i suoi nemici volevano, ma lei non era certo disposta a permetterglielo.
Troppa gente, Hask in primis, si erano permessi di andare troppo oltre.
Un rumore, come di qualcuno o qualcosa che scivola sotto il pelo dell'acqua fece sobbalzare Sara che subito estrasse il blaster dalla fondina che portava attaccata al fianco.
Ne portava due in effetti , ma quello che reggeva in mano era un blaster a corto raggio, mentre l'altro era a lungo raggio, il quale sarebbe stato inutile nel caso fosse sbucato qualcosa fuori dall'acqua all'improvviso.
Rimase ferma per un attimo, in attesa che il misterioso nemico si facesse avanti, ma non accadde nulla, qualunque cosa fosse, aveva deciso di lasciarla stare, almeno per il momento.
Sara prese un profondo respiro, cercando di calmarsi, quel pianeta aveva un terribile effetto su di lei, forse perché non si sentiva ben accetta da Yoda.
Il gran maestro continuava a borbottare, quando pensava di non essere sentito dalla diretta interessata, circa la forte presenza del lato oscuro in Sara, come se la ragazza fosse una Sith pronta a ucciderlo.
Beh, quando Yoda diceva così le veniva veramente voglia di ucciderlo.
La presenza nella Forza che l'aveva guidata fin lì, si faceva sempre più forte e anche il senso di oppressione che Sara provava.
La ragazza sentiva col se un masso le fosse stato messo sulle spalle, e si pretendesse che lo portasse sulle spalle.
Il suono di una spada laser che veniva attivata la fece saltare.
Un ragazzo era comparso dal nulla, indossava una logora tunica marrone e nera, i capelli neri erano lunghi e un ciuffo gli copriva metà del viso, gli occhi erano dorati.
Emanava oscurità da ogni poro, e il suo sguardo era acceso di puro odio, sembrava che fosse stato corrotto fin dentro all'anima, come se il Lato Oscuro gli fosse entrato dentro e lo avesse corrotto fino all'ultimo centimetro.
Fece due passi in avanti con la lama color cielo sguainata e un ghigno freddo stampato sul viso da rendere quei lineamenti spigolosi ancora più inquietanti.
-Bene, bene, ecco la mia preda - la voce era sgradevole come un unghia che gratta sul vetro.
Sara sparò un colpo che lui deviò con facilità.
-Mia piccola regina quei giocattoli sono inutili con me - rise, come se fosse un gioco.
-Chi sei tu? - domandò Sara.
-Le domande qui le faccio io! - dichiarò lui cercando di infilzarla, ma fallendo.
Era folle, questo lo si vedeva, ma Sara non aveva la minima idea di come affrontarlo, pareva molto potente e, proprio perché era folle, era impossibile per Sara capire cosa avrebbe fatto.
-Cal mi chiamo, te lo saresti dovuto ricordare, Amidala- dichiarò con voce sfigurata dalla rabbia.
Amidala?
Quel ragazzo aveva scambiato Sara per Padmé!
-Beh io non mi ricordo di te - dichiarò la ragazza cercando di cavare un ragno dal buco.
-Hai la memoria corta, allora! - urlò Cal falciando il tronco dietro al quale Sara si era nascosta.
La giovane però riuscì a ferirgli un piede con un colpo del suo blaster a corto raggio.
-Non ho dimenticato quello che mi hai fatto! -
Cal scostò il ciuffo rivelando il viso rovinato, una ragnatela di cicatrici che circondava un orbita vuota.
Una visione terribile e orribile al tempo stesso.
- La memoria non ti servirà nell'aldilà! - dichiarò ancora Cal cercando ancora di infilzarla.
Sara venne colpita solo di striscio e sparò di nuovo alle gambe del Jedi, anche se non era certa fosse un Jedi.
Gli occhi dorati erano un chiaro rimando ai Sith, ma l'aura che Cal emanava era grigia.
Non era totalmente Sith, ma non era nemmeno un Jedi.
-La tua morte sarà lenta e dolorosa, come lo è stata quella di Anakin - Cal rise folle e Sara si rese conto di non aver scampo, era contro un albero.
Si preparò a morire, chiuse gli occhi, non voleva che l'ultima immagine della sua vita fosse il ghigno di Cal, ma il colpo non arrivò mai.
Sara aprí gli e vide il cavaliere trafitto da parte a parte da una spada blu.
La spada di Luke.
Angolo Autrice : ci ho messo due giorni per finire sto capitolo e spero che vi piaccia :)
Questa volta ho azzeccato la numerazione del capitolo :)
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