Capitolo 70
Anakin si ricordò in quel momento perché aveva rinunciato a discutere con Padmé per anni.
Nonostante non fosse più una senatrice, la sua vena combattiva non era cambiata, anzi, si era accentuata e l'ex Jedi aveva capito che sarebbe stata una lunga battaglia per convincere sua moglie a lasciare che Sara e Luke partissero per Dagobah.
-È fuori discussione! - tuonò Padmé.
-Non possiamo impedire loro di andare - dichiarò Anakin incrociando le braccia al petto.
La ex senatrice tentò di protestare, ma era inutile, Anakin aveva tremendamente ragione, non poteva impedire a Luke di seguire Sara su Dagobah.
-Non ti fidi di Sara? - domandò l'ex Jedi.
A quelle parole Padmé fermò il suo peregrinare per la stanza e fissò i suoi occhi color della terra in quelli cerulei del marito.
-Non è di lei che non mi fido, ma di questa galassia. Ho paura che possa succedere loro qualcosa di terribile, sia Sara che Luke ne hanno già passate tante - sospirò la donna.
Anakin le accarezzò la chioma scura sospirando.
-La guerra ha bussato di nuovo alla nostra porta, non è questo che volevamo per i nostri figli, ma dobbiamo combattere per aiutarli ad ottenere una vita libera.
Messa con le spalle al muro dal suo sposo, Padmé fu costretta ad annuire.
-Qualcosa mi dice che la nostra meta sarà Coruscant - dichiarò Padmé.
-Perché dici così? - domandò Anakin.
-Perché è la Forza a suggerirmelo - fu la risposta della donna e Anakin comprese quanto quelle parole fossero vere.
***
Sara, insieme a Luke e Leia erano seduti fuori dalla casa con in mano i diari di Padmé, quelli che trattavano di Tatooine.
-Su coraggio, Sara, andiamo avanti, perché non voglio perdermi un altro passaggio, visto che poi tu e Luke partite per Dagobah e quindi gli ultimi diari li leggerete voi - sbuffò Leia, mentre Sara sfogliava le pagine per arrivare al punto dove erano arrivati prima della cattura di Sara da parte del cacciatore di taglie.
Non avevano letto molto, ma volevano recuperare il più possibile.
Alla luce dei soli, roventi, i tre ragazzi si trovarono a tornare indietro nel tempo, al tempo del viaggio della senatrice su Tatooine.
Anakin, oggi sono successe talmente tante cose che raccontarle tutte, senza dimenticarne nessuna risulta un po' difficile, ma ci proverò, anche perché sento il bisogno di scrivere.
Sono andata a Mos Eisley, la missione "ufficiale" era trovare un cacciatore di taglie per Krennic, quella "ufficiosa" invece era di cercare informazioni per la Ribellione e, soprattutto, dovevo togliermi il dubbio circa l'alleanza che sembra essere stata stretta tra l'impero e gli Hutt.
Non che questa collaborazione mi sorprenda, sia ben chiaro, tuttavia voglio cercare di capire il più possibile.
Lo so cosa mi diresti se fossi qui, amore mio, non devo mettere a rischio la vita in missioni potenzialmente suicide perché dei due eri tu quello che si buttava a capofitto nelle missioni, sta tranquillo non ho intenzione di morire.
Detto questo, la locanda dove mi sono fermata era piena zeppa di feccia, mai visto così tanti criminali tutti insieme.
Molti stavano facendo affari tra loro e non mi hanno notata, altri si sono voltati verso di me quando mi sono avvicinata al bancone.
Non è stato facile captare le varie conversazioni, ma qualcosa ho afferrato, purtroppo niente di significativo.
Stavo per ordinare quando mi ha avvicinato un uomo, un corelliano, un cacciatore di taglie, ma forse no.
Mi ha detto di chiamarsi Han Solo e qualcosa mi suggerisce che potrei aver trovato un valido alleato.
È solo una sensazione, niente di certo, ma questo Solo e il suo amico Wookie, hanno però un po' di guai con Jabba.
Pare che Han sia indebitato fino al collo, diciamo che gli ho allungato qualcosa per mettere a tacere il suo potente creditore.
Lo so che sei arrabbiato perché ho fatto casualmente ubriacare un cacciatore di taglie, e, sempre casualmente, gli ho chiesto delucidazioni su Jabba e i suoi colloqui con alcuni Moff dell'orlo intermedio, e ho scoperto che l'impero sta facendo affari illeciti, molte persone sono scomparse, alcuni sono stati imprigionati per colpa di denunce anonime.
Non ci si può fidare di nessuno, ma Han sembra sincero.
Ho bisogno di sapere di più, Ani, ma non so a chi rivolgermi.
Han non ha conoscenze abbastanza elevate che potrebbero aiutarmi, forse però ho un piano.
Mi ci vorrà un po' per metterlo in atto, sarà difficile, ma devo provarci.
Ora provo di nuovo a dormire, nonostante non sia per niente facile perché continuo a pensare a Luke e Leia.
Mi sento in colpa nei loro confronti, sono una pessima madre, non dovrei andare in giro per la galassia, soprattutto non dovrei nascondermi dietro alla scusa di voler la distruzione dell'impero, per giustificare la mia sete di vendetta.
Lo so che non dovrei pensare alla vendetta e che essa non ti riporterà fisicamente tra le mie braccia, le verità è che senza di te non posso vivere.
Il sole ha smesso di sorgere per me, se non fosse per Luke e Leia penso che non sarei nemmeno più viva.
Sono cupa lo so, ma è solo perché sono qui, su Tatooine, dove ti ho incontrato la prima volta.
Mi manchi ogni giorno che passa.
Per sempre tua
Padmé.
Sara alzò la testa dalle righe, scritte di suo pugno dalla ex regina ed ex senatrice e guardò i gemelli.
Quelle pagine descrivevano quello che voleva fare Padmé, ma soprattutto era la prima volta che la donna ammetteva, anzi metteva per iscritto, il suo desiderio di vendetta.
-Pensi che andrà a cercare direttamente Palpatine? - volle sapere Luke guardando prima Sara, poi sua sorella.
-Non penso che la mamma vada a cercare l'imperatore, ma senza dubbio non ha dimenticato chi le ha strappato dalle braccia papà - rispose Leia.
Sara, dal canto suo continuava a fissare quelle righe come imbambolata.
Padmé spiegava come aveva incontrato Han Solo, ma soprattutto aveva detto di avere un piano, la ragazza voltò la pagina e trovò un disegno.
-Cos'è?
-Non ne ho idea Leia - rispose Sara.
Il disegno era fatto a carboncino, Padmé aveva fatto un suo autoritratto in primo piano, tuttavia alle sue spalle si vedeva un Anakin visibilmente più giovane, vicino all'orecchio gli pendeva una traccia.
-Sono mamma e papà, ma perché la mamma ha fatto un disegno simile in questo punto? - domandò Luke.
-Non lo so, ma ci deve essere un motivo, vostra madre non fa disegni a caso. E penso che lo scopriremo tra qualche pagina - rispose Sara voltando ancora la pagina.
-Tocca a te leggere Leia - dichiarò Sara, passando il diario alla principessa di Alderaan.
Leia prese il diario dalle mani dell'amica e si schiarí la voce, pronta a leggere una nuova parte della storia di Padmé Skywalker.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) mi dispiace di aver trascurato i diari di Padmé negli intimi capitoli, spero comunque che il capitolo vi piaccia :) a proposito sto pensando di pubblicare una versione integrale dei diari di Padmé, cosa ne pensate? 😉 Fatemi sapere e che la Forza sia con noi :)
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