Capitolo 76

Si ritrovò sdraiata sul letto della sua stanza di Varykino, quella che aveva diviso con Anakin per molto tempo quando erano sposati.

Gli occhi di Padmé si aprirono in quel momento e la donna sorrise appena riconoscendo quel luogo tanto familiare che l'aveva vista felice con il suo sposo.

Anakin era in piedi davanti alla porta finestra che dava sul lago, e pareva non essersi accorto che la moglie si era svegliata.

-Ani? - la voce di Padmé era appena un sussurro, non sapeva nemmeno lei il motivo.

Il ragazzo voltò la testa di lato per poi voltarsi verso il letto.

-Cosa è successo? - domandò la ex senatrice guardando il marito avvicinarsi e sedersi sul letto.

-Avevo bisogno di parlarti, ma non potevo farlo se restavi sveglia - rispose Anakin.

Padmé sorrise quando  Anakin si sedette al suo fianco.

-Sei preoccupato - Padmé allungò la mano per sfiorare la guancia del marito.

Saranno stati anche separati sul piano fisico, ma le loro anime erano più unite che mai.

Anakin annuì talmente velocemente che Padmé quasi non si rese conto del movimento.

-Sí, sono preoccupato sia per Luke che per Sara - affermò Anakin sospirando.

-Quella ragazza pare essere una bomba ad orologeria pronta a esplodere - sospirò Padmé.

Non capiva perché ma il pensiero di Sara e Luke alla mercé di Yoda non le piaceva per niente, nonostante Obi-Wan le avesse detto che era necessario che i due giovani andassero dal gran maestro.

Padmé aveva imparato a diffidare da quello che dicevano gli Jedi, a parte Anakin, perché sapeva quanti errori avevano fatto in passato.

-Yoda dimentica che sono uno spirito e che quindi queste cose le so, perché anche se non mi vede io ci sono - affermò Anakin e dal suo sguardo Padmé lesse molta preoccupazione, forse perché lui poteva vedere ciò che a lei era precluso.

-Cosa sai, Ani? - domandò la donna.

Anakin le fece appoggiare la testa al suo petto accarezzandole i capelli e lei socchiuse gli occhi lasciandolo fare.

La presenza del suo amore la faceva stare bene anche se non bastava per dissipare la preoccupazione che aleggiava in quella stanza.

-Yoda è convinto che Sara sia un problema, sostiene che lei potrebbe diventare preda di Palpatine e temo  che possa succederle qualcosa- Anakin sospirò.

-Cosa?! Cosa stai dicendo, Ani? Sara non è malvagia- Padmé si divincolò dalla presa di Anakin fissando negli occhi suo marito.

-Hai ragione, ma ha sofferto tanto e per un Jedi mostrare le proprie emozioni, soprattutto se negative, è considerato una specie di peccato.  - sbuffò Anakin.

-Sara ha molto coraggio, non avrà problemi con Yoda - affermò Padmé anche se le parole di Anakin l'avevano turbata.

Yoda pensava che Sara potesse essere una preda per Palpatine e questo non poteva succedere.

Quella ragazza non poteva diventare una Sith, sarebbe stato un disastro.

-Palpatine sa di lei? - Padmé sprofondò ancora sotto le coperte, forse sperando di sparire o forse per fuggire da tutti i terribili pensieri che si stavano addensando nella sua mente.

-Ha sentito una forte vibrazione nella Forza quando Sara l'ha usata in passato. E adesso la sta cercando, poiché ha percepito il suo potenziale. E, come ben sai angelo mio, Palpatine è bravissimo ha cercare le persone e a piegarle al suo volere. - dichiarò il giovane passandosi una mano tra i capelli dorati.

-Lo voglio uccidere con le mie mani quell'ammasso di pelle morta - Padmé strinse i pugni rendendo bianche le nocche.

Odiava quell'uomo, o quel che restava di Palpatine e gli augurava le peggiori sofferenze.

-La vendetta non mi farà tornare indietro dalla morte, angelo - Anakin le prese la mano facendo in modo che la sua sposa sciogliesse i pugni.

-No, ma forse potrebbe condurre me da te - la voce di Padmé era poco più di un sussurro, ma Anakin lo sentí comunque.

-Padmé.

La donna non disse niente, anzi iniziò a piangere.

Non pensava che si sarebbe messa a piangere, non era da lei, era da tempo che non si lasciava andare, era da tempo che non si concedeva di riposare un po'.

La sua sete di vendetta le stava lentamente prosciugando le energie.

-Sto sbagliando tutto, Anakin! Tutto - dichiarò lei tra i singhiozzi.

Suo marito la strinse forte baciandole le labbra e asciugandole le lacrime con la mano.

-Non dire così.

-È la verità, la vendetta non ti riporterà mai da me, questo lo so bene! Però non riesco a pensare a qualcosa di diverso che possa  darmi il motivo per cui combattere, a parte i nostri figli. Sono una persona orribile, forse non sono così diversa dall'imperatore, anche io mi sto muovendo nel buio, anche io cerco di continuo di danneggiarlo. Non sono una buona madre. Avrei dovuto crescere i nostri figli e poi seguire Bail nella ribellione, ma io ho voluto fare entrambe e, alla fine Luke e Leia sono coloro che hanno pagato il prezzo del mio egoismo. - Padmé non smetteva di piangere.

Era arrivata per la prima volta a dire quello che pensava da tempo di sé stessa.

La se stessa del passato non avrebbe mai agito come aveva fatto lei, ovvero usare un nobile ideale per mascherare la sua sete di vendetta.

A parte che, in passato, non avrebbe mai pensato che la repubblica si trasformasse in un impero e che tutto quello in cui lei aveva creduto le si sgretolasse davanti agli occhi.

Aveva combattuto come una leonessa cercando di impedire la creazione dell'esercito della repubblica, ma aveva fallito.

Aveva provato ad essere una buona madre, ma aveva fallito anche in quel caso.

Cosa aveva fatto di bene in quella seconda parte della sua vita?

A parte mandare suo figlio e una ragazza al cospetto di uno dei maestri più potenti dell'ordine.

Persino Sara, che non era legata direttamente alla sua famiglia, era stata coinvolta in una guerra molto più grande di lei.

-Smettila di dire queste cose! Tu non sei come Palpatine!

-Sto agendo per vendetta, Ani, non dovrei -

Anakin le prese il viso tra le mani accarezzandone i lineamenti, osservando ogni dettaglio, e si sentí male al pensiero di non poter essere fisicamente vicino a lei, ma solo nello spirito.

-Chi non agirebbe per vendetta visto quello che è accaduto? Io avrei fatto le stesse cose!

Padmé si godette quel tocco per poi baciarlo.

Lui la strinse forte, ricambiando quel bacio.

La paura era tanta ma niente li avrebbe divisi, Anakin non voleva dirle cosa aveva previsto, non era il caso.

Non era il momento.

Padmé gli tolse la maglia scoprendo il petto e lui sorrise facendola sdraiare di nuovo tra le lenzuola.

E Padmé fu di nuovo sua, completamente sua.

Angolo Autrice : Dico solo una cosa : Anidala regna 😂😂😂
Lo so che la trama non è progredita, ma questo capitolo DOVEVO metterlo 😅😅😅😅 fatemi sapere cosa ne pensate :)

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